Signore, aiutami ad essere cosciente
dei miei limiti.
Fa’ che io sia tanto coraggioso da non perdermi d’animo
di fronte alle inevitabili difficoltà della vita.
Fa’ che sia tanto umile da giungere a scoprire
che senza di te non sono nulla e non valgo nulla.
Fa’ sì, Signore, che quando il dolore
bussa alla mia porta
non lo veda mai come un castigo
che tu mi invii,
ma come un’opportunità che mi offri
di poterti dimostrare che ti amo davvero,
e che sono conscio che tu mi ami
nonostante tutto.
Che la sofferenza, Signore,
mi renda ogni volta più maturo,
mi renda più disponibile agli altri,
e mi faccia più amabile e più umano.
Quando verrà il dolore,
lungi dal ribellarmi contro di te,
che sappia offrirtelo e condivere amore e pace
con tutti coloro che mi circondano.
Signore, ti avevo chiesto forza per uscire vittorioso.
Tu mi hai dato la debolezza
affinché impari ad obbedire con umiltà.
Ti avevo chiesto salute
per compiere grandi imprese.
Mi hai dato l’infermità
per realizzare cose migliori.
Desideravo la ricchezza per poter essere ammirato.
Mi hai dato la povertà per acquisire
sapienza.
Volevo avere potere
per essere apprezzato dagli uomini.
Mi hai dato debolezza
perché arrivassi ad avere desiderio di te.
Chiesi una compagna per non vivere solo,
mi desti un cuore
perché potessi amare tutti gli uomini.
Anelavo a cose che potessero rallegrare la mia vita
e mi hai dato vita
perché potessi godere di tutte le cose.
Non ho nulla di quello che ho tanto richiesto,
ma ho ricevuto tutto quello che avevo sperato.
Perché senza rendermi conto
le mie preghiere sono state ascoltate.
e io sono, fra tutti gli uomini, il più ricco.
(Parole incise su una piastra di bronzo
all’Istituto di Riabilitazione di New York).
..Padre Angel Peña
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