martedì 14 novembre 2023

NECESSITÀ DELLA PREGHIERA

 


La preghiera del cuore


NECESSITÀ DELLA PREGHIERA


I Padri della Chiesa sono unanimi nell'affermare la necessità della preghiera. Secondo la loro dottrina, tutto ciò di cui l'uomo ha bisogno per il suo corpo, per la sua anima, nel tempo e nell'eternità, lo ottiene attraverso la preghiera; tant'è vero che Dio non fa scendere dal cielo sulla terra nessun dono, nessuna grazia, se non gli è stato preventivamente sollecitato. San Gregorio e San Tommaso basano il loro insegnamento a questo proposito sulle parole di Gesù Cristo: "Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto".

San Crisostomo chiama la preghiera il fondamento, la base di tutte le virtù. Come una casa non può sussistere senza fondamento, così la nostra vita cristiana non può sussistere senza la preghiera. Sì, dobbiamo pregare incessantemente, perché la preghiera ci è tanto necessaria quanto l'umidità è indispensabile per le radici dell'albero. Senza acqua, l'albero non darà frutti; Privata della preghiera, l'anima non produrrà alcun buon lavoro. Credo che sia impossibile, senza la preghiera, acquisire una sola virtù, custodirla, praticarla. Quando ometti la preghiera, la tua anima prova un disagio simile a quello del pesce fuor d'acqua, perché se l'acqua è la vita del pesce, la preghiera è la vita dell'anima. Senza preghiera si è morti.

Sant'Ambrogio parla allo stesso modo. Poiché la preghiera è il cibo delle nostre anime, l'uomo che non prega muore spiritualmente. Perciò, se ti è impossibile pregare incessantemente, dedica almeno un po' di tempo a confortare la tua anima con questo pane di vita, affinché non appassisca e muoia. Privare la propria anima della preghiera è ucciderla.

Le espressioni di san Bonaventura sono quasi identiche. Quando muoiono le api private del miele, crolla un muro senza malta, il cibo senza sale va a male: nell'uomo che non prega, la pietà si inaridisce e presto sarà annientata. Quest'uomo non solo è infelice, ma porta agli occhi di Dio un'anima morta in un corpo vivente.

Questi insegnamenti dei santi Dottori stabiliscono chiaramente la necessità della preghiera e il pericolo imminente di pregare raramente o mai.

O cristiani, amate la preghiera, applicatevi sempre di più ad essa e cercate di renderla più perfetta. Applicatevi ad essa tanto più che il demonio vi insegue senza sosta, cercando con mille stratagemmi di ingannarvi, di sedurvi, di perdervi. L'apostolo Pietro dice: "Fratelli miei, siate sobri e vigilanti, perché il diavolo, vostro nemico, gira sempre intorno a voi come un leone ruggente, cercando chi divorare". San Paolo, invece, ci avverte che dobbiamo combattere non solo "contro la carne e il sangue, ma contro i principi di questo mondo di tenebre", cioè contro il diavolo e i suoi scagnozzi, il cui potere supera il potere del mondo. Come, poveri e deboli uomini quali siamo, possiamo combattere contro questi leoni ruggenti, questi lupi rapaci, questi principi delle tenebre, queste potenze infernali, senza l'aiuto dell'alto? Come ci sarà dato questo aiuto, se non lo chiediamo con fervore?

A proposito di questo passo della Scrittura: "Finché Mosè ha pregato, il suo popolo è stato vittorioso, ma quando le sue braccia stanche sono cadute, la vittoria è passata ai nemici", San Crisostomo dice: "Nessuno è scusabile se è sopraffatto dal suo avversario perché ha cessato di pregare. Interrompere la preghiera è dare tutto il potere al diavolo; Abbandonarlo significa farsi suo prigioniero. Al contrario, ogni volta che preghi, travolgi di angoscia il nostro nemico infernale, che poi si sente indebolito. L'arma della preghiera lo sconfigge con la stessa rapidità con cui un assassino fugge all'avvicinarsi della giustizia. »

Questo spiega perché tante persone, nella religione o nel mondo, sono così spesso e così fortemente tentate e sopraffatte dalla carne, dal mondo e dalle creature: non pregano, o non abbastanza, o non propriamente. Dice San Giovanni Crisostomo: "Chi non va alla preghiera corre in tentazione, e quando vedo un uomo che non ama la preghiera, lo considero poco virtuoso. Al contrario, se un'anima è desiderosa di pregare, se considera l'omissione della preghiera una grande pietà, io la riconosco come un vero tempio di Dio, un vaso pieno di preziose virtù. »

 Martino di Cochem - Frate Minore Cappuccino Tedesco


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