sabato 11 novembre 2023

Gomorra - Se, dunque, un uomo sporco in cielo non ha eredità, con quale presunzione, con quale temeraria ambizione, può ottenere una dignità nella Chiesa, che non è altro che il regno di Dio?

 

Capitolo 4

 Se la necessità ecclesiastica lo richiede, sarà permesso a queste persone di continuare a svolgere questo compito?


Ma forse si dirà che la necessità è urgente; che non c'è nessuno che compia il sacro ministero nella Chiesa. E che è a buon diritto che le necessità di un momento indeboliscono una sentenza che in un primo momento era necessaria, perché la giustizia divina l'aveva dettata. [01632] Rispondo a questo per esteso.

La necessità, dunque, non imponeva alcun obbligo quando la sede papale era senza parroco? A beneficio di un solo uomo, sarà abrogata una censura, se rimane in vigore per il torto fatto a un intero popolo? [152] E ciò che non è stato abolito a beneficio di una moltitudine innumerevole sarà forse violato a beneficio di una sola persona? Ma che lo stesso illustre predicatore si unisca a noi, e ci faccia sapere in pieno ciò che pensa di questo vizio. Infatti, nel suo commento alla Lettera agli Efesini, dice: "Sappiate che ogni fornicatore, ogni immondo, ogni avaro, non ha eredità nel regno di Cristo e di Dio". (Lettera di San Paolo agli Efesini, capitolo 5) Se, dunque, un uomo sporco in cielo non ha eredità, con quale presunzione, con quale temeraria ambizione, può ottenere una dignità nella Chiesa, che non è altro che il regno di Dio? Colui che, cadendo, ha mutato la legge divina in un attentato, non teme, quando sale, di disprezzare l'ufficio della dignità ecclesiastica? E non riserva nulla per sé, perché non teme di offendere Dio in ogni cosa.

Ma è proprio per coloro che la violano che questa legge è stata fatta in modo speciale, secondo la testimonianza di san Paolo, il quale, scrivendo a Timoteo, dice: "La legge non è stata ordinata per i giusti, ma per gli ingiusti, gli empi, i peccatori, i furfanti, i contaminati, i parricidio, i matricidi, gli omicidi, i fornicatori, gli uomini che giacciono con gli uomini, plagiatori, bugiardi, spergiuri, e per tutti coloro che si oppongono in qualsiasi modo [0164B] alla sana dottrina. (1 Timoteo 1).

Poiché questa legge è stata introdotta contro gli uomini che giacciono con gli uomini, affinché non osassero temerariamente ricevere gli ordini sacri, da chi sarà osservata questa legge, chiedo, se viene calpestata dallo stesso popolo per il quale è stata promulgata? E se forse si dice che è una persona competente, è giusto che quanto più si è applicato allo studio del genio, tanto più deve prestare attenzione a conservare i precetti dell'autentica sanzione. Perché più conoscenza una persona ha, più gravemente pecca. Sì, meriterà inevitabilmente il tormento chi, se avesse voluto, avrebbe potuto prudentemente evitare il peccato. Poiché, come dice il beato Giacomo: "Pecca chi sa il bene e non lo fa". (Lettera di San Giacomo, capitolo 4) E la Verità dice: "A colui al quale si confida di più, si chiederà di più". Infatti, se l'ordine della disciplina ecclesiastica è turbato da un uomo istruito, sarebbe sorprendente se fosse preservato da un uomo ignorante. [0164C] Se l'uomo istruito è condotto agli ordini sacri in modo disordinato, non fa che spianare la via dell'errore a coloro che lo seguono, cioè la via semplice, la via nella quale egli è progredito, calpestandola con il piede gonfio di orgoglio. Egli non sarà condannato solo per aver peccato, ma per aver invitato i semplici a competere con lui nel peccato, con l'esempio della propria presunzione. »


Gomorra di San Pier Damiani


Nessun commento:

Posta un commento