sabato 22 ottobre 2022

Il futuro Messia viene annunciato ai pagani - Ven. Anne Catherine Emmerick

 


Secondo le visioni del  

Ven. Anne Catherine Emmerick 


LA VITA DI GESÙ CRISTO E DELLA SUA SANTISSIMA MADRE 

(Dalla nascita di Maria Santissima alla morte di San Giuseppe).


Il futuro Messia viene annunciato ai pagani 

Ho visto che per la grande misericordia di Dio fu annunciato ai pii pagani di quel tempo che il Messia sarebbe nato da una vergine in Giudea. Questo accadeva in Caldea, dove c'erano astrologi che avevano visioni di una figura tra le stelle o in mezzo al cielo; questi astrologi poi profetizzavano tutto ciò che vedevano. Anche in Egitto ho visto annunci di salute futura. 

A Elia fu ordinato di radunare un certo numero di famiglie pie sparse nel Nord, nell'Est e nel Sud e di portarle in Giudea. Elia inviò tre discepoli dei profeti, che riconobbe come adatti allo scopo, grazie a un segno dato a Elia da Dio stesso. Aveva bisogno di persone molto sicure, perché si trattava di un'impresa ardua e rischiosa. Uno di loro andò a Nord, un altro a Est e il terzo a Sud. Questa via lo condusse in Egitto attraverso una strada pericolosa per gli israeliti. L'ho visto sulla stessa strada quando la Sacra Famiglia fuggì in Egitto, e poi nella città di Eliopoli. In una valle c'era un grande tempio, circondato da molti edifici, ed egli vi arrivò in un momento in cui si stava adorando un bue vivente. Di questi animali c'erano diverse figure nel tempio, insieme ad altri idoli. I bambini nati deformi venivano sacrificati all'idolo. Al passaggio del profeta, lo fermarono e lo portarono davanti ai sacerdoti. Per fortuna erano generalmente molto curiosi di conoscere le novità, altrimenti lo avrebbero ucciso. Gli chiesero da dove venisse, ed egli rispose loro chiaramente che sarebbe nata una Vergine dalla quale il mondo sarebbe stato guarito; che allora tutti i suoi idoli sarebbero caduti a terra in rovina.8 Si meravigliarono di ciò che aveva detto loro. Si meravigliarono di ciò che aveva detto, si commossero e lo lasciarono andare.  

Poi si riunirono in consiglio e fecero la figura di una Vergine, che appesero al centro del loro tempio, distesa in aria come se stesse planando. L'immagine aveva un'acconciatura simile a quella dei loro idoli, di cui erano stati messi in fila un gran numero. Aveva il busto di una donna e il resto era simile a un leone9. L'immagine della Vergine realizzata dagli Egizi aveva sul capo una piccola coppa, abbastanza profonda, simile a quella che si usava per misurare la frutta; le braccia fino al gomito erano attaccate al corpo, si separavano da esso e si estendevano verso l'alto. L'immagine aveva in mano alcune spighe di grano; aveva tre seni, uno più grande al centro e altri più piccoli su ogni lato. La parte inferiore del corpo era avvolta in lunghe vesti; dai piedi, piccoli e molto sottili, pendevano delle specie di nappe. Dalle due spalle spuntavano bellissime piume a forma di raggi, che sembravano ali ed erano come due pettini strettamente uniti. Altre piume attraversavano la larghezza dei fianchi, ripiegate verso l'alto sulla metà del corpo. L'abito non aveva pieghe. Onoravano questa immagine e le offrivano sacrifici, pregandola di non distruggere il loro bue Apis o le altre divinità. D'altra parte, essi perseverarono in tutti gli abomini del loro culto idolatrico, cominciando però da quel momento a invocare la Vergine di cui avevano fatto l'immagine, credo, secondo varie indicazioni tratte dal racconto del profeta e cercando di riprodurre la figura vista da Elia.

Ho visto le immagini della storia di Tobia e del matrimonio del giovane Tobia, attraverso l'angelo, e sapevo che lì c'era la figura di Sant'Anna e la sua storia. Il vecchio Tobia rappresentava la razza pia degli ebrei che aspettavano il Messia. Il fatto di diventare cieco significava che non avrebbe dovuto avere altri figli e che avrebbe dovuto dedicarsi maggiormente alla meditazione e alla preghiera. I problemi che la moglie gli procurava con le sue lamentele indicavano le vie vuote dei farisei e dei dottori della legge. La colomba indicava l'avvicinarsi della primavera e l'arrivo della salute. La cecità indicava la trepidante attesa della redenzione e l'ignoranza del luogo del suo avvento. L'angelo disse la verità affermando che si trattava di Azaria, figlio di Hanania, perché queste parole significavano più o meno: l'aiuto di Dio proveniente dalla nube di Dio. L'angelo era la guida della discendenza e la conservazione e la direzione della misteriosa benedizione, fino al suo compimento nell'Immacolata Concezione di Maria. Le preghiere del vecchio Tobia e di Sara, portate dagli angeli davanti al trono di Dio, perché ascoltate, significano le grida e i desideri dei pii israeliti e delle figlie di Sion, che chiedono l'avvento della redenzione, e anche il grido di Gioacchino  e di Anna per la figlia della promessa. La cecità di Tobia e la mormorazione di sua moglie indicano anche il disprezzo mostrato a Gioacchino dal rifiuto del suo sacrificio. I sette pretendenti morti di Sara significano quelli degli antenati e della salute di Maria, così come i pretendenti che Anna dovette respingere prima di Gioacchino. Il disprezzo della serva di Sara indicava il disprezzo dei pagani e degli ebrei increduli per la venuta del Messia, che portò i buoni a pregare. Esprime anche il disprezzo della serva di Anna, che la spinge a pregare con più fervore finché la sua petizione non sarà ascoltata. Il pesce che cercava di divorare Tobia significava la lunga sterilità di Anna; il taglio del fegato, della bile e del cuore del pesce esprimeva la mortificazione e le buone opere. Il capretto, che la moglie di Tobia aveva portato a casa come pagamento per il suo lavoro, era in realtà rubato, che gli uomini gli avevano dato per buono e pagato a buon mercato. Tobia conosceva queste persone e lo sapeva, e per questo fu rimproverato. Aveva anche il significato dei disprezzi che i buoni Giudei e gli Esseni subivano da parte dei Farisei e dei Giudei formulazionisti e di altri che non ricordo. Il fiele con cui il cieco Tobia riacquistò la vista indicava la mortificazione e la penitenza con cui gli ebrei eletti giungevano alla conoscenza della salute e della redenzione. Indicava anche l'ingresso della luce nelle tenebre, attraverso l'amara passione di Gesù Cristo, fin dalla sua infanzia. 


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