domenica 2 febbraio 2020

Apocalisse di S. Giovanni



LA SECONDA COPPA  DELL’IRA DI DIO

«Il secondo Angelo suonò la tromba: come una gran montagna di fuoco fu scagliata in mare. Un terzo del mare divenne sangue, un terzo delle creature che vivono nel mare morì e un terzo delle navi andò distrutto» (Ap. 8, 8-9)

«Il secondo Angelo versò la sua coppa nel mare che diventò sangue come quello di un morto e perì ogni essere vivente che si trovava nel mare» (Ap. 16, 3). 

Nel suo Terzo Segreto, la Madonna di Fatima, di questo evento, disse: 

«Fuoco e fumo cadranno dal cielo, le acque degli oceani diverranno vapori e la schiuma s’innalzerà sconvolgendo e tutto affondando. Milioni e milioni di uomini periranno di ora in ora; coloro che resteranno in vita invidieranno i morti. Da qualunque parte si volgerà lo sguardo, sarà angoscia, miseria, rovine in tutti i paesi».

A differenza della prima coppa, la seconda non sarà né silenziosa, né nascosta, ma avrà un impeto e degli effetti terribili e devastanti in tutto il mondo. Nessuno, dopo questa coppa, potrà dire di non averla vista o udita.
“Milioni e milioni di uomini moriranno di ora in ora” significa diverse centinaia di milioni di morti, nel tempo in cui le onde immense, sollevate dalla “gran montagna di fuoco ... scagliata in mare”, impiegheranno a circoscrivere il globo terrestre. “... Angoscia, miserie, rovine in tutti i paesi”, significa una catastrofe immane che riguarderà il mondo intero! Con questa coppa, Dio entra diretta mente in scena e questo evento non potrà mai essere attribuito a intenzioni o a forze umane. E questo sarà un atto di Giustizia divina!
Ma perché “atto di giustizia”? E contro chi e contro quale peccato? E dove sarebbe, in questo caso, la “misericordia divina”?
Me lo spiegò, un giorno, Don Villa:
«La Giustizia divina è un’essenza di Dio, è eterna e sempre presente in Dio. La Misericordia è un attributo temporale di Dio; è nata con la Redenzione di Gesù Cristo in croce e scomparirà insieme ad essa. La misericordia, quindi, non può nemmeno scalfire la Giustizia di Dio».
Per l’atto di giustizia relativo alla seconda coppa dell’ira di Dio, Don Villa mi spiegò: «I popoli e le nazioni non vanno né in Paradiso, né all’Inferno, né in Purgatorio, ma devono pagare i loro peccati sulla terra. Per compiere la sua Giustizia, Dio usa guerre e disastri naturali, e in questo modo, punisce gli assassinii e le altre colpe gravi».
Gli chiesi: «Ciò vuol dire che, se il popolo italiano ha assassinato cinque milioni e mezzo dei suoi figli, chiamando questi delitti “diritti civili”, Dio chiederà all’Italia lo stesso numero di vite umane?»,
«Esattamente. Dio, con la seconda coppa dell’ira della sua ira, presenterà il “conto” ad ogni popolo e ad ogni nazione. Tanti ne hanno uccisi, altrettante vite umane chiederà».
Gli chiesi ancora: «E dov’è, in questa “resa dei conti”, la misericordia di Dio?».
«Tra le vite umane che Dio prenderà, quelli in peccato mortale andranno all’Inferno; gli altri, in Purgatorio o in Paradiso. La Misericordia di Dio è per la salvezza delle anime... per la salvezza anche dell’anima che, in stato di peccato mortale, alla vista delle onde, si getta in ginocchio davanti a Dio e, con sincerità e pentimento, gli chiede perdono!».

a cura del dott. Franco Adessa

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