sabato 1 febbraio 2020

GESU’ OSTIA



La Comunione: un mezzo di suffragio

Iddio promette ad Abramo di non distruggere la città di Sodoma, con la condizione di trovare in essa dieci uomini giusti (Cfr. Gen 18,32).
Giosuè vince un'aspra battaglia contro gli Amaleciti perché Mosè prega sulla cima del colle (Cfr. Es 17,8-12).
Questi sono alcuni dei tanti esempi biblici che ci fanno capire l'importanza di come gli uni possono diventare strumenti di salvezza per gli altri.
La parola 'suffragio', nel linguaggio della fede, vuol dire: soccorso spirituale. Quindi indica un'espressione di solidarietà fra i membri della Chiesa, che si spinge oltre la vita terrena.
Diversi sono i mezzi per dare sollievo alle anime che sono nel bisogno, e che da sole non possono aiutarsi: le sofferenze, le preghiere, le buone azioni, il Sacrificio eucaristico, la Comunione.
È come se questi mezzi fossero della chiavi che Iddio ci mette in mano per farci diventare angeli di libertà! Sant'Agostino insegna: «La S. Comunione, dopo il Sacrificio dell'altare, è l'Atto più sublime della religione, meritorio per i vivi e per i defunti».
Comunichiamoci, allora, offrendo il sangue e il corpo di Cristo per la purificazione non solo delle nostre anime, ma anche di quelle del Purgatorio, e le aiuteremo ad entrare nel regno dell'eterna beatitudine, mèta finale di tutta la Chiesa.
«Tutti i santi - scrive la Beata Angela da Foligno -, che regnano nella patria celeste, godono e possono gioire ancora in questo mistero per il bene e l'utilità che le anime sante ne ricevono nella Chiesa militante. Per questo l'altissimo beneficio, offerto all'uomo in questo mistero, non solo è causa, materia e via di gioia e dolcezza per le anime devote e sante, che militano nella vita presente, ma è causa di gioia, dolcezza e letizia per tutti i santi che regnano con Dio nella gloria».

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