AI DONATISTI DOPO LA CONFERENZA
I Donatisti, anche se costretti e nolenti, hanno dovuto sottoscrivere i loro interventi.
11. 15. Essi probabilmente negheranno di aver mai pronunziato queste parole, a meno che la loro stessa firma non li inchiodi. Notate dunque con quanta sollecitudine ci siamo adoperati per la vostra salvezza, tanto da firmare i nostri interventi 48!. Essi non volevano firmare assolutamente, ma alla fine si sono sentiti obbligati per un senso di dignità. Ne fanno fede le loro dichiarazioni, conservate agli atti, dalle quali risulta sia il loro rifiuto iniziale, sia il loro successivo assenso a fare ciò che in un primo tempo avevano ricusato. Tutto è stato scritto e da tutti sottoscritto. Dunque, se ne deduce che non volevano firmare per poter negare di aver detto quanto avevano dichiarato e per accusare il giudice di aver manipolato gli atti. Dato che ora non possono farlo più, sostengono che il giudice stesso sia stato corrotto. Ora, se lui si è pronunziato contro di loro, essi lo devono unicamente a se stessi, perché hanno fornito davvero molti argomenti a noi favorevoli e a loro contrari. Non possono negarlo: anche se costretti e nolenti, hanno dovuto sottoscrivere i loro interventi. È chiaro dunque che non volevano firmare per poter smentire quanto avevano detto, ricorrendo pretestuosamente alla calunnia che gli atti erano stati falsificati. Se, in seguito, su istanza del giudice, hanno acconsentito a firmare, è perché si sono resi perfettamente conto che, persistere nel loro rifiuto, non avrebbe avuto altro significato se non di mostrare a tutti che avevano una gran paura di sentirsi leggere le proprie dichiarazioni. Di fatto preferirono difendere in un secondo tempo le loro dichiarazioni con tutti i loro arzigogoli, piuttosto che condannarle prontamente.
Sant'Agostino
Nessun commento:
Posta un commento