martedì 11 aprile 2023

QUADERNO DELL'AMORE

 


Luigi Gasparri

S. Giovanni Rotondo, 16 aprile 1968

Io voglio insegnarvi a conquistare il Mio Cuore per farvi vivere nell’amore.  

Vi insegnerà il Mio Cuore a conquistare il cuore degli uomini.  

Vi insegnerò a portare a tutti gli uomini l’amore che sarà la sola via per riportare pace alle genti, sola garanzia di ristabilire accordo tra i popoli che si combattono in nome della loro giustizia che è odio che li divide e li uccide, in nome della loro verità che è assenza di libertà, è schiavitù all’egoismo che vuole dominare per le passioni dell’uomo, la libertà che è solo nello Spirito Mio infuso nell’uomo. 

Lo Spirito Mio che è vita, che vi mantiene la vita, è Spirito di libertà.  

Lo Spirito Mio vi lascia liberi di donare a Me l’amore che ho posto nel vostro cuore.  

Vi ho lasciati liberi di amare più di Me le vane ambizioni di dominare gli uni sugli altri, liberi di voler possedere gli uni i Doni dello Spirito, i Beni da Me creati che concessi all’altro, vi ho concesso libertà piena perché è solo nella libera scelta di Me, che Io posso premiare la riconoscenza di coloro che tutto Mi donano perché sanno e credono che tutto hanno ricevuto da Me. La vostra fedeltà a Me, che con la vita tutto vi ho donato, è riconoscermi il vostro tutto, il vostro vero Dio. La fedeltà nella riconoscenza a Me vi unisce in un tutto che è felicità, pace e armonia. L’infedeltà è fare un Dio di ognuno di voi, fare un Dio di ogni vostra passione, di ogni vostra menzogna. L’io che vuole fare di un uomo un Dio, è causa di divisione fra uomini, di lotte di guerre, di rovine, di infelicità e di morte. La giustizia è una sola; giustizia è: amore alla verità del Dio di tutti. 

Io vi ho chiamati a portare il Mio Cuore nel mondo, per far conoscere a tutti che vi è una sola verità, una sola giustizia: l’amore a Me, al mio Cuore Divino.  

Nel Cuore di Dio solamente troverete tutta la verità, tutta la giustizia che invano avete cercato e cercate altrove. Il Mio Cuore, il Cuore del vostro Dio che vi invita a unirvi tutti voi che Mi avete conosciuto, voi che mi amate, voi che dite di amarmi. 

L’unione vostra è invito Mio ad aiutarvi reciprocamente a meglio conoscermi, a possedermi sempre di più, per amarmi maggiormente. Accrescerete in voi la Fede nella potenza Mia, vi sentirete capaci di conquistare a Me i cuori che amate, di conquistare i cuori  

 

di chi non Mi possiede  

di chi non Mi conosce 

di chi non ha ricevuto il dono di Me  

di chi non ha saputo cercarmi  

di chi non sa chi Io sia 

di chi vi chiede di Me  

di chi non sa quanto posso 

di chi si ritiene indegno di riavermi per essermi stato infedele . 

 

Non vi turbate per la durezza dei cuori che non accettano di ascoltarvi, che non vogliono sentir parlare di Me, che mi hanno rinnegato e mi rinnegano; non sarà mai vano il vostro impegno nell’amare tutti quelli che non vi hanno ascoltato.  

Continuate a desiderare che l’amore entri in loro, continuate a perseverare nell’amarli tutti in Me. Il mio amore per voi aprirà molti di quei cuori che voi credevate indifferenti al richiamo del vostro, del Mio amore. Per molti di questi indifferenti, l’amore vostro sarà misericordia Mia nella loro ultima ora. Il Mio amore per voi si farà misericordia per tutti coloro che pur non avendo voluto ascoltarvi sono rimasti sempre nel vostro cuore; nel cuore vostro trovarono l’amore che voi avete saputo offrirmi al posto loro. Io non disperderò l’amore che avete donato con perseveranza a chi volevate condurre a Me. 

La perseveranza vostra nell’amore di quelli che sono stati sordi con voi, era perseveranza Mia nel volerli portare nel Mio Cuore; a voi li mandai per chiedervi di prestare loro l’amore che sarà il prestito più gradito che avrete fatto a Me. Il prestito di amore che fate a chi non sa, non vuole amarmi, è donare salute, dare vita a coloro che stanno per morire, che sarebbero destinati a perdere per sempre Me che sono la vera ed eterna vita.  

L’amore vostro verso tutti coloro che non mi amano vi procurerà la riconoscenza Mia.  

La riconoscenza Mia sarà aumento di amore per voi, aumento di tutti i beni che vi metterò a disposizione. Io vi colmerò della Mia benevolenza, godrete della costante Mia presenza in voi. La presenza Mia al vostro fianco toglierà tutti i timori che il mondo, la vita nel mondo vi può procurare. Voi con Me a fianco sarete sempre sereni e non soffrirete delle sofferenze del mondo, conoscerete con Me la gioia di alleviare le sofferenze del mondo.   

Trasformerete con Me le sofferenze degli altri in gioie, riporterete con Me ai cuori la speranza di ritrovare la pace perduta, affronterete con Me i pericoli del mondo. Ma Io non permetterò che dei pericoli del mondo restiate vittime. Nella forza che vi fa capaci di superare le insidie del mondo, riconoscerete la forza Mia, la forza del Mio grande amore per voi. La forza che vi farà sicuri della vittoria, è la certezza di vittoria che Io promisi a chi vuole, a chi sa tenere Me al suo fianco. 

La Mia fedeltà alle promesse fattevi è fedeltà nell’amare la salvezza di voi che Mi amate, di tutti quelli che voi amate, di tutti coloro che vi amano, perché in voi che Mi amate essi ameranno Me. La fedeltà a voi sarà fedeltà a Me. La riconoscenza al vostro amore per loro, è riconoscenza a Me, perché l’amore che sanno riconoscere in voi, sono Io che vengo riconosciuto e fedelmente amato in voi. La vittoria vostra è vittoria Mia sui vostri, sui Miei nemici. I nemici vostri, i nemici Miei potrete riconoscerli quando Io verrò a giudicare la Terra. Ora mantenete nel cuore la certezza della Mia e della vostra vittoria, sicuri della Bontà e Fedeltà del vostro Dio che quando tornerà sulla terra saprà giudicare con giustizia i nemici della giustizia, i nemici della verità. Il mio cuore conosce tutti i nemici che resteranno nemici. I nemici che verrò a giudicare saranno i nemici della verità, quelli che non potranno amare Me perché hanno amato e amano la loro menzogna. Io verrò a giudicare solamente il mondo dei superbi che, rinnegando la verità, portarono tra voi il regno della ingiustizia loro, che è regno di menzogna, regno di superbia, regno di vanità. 

Io porterò a voi il regno della verità che sarà regno di umiltà, regno di amore. 

Cantate l’avvento del Mio Regno, nel canto che è il Salmo cantato da Davide al popolo che il Padre aveva scelto, per farsi conoscere e amare da tutti i popoli della terra. 

« Cantate al Signore un canto novo che cose mirabili Egli fece.  

Gli diede vittoria la Sua destra e il vigore del braccio Suo santo. Fe' nota il Signore la Sua Salvezza; la Sua Bontà e Fedeltà ricorda Israele, il popolo Suo. 

Han visto anche gli estremi della terra, la salvezza largita dal Dio nostro.  

Tutta la terra acclami al Signore: gioite, esultate, cantate!  

Cantate al Signore su la cetra, su la cetra con voci di gioia.  

Tra gli squilli, al suon delle trombe, fate festa innanzi al Re Signore.  

Sussulti il mare e quanto vi è compreso, il mondo con i suoi abitatori, pur anche i fiumi facciano plauso, si uniscano i monti al clamore innanzi al Signore, ché Egli viene, viene a giudicare la terra.  

Giudicherà il mondo con giustizia e le genti nella verità ». 

(Salmo 98/97) 

 

…Udii queste parole... capivo che venivano dalla stessa VERITÀ: 

« Non è poco quello che faccio per te, anzi, questa è una delle grazie per le quali tu mi devi di più. 

Tutto il male del MONDO dipende dal non conoscere chiaramente la VERITÀ della SACRA SCRITTURA. Non vi è in essa un apice che un giorno non debba avverarsi ». 

A me pareva di avere sempre creduto così e che così credessero tutti gli altri. 

Ma Egli soggiunse: 

« Ahimè, figliola, come sono pochi quelli che mi amano veramente! Se mi amassero per davvero — non nasconderei loro i miei segreti! Sai tu cosa vuol dire amarmi per davvero? Persuadersi che è menzogna tutto quello che a me non piace.  

Comprenderai chiaramente quanto ora non capisci dal profitto che la tua anima ne avrà. 

(Dagli scritti di Santa Teresa d’Avila) 

 

Ma ecco che CRISTO È RISORTO DAI MORTI, primizia di quei che son morti.  

Poiché infatti a causa di un uomo è venuta la morte, così pure in virtù di un uomo  è venuta la RISURREZIONE dei morti. E come tutti muoiono in Adamo, così tutti rivivranno in Cristo. Ciascuno però nell’ordine proprio, prima di tutti Cristo, poi quelli che sono di Cristo, al momento della sua venuta. 

Quindi verrà la fine, quando Egli riconsegnerà il Regno a Dio Padre dopo aver distrutto OGNI DOMINAZIONE, OGNI AUTORITA’ e OGNI POTERE.  

Perché è necessario che Cristo Regni « fino a che non abbia messo sotto i suoi piedi tutti i nemici ». 

L’ultimo nemico che sarà distrutto è la morte. Dio in fatti « tutto ha posto sotto i piedi di Lui ». 

Ma quando dice che tutto gli è stato assoggettato, è chiaro che si deve eccettuare colui che gli ha assoggettato ogni cosa. 

E quando avrà assoggettato a Lui tutte le cose, allora il FIGLIO stesso sarà sottomesso a Colui che gli ha sottoposto ogni cosa, AFFINCHÉ DIO SIA TUTTO IN TUTTI. 

 

(S. Paolo-I Corinti 15 20-28) 

 

…Ma Samuele gli replicò: 

«Si compiace forse il Signore d’olocausti e sacrifici quanto dell’obbedienza alla Sua VOCE? Credilo, obbedire val ben più che offrirgli un sacrificio e l’ascoltarlo gli è ben più gradito che il grasso dei montoni...  

La ribellione è un peccato come la superstizione e malizia d’idolatria è la resistenza a Lui. Ora, poiché tu hai rigettato la parola del Signore, egli ha rigettato te, non sarai più re». 

Allora Saul disse a Samuele:  

«Ho peccato, ho trasgredito il volere del Signore e gli ordini tuoi; ma ho avuto timore del popolo e per questo ho creduto alla sua voce. Or ti prego, perdona la mia colpa. Vieni con me ad adorare il Signore». 

Ma Samuele rispose a Saul: 

« No, non verrò con te, perché tu hai rigettato la PAROLA del Signore... ed Egli ha rigettato te... ». 

(I Samuele 15, 22-26) 

 

O Dio chi è simile a te? 

Tu mi esponesti a prove dure e gravi: 

Ma di nuovo mi renderai la Vita, dagli abissi della terra mi farai risalire, accrescerai la mia dignità e continuerai a consolarmi. 

(Salmo - 7 1/70) 

 

Allora il Re Davide si presentò davanti al Signore e disse: 

«Chi sono io, o Signore Dio, e che cos’è la mia casa da esaltarmi fino a questo punto? 

E tutto ciò è parso ancor poco ai tuoi occhi, o Dio; tu hai esteso le tue promesse alla posterità del tuo servo, anche per il lontano avvenire e mi hai fatto vedere come una serie di uomini, che il Signore si degna di esaltare... 

E ora, o Signore, tu che sei Dio e mi hai fatto si bella promessa, benedici la casa del tuo servo, affinché sussista per sempre davanti a te, poiché quel che tu BENEDICI, o Signore, è BENEDETTO in perpetuo ». 

(I Cronache - 17, 16-27) 

 

« Non toccate chi mi è consacrato, non fate alcun male ai miei Profeti ». 

Poi chiamò la fame sul Paese e sottrasse ogni mezzo di alimento. 

(Salmo 105) 


Con grande mio dolore Padre Pio mi assicura che questa profezia del Salmo 105 si ripeterà per colpa di coloro che sono ribelli al Volere d’Amore di Dio.  

Espresso nel «Quaderno dell’Amore» 

 

Preghiera di ringraziamento al Cuore di Dio per l’amicizia concessa a tutti coloro che crederanno ai Quaderni dell’Amore, da Lui direttamente dettati al dott. Luigi Gaspari dall’8 aprile 1968 in poi. 

 

Ti ringrazio Cuor di Dio 

Ti ringrazio Amico mio, 

Ti ringrazio Amor Divino 

Ti ringrazio mio Bambino, 

Ti ringrazio Candido Giglio 

Ti ringrazio Figlio del Figlio. 

 

Ti ringrazio Dono Novello 

Ti ringrazio Vero Agnello, 

Ti ringrazio con il cuore 

Ti ringrazio del Tuo Amore, 

Ti ringrazio del gran dono 

Ti ringrazio del perdono. 

 

Ti ringrazio gran Letizia 

Ti ringrazio mia Delizia, 

Ti ringrazio mia Fortezza 

Ti ringrazio mia Dolcezza. 

 

Ti ringrazio Gioia Infinita 

Ti ringrazio Vera Vita, 

Ti ringrazio Re di gloria 

Ti ringrazio mia Vittoria, 

Ti ringrazio col sorriso 

 

Ti ringrazio o Paradiso, 

Ti ringrazio Amico Santo 

Ti ringrazio tanto, tanto, tanto. 

Ti ringrazio delle grazie. 

 

Grazie,  grazie,  grazie,  grazie! 

(Padre)   (Figlio)   (Spirito Santo) (Maria SS.) 


Primo Capponcelli 


Il tempo è poco, perché il mondo è sull'orlo del precipizio di un grande cambiamento.

 



06 febbraio 2023

Figlia mia,
I Miei Figli sono impreparati per un disfacimento più grande che sta per arrivare. Molti parlano di guerra, eppure è la guerra che si è impadronita del cuore degli uomini che non hanno coscienza della santità della vita. È tempo di alzarsi dal vostro sonno, figli miei, e capire che il diavolo e i suoi numerosi compagni cercano la vostra anima. Troppi sono compiacenti in silenzio al male che sta accadendo intorno a loro. Troppi non proteggono i più innocenti e mettono i Miei piccoli nelle mani dello stesso nemico che cerca di distruggere la loro anima.

Da che parte del fiume sarai quando arriverà il terremoto; E il fiume sale e lava via le sue sponde? A chi invocherete quando le tenebre scenderanno sulla terra e la terra che è stata piantata non produrrà alcun raccolto perché è sterile? Dove correrai quando il fuoco cadrà dal cielo? Figli miei, dovete cominciare a pregare per un maggiore discernimento, perché troppi hanno preso compagnia del diavolo e non si rendono conto dell'oscurità che aleggia intorno a loro. L'umanità sta provocando la mano giusta di Mio Padre. Chiedo ai Miei figli di leggere le Mie parole di avvertimento e di rendersi conto che ciò che ho avvertito per un bel po' di tempo è ora alle vostre porte. Il peccato divide, ma la preghiera e l'amore moltiplicano un raccolto abbondante.

Figli miei, il mondo è sull'orlo del precipizio di un grande cambiamento. Non arrendetevi mai al nemico che cerca di spogliarvi del vostro libero arbitrio, di mettere a tacere la vostra voce che è stata creata per proclamare il messaggio del Vangelo.

È tempo di usare la vostra voce e di non ragionare più nella paura, perché la paura non viene da Me, perché Io sono Gesù. Il tempo è poco, perché il mondo è sull'orlo del precipizio di un grande cambiamento. Questo mondo come lo conoscete sta scomparendo, e coloro che non hanno imparato dalla storia saranno presto in mezzo ad esso. Fate attenzione al messaggio evangelico e vivetelo; insegnate ai vostri fratelli e sorelle in umiltà come pregare; venite alla fonte della Mia Misericordia e non abbiate cuori orgogliosi. Vengo a voi con amore e vi avverto che la preghiera è l'unico vaso che scoraggerà la guerra. La preghiera è l'unico vaso in cui la pace verrà sul mondo, perché Io sono il Principe della Pace, perché Io sono Gesù e la Mia Misericordia e Giustizia prevarranno.

Jennifer

NON FATEVI INGANNARE! UOMO O DONNA

 


Tutto sull'ideologia di genere 


CONTENUTO EDUCATIVO

L'obiettivo fondamentale che l'educazione dovrebbe perseguire, secondo questa ideologia, è quello di realizzare un cambiamento culturale attraverso un cambiamento della morale, dell'etica e di ciò che è considerato senso comune, un cambiamento da realizzare il prima possibile. Per i promotori di questa ideologia, così come dovrebbe avvenire l'emancipazione sessuale delle donne, dovrebbe avvenire anche l'emancipazione sessuale dei bambini e degli adolescenti. Viene difesa la totale liberazione sessuale, compreso il diritto assoluto di avere rapporti sessuali con altri individui indipendentemente dall'età, dal numero, dallo stato civile, dalle relazioni familiari (incesto) o dal sesso.  A differenza di coloro che pensano che l'eterosessualità sia naturale, ritengono che la diversità sessuale sia naturale. Le leggi sono la morale dello Stato e questo è nelle leggi. La sessualità è un gioco, un passatempo, un fine in sé, in cui autori come Kinsey non escludono nemmeno la pedofilia o la bestialità, la cui "condanna è un pregiudizio che proviene dal giudaismo e dal cristianesimo e non ha basi naturali". Purtroppo, la scomparsa dei valori cristiani nell'insegnamento e nell'educazione facilita la scomparsa anche dei valori umani, lasciando così il bambino senza difese contro i suoi corruttori. In breve, è il trionfo dell'edonismo e il rifiuto del sacrificio e di tutto ciò che serve a educare la volontà, cioè il trionfo del Male. A questo proposito, risuona categorico il rimprovero del profeta Isaia: "Guai a coloro che chiamano il male bene e il bene male; fanno della luce tenebre e delle tenebre luce" (5,20). 

 Non c'è dubbio che i genitori debbano essere molto attenti a ciò che viene insegnato ai loro figli, perché credo che si stia incistando quella che si chiama proprio corruzione dei minori. Nel 2015, durante una visita a una parrocchia di Roma, il Papa ha lodato alcuni genitori che, quando il bambino tornava a casa da scuola, gli chiedevano cosa gli avesse insegnato, per vedere se dovevano fare una contro-catechesi. Quando c'è un caso evidente, non è consigliabile tacere, ma difendere con tutti i mezzi legittimi a disposizione il diritto di educare i propri figli secondo le proprie convinzioni e, naturalmente, di non tollerare la corruzione dei propri figli.  

 Se non poniamo fine a questa ideologia, finirà il diritto dei genitori di educare i propri figli, finirà l'autonomia delle scuole e il rispetto della loro ideologia, come dimostra il caso di Alcorcón, in cui una scuola cattolica è stata sanzionata per aver ritenuto che l'ideologia gender, come afferma il Magistero della Chiesa, sia incompatibile con la fede cattolica. La libertà religiosa, la libertà di opinione, la libertà di pensiero, la libertà di espressione, la libertà di insegnamento, e i bambini sono esposti a gravi rischi, perché l'ideologia gender, come afferma l'American College of Paediatricians, li danneggia, discrimina la famiglia naturale e favorisce l'ideologia gender quando si tratta di educazione sessuale, mentre credo che la maggior parte dei genitori non voglia questo.  Non c'è da stupirsi che sia Benedetto XVI che Francesco dicano: "È l'ora del peccato contro Dio Creatore". Ma le nostre autorità pubbliche sostengono e proteggono questa ideologia e ne promuovono persino la glorificazione, con feste in suo onore. E così questa ideologia sarà onorata soprattutto il 17 maggio, Giornata internazionale contro l'omofobia, la lesbofobia, la bifobia, la transfobia e l'interfobia, nonché il 28 giugno, Giornata dell'orgoglio lesbico, gay, bisessuale, transessuale, transgender e intersessuale. 

Pedro Trevijano

SCEGLIETE LA VIA DELLA VITA, ABBRACCIATE LA VERITÀ.

 


Carbonia 08.04.2023

Scegliete la via della Vita, abbracciate la Verità.

State in silenzio!
Amati figli, il Cielo freme nell’attesa di abbracciarvi a Sé.

Ponete Dio al primo posto nella vostra vita, o uomini: il suo Amore vi aiuterà a crescere e capire la vostra vita sulla Terra.

Amate creature mie, sono al vostro fianco e vi conduco secondo le mie Regole Divine, non ostacolate la mia Opera in voi, siate umili, ascoltate e mettete in pratica quello che Io vi dico.

Ora, si accenderà un fuoco ardente nei vostri cuori: saprete che l’ora del vostro risveglio è giunta.

La mia Passione è stata grande! Ancora Mi sono donato per voi, o uomini, che non credete in Me, … voi che avete scelto di mettervi contro di Me.

Peccato figli miei, peccato! Il vostro odio per la Verità vi porterà dove mai avreste voluto andare.

Ecco, Cieli e Terra nuovi per i Figli di Dio!

Preparatevi figli miei, digiunate dalle cose del mondo, crescete nella Verità.

Adoperatevi per le Cose di Dio e abbandonate ciò che nulla vi donerà di buono.

Scegliete la via della Vita, abbracciate la Verità e non voltate mai più i vostri occhi verso cose che non vi appartengono più.

Siete stati chiamati figli di Dio! Il Padre vostro vi reclama! Egli vuole mettervi nel suo Tutto, nel suo mondo nuovo, creato apposta per i suoi “Eletti”, per coloro che avranno risposto alla sua Verità.

La Pasqua è risurrezione per molti uomini…, mentre per altri è maledizione.

Figli miei, cercate di capire il mio linguaggio, Io voglio salvarvi tutti, ma molti uomini non rispondono, Mi rifiutano per le cose di questa Terra!

Presto tutto avrà finenulla sarà come prima.

Ecco Figli miei, non permettetevi la scelta che porta alla morte, … alla sofferenza eterna.

Ravvedetevi! È urgente la vostra conversione! Non avete più tempo.

La mia Misericordia si affaccia al mondo come anche la mia Giustizia! Amen.

Nulla si sposta, neppure la foglia più piccola, senza la volontà di Dio .

 


UN (SANTO) RICORDO

«Ora ti riferisco di un momento in cui l'Anziano Paisios mi diede un gran dono spirituale, poco prima della sua morte. Avevo l'abitudine di prenderlo e portarlo fuori dal Monte Athos per andare al monastero di Souroti viaggiando con la mia auto. Si tratta di un viaggio che dura da 2 a 3 ore, a seconda di quanto si corre. Lungo la strada, abbiamo discusso di varie cose. Ad un certo punto gli chiesi: "Padre com'è Dio? Per favore, dimmi un po' di Lui. A cosa è simile Dio?". Ora, quello che stavo chiedendo lo chiedevo davvero. Gli stavo domandando di dirmi qualche parola. Cosa sia Dio, se è così o colà. Padre Paisios non mi rispose, abbassò la testa assorto nella preghiera solo per un istante, meno di un minuto. Ed ecco che i cieli mi si spalancarono improvvisamente. Stavo guidando e stavamo facendo diverse curve nella strada quando immediatamente iniziai a sentire la presenza di Dio! Dentro l'auto, nella collina, in alto tra le stelle, nella galassia...Sentii la sua presenza ovunque. Infatti allora ero ansioso riguardo alla sorte del mondo, su come le cose stavano prendendo piega nel mondo e via dicendo. Non mi ero reso conto che tutto è nella mani del Signore. Nulla si sposta, neppure la foglia più piccola, senza la volontà di Dio».

di Athanasios Rakovalis

Preghiera contro il maleficio

 


Kirie eleion. Signore Dio nostro, o sovrano dei secoli, onnipotente e onnipossente.

Tu che hai fatto tutto e che tutto trasformi con la tua sola volontà;

tu che a Babilonia hai trasformato in rugiada la fiamma della fornace sette volte più ardente e che hai protetto e salvato i tuoi santi tre fanciulli:

tu che sei dottore e medico delle nostre anime:

tu che sei la salvezza di coloro che a te si rivolgono, ti chiediamo e ti invochiamo, vanifica, scaccia e metti in fuga ogni potenza diabolica, ogni presenza e macchinazione satanica e ogni influenza maligna, ogni maleficio o malocchio di persone malefiche e malvagie operati sui tuoi servi.

  Fa' che in cambio dell'invidia e del maleficio ne consegua abbondanza di beni, forza, successo e carità: tu, Signore che ami gli uomini. stendi le tue mani possenti e le tue braccia altissime e potenti e vieni a soccorrere e visita questa immagine tua. mandando su di essa l'angelo della pace, forte e protettore dell'anima e del corpo, che terrà lontano e scaccerà qualunque forza malvagia, ogni veneficio e malia di persone corruttrici e invidiose: così che sotto di te il tuo supplice protetto con gratitudine ti canti: «Il Signore è il mio soccorritore e non avrò timore di ciò che potrà farmi l'uomo». E ancora: «Non avrò timore del male perché tu sei con me. tu sei il mio Dio, la mia forza, il mio Signore potente, Signore della pace, padre dei secoli futuri».

  Sì. Signore Dio nostro, abbi compassione della tua immagine e salva i tuoi servi da ogni danno o minaccia proveniente da maleficio, e proteggilo ponendolo al di sopra di ogni male: per l'intercessione della più che benedetta, gloriosa signora la Madre di Dio e sempre Vergine Maria, dei risplendenti arcangeli e di tutti i tuoi santi. Amen. Dal: Rituale greco


VI SIETE ABBANDONATI A LUCIFERO, FATE LA SUA VOLONTÀ!

 


Carbonia 06.04.2023

Vi siete abbandonati a Lucifero, fate la sua volontà!

Credi fermamente in quello che Io ti dico o donna!

Tutto è compiuto!

Il tuo Dio ti dice: scrivi al mio amato popolo.

Popolo mio, servimi in queste ultime ore prima che Io faccia la volontà del Padre mio. Usami misericordia, o popolo ingrato,  donami il tuo cuore e scrivici il mio Santo Nome; Io, Gesù, ti sosterrò e ti metterò in Me; non permetterò al Maligno di portarti via a Me.

Queste sono ore decisive per la tua salvezza o uomo! Torna al tuo Dio, ora! Non perdere altro tempo perché non v’è altro tempo.

In verità in verità ti dico, o uomo: sono stanco di attendere la tua conversione, sono deluso dal tuo comportamento, sono triste fino alla morte per te.
Il sepolcro è pronto! Convertiti o uomo, convertiti per risorgere in Me; non permettere a Satana di trascinarti all’Inferno.

Uscite in fretta da UR prima che cali questa notte, l’ora della mia Passione è ora grande”.

Figli miei, devo combattere ancora per voi, per potervi salvare, non siete riusciti a donarmi un solo istante di pace; Mi avete lasciato Crocifisso a causa dei vostri peccati. Vi siete imbevuti del veleno di Satana, avete con lui banchettato, vi siete ubriacati del suo male. … Maledetto Satana!

Poveri figli miei, non dovevo lasciarvi il libero arbitrio, dovevo tenervi in Me, non avete avuto buon senso, né amore per la vostra libertà. Avete rinnegato il vostro Dio Creatore, vi siete rivestiti di tenebra; vi siete inoltrati sempre di più nella valle della morte.

Oh, Figli miei! che disgrazia per voi! E che dolore per Me!

Vedo il vostro essere… sempre più debole: vi siete abbandonati a Lucifero, fate la sua volontà; avete dimenticato i sani principi della vita, avete perduto la fede in Me.

Non disprezzate il vostro Dio Creatore, o uomini, non perdete la vita; sollevatevi dalla melma che vi sovrasta: dite “BASTA” al peccato e alla morte.

Mancano ormai pochi istanti, alla fine di questa vita…

 


lunedì 10 aprile 2023

GLI ANGELI CADUTI - Siete voi che avete consegnato le chiavi che tenevano rinchiusi i demoni e avete permesso ai demoni di regnare su di voi, di manipolarvi, trasformarvi, ingannarvi e consegnarvi senza pietà alla schiavitù

 


LE MILIZIE DEL MALE PROLIFERANO NEL MONDO

LA LORO MISSIONE?

ALLONTANARLI DA ME CHE VIVO E MUOIO PER SALVARLI.


Gesù si riferisce agli angeli caduti

e alla loro influenza nefasta e mortale sull'umanità.


Fate un favore alla vostra anima


Leggete attentamente e riflettete.


30/06/22

Vivete illudendovi che tutto vada bene, ma se aprite gli occhi sapete davvero che tutto si sta sgretolando intorno a voi, e ancora non vi fermate a chiedervi cosa avete fatto per fermare tutto il male che avete lasciato che vi visitasse, siete voi che avete consegnato le chiavi che tenevano rinchiusi i demoni e avete permesso ai demoni di regnare su di voi, di manipolarvi, trasformarvi, ingannarvi e consegnarvi senza pietà alla schiavitù che vi condanna a non vedermi, a non sentirmi, a non respirarmi, perché quando ve ne renderete conto, saprete che siete parte di Me e che dovreste unirvi nel supplicare, desiderare e lavorare per tornare a far parte di ME.


PRENDETE IL VOSTRO ROSARIO E PREGATELO OGNI GIORNO.

 


Figli miei, questo cibo che vi do per la vostra anima non perisce mai, non si contamina, non scade, perché è un cibo celeste che vi do attraverso il mio povero strumento. Io, Gesù, vi parlo.

Ognuno può prenderlo quando vuole. Può prenderlo nella tristezza per imparare a superarla, oh quanto è mortale la tristezza se non la si supera! Si può prendere nel dubbio per scoprire le risposte. Potete prenderla nella gioia per lodarmi attraverso di essa. E potete prenderla come spunto per la preghiera o per catechizzare qualcuno. Io, Gesù, vi parlo.

Un dettato basato e corroborato dalla Bibbia è una grande catechesi che, se usata come tale, il mio Spirito Santo amplierà ulteriormente. Ma figlioli, che i messaggi siano per voi un bene da applicare a voi stessi, perché vi sono dati come superalimento per ciò che verrà e dovete essere forti, molto forti nella fede e nell'amore di Dio. Io, Gesù, vi parlo.

Figlioli, prendete il vostro rosario e pregatelo ogni giorno. Non omettete questa preghiera che fa tanto bene al Mio Corpo Mistico, piena di indulgenze e di grazie per voi stessi. È una preghiera molto gradita al Cielo e quando viene recitata correttamente, senza fretta e meditando le parole e i misteri, è una vera scuola di mariologia. Io, Gesù, vi parlo.

Figli miei, aiutatevi a vicenda nei vostri problemi e nelle vostre sofferenze. Amatevi come io vi amo. Pregate gli uni per gli altri, perché siete tutti parte del mio Corpo Mistico e dovete amarvi in Me, accettandovi come siete. Se Io, il Perfetto, vi accetto in questo modo, pretenderete dai vostri fratelli una perfezione che non avete? Anche quando vedete un fratello che cade, che non dà l'esempio, pregate per lui e chiedete a Me o a mia Madre di aiutarlo nei suoi passi sbagliati, ma non giudicatelo, perché così non siete mai misericordiosi, condannate sempre ciò che vedete o che non vi piace. Siate veri cristiani, senza criticare, senza giudicare, senza negare l'aiuto reciproco, anche economico, perché benedico molto l'anima che rinuncia al suo denaro a favore dei bisognosi. Io, Gesù, vi parlo e vi benedico. Pace a tutti coloro che leggono questo messaggio e lo mettono in pratica.

05 marzo 2013

La terra sotto i vostri piedi comincia a muoversi

 



Nostra Signora della Luce Perpetua - 26 settembre 2004


Dopo il disastro di New York, con la caduta delle torri gemelle, l'umanità ha cambiato la direzione che la stava portando all'inferno?

La forza degli uragani che hanno ristrutturato la vostra terra ha risvegliato l'umanità ai comandamenti dati da Dio?

È stata madre natura o la volontà di Dio ad avvertire l'umanità che aveva nuovamente deviato dal cammino di Dio!

Non commettete, cari figli, l'errore fatale di ignorare i segni di Dio, perché è in gioco la vostra anima.

La terra sotto i vostri piedi comincia a muoversi;

un giorno il vostro bel paesaggio diventerà presto una macchia.

È sufficiente questo per farvi capire?

Se no, sentirete comunque l'ira della mano di Dio.

Non avete notato che l'ira di Dio è aumentata?

Quanto lontano andrete prima di fare pace con Dio?

Quello che state vivendo, cari figli, peggiorerà e non finirà finché il vostro Paese non inizierà ad emendare questi peccati.

Se continuate a scendere a compromessi con satana, Dio continuerà a punire questa grande terra.

Non avrete più le risorse per ricostruire; un piccolo prezzo da pagare per i bambini non ancora nati che avete ucciso.

Pregate, cari figli, per ogni anima dissenziente prima che Dio dica agli angeli di svuotare ogni vaso.

Perché allora, cari figli, la misericordia di Dio finirà; a chi vi rivolgerete per difendere la vostra anima?

Tutti i vostri preparativi non saranno sufficienti, se non pregherete, cari figli, e non ascolterete i miei consigli.

Dio vi fornirà tutto ciò di cui avete bisogno se osserverete i comandamenti di Dio e la sua volontà.

"Sia fatta la volontà".


Commento all‟Apocalisse

 


§. II. 
 
L‟apertura del quinto sigillo. 
 
Cap. VI. v. 9-11


Vers. 9.  E quand‟ebbe aperto il quinto sigillo vidi sotto l‟altare le anime di coloro ch‟erano stati sgozzati a motivo della parola di Dio e della testimonianza che avevan reso. 
Vers. 10. E gridarono a gran voce dicendo: Sino a quando, o Signore, o santo e verace, non giudichi tu e vendichi il sangue nostro su quei che abitano la terra? 
Vers. 11. E fu data loro a ciascuno una veste bianca, e fu detto loro che stessero quieti ancor per breve tempo, fino a che fosse completo il numero dei loro conservi e dei loro fratelli che dovevano essere uccisi come loro. 
Dall‟apertura del quinto sigillo segue la continuazione delle persecuzioni contro i Cristiani, che dal regno dell‟Imperatore Traiano durarono fino a Diocleaziano per duecento anni. Nell‟anno 98 infatti arrivò all‟Impero M. Ulpio Traiano, di nazione spagnola, che scatenò la terza persecuzione contro la Chiesa di Cristo. Ritenendo di esser giunto al potere grazie a Giove, di cui era devotissimo, ed essendo per il resto superstiziosissimo nel culto idolatrico, impose al Senato che la religione dei padri ossia l‟antico paganesimo dovesse essere mantenuto. Allora infatti i cristiani si moltiplicavano in ogni luogo, disprezzavano gli idoli, i resti delle vittime sacrificate non trovavano chi le comprasse, moltissimi oracoli allora smettevano di proferire le loro profezie, come attestano Giovenale e Plutarco. Tutto ciò offrì il pretesto di scatenare la terza persecuzione contro i cristiani. Sotto Adriano e Antonino Pio per un po‟ la Chiesa ebbe quiete, poiché questi due sovrani non emisero alcun pubblico editto contro i cristiani. Nell‟anno 161, divenuto Imperatore Marco Aurelio Antonino, si scatenò la bufera della quarta persecuzione contro la Chiesa di Cristo, in cui perirono Policarpo, Giustino e altri moltissimi cristiani. Sotto Commodo Elio Antonino, Pertinace, e Tito Giuliano la Chiesa ebbe di nuovo pace. Nell‟anno 193 però giunse al soglio imperiale Settimio Severo, che mosse la quinta persecuzione generale contro i cristiani, nella quale perse la vita S. Ireneo, e che fu talmente crudele che molti pensarono si trattasse dell‟Anticristo. Antonio Bassiano Caracalla, Macrino, Eliogabalo e Marco Aurelio Severo non intentarono nulla contro la Chiesa. Nell‟anno 235 giunse al potere Giulio Massimino, autore della sesta persecuzione, per la sua pesante invidia – così almeno si dice – verso la famiglia di Alessandro Severo, molti membri della quale si erano convertiti. Nell‟anno del Signore 249 Decio, nemico implacabile dei cristiani, scatenò la settima persecuzione, la quale fu da Dio permessa per la rilassata disciplina dei fedeli, come attesta con dovizia S. Cipriano, che ne fu testimone oculare, nella sua opera sui Lapsi: Vennero i tormenti, ma tormenti senza fine della tortura, senza esito della condanna, senza il sollievo della morte, tormenti che non permettono di conquistare facilmente la corona immortale, ma tormentano tanto quanto basti per far apostatare, a meno che per degnazione di Dio il malcapitato non la consegua perché vien meno tra le torture, conquistando così la gloria del Paradiso, non perché il supplizio sia terminato, ma perché è morto troppo presto. S. Gregorio Nisseno scrive a sua volta nel Taumaturgo: L’unico affare e l’unico impegno, sia dei privati cittadini che degli uomini che rivestano cariche pubbliche, è quello di aggredire e punire i fedeli. Le minacce verbali erano non solo terribili, ma, accompagnate dal tremendo apparato dei supplizi, provocavano stordimento, e, prima che giungesse alle vie di fatto, incutevano terrore alle persone. Escogitavano la spada, e il fuoco, e le bestie feroci, e le fosse e gli strumenti di tortura atti a straziare le membra, e sedie di ferro arroventate, e letti di legno, su cui erano distesi, per essere dilaniati con orribili uncini, quelli che persistevano nella fede, ed altri numerosi espedienti per tormentare in vario modo i corpi. L’unica preoccupazione di coloro che avevano questo potere era quello di non esser superati nella crudeltà da altri. Gli uni dunque de- nunciavano, altri giudicavano, altri ricercavano quelli che fuggivano, altri, sotto pretesto di pietà e religione, ma in vero coll’unico intento d’impadronirsi dei beni dei cristiani, li tormentavano. Fin qui il Nisseno. Moltissimi allora abbandonarono la patria per rifugiarsi sui monti o nei deserti. Tra i quali vi fu S. Paolo Eremita, che fu il primo anacoreta. Durante questa persecuzione molti rinnegarono la fede, e ciò in duplice modo: alcuni infatti sacrificarono pubblicamente agli Dei, altri non rinnegavano la fede, ma ricevevano un libello o certificato dai magistrati che li dispensava dal sacrificare pubblicamente agli idoli. Nell‟anno 254 Licinio Valeriano, divenuto Cesare, su consiglio di un mago egiziano scatenò l‟ottava persecuzione contro la Chiesa. Vittima illustre ne fu S. Cipriano, Vescovo di Cartagine. Essa fu talmente crudele che Dionisio d‟Alessandria, come riferisce Eusebio nella sua Storia Ecclesiastica (l., 7, cap. 9), ritenne che fossero compiuti in Valeriano gli ultimi infelicissimi tempi dell‟Anticristo, previsti da S. Giovanni nell‟Apocalisse. Nell‟anno 262 Gallieno scatenò la nona persecuzione. Tuttavia, spaventato per le numerosi stragi, mentre ancora infuriava, ne ordinò l‟attenuazione. L‟anno 272 Valerio Aureliano decise però di portarla a compimento. Benché vi siano stati molti Imperatori che regnarono tra gli uni e gli altri di quelli citati, ai cui tempi patirono il martirio molti cristiani, costoro vengono citati in modo  speciale come persecutori della Chiesa, perché o emisero e rinnovarono i decreti che intimavano la persecuzione, cosa che no si può dire per gli altri. Pallido dunque era il volto della Chiesa, sommersa per trecento anni continui del sangue dei martiri. Fu questa un davvero straordinario permesso da parte di Dio contro i suoi amici e la sua Chiesa tanto amata. Per cui segue il grido e l‟ammirazione dei Santi di Dio sotto l‟altare, come vedremo. 
Vers. 9. E quand‟ebbe aperto il quinto sigillo, permettendo le citate persecuzioni, che furono quasi senza interruzione vidi (coll‟immaginazione ed in ispirito) sotto l‟altare delle anime di coloro ch‟erano stati sgozzati, ovvero i Martiri uccisi, nl senso che ivi stavano i loro corpi, allo stesso modo per cui in Esodo, cap. 1, vers. 5: Tutte le anime discendenti da Giacobbe, dove „anime‟ sta per uomini. Al tempo do questi Imperatori non vi erano Chiese o altari stabili, ma si erigevano altari di legno in luoghi nascosti, e soprattutto nelle cripte dei Martiri, per cui si dice che il Veggente vide sotto l‟altare le anime di coloro ch‟erano stati sgozzati, a motivo della parola di Dio, in riferimento ai Dottori della Chiesa che subirono il martirio a causa della predicazione della Parola di Dio,  e della testimonianza che avevan reso, in riferimento ai semplici fedeli, che erano uccisi perché non volevano rinnegare Cristo, ma piuttosto lo confessavano pubblicamente e affermavano che credevano in Lui. 
Vers. 10. E gridarono a gran voce: si tratta di un grido di natura morale (come nella Genesi al cap. 4, 10: La voce del sangue di tuo fratello grida a me dalla terra) che a seguito dello spargimento di sangue innocente tanto più grida al Signore Iddio, quanto maggiore fu la crudele e duratura persecuzione degli empi e l‟autorità che la ordinò, allora davvero efferata e interminabile. Per cui aggiunge: Sino a quando, o Signore,  quanto a lungo, O Signore, tu permetti, o santo e verace, ti che sei giusto e sai e vedi la malizia degli empi incrudelire contro gli innocenti. Queste parole contengono un‟ammirata considerazione della volontà di Dio, che permise che la sua diletta Chiesa fos- se inondata per trecento anni del sangue  di tante miglia di Martiri, e che gli empi prevalessero. Da quest‟epoca dei Santi anche noi dobbiamo imparare a patire almeno un poco per il Nome di Gesù, perché la misura della dilezione divina non sempre consiste nelle consolazioni e nella prosperità, ma spesso in molte tribolazioni, persecuzioni e oltraggi da parte degli uomini sulla terra. Sino a quando, o Signore, o santo e verace, non giudichi tu e vendichi il sangue nostro su quei che abi- tano la terra? ovvero dei tiranni e dei loro ministri che dominano sulla terra. 
Vers. 11. E fu data loro a ciascuno una veste bianca: la veste bianca simboleggia la gloria dell‟anima che a ciascun martire e all‟anima dei santi vien concessa secondo il merito. Perciò ag- giunge: a ciascuno, per indicare il grado del premio e della gloria di ciascuno. E fu detto loro che stessero quieti ancor per breve tempo, fino a che fosse completo il numero dei loro conservi e dei loro fratelli che dovevano essere uccisi come loro. Dio con queste parole consola blandamente la Chiesa, di cui sono qui tipo e figura i Santi Martiri di Dio, i quali invocano e supplicano l‟intervento della divina giustizia, e promette la pace di cui la Chiesa godrà al tempo di Costantino Magno. E fu detto loro, ossia ricevettero il responso divino, 1) riguardo alla Chiesa militante, affinché si rassegnassero nella pazienza, sottomettendosi alla volontà divina, cui piacque dall‟eternità permettere questi mali a maggior gloria dei suoi servi. Ancor per breve tempo, ossia fino all‟ultima persecuzione, che fu di tutte la più feroce, iniziata da Diocleziano e Massimiano, come vedremo. Fino a che fosse completo il numero dei loro conservi e dei loro fratelli che dovevano essere uccisi come loro, ossia finché non si compia il numero dei SS. Martiri rimanenti, che son detti conservi, in quanto tutto servirono assieme Cristo, e fratelli nella carità, che è in Gesù Cristo. Che dovevano es- sere uccisi, appunto durante l‟ultima persecuzione al tempo di Diocleziano, come loro, uccisi come nelle precedenti persecuzioni. 2) Per quel che riguarda la Chiesa trionfante, fu detto loro che stesse- ro quieti coi loro corpi nelle tombe ancor per breve tempo, ossia fino al giorno ultimo del Giudizio, che paragonato all‟eternità è davvero un breve tempo, come si legge nella 1° Lettera di S. Giovanni, al cap. 2: Figlioli, è l’ultima ora, allora infatti questi risorgeranno coi i corpi gloriosi, e avranno quindi una seconda stola, che è la gloria del corpo. Fino a che fosse completo il numero dei loro conservi e dei loro fratelli che dovevano essere uccisi come loro, fino alla fine del mondo a motivo del nome di Cristo, che come loro saranno uccisi. 

Venerabile Servo di Dio Bartolomeo Holzhauser 

Solo la verità può liberare le persone. Come apostoli di Gesù Cristo e della Verità che Egli incarna, avete il dovere di dare l'esempio e di agire nel modo migliore per il bene di tutti.

 


"Miei amati fratelli e sorelle,

Attraverso la televisione e Internet circolano in tutto il mondo informazioni di ogni tipo, di cui approfittano gli oppositori per attaccare le religioni e, tra gli altri, i cattolici e in particolare il Santo Padre, il Papa, che si trova ad affrontare critiche e molte sfide.

In effetti, il relativismo è diventato oggi la religione civile e la filosofia pubblica in cui tutti gli argomenti possono sembrare convincenti. Data la diversità del mondo moderno, può sembrare ragionevole che la società voglia affermare che nessun individuo, nessun gruppo, ha il monopolio della verità. Ciò che una persona può considerare buono e desiderabile non lo è necessariamente per un'altra. Sarebbe logico che tutte le culture e le religioni venissero rispettate. E in molti casi, lo psicologo o lo psichiatra hanno sostituito il sacerdote.

Come cristiani si vive nella verità, il che significa che si vive in pieno accordo con Gesù Cristo e con la Parola di Dio nelle Sacre Scritture. Perciò dovete proclamare incessantemente la verità del Vangelo, non solo con le parole, ma soprattutto con i fatti e quindi con il vostro modo di vivere e di agire.

Le convinzioni cattoliche che più irritano i detrattori sono quelle sull'aborto, sulla sessualità e sul matrimonio tra un uomo e una donna. In effetti, queste verità possono sembrare sovversive in un mondo che vorrebbe far credere che Dio non è necessario e che la vita umana non ha una natura o uno scopo essenziale.

Per quanto riguarda l'aborto, è un peccato che la sua accettazione sia così diffusa in molti Paesi, il che dimostra che, se le istituzioni democratiche non sono basate su Dio o su una verità molto alta, possono diventare molto facilmente armi contro la vostra stessa dignità umana.

Sarebbe sciocco aspettarsi gratitudine, o anche solo rispetto, dalle vostre attuali classi dirigenti, soprattutto nel campo della cultura. Se i diritti umani non vengono da Dio, allora dipendono da convenzioni arbitrarie tra gli esseri umani. Lo Stato esiste per difendere i diritti umani e promuovere lo sviluppo umano. Lo Stato non può mai essere la fonte di questi diritti. Quando lo Stato si arroga questo potere, anche una democrazia può diventare totalitaria.

È vero che la Scrittura vi dice di rispettare coloro che vi governano e di pregare per loro. Dovete avere un grande amore per il vostro Paese, che chiamate "patria". Il vostro primo dovere è quello di obbedire a Dio; i vostri doveri verso coloro che sono al potere vengono in secondo luogo. Non potete ignorare il fatto che vivete in un tempo in cui la Chiesa è chiamata a essere una comunità credente ed esemplare di resistenza al male.

Solo la verità può liberare le persone. Come apostoli di Gesù Cristo e della Verità che Egli incarna, avete il dovere di dare l'esempio e di agire nel modo migliore per il bene di tutti.

Con tutta la vostra famiglia in cielo, sotto la luce dell'Eterno Padre, con tutto l'Amore del Signore Gesù e di Sua Madre la Beata Vergine Maria, vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Giovanni, il tuo messaggero d'Amore".

07 ottobre 2011


Gioverà molto per uno studio completo sulla Madonna, conoscere subito le fonti dalle quali si deve attingere la dottrina Mariana e i vari principi che ci debbono guidare in questo studio.

 


ISTRUZIONI MARIANE 


III. FONTI E PRINCIPI PER LO STUDIO DI MARIA  


Gioverà molto per uno studio completo sulla Madonna, conoscere subito le fonti dalle quali si deve attingere la dottrina Mariana e i vari principi che ci debbono guidare in questo studio.  


I. LE FONTI. - Le fonti alle quali dovremo attingere di continuo i nostri materiali di costruzione sono due: la Scrittura e la Tradizione, poiché in queste due fonti è contenuta tutta la rivelazione divina.  

a) La Scrittura. - Prima fonte è la Scrittura. La Vergine SS. è, con Cristo, al centro stesso della Bibbia. I luoghi tuttavia nei quali si parla espressamente di Lei non sono molti. Sono però più che sufficienti per formarci di Lei la più alta idea.  

Nel Vecchio Testamento troviamo varie profezie, sia dirette che indirette (figure e simboli) riguardanti la Vergine SS. Nel Nuovo Testamento poi troviamo la piena attuazione di quanto era stato predetto a riguardo di Lei nell'Antica Legge. Il presunto silenzio dei Vangeli intorno alla Vergine SS., del quale non pochi si mostrano meravigliati, è un silenzio relativo, più eloquente di qualsiasi parola. Che cosa infatti si può dire di più di quel che dicono quelle poche parole: «Maria dalla quale nacque Gesù»? Non basta dire di Lei che è «piena di grazia», che è «benedetta fra tutte le donne» e che «l'Onnipotente ha operato in Lei grandi cose»?  

b) La Tradizione. - Altra fonte per lo studio di Maria è la Tradizione. Oggettivamente considerata, essa non è altro che la dottrina rivelata in quanto ci viene trasmessa, di età in età, dal magistero dei legittimi Pastori della Chiesa, sia in modo solenne (definizioni solenni dei Pontefici e dei Concili Ecumenici, simboli di fede), sia in modo ordinario, con la predicazione ordinaria dei Papi e dei Vescovi, con la liturgia, col sentimento comune dei Padri, dei Teologi e dei fedeli. Da tutte queste varie fonti, che costituiscono la tradizione, noi dobbiamo attingere la dottrina mariana.  

 

2. I PRINCIPI SUI QUALI SI BASA LO STUDIO DI MARIA. - Oltre alle fonti, è necessario dare uno sguardo, sia pure rapido, ai principi direttivi dello studio di Maria. Questi principi fondamentali sono cinque: uno primario e quattro secondari.  

a) Il principio primario. - Il principio primario sul quale si basa tutta la dottrina mariana è questo: «Maria SS. è la Madre universale, sia del Creatore che delle creature». Essendo Madre sia del Creatore che delle creature, Ella sta come in mezzo, fra il Creatore e le creature, congiungendoli. Dando infatti al Creatore la vita naturale delle creature, Ella diede alle creature la vita soprannaturale del Creatore. Questa missione materna e mediatrice è essenzialmente una missione regale, una missione cioè che rende Maria SS. Regina di tutto l'universo.  

In vista di questa singolare missione materna, mediatrice e regale, Iddio ha concesso alla Vergine SS. privilegi del tutto singolari, e la Chiesa tributa alla Vergine un culto tutto singolare, il culto di iperdulia.

b) I principi secondari. - Oltre questo principio primario, vi sono quattro principi secondari, chiamati: principio di singolarità, principio di convenienza, principio di eminenza e principio di analogia o somiglianza con Cristo.  

Incominciamo dal primo: il principio di singolarità. Esso si può enunciare così: «Data la singolarità della missione alla quale la Vergine SS. venne da Dio destinata, si deve necessariamente concludere alla singolarità dei privilegi necessari o convenienti per attuare una tale missione». Ed è giusto. Alla singolarità del fine deve corrispondere, logicamente, la singolarità dei mezzi. La Vergine SS., quindi, fu una creatura, una donna del tutto singolare, con privilegi singolari, dal primo fino all'ultimo istante della sua esistenza terrena. «Ella ­ disse con frase potente il Card. de Bérulle - è un universo, che ha un suo centro e i suoi movimenti differenti; un impero che ha le sue leggi e il suo stato a parte». «È un cielo nuovo, una terra nuova» (10). Ella è - direbbe S. Anselmo - la «donna mirabilmente singolare e singolarmente mirabile»: «Foemina mitabiliter singularis et singulariter mirabilis» (11). Mirabilmente singolare all'inizio, ossia, nello stesso istante della sua esistenza; mentre, infatti, tutti, senza eccezione, in quel primo istante vengono imbrattati dalla colpa originale, privi della grazia, nemici di Dio, avvolti nelle tenebre del peccato, la Vergine SS., ed essa sola, in vista appunto della sua singolare missione di Madre del Creatore e di Mediatrice delle creature, fu del tutto immune dalla colpa, piena di grazia, amica di Dio, avvolta dai raggi della luce divina. Mirabilmente singolare nel corso della sua esistenza; mentre, infatti, tutte le altre donne diventano madri cessando di essere vergini, questa donna singolare diventa madre rimanendo vergine, unendo il figlio col giglio; mentre tutte le altre donne generano nel dolore, questa donna singolare generò il suo Figlio nel gaudio più ineffabile; mentre tutte le altre donne dànno alla luce soltanto un uomo, sia pur grande, questa donna singolare diede alla luce un Dio; ... mentre tutte le altre donne hanno a sé soggetti degli uomini, questa donna singolare ebbe a sé soggetto un Dio: «Et erat subditus illis»; mentre tutte le altre donne avversano i dolori e la morte dei loro figli, questa donna singolare bramò il dolore e la morte del suo proprio Figlio, sperimentandoli vivamente riflessi in se stessa, per l'eterna salvezza dell'uomo.  

Mirabilmente singolare all'inizio e nel corso della sua vita terrena, la Vergine SS. lo fu anche al termine della medesima; mentre, infatti, il corpo di tutti gli altri mortali va inesorabilmente a marcire nel gelido buio di una tomba, il corpo verginale di questa mirabile donna fu trasferito glorioso, insieme all'anima, in quel regno beato «che solo amore e luce ha per confine», ove venne coronata Regina della terra e del Cielo.  

Un altro principio secondario è il cosiddetto principio di convenienza. Può venire enunciato così: «Si debbono attribuire alla Vergine SS. tutte quelle perfezioni che convengono realmente alla dignità di Madre universale, purché abbiano qualche fondamento nella rivelazione e non siano contrarie alla fede e alla ragione». Iddio, infatti, quando elegge ad una missione, dà anche tutte quelle grazie che rendono idonei alla medesima. Quel che è solito fare con tutti, lo fece con maggior ragione nei riguardi di Maria, rendendola non solo Madre sua e Mediatrice nostra, ma degna Madre sua e nostra. L'arricchì quindi di tutti quei doni e privilegi che la resero degna della sua singolare missione.  

Un terzo principio: il principio di eminenza. Può enunciarsi così: «Tutti i privilegi di natura, di grazia e di gloria concessi da Dio agli altri Santi, li dovette concedere in qualche modo anche alla Vergine SS. Regina dei Santi».  

Qualsiasi creatura, anzi, tutte le altre creature messe in suo confronto sono come un atomo di fronte all'universo. Ella le supera tutte, appartenendo in qualche modo all'ordine ipostatico, ordine supremo, smisuratamente superiore all'ordine della grazia al quale appartengono le creature ragionevoli; e all'ordine della natura, al quale appartengono tutti gli enti privi di ragione. In essa quindi si trova mirabilmente adunato tutto ciò che di bello, di buono e di grande noi vediamo sparso in ciascuna creatura, in tutte le creature prese insieme. Cantò egregiamente il divino Poeta: «In te s'aduna - quantunque in creatura è di bontade» (Par. 33, 21). Tutte le grazie, quindi tutti i privilegi concessi ai Santi, furono anche concessi, in qualche modo, almeno in modo equivalente, alla Regina dei Santi, a meno che non siano incompatibili con la sua particolare condizione. Scrisse bene S. L. G. da Montfort: «Dio Padre fece una massa di tutte le acque, e la chiamò Mare (in latino «Maria»); e fece del pari una massa di tutte le grazie, e la chiamò Maria» (Trattato, n. 25).  

«Come nel formare il mare - scrisse il P. Segneri - Egli volle che quivi si radunassero tutti i fiumi: Congregentur aquae in locum unum (Gn.I), così nel formare Maria radunò in un cuore tutte le doti che son divise fra gli altri; cuore che come il mare non ridonda per tale pienezza, non redundat (Eccl. I); perché queste doti medesime non eccedono il loro ampio letto, ch'è l'uffizio ch'Ella sostiene» (Il divoto di Maria c. 3).  

Un quarto principio: quello di analogia o di somiglianza con Cristo. Suole enunciarsi così: «Ai vari privilegi dell'umanità di Cristo, corrispondono nella Vergine SS. analoghi privilegi».  

Fra tutte le creature Ella è colei che più si avvicina al prototipo  di ogni perfezione, a Cristo. Ella - per dirla col divino Poeta - è «la faccia che a Cristo - più s'assomiglia» (Par. 32, 85). Ed è facile comprenderlo. La luna è simile al sole, riflettendone i fulgidi raggi. E Maria, nel mistico firmamento della Chiesa, non è forse l'argentea luna che riflette e trasmette alla terra i raggi del sole di giustizia, Gesù? Ella è la Vergine bella «di sol vestita». La madre assomiglia, per legge naturale, al Figlio. E Maria non è forse la vera Madre di Cristo? ... Tanto più che ogni figlio degno di questo nome, gode immensamente nel rendere partecipe, nella più larga misura possibile, la madre sua, di tutti i suoi beni. La compagna in un lavoro, in una impresa, assomiglia sempre al compagno. E Maria non è stata forse l'indivisibile - compagna di Cristo in tutta l'opera della nostra salvezza? La sposa è simile allo sposo, essendo l'aiuto simile a Lui, «adiutorium simile sibi» (Gen.2,18). E la Vergine SS. non fu forse la sposa di Cristo nella rigenerazione soprannaturale dell'umanità? La Regina è simile al Re, poiché su di essa viene spontaneamente a riflettersi tutto il regale fastigio. E la Vergine SS. non è forse la Regina del regno di Cristo? ...  

Tutto ciò a priori. Ma anche a posteriori si giunge alla medesima conclusione. E difatti, quanta somiglianza v'è tra Cristo e Maria! Predestinato in modo tutto singolare il Figlio, predestinata in modo tutto singolare la Madre. Preconizzato dai Profeti il Figlio, preconizzata anche la Madre. Vivamente atteso e sospirato dai secoli il Figlio, vivamente attesa e sospirata dai secoli la Madre. Mediatore il Figlio, Mediatrice la Madre. Redentore il Figlio, Corredentrice la Madre. Onnipotente per natura il Figlio, onnipotente per grazia la Madre. Immacolato il Figlio, Immacolata la Madre. Vergine perpetuo il Figlio, Vergine perpetua la Madre. Pieno di grazia il Figlio, «et vidimus Eum plenum gratia» (Gv.1,14), piena di grazia la Madre: «Ave, gratia plena» (Lc.1,28). Mite ed umile di cuore il Figlio, mite ed umile di cuore la Madre. Poverissimo di beni terreni e straricco di beni celesti il Figlio, poverissima di beni terreni e straricca di beni celesti la Madre. Trafitto il Figlio nel corpo dai chiodi durante la sua tremenda Passione, trafitta la Madre nell'anima dalla spada del dolore durante la sua non meno tremenda Compassione. Singolarmente esaltato il Figlio, per il suo abbassamento, con la sua gloriosa Ascensione, singolarmente esaltata la Madre, pel suo abbassamento, con la sua gloriosa Assunzione in anima e corpo al Cielo. Alla destra del Padre s'asside il Figlio, alla destra del Figlio s'asside la Madre, acclamata da tutta la corte celeste. Come Cristo, anche Maria è un prodigio, anzi, un triplice prodigio: nell'ordine della natura, della grazia e della gloria. Giustamente cantava il celebre Lodovico Antonio Muratori:  

«Chi di veder desia - quai sappia fare alti prodigi Iddio - miri l'Uomo­Dio e dopo Lui Maria». Data questa mirabile somiglianza, noi siamo in diritto di concludere che, come Gesù disse: «Chi vede me, vede anche il Padre mio», così la Vergine SS., fatte le debite proporzioni può ripetere: «Chi vede me, vede anche il Figlio mio!»  

P. G. Roschini O. S. M 

Quante volte chiedo a tanti cuori di venire a consolarmi, e loro mi rifiutano!

 


Il Signore:

Sì, figlia mia, offriamoci come vittime all'Eterno Padre per la salvezza del mondo, per la salvezza di quelle anime che ogni giorno si allontanano da Me, Mi disprezzano, Mi bestemmiano; Mi ricevono in modo sacrilego, non hanno compassione di Me. Manifesto a tutti voi l'amarezza che prova il mio Cuore, quando vedo che queste anime provano ogni giorno meno comprensione per Me.

È stata una gioia, fin dalla mia Ultima Cena, farmi compagno degli uomini fino alla fine del mondo e dare loro il cibo del vino con il mio Corpo. Come sono triste a volte, tenuto prigioniero da loro, quando vedo che mi abbandonano nel tabernacolo e quando vedo che non credono alla mia presenza reale! Quanti cuori macchiati devo entrare e come vedo profanare il mio Corpo e il mio Sangue! Come vedo ogni giorno i sacrilegi, gli oltraggi e i tremendi abomini che fanno contro di me!

Sono giorno e notte nel tabernacolo per tutti loro, e come respingono i miei appelli da questa fredda e triste dimora in cui mi trovo! Per amore delle anime sono prigioniero nell'Eucaristia; ma quanti sono ingrati! Quante volte chiedo a tanti cuori di venire a consolarmi, e loro mi rifiutano! Sono presente lì come il migliore dei padri, come l'amico più fedele, con un amore immenso che sento per queste anime, ma non sono compreso, figlia mia; poveri peccatori; non sono degni di questi sacrifici tuoi, miei e di tante anime scelte per la loro salvezza.

Tu, figlia mia, non allontanarti da me; ti aspetto giorno e notte, dammi consolazione, abbandonati in me e di' a tutti di farmi visita, che li aspetto e voglio salvarli tutti con il Sangue delle mie piaghe. Che vengano a me, perché io sono il loro Padre e li amo tutti con tutto il mio Cuore; che visitino il "Prigioniero"; se la loro anima è malata, che vengano a me, perché io li guarirò. Se il loro corpo è malato, vengano a me, perché io li fortificherò; si rendano conto che io posso ridare forza al loro corpo e salute alla loro anima; diano amore, elemosina d'amore a questo povero mendicante che li aspetta giorno e notte; che il mio Cuore è triste per tutti; non mi facciano più soffrire, perché ciò che voglio è che si salvino. Miseri abitanti della Terra, come cercano la loro dannazione!

Offriamoci entrambi al Padre Eterno per quelle anime che stanno pubblicando le dottrine di Geova, il loro re; le stanno pubblicando falsamente. Mi dispiace molto per le false dottrine che pubblicano; la mia vera dottrina è quella cattolica; amino mia Madre e amino me. Non ammetto che disprezzino mia Madre, quella Regina che soffre per tutti, perché tutti sono suoi figli, per i quali prega ogni giorno l'Eterno Padre e versa le sue lacrime per la salvezza delle loro anime.

Questo falso amore che hanno per me non serve a nulla, perché chi non ama mia Madre non ama me, perché ho detto loro quando stavo morendo ai piedi della Croce: "Ecco vostra Madre". Le dissi anche: "Madre mia, dai amore a tutti i tuoi figli". Ma quanto poco corrispondono alle mie parole! Mia Madre è oltraggiata e disprezzata da tutti loro; essi stessi cercano la loro dannazione. Quanto mi dispiace per loro, figlia mia! Offriamo la scena della Passione per la salvezza di queste anime ingrate e irriconoscenti...


Luz Amparo:

Gesù si contorce sulla croce, com'è! È tutto insanguinato, gli hanno strappato i vestiti, li stanno dividendo. Ci sono quattro uomini. Tutti e quattro vogliono la tunica, se la contendono. Uno di loro prende una moneta e dice loro: "Vediamo se riuscite a indovinare da che parte viene fuori". Uno di loro indovina: è il più grasso, ha la tunica, l'ha presa. Anche gli altri vogliono la tunica, ma uno di loro ride e dice: "Tienila, vestiti da re". La indossa e gli altri tre cominciano a ridere. Guarda", dice uno di loro, "sembra il Nazareno, anche lui fa miracoli? E tutti e quattro ridono.

Oh, mio Dio, come sta morendo Gesù! Oh, mio Dio, oh, mio Dio, che grandi dolori sento! Oh, che dolori, Madre mia! Come è nero il corpo del Signore! Che dolori orribili sento! Oh, oh, oh, oh, che dolori! Oh, che dolori! Oh, come brucia il sole, che dolori orribili! Il sole si sta annuvolando, ahimè, sembra che stia per piovere, come si fa buio, che tuoni, ahimè, non si vede, c'è tanta nebbia, ahimè, la gente corre, come la gente corre! C'è tanto fragore; il Signore si sente solo, nessuno lo ascolta. Oh mio Dio! Il Signore dice: "Tutti mi hanno abbandonato". La Vergine si aggrappa alla Croce, piange amaramente, oh, che dolore, oh, piange!

Il Signore la guarda; con lei ci sono altre due donne che abbracciano la Croce. C'è anche un uomo con i capelli molto lunghi. Non so chi sia. Prende la Madonna per le spalle e l'abbraccia. Il Signore dice alla Madonna: "Donna, guarda i tuoi figli". E poi dice: "Bambini, guardate vostra madre, abbiate cura di lei".

Il Signore sta morendo. Ora sta morendo davvero. Che dolore! Ha anche molta sete e dice: "Ho sete". Intingono un panno sul bastone della frusta in un bicchiere che contiene un liquido simile al vino; lo intingono e glielo mettono in bocca. Oh, com'è brutto! Oh, com'è brutto! Ma come fanno a darglielo? Come sono cattivi, come fanno a darglielo? Quell'uomo grasso, com'è cattivo! Non dandogli nemmeno un po' d'acqua... Oh, mio Dio! Oh, poverino, com'è cattivo! Oh, mio Dio, che pena! Il Signore apre la bocca, è molto stanco, sta morendo. Oh, come è stanco! Il Signore dice: "Tutto è finito. Padre mio, Padre mio, perché mi hai abbandonato? Nelle tue mani affido il mio spirito".


Il Signore:

Sì, figlia mia, tutti mi hanno abbandonato, tutti, anche i miei discepoli mi hanno lasciato solo in quel momento. Ho gridato, ma nonostante le mie grida, nessuno mi ha ascoltato in quei momenti terribili. Mi deridono, mi scherniscono, mi chiamano pretendente, non hanno compassione di me; le mie ossa sono fuori uso; il mio cuore si sta sciogliendo nelle viscere per il fuoco del Sole; la mia gola è secca; la mia lingua si attacca al tetto della bocca; la morte si avvicina a me, ma nessuno prova compassione; mi hanno trafitto i piedi e le mani; mi guardano con scherno, si fanno beffe del mio dolore. Fin dove arriva l'ingratitudine degli uomini! Non hanno compassione, sono crudeli, mi vedono in agonia e continuano a deridermi.

Tutto questo per l'ingratitudine degli uomini, per le mie anime consacrate. Voglio che ogni giorno si compia questa sofferenza. Dobbiamo continuare a pregare per tutte loro, povere anime! Tu, figlia mia, dai gloria a Dio, offri le tue sofferenze; pensa, figlia mia, che la sofferenza è il dono della salvezza. Aiutami, figlia mia, dammi prove d'amore con il tuo dolore, con la tua sofferenza, con la tua umiltà, per queste anime. A cosa serve a un uomo avere il mondo intero se poi perde la sua anima? Continuate a pregare il santo Rosario; lasciate che continuino a fare apostolato, perché stanno aiutando molte anime; lasciate che preghino il Rosario, che è ciò che piace di più a mia Madre. Non toglietele la sua preghiera preferita, è quella che le piace di più.

Tu, figlia mia, ti rendi conto che sei un misero strumento, che mi sono servito di te perché, con i tuoi mezzi, tu possa aiutare a salvare gli altri. Ora fai un atto di umiltà; bacia la terra e sii umile; non abbandonarti nella preghiera....

Addio, figlia mia, ti do la mia santa benedizione.

12 febbraio 1982 - Prado Nuevo