LIBRO DEL PROFETA GEREMIA
Il peccato del popolo del Signore non è stato per incoscienza, distrazione, ma per atto di volontà . È il popolo che ha scelto, deciso di non servire il Signore.
Già da tempo hai infranto il giogo, hai spezzato i legami e hai detto: “Non voglio essere serva!”. Su ogni colle elevato e sotto ogni albero verde ti sei prostituita.
L’idolatria di Israele non inizia oggi, non è iniziata neanche ieri. Essa è da sempre. Già subito dopo il patto dell’alleanza, si era costruito il vitello d’oro.
Appena entrato nelle terra di Canaan ne ha fatto un terra di idolatria. Non vi è stato un giorno in cui questa odiosa pratica non fosse coltivata e incentivata.
Israele ha deciso volutamente di non servire il Signore, di non essere suo servo. Non era un servizio di schiavitù, ma di altissima figliolanza.
Quello di Israele era il servizio del figlio verso il Padre. Potremmo paragonarlo al servizio di Cristo Signore verso il Padre suo celeste. Vero servizio d’amore.
Israele ha scelto invece di essere schiavo dell’idolatria, per un servizio di morte, non di vita, di distruzione, non di benessere. Non da oggi, ma da sempre.
Siamo ancora nel processo che il Signore intenta con il suo popolo. Non è solo un processo per la condanna, ma soprattutto per la redenzione.
Il Signore sta aiutando Israele a prendere coscienza del suo grave peccato, che è la fonte di tutti i suoi mali. Il peccato di Israele è uno solo: l’idolatria.
L’idolatria è la fonte, la causa, la sorgente, il principio di ogni immoralità. Abbandonato il Signore, si abbandona anche la legge morale.
MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI
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