martedì 17 novembre 2020

“Va 'e d'ora in poi non peccare più” - Solo il perdono divino e l'amore ricevuto con cuore aperto e sincero ci danno la forza di resistere al male e "non peccare più",

 


PAPA BENEDETTO XVI


"Se è vero che Dio è giustizia, non dobbiamo dimenticare che è soprattutto amore: se odi il peccato, è perché ami infinitamente ogni persona umana".

"Dio ama ciascuno di noi e la sua fedeltà è così profonda che non si lascia scoraggiare, nemmeno dal nostro rifiuto".

Il Santo Padre ha meditato sul brano evangelico che la liturgia ha presentato in quella domenica di Quaresima: la donna adultera, da lapidare, che Gesù ha salvato e perdonato.

"Gesù non ha stabilito una discussione teorica con i suoi interlocutori, una discussione teorica sulla legge di Mosè: non gli interessa vincere una disputa accademica, ma il suo obiettivo è salvare un'anima e rivelare che la salvezza si trova solo nell'amore di Dio".

"Ecco perché è venuto sulla terra, ecco perché morirà sulla croce e il Padre lo risusciterà il terzo giorno".

"Gesù è venuto a dirci che ci vuole tutti in Paradiso e che l'Inferno, di cui si parla poco nel nostro tempo, esiste ed è eterno per chi chiude il proprio cuore al suo amore".

"Pertanto, anche in questo episodio comprendiamo che il nostro vero nemico è l'attaccamento al peccato, che può portarci al fallimento della nostra esistenza".

Ricordando che Gesù saluta l'adultera con questo messaggio: “Va 'e d'ora in poi non peccare più”, ha spiegato il Papa: “solo il perdono divino e l'amore ricevuto con cuore aperto e sincero ci danno la forza di resistere al male e "non peccare più", lasciarsi toccare dall'amore di Dio, che diventa la nostra forza ”.

"L'atteggiamento di Gesù diventa così un modello che deve essere seguito da tutta la comunità, chiamata a fare dell'amore e del perdono il cuore pulsante della propria vita".

Roma, lunedì 26 marzo 2007

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