domenica 9 aprile 2023

I SEGNI DEI TEMPI - LA BATTAGLIA DI ARMAGEDDON

 


LA BATTAGLIA DI ARMAGEDDON  

Alla fine dei tempi, quando il mondo sarà entrato nel caos e nella distruzione più totale, causati dall'Anticristo, dopo che egli avrà distrutto Babilonia la Grande, invaso il Vaticano, si sarà seduto sul trono di Pietro, si sarà dichiarato dio, avrà ordinato la cessazione del Sacrificio perpetuo o Santa Messa e avrà invaso Israele, ci sarà ancora un'ultima battaglia, meglio conosciuta come Armageddon;  che sarà la battaglia tra il regno confederato dell'Anticristo e la maggior parte dei Paesi del mondo a lui alleati, contro le schiere celesti di Cristo.  

Il nemico di Dio, personificato in un uomo, vedendo lo stendardo o il segno di Gesù in cielo e la presenza della Gerusalemme celeste, dove si trova Cristo, invierà immediatamente i suoi emissari in tutto il mondo; così tutti i Paesi invieranno le loro forze armate per fare guerra all'intruso che ha invaso la terra.  

"E vidi dalla bocca del drago, dalla bocca della bestia e dalla bocca del falso profeta, tre spiriti immondi come rane, che sono spiriti di demoni, che facevano miracoli e andavano dai re della terra per radunarli alla battaglia del grande giorno di Dio Onnipotente... e li radunò nel luogo che in ebraico si chiama Armageddon (Ap 16:13).  

"Il sesto (angelo) versò la sua coppa sul grande fiume Eufrate e le sue acque si prosciugarono, così che fu preparata la strada per i re del Sol Levante" (Ap 16,12) Il Sol Levante era da tempo immemorabile la designazione delle razze e delle nazioni d'Oriente, ed è attraverso il fiume Eufrate che un innumerevole esercito di cinesi si dirigerà verso il Medio Oriente; anche per ingaggiare contro Cristo.  Insieme a tutte le nazioni della terra che circondano il Monte Sion. Ma accadrà qualcosa di misterioso: saranno proprio i nemici di Dio ad adattare la loro tomba e la loro distruzione.  

"Sciogliete i quattro angeli che sono legati sul grande fiume Eufrate, i quattro angeli sono stati sciolti... perché uccidano la terza parte degli uomini". Il numero degli eserciti dei cavalieri era di due miriadi di miriadi". (Ap. 9:14)  

Allora saranno i giorni di cui Gesù ha parlato: 

"Perché allora ci sarà una grande tribolazione, quale non c'è stata dall'inizio del mondo fino ad oggi, né mai ci sarà; e se quei giorni non fossero abbreviati, nessuno si salverebbe; ma per gli eletti quei giorni saranno abbreviati" (Matteo 24:21).  

Secondo Zaccaria, orribili battaglie si svolgeranno intorno a Gerusalemme.  

Isaia dice anche che saranno nelle vicinanze del Mar Morto e dell'antica Edom. L'apostolo Giovanni dice che saranno uccise così tante persone che il sangue scorrerà fino alle briglie dei cavalli per una distanza di 200 miglia. 

Questo conflitto non sarà limitato al solo Medio Oriente, ma tutta la terra sarà colpita da ondate di bombardamenti atomici. Giovanni dice che tutte le principali città del mondo saranno distrutte; le conseguenze di questi bombardamenti saranno così terribili che molti uomini bestemmieranno e malediranno Dio per i tormenti che subiranno. Le bombe produrranno terremoti, l'aria e l'acqua non sosterranno la vita, ci saranno epidemie, pestilenze, congelamenti; le persone moriranno bruciate dalle radiazioni atomiche e dal sole; lo strato di ozono sarà stato distrutto. 

"Le cascate si aprono in alto e le fondamenta della terra tremano. La terra si rompe con uno schianto, la terra è scossa, la terra trema e si agita. La terra vacilla come un uomo ubriaco, è scossa come una capanna... la terra è completamente distrutta... la terra piange, il globo langue e appassisce...".  

La maledizione divora la terra e i suoi abitanti sono colpevoli, perciò gli abitanti della terra bruceranno, vittime dei loro stessi armamenti.  

"Poi, subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà e la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno scosse" (Matteo 24:29).  

È da capire che queste stelle che cadranno dal cielo non sono le stelle che conosciamo comunemente in astronomia, ma le stelle a cui si riferiscono i libri sacri fin dai tempi antichi, sono esseri che un tempo erano angeli buoni e ora a causa della loro malvagità sono nemici di Dio.   

Si dice anche che il sole si oscurerà e la luna non darà la sua luce, da qui l'idea dei tre giorni di buio che ci saranno in tutto il mondo, forse causati da queste schiere infernali che sono venute sulla terra e dove si dice che uccideranno centinaia di migliaia di esseri umani non protetti dalla grazia di Dio per non aver avuto una vita secondo la sua volontà. Si tratta di una lotta non solo spirituale, ma anche fisica, in cui tutte le potenze dell'inferno, scatenate, cercano di spazzare via la vita sulla terra. È Satana stesso, con l'Anticristo e tutte le sue legioni di demoni che si contano a milioni, a dichiarare guerra a Dio, per sterminare l'uomo e il pianeta. E dall'altra parte, Cristo Gesù, la Beata Vergine, i suoi Santi e i suoi Angeli, che combattono per salvare l'umanità. È una lotta molto impari, perché Dio, oltre a proteggere i suoi figli, cerca fino all'ultimo di salvare e soccorrere la stragrande maggioranza dell'umanità che è andata stupidamente dietro alla bestia.  

Padre Ernest Ben Odevecq

IL MIO BATTESIMO NELLO SPIRITO SANTO

 


          Per chi ha amore da dare, è più facile ricevere. Per questo sono venuto nel mondo la prima volta e sono pronto a tornare la seconda.

          Io, Gesù, farò giustizia solo per coloro che mi hanno dato tutta la loro attenzione. Li voglio tutti per Me, per fare di loro un Nuovo Regno, dove non ci saranno più dolore, sofferenza, abbandono, fame e morte. Voglio che tutti i miei figli di fede siano uniti nella preghiera per sfuggire al castigo che verrà per i mafiosi, i giustizialisti, gli assassini e tutta questa razza adultera che non pensa più al vero amore, ma vive solo per la propria dannazione.

          Benedetto, figlio mio, ieri hai parlato con mia Madre. Lei e io stiamo lottando per non perdere altri Nostri figli. Anche se ce n'è uno, condannato dalla sua malattia, farò in modo che quando ti toccherà, figlio mio, questa persona si alzi dal letto per aspettarmi anche alla discesa dal cielo. Voglio mostrare al mondo, cioè all'umanità, che la potenza del mio Spirito Santo è sulla terra, in vari figli, per fare ciò che tu stai facendo, figlio mio Benedetto. Per quanto grande sia la malattia della persona, confidando in te e avendo fede nello Spirito Santo, essa si alzerà dal letto, per quanto impossibile sia per i medici. Non dico tutti, perché molti non hanno fede sufficiente, ma tutti quelli che sapranno ringraziarti, figlio mio, li ripagherò con la salute completa. Perché, chi ha amore da dare, riceverà già la sua ricompensa, sarà libero da tutti i tormenti che circondano la sua vita. Non mi importa se la persona ha commesso diversi peccati. Purché si impegni a non peccare più e si converta, prometto che non lo abbandonerò. Basta che sia fedele d'ora in poi, perché il passato è passato. Quello che voglio è un cuore nuovo, perché ciò che era macchiato non lo sarà più, perché dove metto la mia mano, tutto viene purificato. Io, Gesù, sono la fonte dell'acqua pura e chi ne beve non avrà mai sete (Gv 4,14). Così, figlio mio amato, ti ho fatto ventitré anni fa, quando ho versato su di te l'acqua che hai visto cadere sul tuo capo. Ero io che ti battezzavo nello Spirito Santo. 

          Il tuo Battesimo, figlio mio, ha fatto sì che il diavolo non potesse più rubarti a Me. Ti ha perseguitato molto, anche facendoti soffrire con le malattie, per vedere se avresti rinunciato a Me, ma tu, figlio mio, sei stato forte e fedele. Anche se stavi per morire, mi hai parlato anche all'ultimo momento. È stato grazie a questo che hai potuto avere un amore per Me che non ci separa più.

          Questo vorrei che accadesse a coloro che hanno fede in Me: combattete fino all'ultima ora, non scoraggiatevi, perché se il vostro amore è forte, come lo è questo mio figlio, vi assicuro che anche voi sarete dalla mia parte e nessun male vi tormenterà.

          Grazie a tutti i miei figli. Se Mi amate veramente, non disprezzate questo Mio Messaggero. A tutti lascio la mia pace.

GESÙ

16/06/1995

Tutte le cose soprannaturali che accaddero durante la risurrezione di Gesù [raccontate da 3 mistici]

 

Visioni soprannaturali dei dettagli della risurrezione di Gesù.

Tre mistiche ebbero visioni della risurrezione di Gesù Cristo: María de Jesús Ágreda, María Valtorta e Ana Catalina Emmerich.

Presumibilmente queste visioni furono date loro dal Signore stesso, che li fece viaggiare indietro nel tempo fino al momento in cui si verificò l'evento.

Ognuno di essi offre una visione diversa dell'evento soprannaturale della risurrezione.

E non contraddicono la storia che i vangeli fanno, ma la completano.

Qui parleremo di ciò che potrebbe essere accaduto in modo soprannaturale, da quel momento in cui l'anima del Signore tornò al sepolcro e poi al Suo corpo, fino a quando visitò Sua madre, secondo questi tre mistici.

María de Ágreda dice che l'anima di Cristo era in un limbo dalle tre e mezza del venerdì pomeriggio, fino a dopo le tre del mattino della domenica successiva, quando tornò al sepolcro.

Nel frattempo c'erano molti angeli nel sepolcro che veneravano il sacro corpo di Gesù.

Alcuni di loro avevano raccolto le reliquie di sangue, per ordine della loro regina, la Vergine Maria.

E dice che quelle reliquie raccolte sono state poi restituite al sacro corpo defunto, lasciandolo con la sua naturale integrità e perfezione.

E in quello stesso istante l'anima del Signore si raccolse nel corpo e gli diede vita e gloria immortali.

?

Mentre le piaghe che un tempo sfiguravano il suo corpo su piedi, mani e fianco, erano belle, splendenti e lucenti.

E così Gesù Cristo risuscitò dalla tomba.

Come possiamo vedere, la sua spiegazione del momento della risurrezione è molto breve. ?

Ma aggiunge che nel momento stesso in cui l'anima di Cristo è entrata nel suo corpo e gli ha dato la vita, la Beata Vergine ha comunicato gioia.

E l'evangelista san Giovanni, che era venuto a visitarla per confortarla, la trovò improvvisamente piena di splendore e di segni di gloria, invece che rivestita di dolore.

E giudicò che questa gioia era dovuta al fatto che il Signore sarebbe risorto.

De Ágreda dice che più tardi Suo Figlio risorto andò a farle visita, accompagnato da tutti i Santi e Patriarchi.

E che il corpo glorioso del Figlio penetrò in quello di sua madre, come se un globo di cristallo avesse in sé il sole.

E così l'anima di Maria fu unita a quella di suo Figlio attraverso quel contatto.

Maria Valtorta, da parte sua, aveva una visione più dettagliata del momento della risurrezione.

Parla di una specie di meteorite pieno di splendore che arriva con la sua luminosità quando non ci sono ancora raggi di sole.

E scende diffondendo una luce così intensa, che l'aurora è sopraffatta dalla sua incandescenza.

I soldati sono sbalorditi, perché con la luce arriva un boom potente e solenne, che riempie tutta la creazione con il suo suono.

Dice che viene dalle profondità paradisiache ed è l'alleluia, che segue lo Spirito di Cristo nel suo ritorno alla sua carne gloriosa.

La meteora strappa la pietra dalla tomba e paralizza i soldati con terrore.

Entra nella tomba oscura e riempila di chiarezza.

mentre la luce rimane sospesa nell'aria immobile, lo Spirito viene reinfuso nel corpo immobile di Gesù.

E sotto il lenzuolo, la carne gloriosa è ricomposta.

Dice che è stato fulmineo, non in un momento, ma in una frazione di momento.

Poi Gesù spiega che la Sua risurrezione è stata anticipata di poche ore dalla preghiera di Sua madre.

Egli disse: "Avevo detto: 'Il Figlio dell'uomo sarà ucciso, ma il terzo giorno risorgerà'.

Era morto alle tre di venerdì pomeriggio.

Se si calcolano le ore, non era l'alba della domenica che doveva vedermi risorgere.

Il mio corpo era stato senza vita trentotto ore, invece di settantadue.

Ma Maria anticipò il miracolo.

Come quando con la sua preghiera aprì il Cielo alcuni anni prima, riguardo al tempo fissato per dare al mondo la sua Salvezza".?

Anche come Maria di Ágreda si riferisce ai raggi che irradiano le mani e i piedi.

Le ferite non trasudano più sangue, ma irradiano luce, che si trasformerà nella gioia di Sua Madre e dei beati, e nel terrore dei dannati e dei demoni sulla Terra.?

Valtorta parla anche di due luminosità come stelle, una verso l'interno e una verso l'esterno dalla porta, prostrate in un atto di adorazione al loro Dio, che passa avvolto dalla sua luce ed esce.

E quando il Signore calpesta la terra, la natura si risveglia di gioia e i colori delle erbe e dei cespugli di rose brillano, e le corolle dei meli si aprono davanti alla Sua presenza.

Gesù alza la mano e benedice, e poi gli uccelli cantano più forte e più intensamente il vento profuma l'ambiente.

E insieme ai suoi angeli vedrà sua Madre, come lo ha descritto anche Maria d'Ágreda.

Da parte sua, Anna Catherine Emmerich presenta una visione complementare sul momento della risurrezione.

Vide l'anima di Nostro Signore tra due angeli, che erano vestiti da guerrieri, era splendente, luminosa come il sole a mezzogiorno.

Dice che penetrò nella roccia, toccò il corpo sacro, vi passò dentro, e i due si unirono istantaneamente e divennero uno.

Poi vide le membra muoversi e il corpo del Signore, riunito alla Sua anima e alla Sua divinità, si alzò e scosse il lenzuolo.

Mentre tutta la grotta era illuminata.

dice che proprio in quel momento della risurrezione vide un mostro spaventoso spuntare dalla terra sotto la tomba.

Aveva una coda di serpente, e alzò orgogliosamente la testa del suo drago per attaccare Gesù, e mostrò anche una testa umana.

Ma nostro Signore teneva in mano una verga bianca, con un grande stendardo attaccato.

Mise il piede sulla testa del drago e colpì la sua coda tre volte con il Suo bastone, dopo di che il mostro scomparve.

Dice di aver avuto questa stessa visione molte volte prima della risurrezione, vedendo proprio un tale mostro, che sembrava voler nascondere, al momento del concepimento di Nostro Signore.

Assomigliava molto al serpente che tentava i nostri progenitori in Paradiso, solo che era più orribile. ?

Poi vide risorgere il corpo glorificato di Nostro Signore e trafisse la dura roccia con sorprendente facilità.

La terra tremò e un angelo vestito da guerriero discese dal cielo con la velocità del fulmine, entrò nella tomba, sollevò la pietra, la pose sul lato destro e si sedette su di essa.

E davanti a questo tremendo spettacolo, i soldati caddero a terra e furono lasciati lì apparentemente senza vita.

E nello stesso momento, la terra tremò, ed Egli vide Nostro Signore apparire alla Sua Beata Madre sul Calvario.

Le sue grandi ferite aperte brillavano e potevano essere viste da una grande distanza.

Le ferite sulle sue mani erano così grandi che un dito poteva essere inserito in esse senza difficoltà.

E i raggi di luce che uscivano andavano nella direzione delle sue dita.

Le anime dei patriarchi che andavano con Lui si prostrarono davanti a Sua Madre, e Gesù gli parlò della Sua Risurrezione, dicendoGli molte cose.

Le mostrò le sue ferite, Maria si prostrò per baciare i suoi santi piedi, ma Lui la prese per mano, la sollevò e scomparve.

Bene, questo per quanto riguarda il racconto della risurrezione di Gesù Cristo raccontato da tre mistici, ognuno dei quali ha aggiunto qualcosa in particolare.

Fori della Vergine Maria

(Avete un Padre che vi ama tanto)

 


Messaggio ricevuto il 27 marzo 2023

Mia cara figlia, scrivi a tutti i miei figli. Sono venuta con il mio amore materno afflitto per darti un altro messaggio che viene dal mio cuore al tuo. Dio, per la sua infinita bontà, vuole darvi un altro messaggio per guidarvi nei giorni che si avvicinano, perché il tempo è breve. Ma per coloro che lo vogliono, tutto il tempo è necessario agli occhi di Dio, e Dio vi ama così tanto che nulla rimarrà in sospeso per tutti i suoi figli, perché Dio è infinitamente buono e la sua Misericordia è di bontà, non c'è nulla di paragonabile. Quindi, figli miei, come Madre voglio congratularmi con voi perché avete un Padre che vi ama tanto, che fa di tutto per salvarvi e dà il meglio per i suoi figli.

Il peggio è quando i figli non prestano attenzione a ciò che Dio dà loro per la loro Salvezza Eterna, e allora è molto difficile, perché non riconoscono la bontà del loro Padre, Colui che li ha creati con tanto amore e dolcezza. Sì, figli miei, vorrei solo che poteste vedere ciò che Dio ha in serbo per tutti voi, non c'è nulla qui sulla Terra che sia paragonabile a ciò che Dio ha fatto per la vostra felicità eterna. Vi sto chiamando perché so tutto, perché sono la Madre e la sposa dello Spirito Santo, Colui che ha consegnato Suo Figlio sulla Croce per perdonarci e per far sì che tutti si pentano dei loro peccati. Sarà una grande gioia quando vi vedrete davanti al Padre, perché Lui non vuole che siate soli, sarà insieme a tutti voi nel suo Regno che è il Paradiso, un luogo di Gloria e di Maestà.

Sì, chi vuole ricevere questo dono di Dio dovrà lavorare per la Salvezza eterna, perché tutto dipende da ciò che volete qui in questo mondo, perché le Leggi di Dio sono per tutti. Non c'è niente da fare se non si fa la propria parte, Dio è AMORE, ma giusto. Ma come sapete c'è una regola per tutti, che i vostri peccati possono portarvi al fuoco eterno, allora perderete ciò che è meglio. Allora cosa volete da tutto questo, il bene o il male? Dovete scegliere, perché i giorni sono contati per ricevervi al Trono della Gloria, dovete AMARE e RISPETTARE tutti coloro che vi appartengono, se non lo fate non ci sarà nulla per nessuno.

Io sono la vostra Madre Immacolata senza peccato originale. Amen.

Maria De Jesus Coelho

LO SPIRITO CRISTIANO - Dello Spirito e delle due vite di Nostro Signore Gesù Cristo.

 


Dello Spirito e delle due vite di Nostro Signore Gesù Cristo. 


Domanda – Chi merita veramente di essere chiamato cristiano? 

RISPOSTA – Colui che ha in sé lo Spirito di Gesù Cristo (Si quis Spiritium Christi non habet, hic non est ejus. – Rom., VIII, 9).– (Lo stato del Cristiano non è una semplice professione esterna, ma consiste in una vita nuova interiore: non implica soltanto quella trasformazione, diremo, fisica che viene operata dal Battesimo per la grazia santificante; perché il Cristiano sia veramente degno di tal nome, si richiede anche quella trasformazione morale operata in noi dallo Spirito Santo). 


Domanda – Che intendete voi per spirito di Gesù Cristo? 

RISPOSTA – Non intendo la sua anima, ma lo Spirito Santo che abita in Lui. San Paolo – (Rom. VIII, 9) chiama lo Spirito Santo (Spiritus Dei) Spirito di Gesù Cristo (Spiritum Christi), e con tutta ragione: 

Perché lo Spirito Santo procede da Gesù Cristo, seconda Persona della SS. Trinità, come procede dal Padre.  

Perché lo Spirito Santo venne infuso in tutta la sua pienezza nell’anima di Gesù, come in un oceano donde si diffonde in tutti i fedeli nel Battesimo; perciò san Giovanni dice che dalla pienezza di Gesù tutto abbiamo ricevuto (Ioan., I, 16);  

Perché Gesù ci ha meritato lo Spirito Santo, lo inviò alla Chiesa nel giorno della Pentecoste, e ce lo invia nel Battesimo. Notiamo poi che tutte le grazie vengono attribuite allo Spirito Santo, perché sono effetto dell’amore di Dio per noi e lo Spirito Santo è l’Amore personale nella SS. Trinità. 


Domanda – Come si potrà riconoscere chi ha in sé lo Spirito di Gesù Cristo? 

RISPOSTA – Lo si riconoscerà dalle inclinazioni simili a quelle di Gesù Cristo, per cui vive come Egli viveva.

 

Domanda – Qual è questa vita di Gesù Cristo della quale parlate? 

RISPOSTA – È quella vita santissima che ci viene descritta nella Scrittura, soprattutto nel Nuovo Testamento. 


Domanda – Quante sono le vite in Gesù Cristo? 

RISPOSTA – Ve ne sono due, la vita interiore e la vita esteriore. 


Domanda . – In che consiste la vita interiore di Gesù Cristo? 

RISPOSTA – Consiste nelle sue disposizioni, nei suoi sentimenti rispetto a tutte le cose: per esempio, nella sua religione verso Dio, nel suo amore verso il prossimo, nel suo annientamento rispetto a Se medesimo, nel suo orrore per il peccato, nella sua condanna del mondo e delle massime del mondo. 


Domanda – E la sua vita esteriore, in che consiste? 

RISPOSTA – Consiste nelle sue azioni sensibili e nella pratica visibile delle virtù che abbiamo accennate, che emanano dal fondo del suo divino interiore. 


Domanda – Per essere vero Cristiano, bisogna dunque aver in noi lo Spirito Santo, il quale ci faccia vivere interiormente ed esternamente come Gesù Cristo? 

RISPOSTA – Sì! (Lo Spirito Santo in noi è principio di una vita nuova, che è la vita medesima di Gesù Cristo; ci comunica i sentimenti e le disposizioni di Gesù Cristo onde si verifichi il precetto di san Paolo: Hoc sentite in vobis quod et in Christo Jesu: Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Gesù Cristo. (Philip., II, 5). Per essere veramente Cristiani dobbiamo, sotto l’azione dello Spirito Santo, imitare Gesù nella sua vita esterna, ma più ancora nella sua vita interiore, ossia nei suoi sentimenti). 

Domanda – Ma questo è assai difficile! 

RISPOSTA –Certo, ma soltanto per chi non ha ricevuto il santo Battesimo, nel quale ci viene dato il Santo Spirito di Gesù Cristo affinché viviamo come Lui. 

J. J. OLIER

“Non sono state le immaginette che ti hanno fatto bestemmiare”

 


All’autista del pullman per Monte San’Angelo: “Non sono state le immaginette che ti  hanno fatto bestemmiare” 

Nel 1926 un autista di S. Severo (Foggia) condusse dei pellegrini a Monte S. Angelo, dove in  una grotta, trasformata in Santuario, si venera da secoli S. Michele Arcangelo. L'autista, che  era figlio spirituale di Padre Pio, dopo avere ascoltato la Messa insieme ai pellegrini, si diede a  girare per le vie della cittadina. Imbattutosi in una fabbrica di croccanti che erano specialità  del luogo, ne ordinò un certo quantitativo da distribuire poi ai pellegrini. Quando poi ripassò  per ritirare quello che aveva ordinato, s'accorse che gliene avevano preparato soltanto la  metà. Per questo contrattempo s'irritò e si lasciò scappare una bestemmia. Poi, raggiunti i  pellegrini, li fece salire in pullman e li condusse a S. Giovanni Rotondo, dove ebbero  l'opportunità di confessarsi da Padre Pio. Questi, quando ebbe finito, si rivolse all'autista e gli  domandò: “E tu, figliolo mio, neppure una benedizione chiedi?” L'autista disse che non  aveva nulla da confessarsi, perché si sentiva a posto. Ma Padre Pio insistette e lo indusse a  confessarsi. Quando gli chiese che cosa avesse fatto, l'autista rispose che a Monte S. Angelo  aveva ascoltato la Messa insieme ai pellegrini e poi aveva comprato delle immaginette. E  Padre Pio: “Non sono state le immaginette che ti hanno fatto bestemmiare, ma quelle cose  che si mangiano.” Allora l'autista si ricordò della bestemmia che aveva proferito davanti alla  fabbrica dei croccanti. E Padre Pio incalzò: “Figliolo caro, tu hai maltrattato anche il  carrettiere che non teneva la sua destra.” Era vero anche questo.  

S'accorse allora che Padre Pio aveva seguito il suo figlio spirituale anche da lontano, era stato  testimone di certe sue azioni e ora lo sollecitava a purificare la sua anima, affinché fosse in  pace con Dio, cosa che l'autista fece con commozione e riconoscenza. 83 84 

Giuseppe Caccioppoli

LE DOTTRINE DEI DEMONI HANNO MESSO RADICI, CORROMPENDO I CUORI IN PREPARAZIONE DI UNA RELIGIONE UNICA MONDIALE.

 


Messaggio di San Michele Arcangelo dato all'amata Shelley Anna l'8 aprile 2023


Mentre le piume angeliche mi avvolgono, sento San Michele Arcangelo dire,

PREZIOSI CUORI DIMORANTI DI CRISTO

È molto urgente che rimaniate entro i confini della protezione che solo il Sacro Cuore di Gesù Cristo può fornire.

LE DOTTRINE DEI DEMONI HANNO MESSO RADICI, CORROMPENDO I CUORI IN PREPARAZIONE DI UNA RELIGIONE UNICA MONDIALE.

La vera dottrina di Gesù Cristo sarà predicata in tutto il mondo e poi verrà la fine. La verità deve entrare nei cuori dell'umanità, affinché si compia l'ultimo atto di misericordia che porterà a una grande conversione dei peccatori. Allontanatevi dai lupi travestiti da pecore, che riempiono il vostro spirito di menzogne e inganni!

PREPARATE LE VOSTRE PROVVISTE

Il sole ometterà un caldo torrido, che devasterà i raccolti e diminuirà le scorte d'acqua.

Confidate nel nostro Signore e Salvatore, che è il vostro fornitore e provvederà a tutte le vostre necessità.

Riconoscete i vostri Angeli custodi

che vi condurranno al sicuro. Riconosceteli includendo le preghiere dell'Angelus (1) e dell'Angelo custode (2) quando pregate. Le piume delle loro ali vi circondano in ogni momento.

SCENDERANNO LE TENEBRE

Una fitta oscurità nera scenderà, coprendo la luna; interrompendo il suo ciclo, mentre l'oscurità ricopre la terra. Rimanete in casa dove le candele benedette dei fedeli arderanno luminose, per non spegnersi mai!

Completate la vostra armatura con i sacramentali benedetti, che rafforzano la vostra fede.

AMATO POPOLO DI DIO

È molto urgente svegliarsi dal sonno, i cieli mostreranno il segno del Signore, quando un nono pianeta invaderà il sistema solare. I cieli si apriranno con il suono delle trombe e tutti vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi del cielo.

PREPARATE I VOSTRI CUORI

rimanendo alla presenza di Nostro Signore, in adorazione orante, con il pentimento sulle labbra.

La tribolazione di questi giorni si intensifica, poiché un olocausto nucleare è all'orizzonte e sarà accompagnato da un dittatore, noto come l'anticristo, che governerà il mondo con il suo ordine e la sua religione. Egli contrassegnerà i suoi seguaci con il numero del suo nome, 666. Un marchio di dannazione che sarà presentato come un marchio di convenienza e di necessità.

PREGARE SENZA SOSTA

Pregate il Rosario di Luce di Nostra Madre, un'arma potentissima che scaccia le tenebre, un faro di speranza che illumina il cammino della rettitudine che Nostro Signore Gesù Cristo ha tracciato davanti a ciascuno.

CON LA MIA SPADA SGUAINATA

Sono pronto, con moltitudini di Angeli, a difendervi dalla malvagità e dalle insidie del diavolo, i cui giorni sono pochi.

Così dice il vostro vigile difensore.



QUADERNO DELL'AMORE

 


S. Giovanni Rotondo, 14 aprile 1968 - Santa Pasqua di Resurrezione 


In tutte le cose create è presente il Creatore. Io sono risorto oggi per portare al Padre la vita di voi tutti. Vi ho riconciliati con Lui ed ho portato per ognuno di voi l’offerta dei mio sacrificio.  

Il Padre ha accettato l’offerta e nella mia Resurrezione ha resuscitato voi tutti da morte. 

Il dono che Io ho lasciato di Me, per dimostrarvi la continua mia presenza, potrete trovarlo in tutto il creato, in ogni creatura.  

Il dono è stato il rientro di tutto il creato e di voi tutti nell’amore del Padre. 

Il mio Cuore ha sanguinato e cessato di vivere, per dare vita ai vostro.  

La vita che il mio Cuore vi ha portato, ha ristabilito il patto di unione con Me e col Padre. 

Il sangue dei mio Cuore si è fatto uno col vostro. Per amore dei mio sangue il Padre ha riportato, per il Mio, amore al vostro sangue, alla vostra vita.  

La vita vostra vive ora nell’amore di Dio. L’amore del Padre per Me si è fatto amore per ognuno di voi.  

Tutte le cose create sono rientrate nell’amore assieme alle vostre vite, alla mia vita in voi.  

È per questa ragione che tutto potrete ottenere vivendo a Me uniti; è perché nel creato, nelle cose che più amate del creato è presente Colui che le possiede. 

Il desiderio di possedere ciò che amate, per amore di chi le possiede, è il solo modo per ottenere tutto quello che chiedete. È legge del mio Cuore, è legge d’amore.  

Colui che chiede amore a chi lo ama, è certo di ottenere amore e tutte le cose che l’amore possiede; sarà certo di ricevere tutto quello che l’amore ha creato e può creare. 

La Resurrezione mia per voi vi ha dato il diritto di chiedere e di offrire; di chiedere per ricevere; di offrire il poco che già possedete per aver in cambio beni inesauribili.  

Per il diritto acquisito siete eredi con Me della intera eredità Mia, Io voglio dividere tutto con voi, niente è mio che non sia vostro. 

Sono morto in croce per voi, per soffrire al posto vostro, per avere diritto di chiedervi di amarmi, per tutto l’amore che ho saputo dimostrarvi.  

Sono risorto non per allontanarmi da voi, ma per farvi risorgere insieme a Me.  

Sono ritornato nei Regno del Padre per approntarvi le sedi più belle, ho ripreso il mio posto per aiutarvi ad occupare il vostro. 

Il mio ritorno fra voi, come è stato già, sarà un ritorno per chiedervi di tenermi con voi.  

Il mio corpo, il mio sangue sono rimasti lì, ad attendere di farsi donare. 

Il mio Spirito non fa che ascoltare se qualcuno ha bisogno di riceverlo, se vuole riceverlo. 

Non so attendere il richiamo che mi occorre per aiutarvi, perciò vi ho mandato e vi mando sempre un uomo che ha saputo chiamarmi, tenermi nel suo cuore.  

Quell’uomo che vi mando per aiutarvi saprà dirvi di Me, per l’amore che ci unì e ci unisce, quell’uomo che vi mando è risorto con Me. 

Per farvi risorgere vi ho mandato un uomo che è già risorto, un uomo che vi insegnerà a risorgere ogni volta che avvertite di volermi, di farmi risorgere. 

Il mio risorgere, il vostro risorgere, è fare rivivere la mia vita nella vostra.  

È ridonarvi e ricevere amore alla vita, amore a Me, in un risorto e rinnovato patto d’unione che è trionfo e conquista di tutti i beni, di tutto ciò che è e può dare l’amore risorto. 

Luigi Gasparri

Questo mondo è in grave stato di peccato. Solo la grazia delle vostre preghiere può intervenire sulla Giustizia di mio Padre....

 


7 aprile 2023:
"...Chiedo che durante questo periodo pasquale recitiate quotidianamente la Novena della Divina Misericordia. Così l'ira di mio Padre sarà placata riguardo alla grande distruzione già profetizzata; ancora più importante, più anime saranno salvate dalla dannazione. Questo mondo è in grave stato di peccato. Solo la grazia delle vostre preghiere può intervenire sulla Giustizia di mio Padre.... miei cari, pregate intensamente, si avvicinano i giorni in cui non capirete la grave distruzione della vostra nazione (USA, ndr) causata dal peccato. Nazione contro nazione, figli contro genitori, mogli contro mariti. L'odio è così grande che solo l'amore di Dio e del prossimo impediranno la distruzione delle vostre città in tutto il mondo. Ogni nazione sperimenterà tale grave sventura, ma con le vostre preghiere e l'amore reciproco, sopravviverete ai castighi già iniziati..."

(Anna Marie)

«- Ah, se si conoscesse il mio Cuore!... Gli uomini ignorano la Sua Misericordia e la Sua Bontà: ecco il maggior dolore!».



COLUI CHE PARLA DAL FUOCO 


«Il 15 marzo, festa delle cinque piaghe e martedì di Passione, dopo la Comunione Gli domandavo ancora perdono - scrive. - Come un lampo passò davanti a me, arrestandosi un istante, e mi disse soltanto: «- L'amore tutto cancella!».  

Questa lezione si scolpisce sempre più nell'anima sua, essa ne vive, mentre sta occupata al lavoro. Quella stessa mattina si trovava in soffitta e:  

«Preparavo - così scrive, - la biancheria da lavare; e siccome non desidero che riparare, chiedevo con molta semplicità a Nostro Signore di guadagnargli tante anime quanti erano i fazzoletti da contare. Ho offerto a questo scopo tutta la mia giornata, unendo le mie sofferenze al Suo Cuore e ai Suoi meriti».   

Verso sera, precedendo di qualche istante l'ora dell'adorazione generale, ella entra in Cappella dove era esposto il Santissimo. Nostro Signore le appare:   

«- Se ti occupi della mia gloria, - dice, - Io mi occuperò di te. Renderò saldo in te il mio regno di pace e nulla potrà più turbarti. Stabilirò in te il mio regno d'Amore e nessuno potrà rapirti la tua gioia».  

«Si accostò a me, la ferita si aprì. Vidi una fila di anime prostrate in adorazione, e mi fece comprendere che erano quelle che io gli avevo chiesto quella stessa mattina».  

 

Il giovedì di Passione, 17 marzo, ricorre il ventesimo anniversario del suo ritiro di Prima Comunione, data che non passa mai inosservata per l'anima di Josefa.  

«Vent'anni - scrive, - che Gesù mi ha scelta per Lui: mai sono stata così indegna del Suo Amore!».  

Allora si umilia pensando a tante grazie a cui le sembra aver sempre troppo poco corrisposto, e aggiunge:   

«Stavo decidendomi a cambiare completamente e, mentre prendevo questa risoluzione. Egli mi è apparso con le braccia aperte. Con voce amorevole mi ha detto:  

- Sì, Josefa, ti ho chiamata in quel giorno e poi non ti ho più abbandonata. Ti ho custodita senza mai separarmi da te. Quante volte saresti caduta se non ti avessi sostenuta!... Oggi te lo ripeto una volta di più: Voglio che tu sia tutta mia... che tu mi sia fedele e corrisponda al mio Amore. In cambio Io mi dono a te come sposo e ti amo come la sposa privilegiata del mio Cuore. Io farò tutto il lavoro: a te non resta che amare e abbandonarti. Poco m'importano il tuo nulla e le tue stesse cadute: il mio Sangue cancella tutto. Ti basti sapere che ti amo: tu abbandonati!».  


Ma sempre questa predilezione divina riconduce Josefa al pensiero delle anime. Il martedì santo, 22 marzo, dopo la Comunione, Gesù le appare con le braccia aperte. Piena di ardire per quella che chiama «l'immensa bontà del Maestro»:   

«Vorrei chiederti tante cose, Signore!» - Gli dice.  

«- Non sai dunque, Josefa, ciò che sta scritto nel mio santo Vangelo? Chiedete e riceverete!».  

«Lo scongiurai d'avere compassione di tutto il mondo, e d'incendiarlo col fuoco del Suo Cuore divino...».  

«- Ah, se si conoscesse il mio Cuore!... Gli uomini ignorano la Sua Misericordia e la Sua Bontà: ecco il maggior dolore!».  

«Allora Lo supplicai d'infiammare le anime dello zelo per la sua gloria, di moltiplicare i suoi sacerdoti, di suscitare molte vocazioni religiose. Poi mi fermai, ma, pur tacendo, Gli parlavo ancora. Quante cose Egli mi diceva con lo sguardo. E soprattutto quanta fiducia m'infondeva! Infine mi mostrò le mani e mi fece baciare le piaghe. Quindi disparve».  


Righe come queste non bastano forse da sole a dimostrare fino a qual punto lo zelo ardente del Cuore di Gesù consuma già quello di Josefa? Le anime sono ormai divenute il grande orizzonte della sua vita e di esse si occupa sempre nei suoi incontri con Gesù. Durante la meditazione, il mercoledì santo, 23 marzo, mentre ella Gli chiede che cosa intenda per «salvare le anime».  

«Egli mi è apparso - scrive, - e dopo avermi guardata con grande amore, rispose: 

«- Ascolta, Josefa: ci sono delle anime cristiane, e anche pie, che un semplice attacco del cuore basta a rallentare nel cammino della perfezione. Però se un'altra anima offre per loro le proprie azioni, unite ai Miei meriti infiniti, può ottenere che escano da quello stato e riprendano la loro corsa nella via del bene.  

«Molte anime vivono nell'indifferenza, ed anche nel peccato. Aiutate anch'esse nella stessa maniera potranno rientrare in grazia e salvarsi un giorno.  

«Ve ne sono poi altre, e assai numerose, ostinate nel male e accecate nell'errore. Sarebbero dannate se le suppliche di qualche anima fedele non ottenessero che la grazia tocchi infine il loro cuore. Ma essendo estremamente deboli, correrebbero il rischio di nuove cadute: quelle le prendo senza ritardi nell'eternità, e così le salvo!».  

«Gli chiesi come potrei fare per salvarne molte».  

«- Unisci tutte le tue azioni alle mie, sia nel lavoro che nel riposo. Unisci al mio Cuore i palpiti del tuo e i tuoi respiri stessi. Quante anime potrai così guadagnare!».  


Gli ultimi giorni di Quaresima l'assoceranno più intimamente alle sofferenze del Calvario. Per la prima volta ella segue passo passo il Maestro lungo la passione e la giornata del venerdì santo, 25 marzo , la trascorre continuamente alla sua dolorosa Presenza.  

«Dopo aver finito di spazzare - scrive, - sono salita a fare una visitina alla Madonnina del noviziato. Appena entrata, Gesù è venuto con le mani legate e il capo coronato di spine, il volto sanguinante e contuso. Mi ha guardato soltanto con grande tristezza, poi è scomparso».  

«Verso le tre del pomeriggio lo rividi ancora - scrive, - e mi mostrò la piaga del costato, dicendomi:  

«- Guarda ciò che ha fatto l'Amore».  

« La ferita si aprì ed Egli continuò:  

«- Si è aperta per gli uomini, per te!... Vieni... avvicinati... ed entra!».  


La Madre addolorata conferma le grazie di questo giorno con una di quelle parole che rivelano il suo cuore. Verso le cinque Josefa si trova nell'oratorio del noviziato:   

«Là, in silenzio, ai piedi della Madonna, riandavo col pensiero a ciò che avevo visto e compreso. Improvvisamente è venuta: aveva una veste di color violetto scuro, come il velo, e teneva tra le mani la corona di spine insanguinata. Me la mostrò dicendomi:  

«- Sul Calvario, Gesù mi ha dato per figli tutti gli uomini: vieni, poiché sei mia figlia! E tu, non sai già quanto io ti sia Madre?»  

«Le chiesi il permesso di baciare la corona, e mentre me la porgeva e mi metteva la mano sulla spalla, mi disse:  

«- Oh! qual ricordo Egli mi ha lasciato di sé dandomi le anime...».  


L'alba del sabato santo, 26 marzo 1921, segna il compimento di questo periodo con uno di quei favori celesti che lasciano in Josefa un'impronta incancellabile.  

«- Sai con quale intento ti do le mie grazie con tanta abbondanza?» le domanda Nostro Signore, apparendole nella meditazione con le piaghe risplendenti di luce. E ripete quello che un tempo aveva detto, quasi con le stesse parole, a Santa Margherita Maria:  

«- Voglio fare del tuo cuore un altare, sul quale arda continuamente il fuoco del mio Amore. Però voglio che esso sia puro e che niente lo tocchi di ciò che potrebbe macchiarlo»  

«Egli mi lasciò - scrive Josefa, - e discesi in Cappella per assistere alla Messa. Dopo la Comunione gustai le gioie del paradiso!... Vidi dentro di me, sopra un trono risplendente, tre persone biancovestite. Tutte e tre simili e bellissime! L'anima mia ardeva di un fuoco che, senza bruciare, mi consumava di felicità. Poi tutto scomparve».  


Questa grazia, del tutto interiore, si ripeterà il 5 aprile seguente. Davanti alle tre Persone Josefa è pervasa da una pace indicibile. Tenta di spiegare qualche cosa di ciò che è avvenuto in lei con una semplicità ignara dell'importanza di un così insigne favore.  

«Di solito - scrive, - la divina Presenza mi avvolge tutta, ed anche quando entro nel Cuore di Gesù, mi trovo inabissata in Lui. Ma queste due ultime volte, nel momento della Comunione, è avvenuta come una gran festa che si è celebrata nell'anima mia. Gesù entrò in me come nel proprio palazzo. Non so come spiegarmi... e siccome ero fermamente decisa ad abbandonarmi interamente a Lui perché facesse di me secondo il Suo volere, fu davvero una festa di cielo!». 


Dopo tali contatti con l'Ospite divino, si capisce quale violenza Josefa doveva farsi per ritornare al lavoro abituale. Questo sforzo fu spesso l'occasione propizia al nemico per tenderle i suoi agguati.  

Josefa Menéndez

BUONA PASQUA - Guardatevi l'un l'altro e attribuite il valore che ogni uomo possiede, grazie alla dignità umana dell'essere figlio di Dio.