sabato 4 settembre 2021

Crimini governativi e menzogne della stampa

 


Il Mistero dell’Iniquità


Caso #13: La Libia

Il Presidente Barack Obama, il 22 marzo 2011, ha annunciato che  le forze militari degli Stati Uniti avrebbero condotto in Libia operazioni  a carattere umanitario, al fine di proteggere le vite dei civili innocenti  di quel paese. Obama aveva solennemente giurato al popolo americano  che queste operazioni sarebbero state “una questione di giorni, e non  di settimane.” Mentre scrivo (giugno 2011), siamo entrati nel terzo  mese di guerra, che aumenta d’intensità di giorno in giorno. Non v’è  assolutamente nulla di “umanitario” nei bombardamenti e negli attacchi  missilistici Americani, che ad oggi hanno ucciso oltre 700 civili Libici.  Forse Obama intendeva proteggere i civili innocenti uccidendoli? O  forse esiste un programma ben preciso, dietro a queste ostilità, che sta  pian piano venendo fuori? Il Ministro degli Esteri Russo, Sergey Lavrov,  ha dichiarato che i bombardamenti della NATO sono andati “ben oltre  gli obiettivi della Risoluzione (dell’ONU)”. Il Primo Ministro Vladimir  Putin ha paragonato l’intervento in Libia all’invasione americana in Iraq,  affermando che si è trattato di una “Crociata quasi in stile medioevale”.  (RIA Novosti, 21 marzo 2011)

Come dimostrato da Igor Khokhlov, analista militare dell’Accademia  delle Scienze di Russia, per mezzo di chiare prove fotografiche (vedi Russia Today, 26 aprile 2011), le forze antigovernative della Libia sono  state armate dagli aggressori Occidentali. Mentre si trovava a Londra  Hillary Clinton, il Segretario di Stato Americano, è arrivata al punto di  affermare che gli Stati Uniti “avevano il diritto” di armare i ribelli Libici,  malgrado sia ormai risaputo che i leader delle forze ribelle in Libia  siano affiliati ad al-Qaeda.

In un articolo del Daily Telegraph del 24 maggio 2011, intitolato  “Il comandante dei ribelli Libici ammette che i suoi combattenti hanno  legami con al-Qaeda”, si legge che “Abdel Hakim Al-Hasidi, leader dei  ribelli Libici, ha affermato che i jihadisti che combatterono contro le  truppe alleate in Iraq, sono oggi al fronte contro il regime di Muammar  Gheddafi”. Al-Hasidi ha affermato che “i membri di al-Qaeda sono buoni mussulmani e stanno combattendo.”

Il governo degli Stati Uniti continua ad appoggiare i ribelli, come se  al-Qaeda fosse una specie di colesterolo, come se ci potesse essere un  al-Qaeda buono e un al-Qaeda cattivo (l’al-Qaeda “buono” starebbe in  Libia, mentre quello “cattivo” si troverebbe in Afghanistan e in Pakistan).  Il generale Hamid Gul, nella sua famosa intervista a Russia Today  del 31 maggio 2011, ha stigmatizzato l‘incongrua e apparentemente  assurda posizione degli americani, affermando: “chi è questa gente che  appoggiano in Libia? Chi sono questi ribelli Libici? Al-Qaeda era nemica  del governo di Gheddafi, e questa gente è la stessa che combatteva  in Iraq. Ora se ne sono andati e si sono messi a combattere contro  Gheddafi. Non è un paradosso il fatto che adesso l’America sostenga alQaeda, in Libia?”. Il 30 marzo 2011, Russia Today aveva riportato che  “il comandante americano della NATO, ammiraglio James Stavridis,  durante un’audizione al Senato degli Stati Uniti, avrebbe affermato che  vi sarebbero rapporti ‘incerti’ sulla presenza di militanti di al-Qaeda  tra le forze ribelli contrarie al regime di Gheddafi.” Sempre Russia  Today, il 30 marzo 2011, aveva riportato la dichiarazione del Ministro  degli Esteri Russo, Sergey Lavrov, secondo il quale: “Giungono rapporti  allarmanti in merito alla presenza di elementi di al-Qaeda tra le forze  ribelli in Libia. Questa notizia ci mette sicuramente in allarme.”  Questo stato di cose illustra e sottolinea chiaramente il fatto che  al-Qaeda non sia altro che una brigata di agenti addestrati dalla CIA  e dall’MI6, usati dagli Stati Uniti e i loro alleati per scatenare guerre  irregolari e non convenzionali. Il loro scopo è quello di destabilizzare  le nazioni islamiche, dall’Asia Orientale fino a Gibilterra, per mezzo di  atti terroristici e rivolte antigovernative, in modo da creare la necessità  apparente di un intervento militare americano, inglese o della NATO, le  cui forze poi invaderanno ed occuperanno quei paesi, instaurandovi un  “governo fantoccio” ed una banca centrale da loro controllata. Le ultime  rivolte “spontanee” che negli ultimi mesi sono scoppiate come funghi  nel mondo arabo, sono state tutte organizzate dalla CIA, per ordine di  chi ha in mano le redini del comando, cioè il capitalismo occidentale.  Nell’ottobre 2010, un rappresentante di quest’elite finanziaria degli  Stati Uniti, mesi prima che avvenissero le rivolte dei paesi arabi, rivelò  al pastore Lindsey Williams che di lì a poco sarebbe scoppiata una crisi,  che si sarebbe poi propagata in tutte le nazioni Arabe (questo lo ha  rivelato lo stesso Williams alla radio, durante l’Alex Jones Show, nel  metà ottobre). La crisi che sta colpendo le nazioni Arabe (in particolar  modo l’Egitto e la Libia), porta su di sé il marchio inequivocabile e  inconfondibile del Made in USA.

Ministro degli Esteri Russo Sergey Lavrov ha dichiarato che: “Se  la situazione ci sfuggirà di mano, allora avremo a che fare con nuove  manifestazioni del terrorismo in tutto il mondo, oltre a sviluppi di  altra natura, che preferiremmo evitare.” Lavrov ha aggiunto anche  che la “piaga” del terrorismo di al-Qaeda potrebbe “estendersi a tutta la regione, e non solo in Libia.” (Russia Today, 30 marzo 2011). (Se  questo accadesse davvero, allora potrebbe avverarsi quello scenario del  grande “scontro di civiltà” che i sionisti radicali hanno accuratamente  preparato e pianificato da molti anni.) Il generale Hamid Gul, sempre  su questo argomento, ha affermato: “Si stanno facendo sempre più forti  e potenti, stanno razziando gli arsenali militari della Libia.” (Russia  Today, 31 maggio 2011). Nell’articolo del Daily Telegraph che ho citato  poco fa, si può leggere inoltre che: “Il presidente del Ciad, Idris Deby  Itno, ha affermato che al-Qaeda sarebbe riuscita a saccheggiare gli  arsenali militari libici, nella zona controllata dai ribelli, riuscendo ad  impadronirsi persino di missili terra-aria.”

Da un punto di vista americano, britannico o occidentale in generale,  la strategia di armare i terroristi e destabilizzare le nazioni islamiche è  francamente folle e suicida, oltre ad essere una ricetta sicura per la  sconfitta, non solo per l’Occidente ma per tutte le nazioni del mondo,  incluse la Russia, la Cina ed Israele. Solo da un punto di vista globalista,  come quello della Massoneria e del suo Nuovo Ordine Mondiale, una  simile strategia può avere un senso. Si tratta infatti di un piano diabolico  ideato per mettere le nazioni del mondo una contro l’altra, al fine di  poterle conquistare e farle sparire dalla faccia della terra, decimando al  tempo stesso la razza umana al fine di ripopolarla successivamente con  una nuova razza. Si tratta dell’obbiettivo dichiarato della Massoneria,  ed è identico a quello che avevano Hitler ed il Nazismo. 

“Sentirete poi parlare di guerre e di rumori di guerre. Guardate di non allarmarvi; è necessario che tutto questo avvenga, ma non è ancora la fine. Si solleverà popolo contro popolo e regno contro  regno; vi saranno carestie e terremoti in vari luoghi. Ma tutto  questo è solo l’inizio dei dolori.” (Mt 24,6-9)

Conclusioni

Ritengo che il lettore abbia ormai elementi sufficienti per  comprendere senza problemi ciò che intendeva dire Martin Luther King:  “L’organizzazione più violenta al mondo è il governo del mio paese”.  Durante una conversazione tra i due grandi scrittori, F. Scott Fitzgerald  chiese ad Ernest Hemingway se sapesse qual era la vera differenza tra  ricchi e poveri. Hemingway non comprese subito il significato della  domanda di Fitzgerald, e rispose che la differenza la facevano i soldi. Ma  Fitzgerald rispose che non si trattava solo di soldi, ma del fatto che i ricchi  “pensano in modo diverso.” Sono pervasi da quello che Sant’Agostino  definì l’animus dominandi, descritto dal Pastore Lindsay Willians nel  suo libro Syndrome of Control. Il piano criminale del Pentagono, rivelato  dal documento Operation Northwoods dell’Ammiraglio L.L. Lemnitzer,  è un prodotto di questo animus dominandi, di questa sete di potere. 

Operation Northwoods venne approvato, a livello governativo, solo un  gradino al di sotto del Segretario alla Difesa, Robert S. McNamara, i cui  protetti e discepoli presso il Dipartimento della Difesa erano all’epoca proprio Donald Rumsfeld e Dick Cheney! Il Presidente Kennedy rifiutò  il piano Operation Northwoods e rimosse Lemnitzer dal grado di Capo di  Stato Maggiore Congiunto; tuttavia, quattro decenni dopo, Rumsfeld e  Cheney avrebbero riportato in auge quel progetto, portandolo infine al  suo sanguinoso epilogo, l’11 settembre 2001. Cheney ha dichiarato un  giorno che “la guerra è una condizione naturale per l’umanità.” Uomini  del genere sono motivati e dominati dallo spirito di morte, ed è quindi  logico per loro desiderare di portare la guerra ovunque possa servire per  poter creare il Nuovo Ordine Mondiale, il cui scopo è lo spopolamento  della terra, prima per mezzo di genocidi commessi in sordina in nome  dell’eugenetica, e poi – una volta che il Nuovo Ordine Mondiale sarà una  realtà assodata – per mezzo di veri e propri stermini di massa. Il loro  dio è il diavolo, e chiunque accetti le loro menzogne o approvi i loro  progetti, non è altro che un servo ed uno strumento del diavolo. 

Nelle Scritture, lo spirito della morte si rivela in un’epifania 

di oscurità, quelli che San Paolo definisce “gli Spiriti maligni  dell’aria” (Ef 6,12), cioè i più alti gradi di potere. Ecco che questo  spirito di morte, alimentato da miti xenofobi, dall’irresponsabilità  morale, dalla forza delle armi, dalla bramosia delle multinazionali,  conclude i suoi affari, lontano dagli occhi e dai pensieri della gente  comune, cioè noi. Come insegna la morte dei nostri martiri, una  simile autorità temporale richiede un patto con lo spirito della  morte…

Chi anela ad avere un posto di supremazia in questo super  stato, deve stilare un patto con lo spirito della morte. Brzezinski ne ha parlato abbastanza apertamente, mentre Kissinger è stato  più cauto. Da quegli “Spiriti maligni dell’aria” quello spirito filtra  sempre più giù, verso di noi, fino ad accampare diritti su ciascuno di noi, appestando e soffocando anche aree all’apparenza decenti. 

Si batte in favore della falsa pace, del compromesso morale e della  complicità. Affievolisce, mitiga e pretende d’imporre modifiche  alla morale: “Le cose potrebbero andare peggio,” suggerisce, “il  silenzio è d’oro.” …

Lo spirito della morte raggela la spontaneità nei nostri cuori.  Ne viene fuori un dualismo pernicioso – esistono vincitori e  perdenti, noi e loro, i bravi e i maledetti, chi è amato da Dio e chi invece gli è in abominio, chi è al potere e chi rimane sotto il  giogo, chi è condannato e chi ha invece le chiavi per il Regno di  Dio. Alla fine, lo “spirito delle sfere celesti” diventa l’unica aria che  respiriamo. Per codardia e voglia di compromessi, ci inginocchiamo  dinanzi ai mostruosi crimini degli spiriti che stanno al comando. 

Ci allontaniamo dalla nostra vocazione, oppure siamo tentati di  psicanalizzarla, “liturgizzarla” o comunque trivializzarla. È in  questo modo che perdiamo la capacità di dire un semplice ‘no’ di fronte all’autorità illegittima e alle sue pretese su di noi, sulle  nostre vite, sui nostri figli, sui nostri guadagni – e per ultima sulla  nostra coscienza, cioè la nostra stessa umanità…

Quello spirito rende la morte violenta e lo svilimento della  vita umana due facce della stessa moneta, nel proprio regno, una  moneta che è decisamente svalutata. Sia nel nostro paese che  all’estero, sempre più persone vengono soppesate con l’attuale  metro di giudizio americano, e ritenute prive di qualsiasi valore.

Sotto questo ‘sistema’, qui e altrove, sempre più gente vive  nella miseria e muore prima del suo tempo; fino a che non  raggiungeremo l’ultima e più tremenda delle assurdità, tutte le  nostre vite sono sacrificabili dinanzi agli arsenali nucleari del  mondo. È così che la disperazione raggiungerà il suo osceno vicolo  cieco.492

Padre Paul Kramer

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