domenica 15 agosto 2021

Il Terzo Segreto è composto da due testi distinti

 


La Battaglia  Finale del Diavolo

Già diversi anni prima del 2006, e quindi prima che avvenissero una  lunga serie di fatti che si sono rivelati poi di importanza fondamentale  per Fatima, i Cattolici ben informati non avevano creduto all’assurda  pretesa secondo cui una visione di un “Vescovo vestito di bianco”, assai  oscura e senza alcuna parola della Madonna, potesse realmente essere  il Segreto di Fatima che il Vaticano aveva nascosto per quarant’anni.  Quando nel 2001 disse alla televisione che secondo lei “non ci avevano  detto tutto”, Madre Angelica stava semplicemente esprimendo la sua  convinzione - condivisa da milioni di Cattolici – che doveva per forza  esistere un altro testo, insieme a quello della visione, che spiegava  come e quando un Papa sarebbe stato giustiziato dai soldati, tra le  rovine di una città piena di cadaveri. Per quei fedeli Cattolici era infatti  inconcepibile che la Madonna di Fatima non avesse spiegato una simile  visione alla Chiesa e al mondo intero, lasciandola tra l’altro nelle mani di  un Cardinale del Vaticano, che ne avrebbe fornito un’”interpretazione”  assolutamente insostenibile, a 83 anni di distanza dalle apparizioni di  Fatima. Quest‘interpretazione sarebbe arrivata al punto da suggerire  che la scena apocalittica descritta nella visione non sarebbe altro  che il fallito attentato contro Giovanni Paolo II nel 1981, durante il  quale il Papa era sfuggito alla morte da parte del suo assassino, per poi  continuare a vivere per altri 24 anni! 

Esaminiamo quindi quali fossero le prove dell’esistenza di due testi  distinti del Terzo Segreto, sulla base degli indizi disponibili prima del  2006. Fu proprio questo gran numero di queste prove che avrebbe  portato Antonio Socci a riconoscere che i “fatimiti” avevano ragione e a  cambiare radicalmente la sua opinione. Successivamente, Socci avrebbe  ricevuto la prova schiacciante da un testimone oculare della vicenda,  l’Arcivescovo Capovilla, segretario personale di Papa Giovanni XXIII.  Grazie a questa e a molte altre informazioni, Socci avrebbe pubblicato  nel 2006 il suo libro “dirompente”, accusando pubblicamente il Vaticano  di aver nascosto un secondo testo del Segreto. 

Per prima cosa, tuttavia, dobbiamo far notare che prima del 2006,  il testimone più importante a sostegno della tesi che qualcosa non era  stata rivelata, era proprio - ironicamente - lo stesso Cardinale Ratzinger,  per via della sua intervista rilasciata alla rivista Jesus nel 1984, come  abbiamo già esaminato dettagliatamente. Dal 2000 al 2006 la gente  continuò a chiedersi cosa fosse successo alla “profezia religiosa” di  cui aveva parlato nel 1984 il Cardinale, che riguardava i “pericoli che incombono sulla fede e la vita del cristiano, e dunque del mondo”. E  che dire della sua affermazione, sempre del 1984, secondo la quale  “i contenuti di quel ‘terzo segreto’ corrispondono all’annuncio della  Scrittura e sono ribaditi da molte altre apparizioni mariane, a cominciare  da quella stessa di Fatima, nei suoi contenuti [già] noti”? Non vi è nulla  nella visione del “Vescovo vestito di bianco” che ripeta ciò che era  stato annunciato in molte altre apparizioni Mariane, perché in questa  visione Maria non dice proprio niente. E se il “Vescovo vestito di bianco”  fosse Papa Giovanni Paolo II che sfugge all’assassinio nel 1981, come  affermava il Cardinale Ratzinger nel 2000, perché allora nel 1984 non  lo aveva rivelato e non aveva detto che il Terzo Segreto si era ormai  compiuto?

Per di più, come abbiamo fatto notare nel quarto capitolo, l’esistenza  di due documenti - uno composto da 25 righe scritte sotto forma di  lettera e racchiuse in un unico foglio di carta e sigillato dentro una  busta, e l’altro composto da 62 righe scritte su di un quaderno, che  Suor Lucia aveva consegnato insieme alla busta - era stata chiaramente  indicata da molte e attendibili testimonianze, tra le quali anche quella  di Suor Lucia. La fonte principale di queste informazioni era (ed è  tuttora) la monumentale opera di Frère Michel The Whole Truth About  Fatima, Volume III: The Third Secret  (Tutta la verità su Fatima - Vol.  III: Il Terzo Segreto; d’ora in avanti WTAF). L’edizione francese del terzo  volume fu pubblicata tra il 1985 ed il 1986 (dopo oltre quattro anni  di ricerche), raggiungendo complessivamente una tiratura di 20.000  copie, mentre l’edizione inglese, pubblicata nel 1990, ha raggiunto  una tiratura di 50.000 copie. Fino ad oggi, per quanto ne sappiamo  nessuno ha mai criticato la veridicità e la serietà di quest’opera – solo il  III volume è corredato da oltre 1150 note, nelle quali vengono riportati  numerosissimi documenti e testimonianze. L’attendibilità delle fonti di  Frère Michel, così come la sua stessa testimonianza, non è mai stata  messa in discussione, e pertanto l’autore francese va considerato un  testimone valido ed attendibile.351

Ricordiamo adesso ciò che scrisse Suor Lucia al Vescovo da Silva il  9 gennaio 1944, riportato proprio da Frère Michel: 

Le scrivo ciò che Sua Eccellenza mi ha ordinato; Dio ha deciso di mettermi un poco alla prova, ma finalmente questo è stato il  Suo volere: [il testo] è sigillato dentro una busta e questa [la busta  sigillata] si trova dentro ai quaderni...352

L’esame dell’originale in portoghese ci rivela che Suor Lucia  intendeva dire che il Segreto vero e proprio era nella busta353, e che la  busta era dentro uno dei suoi quaderni, anch’essi consegnati dalla suora  all’Arcivescovo Manuel Maria Ferriera da Silva (Arcivescovo di Gurza)  affinché li portasse al Vescovo di Fatima, da Silva, nel giugno 1944.  Frère Michel afferma che: 

La veggente porse discretamente al Vescovo di Gurza il quaderno dove si trovava la busta contenente il Segreto. La sera  stessa, il vescovo mise la busta nelle mani del Vescovo da Silva...354

Ma cosa accadde al quaderno? Certamente esso conteneva un  qualche testo rilevante del Terzo Segreto. Altrimenti per quale motivo  Suor Lucia avrebbe affidato sia la busta sigillata sia il quaderno, al  Vescovo di Fatima? Ancor prima delle decisive rivelazioni del biennio  2006-2007, le prove puntavano inequivocabilmente al fatto che un testo  contenuto nel quaderno di Lucia fosse uno dei due testi riguardanti il  Segreto. 

La tabella che trovate a pagina seguente evidenzia dieci fatti  che indicano l’effettiva esistenza di due manoscritti relativi al Terzo  Segreto di Fatima: uno contenuto in una busta e recante le parole della  Madonna, ed un altro contenuto nel quaderno, probabilmente con  la visione del “Vescovo vestito di bianco” che fu rivelata il 26 giugno  2000. Esamineremo questi fatti nei seguenti paragrafi. Dobbiamo  però precisare che non è del tutto improbabile che il testo contenuto  nella busta sia stato perso o distrutto e che forse non potrà mai essere  riprodotto nella sua versione originale.

Padre Paul Kramer,

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