giovedì 24 settembre 2020

FRATELLO ESORCISTA

 


Minacce del demonio agli esorcisti 

Il demonio minaccia gli esorcisti, ed anche pesantemente,  di rappresaglie diaboliche per scoraggiarli, indurli a desistere  dalla lotta contro di lui. Essi combattono per liberare i posseduti e i vessati dalla sua presenza e dal suo influsso.  

Ho ricordato la minaccia che mi ha fatto e già realizzata.  Per tre volte il demonio si è divertito un mondo a beffeggiarmi per lo sgambetto fattomi. Ora dovrei aspettarmi di essere  accusato da pazzo per essere messo in manicomio.  

Non è una invenzione nuova del demonio. Vedremo se il  più Forte di tutti glielo permetterà. Già in passato ci ha provato di farmi accusare da pazzo, ma il più Forte e Sapiente mi ha  suggerito quello che dovevo dire ed ha allontanato il pericolo.  Anche Fra Benigno, esperto esorcista e autore del libro:  “Dalla filosofia all’esorcismo”, fu oggetto delle minacce del  demonio per scoraggiarlo e ritardare il tempo della liberazione  dei pazienti. Anche se lo ha minacciato di morte, non si è lasciato intimorire, condizionare. Il demonio sa che non può  nulla contro Fra Benigno. È ben protetto da un Angelo del  Signore e da potenti suoi familiari: S. Francesco e S. Pio da  Pietrelcina. Ma tenta lo stesso con arroganza, alza la voce per  indebolire il coraggio dell’esorcista, la fede e la fiducia in  Dio.  

Con me ha provato chiedermi più volte per sapere se ho  paura, o poca fede, se prego male, aggredendomi con sceneggiate e urla. Cerca di scoprire gli esorcisti deboli e paurosi per  sferrare l’attacco e sperare in un esito favorevole. Questi pensieri sono tutti fondati sui limiti della sua conoscenza.  

Il demonio dice a molti esorcisti, anche a me e Fra Benigno: “Io sono il più forte e rimango qui; tu non puoi mandarmi via”. Dopo simile affermazione il Frate inizia l’esorcismo.  Il demonio aggiunge: “Comincia pure a pregare e io mi divertirò”. Ma non sembra si sia divertito molto, perché dopo poco  tempo ammette che non ne può più, la preghiera gli dà tanto fastidio da farlo esplodere: “Con queste preghiere mi rompi  …. Mi sono stancato di sentire queste preghiere. Ciao, ciao e  me ne vado”. E il posseduto rimane liberato (p.82).  

Frasi simili e lamentele ancor più forti ho udito dal demonio durante gli esorcismi, addirittura con lunghi pianti e urla  dove mi diceva: “Non ne posso più, finiscila”. Gli ho sempre  ricordato che il Signore mi ha mandato a “cacciate i demoni”;  e allora “vattene all’inferno dove il Signore ti ha mandato”. 

Il demonio mi risponde sempre: “No, non me ne vado, non  posso, devo stare qui perché mi è stato comandato. Tobia mi è  stato consegnato con pesanti fatture per farlo morire, per portarlo al suicidio e all’inferno”. E i tempi di liberazione sono  legati proprio al tipo di fatture e alla ripetizione di fatture da  parte dei fattucchieri, o demoniaci, compratori di fatture, anche se il demonio deve fare i conti con i Progetti del più Forte.  Spesso il demonio durante le preghiere con i monosillabi:  “No, Mai”, contesta, disapprova tutte le invocazioni che riguardano la liberazione dai mali, da vessazioni e fatture. Non  vuole sentir parlare di misericordia di Dio, adorazione, amore  a Cristo e di salvezza delle anime. Respinge le invocazioni a  Maria, piena di grazia, di preservarci dal fuoco dell’inferno:  cioè quanto va contro il suo regno. 

Il buon samaritano delle vittime del demonio 

Nessun commento:

Posta un commento