venerdì 1 luglio 2022

Se il profeta avesse trovato un solo giusto in Gerusalemme, Lui, il Signore, a causa di quel giusto avrebbe perdonato tutta la città.

 


LIBRO DEL PROFETA DANIELE 

28 Giusto è stato il tuo giudizio per quanto hai fatto ricadere su di noi e sulla città santa dei nostri padri, Gerusalemme. Con verità e giustizia tu ci hai inflitto tutto questo a causa dei nostri peccati, 

Ora Azaria legge secondo principio di purissima fede la loro storia di esiliati. C’è forse in questa storia qualche mancanza o negligenza nel loro Dio? 

Giusto è stato il tuo giudizio per quanto hai fatto ricadere su di noi e sulla città santa dei nostri padri, Gerusalemme. Con verità e giustizia tu ci hai inflitto tutto questo a causa dei nostri peccati… A Dio va data ogni giustizia e verità. 

Giuda è in esilio in Babilonia, lontano dalla sua terra. Vi è forse una qualche responsabilità da parte del loro Dio e Signore? Vi sono state omissioni in Lui? 

Ha tralasciato qualcosa che avrebbe potuto compiere e non l’ha compiuta? Lo si può accusare di una qualche ingiustizia nei suoi obblighi di alleanza. 

Se si volesse esaminare tutta la storia, dal primo istante della chiamata di Abramo fino al presente, mai una sola ingiustizia si troverebbe in Lui.  

Il Signore non ha potuto aiutare il suo popolo, perché esso si è ostinato nella ribellione. Conosciamo noi la promessa fatta da Dio al profeta Geremia. 

Se il profeta avesse trovato un solo giusto in Gerusalemme, Lui, il Signore, a causa di quel giusto avrebbe perdonato tutta la città. 

Percorrete le vie di Gerusalemme, osservate bene e informatevi, cercate nelle sue piazze se c’è un uomo che pratichi il diritto, e cerchi la fedeltà, e io la perdonerò. Invece giurano certamente il falso anche quando dicono: «Per la vita del Signore!». I tuoi occhi, Signore, non cercano forse la fedeltà? Tu li hai percossi, ma non mostrano dolore; li hai fiaccati, ma rifiutano di comprendere la correzione. Hanno indurito la faccia più di una rupe, rifiutano di convertirsi. Io pensavo: «Sono certamente gente di bassa condizione, quelli che agiscono da stolti, non conoscono la via del Signore, la legge del loro Dio. Mi rivolgerò e parlerò ai grandi, che certo conoscono la via del Signore, e il diritto del loro Dio». Purtroppo anche questi hanno rotto il giogo, hanno spezzato i legami! 

Per questo li azzanna il leone della foresta, il lupo delle steppe ne fa scempio, il leopardo sta in agguato vicino alle loro città: quanti escono saranno sbranati, perché si sono moltiplicati i loro peccati, sono aumentate le loro ribellioni. «Perché ti dovrei perdonare? I tuoi figli mi hanno abbandonato, hanno giurato per coloro che non sono dèi. Io li ho saziati, ed essi hanno commesso adulterio, si affollano nelle case di prostituzione. Sono come stalloni ben pasciuti e focosi; ciascuno nitrisce dietro la moglie del suo prossimo. Non dovrei forse punirli?  Oracolo del Signore. Di una nazione come questa non dovrei vendicarmi? Salite sulle sue terrazze e distruggetele, senza compiere uno sterminio; strappate i tralci, perché non sono del Signore. Poiché si sono ribellate contro di me la casa d’Israele e la casa di Giuda».  Oracolo del Signore. 

Hanno rinnegato il Signore, hanno proclamato: «Non esiste! Non verrà sopra di noi la sventura, non vedremo né spada né fame. I profeti sono diventati vento, la sua parola non è in loro». Perciò dice il Signore, Dio degli eserciti:  «Poiché avete fatto questo discorso, farò delle mie parole come un fuoco sulla tua bocca e questo popolo sarà la legna che esso divorerà. Ecco, manderò da lontano una nazione contro di te, casa d’Israele.  Oracolo del Signore. 

È una nazione valorosa, è una nazione antica! Una nazione di cui non conosci la lingua e non comprendi che cosa dice. La sua faretra è come un sepolcro aperto. Sono tutti prodi. Divorerà le tue messi e il tuo pane, divorerà i tuoi figli e le tue figlie, divorerà le greggi e gli armenti, divorerà le tue vigne e i tuoi fichi, distruggerà le città fortificate, nelle quali riponevi la tua fiducia. Ma anche in quei giorni  – oracolo del Signore –  non farò di voi uno sterminio». 

Allora, se diranno: «Perché il Signore Dio ci fa tutto questo?», tu risponderai loro: «Come avete abbandonato il Signore per servire nella vostra terra divinità straniere, così sarete servi degli stranieri in una terra non vostra». 

Annunciatelo nella casa di Giacobbe, fatelo udire in Giuda e dite: «Ascolta, popolo stolto e privo di senno, che ha occhi ma non vede, ha orecchi ma non ode. Non mi temerete?  Oracolo del Signore. Non tremerete dinanzi a me, che ho posto la sabbia per confine al mare, limite perenne che non varcherà? Le sue onde si agitano ma non prevalgono, rumoreggiano ma non l’oltrepassano». Questo popolo ha un cuore indocile e ribelle; si voltano indietro e se ne vanno, e non dicono in cuor loro:  «Temiamo il Signore, nostro Dio, che dona la pioggia autunnale e quella primaverile a suo tempo, che custodisce per noi le settimane fissate per la messe». 

Le vostre iniquità hanno sconvolto quest’ordine e i vostri peccati tengono lontano da voi il benessere; poiché tra il mio popolo si trovano malvagi, che spiano come cacciatori in agguato, pongono trappole per prendere uomini. Come una gabbia piena di uccelli, così le loro case sono piene di inganni; perciò diventano grandi e ricchi. Sono grassi e pingui, oltrepassano i limiti del male; non difendono la causa, non si curano della causa dell’orfano, non difendono i diritti dei poveri. Non dovrei forse punirli?  Oracolo del Signore. Di una nazione come questa non dovrei vendicarmi? Cose spaventose e orribili avvengono nella terra:  i profeti profetizzano menzogna e i sacerdoti governano al loro cenno, e il mio popolo ne è contento. Che cosa farete quando verrà la fine? (Ger 5,1-31).  

Il linguaggio di Azaria è di sapore antico. Così si parlava nell’Antica Alleanza. Dio non ha fatto ricadere su di loro e sulla città la pena dell’esilio. 

Non è stato Lui a infliggere “tutto questo” a causa dei nostri peccati. Il peccato, anzi l’ostinazione nel peccato, ha impedito che il Signore potesse salvarli. 

Il peccato produce sempre un frutto di morte. Questa è la verità. Il Signore non ha potuto dare l’antidoto contro il peccato a causa dell’ostinazione del popolo. 

29 poiché noi abbiamo peccato, abbiamo agito da iniqui, allontanandoci da te, abbiamo mancato in ogni modo. Non abbiamo obbedito ai tuoi comandamenti, 

Se i figli di Gerusalemme e di Giuda sono in esilio, è solo loro ed esclusiva responsabilità. L’esilio è il frutto del loro peccato, stoltezza, disobbedienza. 

Poiché noi abbiamo peccato, abbiamo agito da iniqui, allontanandoci da te, abbiamo mancato in ogni modo. Non abbiamo obbedito ai tuoi comandamenti… 

È giusto dare a Dio ciò che è di Dio e agli uomini ciò che è degli uomini. A Dio va data ogni giustizia, santità, verità, amore, luce, grazia, pietà, compassione. 

All’uomo vanno dati empietà, stoltezza, insipienza, disobbedienza, ribellione, ostinazione del cuore e della mente. Va dato ogni rifiuto di essere dalla Legge. 

Azaria dona a Dio ogni compassione verso il suo popolo. Dona al suo popolo ogni responsabilità dell’esilio, a causa della sua ostinazione nel peccato.  

30 non li abbiamo osservati, non abbiamo fatto quanto ci avevi ordinato per il nostro bene. 

Viene ancora una volta dato a Dio ciò che è di Dio, all’uomo ciò che è dell’uomo. Dell’uomo è la non osservanza della Legge, la disobbedienza. 

Non li abbiamo osservati, non abbiamo fatto quanto ci avevi ordinato per il nostro bene. All’uomo va data la stoltezza di non aver agito per il suo bene. 

Il bene dell’uomo è nella Legge. La Legge traccia per l’uomo la via della vita. Uscendo dalla via della vita, si entra necessariamente su una via di morte. 

Dio ha dato la via della vita, l’uomo vuole la via della morte. Dio invita a tornare nella Legge. L’uomo si ostina a percorrere vie di morte. 

Questa è la sola verità per cui essi sono in esilio. Volere trovare altre cause è stoltezza, insipienza, menzogna più grande. Si vuole rimanere nell’errore. 

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI 

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