martedì 14 settembre 2021

IL VATICANO

 


Il Papa di turno non era nessuno di quelli conosciuti oggi.


Stavo camminando con il mio Angelo Custode lungo la strada principale che porta a Piazza San Pietro. La città di Roma sembrava disordinata e sporca, tutto era in disordine, la spazzatura veniva soffiata da un vento caldo torrido, gli alberi e la vegetazione che una volta adornavano le strade erano ormai morti, si poteva vedere che una siccità stava colpendo la zona, si poteva vedere il fiume Tevere prosciugato.

Sui marciapiedi prima di raggiungere il Vaticano, ogni tipo di perversione, anche il sesso in pieno giorno senza vergogna o imbarazzo.

Abbiamo continuato a camminare, io e il mio Angelo, siamo arrivati a Piazza San Pietro, anche lì c'era il caos, sporcizia e spazzatura ovunque si guardasse.

Abbiamo salito le scale che portano alla Basilica omonima della Piazza, siamo entrati e abbiamo incontrato il Papa di turno, che non è uno di quelli che conosciamo oggi. Stava dialogando con cardinali e vescovi molto giovani e con gesti molto manierati, era chiaro che avevano inclinazioni omosessuali.

Ho visto un altro dettaglio, erano tutti a una specie di festa, ridendo, facendo battute oscene, bevendo champagne e mangiando pasti costosi. Il Papa mi ha ricevuto, non ha visto il mio Angelo Custode e mi ha chiesto il motivo della mia visita, poiché rappresentavo l'Argentina e molti paesi cattolici dell'America Latina e stavo per presentare le lamentele e le suppliche del popolo cristiano, che soffriva ogni tipo di persecuzione e fame.

Ho espresso le suppliche e le lamentele per l'inattività, il silenzio e l'apatia alle suppliche del popolo cristiano, che era il Papa e perché non stava facendo nulla al riguardo. Mentre esprimevo le mie lamentele, il suo viso cambiava in rabbia, fino a quando non poté più sopportarlo, dicendo con voce energica che lui era il Papa e faceva quello che voleva e che quello che stava succedendo al popolo cristiano latinoamericano era perché se lo stavano chiedendo e che la persecuzione sarebbe stata maggiore finché non avessero accettato questa nuova chiesa e il nuovo Cristo.

Ricordo che la mia indignazione era tale che volevo colpirlo e quando stavo per commettere tale atto, i purpurei di dubbia condizione lo circondano in difesa del loro capo e un altro gruppo mi circonda per colpirmi. L'Angelo Custode afferra il mio braccio sinistro e mi dice di non fare nulla perché loro sono la maggioranza, che ero in svantaggio, che dovremmo andarcene.

Gli insulti e le grida dei presenti non tardano ad arrivare e vengo buttato fuori dalla Basilica. Una volta fuori, sui gradini della scalinata della Basilica, mi sono seduto su un gradino e con grande impotenza ho pianto perché non potevo fare nulla per la sofferenza del popolo cristiano.


L'Angelo mi conforta e mi dice, non ti perdere d'animo, non perdere la speranza, presto il Signore che vede dal cielo e ha visto il tuo sacrificio fino alle lacrime, presto verrà in soccorso del suo popolo e con fuoco ardente consumerà il falso profeta, l'anticristo e i suoi seguaci. Così, in un breve scritto, vi dico ciò che mi è stato mostrato.

Rivelazione a Gustavo.


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