domenica 4 settembre 2022

VITA ETERNA - ESSERE UN SANTO: VOLERE

 


VITA ETERNA 


ESSERE UN SANTO: VOLERE 

Il famoso filosofo greco Diogene allestì un negozio nella piazza del mercato di Atene, sul quale appose la seguente iscrizione: "Qui si vende la saggezza". Un passante, che aveva letto l'iscrizione e ne aveva riso fragorosamente, chiamò un suo servo, gli diede tre sesterzi e disse: "Chiedi a quello spaccone quanta saggezza darà per tre sesterzi". Il servo si recò lì, diede le tre monete ed eseguì la richiesta del suo padrone. Diogene mise via il denaro e disse: "Di' al tuo maestro la seguente massima: 'In tutte le tue opere, tieni gli occhi fissi sul fine'". Questa massima piacque così tanto al maestro che la fece incidere a lettere d'oro sulla porta della sua casa per risvegliare in sé e in tutti coloro che vi entravano il ricordo della sua stessa fine. 

È saggio guardare alla fine della nostra vita, alla sua fine temporanea, per trovare il vero fine delle nostre azioni. Solo gli stolti, gli animali, sono mossi dal fine immediato, senza riferimento al fine ultimo. Pertanto, è insensato non voler pensare alla morte e alla fine della vita per fare ciò che si vuole, anche a costo di offendere Dio, senza alcuna coscienza. Se il peccato è il vero male che ci allontana dal nostro vero obiettivo finale - la vita eterna - e quindi dobbiamo evitarlo a tutti i costi, pensare alla fine della vita non ci farà male a volte. "Ricorda la fine della tua vita e non peccherai mai" (Qo 7,40), dice la Sacra Scrittura. 

Pensate alla fine, al Paradiso, che è la meta da raggiungere. E chi sono coloro che entrano in Paradiso? Quelli che fanno la volontà del Padre celeste, ci ha detto Gesù (cfr. Mt 7,21). E cosa serve per fare la volontà di Dio? Volere. Si racconta che in una certa occasione sua sorella Teodora chiese a San Tommaso d'Aquino: "Tommaso, cosa bisogna fare per essere santi?". Era una buona domanda, con molti contenuti. Poiché il fratello di solito rispondeva con risposte lunghe che esaurivano l'argomento, Teodora probabilmente aveva abbastanza pergamena in mano per scrivere quello che avrebbe detto. Ma questa volta il fratello fu sorprendentemente breve: "Teodora", disse fissandola, "per essere santa basta essere disposta. 

Dio ci ha rivelato tutte le verità necessarie per la salvezza, ci ha dato i sacramenti, lo Spirito Santo, è rimasto nell'Eucaristia, ci ha dato sua Madre? L'unica cosa di cui abbiamo bisogno è questa: voler essere santi. Ma molte persone non vogliono farlo. Se si facesse un sondaggio e l'unica domanda fosse: "Vuoi essere felice, vuoi andare in Paradiso?" Tutti, assolutamente tutti risponderebbero di sì, perché quello è il fine della vita. Ma se l'intervistatore guardasse l'intervistato e chiedesse di nuovo lentamente: "Vuole davvero andare in Paradiso?". Forse molti di loro resterebbero pensierosi, perché desiderare davvero di andare in Paradiso comporta tante cose? E lì, nel profondo della nostra volontà, si decide il premio eterno. Perché per andare in Paradiso è necessario fare la volontà di Dio: adempiere ai comandamenti, obbedire alla Chiesa, cercare la volontà di Dio per se stessi nella preghiera e nella direzione spirituale, e realizzarla; rispondere sì alla vocazione alla santità che Dio vi ha dato, e alle varie vocazioni - chiamate - di ogni giorno. E questo richiede uno sforzo. "Mi dici che lo vuoi. -Ebbene, ma tu vuoi come un avaro vuole il suo oro, come una madre vuole il suo bambino, come un uomo ambizioso vuole gli onori, o come un povero sensuale vuole il suo piacere? - Non è vero? -Allora non vuoi" (San Josemaría, Il cammino). 

Tutti abbiamo bisogno di avere un'illusione nella vita, un motivo, una speranza. Se non ce l'hai in cielo, ce l'hai nel fine settimana, nell'acquisto di qualcosa o nella lotteria. C'erano una volta due persone molto povere sedute per strada che, in occasione del Natale, avevano comprato dei biglietti della lotteria. Alla domanda di un passante sul perché, se avevano a malapena di che mangiare, avessero comprato i biglietti della lotteria, uno di loro ha risposto: "Non si può vivere senza speranza, e noi abbiamo comprato la speranza". Si possono preferire i beni terreni al Cielo, si può riporre la propria illusione, la propria speranza in qualcosa di più immediato che si può ottenere a breve termine. Dipende da cosa si vuole ricevere. Il Signore disse a Santa Caterina da Siena: "Devi sapere, figlia mia, che devi ricevere queste due corone, una dopo l'altra. Vuoi ricevere la corona di spine mentre vivi in questo mondo e ricevere la corona di pietre preziose nell'eternità? Perché potete ricevere la vostra corona di pietre preziose anche in questa vita. Ma in questo caso bisogna indossare la corona di spine nell'altro. Scegli quello che vuoi" (Sigrid Undset, Santa Caterina da Siena). 

Volere o non volere, questo è il problema. Perché uno potrebbe non voler andare in Paradiso. Forse preferite non pensare, non essere saggi, perché in questo modo state bene per il momento? Si racconta che un giorno il Signore apparve a Santa Teresa di Gesù e le disse: "Teresa, volevo.... Ma gli uomini non hanno voluto".

Jesús Martínez García 

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