domenica 1 dicembre 2019

GESU' EUCARISTIA l’amico che ti aspetta sempre



Il sacerdote è il ponte tra Dio e gli uomini. Parla a Dio degli uomini e agli uomini di Dio. È pastore e guida del popolo di Dio. Deve essere anche difensore del suo popolo dai costanti attacchi del maligno. Oggi giorno sembra che il diavolo giri libero per il mondo. Esistono ovunque gruppi satanici che diffondono il male e il culto a satana... Esistono società segrete, governi, istituzioni e molte sette che combattono contro la Chiesa Cattolica. E c’è tanta gente oppressa dal potere del demonio e dai suoi seguaci, che fanno fatture e malefici per creare sofferenze, separazioni e ogni tipo di cattiveria. Il sacerdote deve affrontare il maligno con una vita di santità personale per poter liberare le anime e salvarle.
Deve essere consapevole dei poteri che Dio gli ha donato per esorcizzare (in privato), per benedire, per predicare, per perdonare e, soprattutto, per celebrare l’Eucaristia. Deve consigliare la recita del Rosario, la lettura della Parola di Dio, il digiuno, l’uso dello scapolare del Carmelo e delle immagini sacre... e tutto ciò che può servire per la lotta contro le forze oscure dell’inferno. In questa lotta può essere anche molto utile la recita del Rosario o Coroncina della Misericordia che Gesù insegnò alla santa Faustina Kowalska. In essa si ripete l’orazione «Eterno Padre, io ti offro il Corpo, il Sangue, l’Anima e la Divinità del Nostro Signore Gesù Cristo in espiazione dei nostri peccati e di quelli di tutto il mondo».
Certamente il sacerdote deve essere ben preparato, istruito, aggiornato su tutte le norme e le disposizioni della Chiesa e seguirle. Però, soprattutto, deve essere uomo di preghiera e di sacrificio, disposto a dare la sua vita per gli altri. «Sì, il sacerdote dev’essere innanzi tutto un uomo di preghiera, convinto che il tempo dedicato all’incontro intimo con Dio è sempre quello impiegato meglio, poiché oltre ad aiutarlo lo sostiene anche nel suo lavoro apostolico» (DM 9). In certo qual modo è responsabile di tutta l’umanità, infatti Dio gli affida tutti gli uomini perché li porti nel suo cuore ogni volta che celebra la santa Messa. Il sacerdote deve essere maestro della Parola di Dio e strumento di pace e di perdono, innanzitutto mediante il sacramento della riconciliazione che è «parte essenziale della sua missione» (DM 5). Egli è rappresentante e ambasciatore di Cristo nel mondo, depositario e distributore dei tesori della Redenzione. «Egli è amministratore di beni invisibili e incommensurabili appartenenti all’ordine spirituale e soprannaturale» (DM 9). È ministro di Cristo e della Chiesa, sempre in comunione col vescovo. Deve essere un “padre” per tutti, senza eccezione alcuna e deve vivere dell’Eucaristia e per l’Eucaristia. In sintesi deve essere Eucaristia vivente di Gesù. Diceva il grande scienziato gesuita Teilhard de Chardin: «Beati i sacerdoti scelti per l’atto supremo della loro vita, logico coronamento del loro sacerdozio: la Comunione fino alla morte con Cristo». 

Angel Peña

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