domenica 5 settembre 2021

Sant'Agostino - In principio era il Verbo

 


COMMENTO AL VANGELO DI SAN GIOVANNI 


OMELIA 1 


In principio era il Verbo. 

Non allontanarti da Cristo nato nella carne, per poter giungere a  Cristo nato dall'unico Padre, al Verbo che è Dio presso Dio, per  mezzo del quale furon fatte tutte le cose: perché luce degli uomini  è la vita che è in lui. 

[Giovanni è un monte alto.] 

1. Riflettendo sulle parole dell'Apostolo che noi abbiamo appena  ascoltato, secondo le quali l'uomo naturale non comprende le cose  dello Spirito di Dio (1 Cor 2, 14), e pensando che in mezzo a questa  grande assemblea della vostra Carità necessariamente non sono  pochi quelli che ancora rimangono legati ad una mentalità carnale e  tuttora incapaci di elevarsi all'intelligenza spirituale, provo un certo  turbamento. Come riuscirò a dire ciò che il Signore mi ispira, o  come potrò spiegare, secondo le mie modeste capacità, il passo del  Vangelo che è stato letto: In principio era il Verbo, e il Verbo era  presso Dio, e il Verbo era Dio (Gv 1, 1), dato che l'uomo naturale  non può penetrarne il significato? E allora, o fratelli, resteremo in  silenzio? A che serve leggere se si rimane in silenzio? Che giova a  voi ascoltare, se io non spiego? Ma che giova spiegare se non è  possibile capire? Siccome, però, sono convinto che tra voi ci sono  alcuni che non solo possono capire le mie spiegazioni, ma sono in  grado d'intendere anche prima che io spieghi, non voglio privare  della mia parola questi che sono in grado d'intendere, per il solo  fatto che temo di parlare inutilmente per quelli che non riescono a  capire. Da parte sua la misericordia di Dio ci assisterà, in modo che  tutti abbiano a sufficienza e ciascuno riceva secondo la propria  capacità; poiché anche chi parla dice quel che può. Chi è in grado di  parlare in modo adeguato? Oso dire, fratelli miei, che forse neppure  lo stesso Giovanni ci è riuscito: parlò anch'egli come poté, perché  era un uomo che parlava di Dio. Ispirato, certamente, però sempre  uomo. Perché ispirato, riuscì a dire qualche cosa: se non fosse stato  ispirato, non sarebbe riuscito a dire nulla. Ma, siccome, benché  ispirato, era un uomo, non ci rivelò tutto il mistero: disse ciò che un  uomo poteva dire. 

2. Possiamo dire, fratelli carissimi, che Giovanni era uno di quei  monti di cui sta scritto: Accolgano i monti la pace per il tuo popolo,  e i colli la giustizia (Sal 71, 3). I monti sono le anime elevate, i colli  sono le anime infantili. Ora i monti ricevono la pace affinché i colli  possano ricevere la giustizia. E qual è questa giustizia che i colli  ricevono? La fede, poiché il giusto vive di fede (Rm 1, 17; Ab 2, 4).  Ma le anime infantili non potrebbero ricevere la fede, se le anime  più elevate, che vengono chiamate monti, non fossero illuminate  dalla Sapienza stessa, così da trasmettere alle anime infantili ciò  che esse sono in grado di ricevere. Dunque i colli vivono di fede  perché i monti accolgono la pace. Sono stati questi monti a dire alla  Chiesa: La pace sia con voi! (Gv 20, 19). E annunziando la pace alla  Chiesa, i monti non si sono allontanati da colui che aveva dato loro  la pace; e così il loro annuncio di pace ha potuto essere non fittizio,  ma autentico ed efficace. 

3. Vi sono infatti altri monti che sono causa di naufragio: chiunque  vi spinge la nave va in rovina. E' facile infatti che chi è in pericolo,  vedendo terra, tenti l'approdo; ma talora si vede terra nel monte,  mentre sotto ci sono gli scogli; e se uno tenta di raggiungere il  monte, va a finire negli scogli, e invece del porto trova la  catastrofe. Così ci furono certi monti che apparivano grandi in  mezzo agli altri uomini, e crearono eresie e scismi, e divisero la  Chiesa di Dio. Ma questi che divisero la Chiesa di Dio, non erano  quei monti di cui è stato detto: Accolgano i monti la pace per il tuo  popolo (Sal 71, 3). Come hanno potuto infatti ricevere la pace, se  hanno spezzato l'unità? 

4. Quanto a coloro che hanno ricevuto la pace per annunciarla al  popolo, essi hanno contemplato la Sapienza stessa, per quanto  almeno è concesso al cuore dell'uomo di raggiungere ciò che occhio  non vide, né orecchio udì, né mai entrò in cuore di uomo. Ma se  questa sapienza mai entrò in cuore di uomo, come poté  raggiungere il cuore di Giovanni? Forse che Giovanni non era un  uomo? Oppure diremo, non che la sapienza raggiunse il cuore di  Giovanni, ma che fu il cuore di Giovanni a raggiungerla? Ciò che  infatti sale al cuore dell'uomo, è più in basso rispetto all'uomo,  mentre ciò a cui il cuore dell'uomo si eleva è all'uomo superiore.  Credo, o fratelli, che possiamo esprimerci anche in questo modo:  che salì nel cuore di Giovanni, in quanto egli stesso non era uomo.  Ma che cosa vuol dire "non era un uomo"? In quanto, cioè, egli  aveva incominciato ad essere angelo; poiché tutti i santi sono angeli, in quanto sono messaggeri di Dio. Così, quando l'Apostolo si  rivolge agli uomini che hanno una mentalità carnale e perciò  incapaci di percepire le cose di Dio, come si esprime? Dal momento  che dite: io sono di Paolo, io di Apollo, non siete forse uomini? (1  Cor 3, 4). Cosa pretendeva che fossero quelli che egli rimproverava  di essere uomini? Volete saperlo? Ascoltate ciò che dicono i Salmi: 

Io vi ho detto: siete dèi e tutti figli dell'Altissimo (Sal 81, 6). A  questo dunque ci chiama Dio, a non essere uomini. Ma saremo  cambiati in meglio, da uomini che siamo, a condizione che  riconosciamo di non essere altro che uomini. E' l'umiltà che ci eleva  a questa altezza. Se, invece, noi ci illudiamo di essere qualcosa,  mentre in realtà siamo niente, non solo non riceveremo quello che  ancora non siamo, ma perderemo anche ciò che siamo.

sant'Agostino

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