VOGLIA DI PARADISO
I Concili di Firenze e Vaticano II precisano che «i beati vedranno Dio Uno e Trino, quale Egli è». Scrive S. Francesco di Sales: «il nostro intelletto vedrà
Dio "faccia a faccia", contemplando con uno sguardo di presenza vera e reale la sua essenza divina, e, in essa, tutte le sue infinite bellezze, e quindi
- l'onnipotenza,
- la somma bontà,
- la infinita sapienza,
- la somma giustizia,
- e tutto il rimanente abisso delle perfezioni».
Non sarà la visione di un Dio solitario e muto, ma di un Dio eternamente dinamico, che genera il Figlio, e con il Figlio "spira" lo Spirito Santo, che è l'Amore
fatto Persona divina.
Scrive ancora S. Francesco di Sales: «il nostro cuore si inabisserà nell'amore, ammirando la bellezza e la dolcezza dell'Amore che l'Eterno Padre, il Figlio
e lo Spirito Santo, al di sopra di ogni umana comprensione, praticano fra di loro divinamente ed eternamente». Scrive Pio del Corona: «le nostre anime in Paradiso saranno "tante piccole Trinità",
perché anche noi conosceremo Dio come Dio conosce se stesso e ameremo Dio come Dio ama se stesso. Non saremo semplici spettatori, ma partecipi della vita trinitaria: col Padre pronunceremo il Verbo; con il Padre e con
il Figlio spireremo lo Spirito Santo. Vita beata sarà per noi l'equivalente di vita trinitaria».
Don Novello Pederzini
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