giovedì 7 febbraio 2019

Dio permette al demonio i malefici!



Sia a chi è provato e soffre duramente la possessione diabolica, sia a chi la vede come osservatore compassionevole, sorge una domanda: “Perché Dio permette al demonio una presenza malefica su persone innocenti, vittime dell’odio, dell’invidia, o dell’egoismo di persone cattive, perverse?”.  
Tentiamo di dare una spiegazione. Non è fuori luogo ricordare che anche Cristo, innocente, è stato tentato e vessato dal diavolo, specie nella Passione e morte di Croce. Inviato dal Padre a realizzare il Piano di salvezza, è odiato da persone cattive e perverse. Con la sua sapienza e potenza divina sa 
allontanare il demonio nelle tentazioni, togliere le catene dei posseduti e ritornarli alla libertà.  
Dio ha lasciato e lascia all’uomo la libertà anche quando opera il male e rende schiave altre persone. 
La mafia nazionale e internazionale usufruisce della libertà nel mercato delle adolescenti per la prostituzione, nella pedofilia, sfruttamento dell’accattonaggio, mercato di organi, schiavitù nel lavoro.  
Con un breve sguardo storico ricordiamo la schiavitù dei neri, il colonialismo, le tante guerre con mire espansionistiche, per interessi economici e per sete di diversi tipi di oro. Fare del male con le armi, con le ingiustizie, con i ricatti, con le fatture in collaborazione con il demonio, è sempre fare del male.  
Ci chiediamo: perché il silenzio di Dio, perché non parla, non condanna? Dio non approvacertamente, condanna ogni male e chiederà conto, ma non interviene per fermare la mano omicida o l’azione perversa del demonio in combutta con i satanici o i fattucchieri malvagi. Interviene in alcuni casi particolari e in risposta alla preghiera di esorcisti, specie dei santi. 
La Chiesa esercita l’autorità avuta da Cristo di cacciare il demonio, ma non è sempre facile, o perché i demonici conservano l’odio e rifanno le fatture malefiche, o perché hanno venduto l’anima al demonio per ottenere l’effetto di distruggere l’avversario che ostacola i loro loschi interessi.  
L’autorità, data agli Apostoli e ai loro successori, i Vescovi, viene esercitata normalmente dai sacerdoti esorcisti, i quali per essere più efficaci sono chiamati a praticare la preghiera, il digiuno e la penitenza, e ad essere più santi possibile.  
Infatti con S. P. Pio, i posseduti dal demonio vengono più facilmente liberati, anche se qualche volta ne paga il prezzo con le percosse ricevute dallo stesso demonio. P. Pio sapeva guadagnare moneta pregiata attraverso la preghiera, le sofferenze, le prove per convertire le anime, per guarire i malati, 
per liberare gli indemoniati, per illuminare i giovani sul dono della vocazione alla vita consacrata. 
Si può quindi fermare la cattiveria del demonio e dei demonici con l’esorcismo e la preghiera, tuttavia si sa quando la possessione comincia, ma non quando finisce. Per un esorcismo più efficace ci vuole la collaborazione fra santità e preghiera dell’esorcista, e grazia, fede, vita cristiana coerente e generosa del posseduto esorcizzato.  
Vengono invitate molte persone alla preghiera, a cominciare dai familiari, come già ricordato, perché siamo dentro all’economia divina, secondo la quale più anime di fede pregano, maggiori difficoltà creiamo al demonio, più presto lo stanchiamo e lo costringiamo ad andarsene.  
Ho letto con piacere in fra Benigno che avvengono molte più liberazioni dal demonio nella sua attività di esorcista, fra i posseduti in Sicilia, rispetto al Nord Italia. Alcuni casi di posseduti dal demonio e seguiti dalle cure pastorali di esorcisti del Nord, sono stati liberati dagli esorcismi e preghiere di esorcisti del Sud.  
L’attività di esorcista di Fra Benigno è sostenuta dalle preghiere di molte comunità Religiose e parrocchiali sensibilizza-te sul problema, tanto da formare una catena di solidarietà nella preghiera che copre tutte le ore del giorno.     
Spetta a Dio, in risposta alle nostre preghiere e digiuni, concedere la liberazione dal demonio e dalla sofferenza. Non è certo programmabile dall’esorcista, né dal suo grado di santità perché per la liberazione intervengono molte altre componenti.  
È importante che la stessa vittima prenda la croce, come permessa da Dio, dalla quale Egli lo libera a tempo opportuno. 
Prima lo aiuta a conseguire il maggior bene spirituale per sé, o per le anime da salvare, a cominciare da quelle più care.  
Solo in cielo comprenderemo il valore di quella sofferenza, malattia, disgrazia, possessione diabolica, specie se santificata con la fede e unita alla Croce di Cristo. 
È facile consigliare, aiutare riflettere sui valori e principi spirituali, ma portare, vivere certe croci di possessione diabolica o di prove umane, è veramente molto arduo. Nell’animo sorgono tanti sentimenti, pure perversi che non è facile gestire e coniugare con la fiducia in Dio, con l’amore alla sua volontà, con la preghiera e la vita cristiana.  
A volte si scatenano sentimenti di ribellione, di sfiducia in Dio, di disperazione e tentazione al suicidio. La preghiera più bella da innalzare dalle persone amiche e dall’interessato è questa: “Signore, aumenta la nostra fede, donaci un grande amore a Te per santificare ogni dolore. Ci abbandoniamo alla tua volontà, e insieme speriamo contro ogni speranza nella tua bontà e nel giorno della liberazione”. 

FRATELLO ESORCISTA 

Nessun commento:

Posta un commento