domenica 4 ottobre 2020

SU COME USCIRE DA BABILONIA

 


Questa mattina mi sono svegliato. La "parola adesso" nel mio cuore era trovare uno scritto del passato sul "venire fuori da Babilonia". Ho trovato questo, pubblicato per la prima volta esattamente tre anni fa il 4 ottobre 2017! Le parole in questo scritto sono tutto ciò che è nel mio cuore in quest'ora, inclusa la Scrittura iniziale di Geremia. L'ho aggiornato con i link attuali. Prego che questo sia edificante, rassicurante e stimolante per te come lo è per me questa domenica mattina ... Ricorda, sei amato.


CI  sono momenti in cui le parole di Geremia mi trafiggono l'anima come se fossero mie. Questa settimana è una di quelle volte. 

Ogni volta che parlo, devo gridare, violenza e oltraggio io proclamo; la parola del Signore mi ha portato vituperio e scherno tutto il giorno. Dico che non lo menzionerò, non parlerò più in suo nome. Ma poi è come se il fuoco ardesse nel mio cuore, imprigionato nelle mie ossa; Mi stanco trattenendomi, non posso! (Geremia 20: 7-9) 

Se hai qualche tipo di cuore, allora anche tu stai vacillando sulla scia degli eventi che si stanno svolgendo in tutto il mondo. Le terribili inondazioni in Asia che hanno causato migliaia di morti ... la pulizia etnica in Medio Oriente ... gli uragani nell'Atlantico ... l'imminente minaccia di guerra nelle Coree ... gli attacchi terroristici (e le rivolte) in Nord America e in Europa. Le parole scritte alla fine del Libro dell'Apocalisse, un libro che sembra di vivere in tempo reale, non assumono una rinnovata urgenza?

Lo Spirito e la sposa dicono: "Vieni". Lascia che l'ascoltatore dica: "Vieni". Si faccia avanti chi ha sete e chi lo vuole riceva il dono dell'acqua vivificante ... Vieni, Signore Gesù! (Ap 22:17, 20)

È come se San Giovanni avesse anticipato il desiderio e la sete di verità, bellezza e bontà che alla fine avrebbero vinto una generazione futura che ha "scambiato la verità di Dio con una menzogna e ha riverito e adorato la creatura piuttosto che il creatore". [1] Tuttavia, come ho accennato in  The Worst Chastisement ,  questo è solo l'inizio dei travagli che il Cielo ha da tempo avvertito che questa umanità avrebbe raccolto come conseguenza del rifiuto di Gesù Cristo e del Suo Vangelo. Lo stiamo facendo a noi stessi! Perché il Vangelo non è una bella ideologia, un'altra filosofia tra le tante. Piuttosto, è la mappa divina fornita dal Creatore per condurre la Sua creazione dal potere del peccato e della morte alla libertà. È reale! Non è finzione! Il paradiso è reale! L'inferno è reale ! Angeli e demoni sono reali! Quanto più ha bisogno questa generazione di vedere il volto del male prima di umiliarci e gridare a Dio: "Gesù, aiutaci! Gesù salvaci! Abbiamo davvero bisogno di te! ”? 

Triste a dirsi, molto, molto di più. 


BABILONIA STA CROLLANDO

Quello a cui stiamo assistendo, fratelli e sorelle, è l'inizio del crollo di Babilonia, che papa Benedetto spiega è ...

... il simbolo delle grandi città irreligiose del mondo ...  Nessun piacere è mai abbastanza, e l'eccesso di intossicazione ingannevole diventa una violenza che lacera intere regioni - e tutto questo in nome di un fatale fraintendimento della libertà che in realtà mina la libertà dell'uomo e in ultima analisi lo distrugge. —Papa BENEDETTO XVI, In occasione degli auguri di Natale, 20 dicembre 2010; http://www.vatican.va/

In  Mystery Babylon, The Fall of Mystery Babylon (e The Coming Collapse of America ), ho spiegato la complessa storia dell'America e il suo ruolo al centro di un piano diabolico per sovvertire il cristianesimo e la sovranità delle nazioni. Attraverso le "democrazie illuminate" 
si sarebbero diffusi ateismo e materialismo pratico - gli "errori della Russia" - come li chiamava Nostra Signora di Fatima. I frutti sarebbero arrivati ​​ad assomigliare a Babilonia, come descritto in Rivelazione:

È diventata una dimora di demoni, un rifugio di ogni spirito malvagio, un rifugio di ogni uccello ripugnante e odioso; poiché tutte le nazioni hanno bevuto il vino della sua passione impura, ei re della terra hanno commesso fornicazione con lei, ei mercanti della terra si sono arricchiti con la ricchezza della sua sfrenatezza. (Ap.18: 2-3)

Quante volte, quando i dittatori vengono rovesciati o gli addetti ai lavori condividono le loro storie, scopriamo che, lungi dall'odiare la cultura occidentale come affermano, questi leader corrotti hanno commesso fornicazione con lei! Hanno importato il suo materialismo, la pornografia, la licenziosità e l'avidità .

Ma per quanto riguarda noi? E tu e me? Stiamo seguendo il Re dei re, o stiamo anche bevendo il vino della passione impura che sta invadendo ogni strada e casa tramite Internet - l ' "immagine della bestia" ?

I “segni dei tempi” richiedono un serio esame di coscienza da parte di ognuno di noi, dal vescovo al laico. Questi sono tempi seri che richiedono una risposta seria, non una risposta ansiosa e paurosa, ma sincera, umile e fiduciosa. Perché questo è ciò che Dio sta dicendo a noi che viviamo all'ombra di Babilonia a quest'ora tarda:

Allontanati da lei, popolo mio, per non prendere parte ai suoi peccati e ricevere una parte nelle sue piaghe, perché i suoi peccati sono ammucchiati fino al cielo e Dio ricorda i suoi crimini. (Ap.18: 4-5)

Dio ricorda i suoi crimini perché Babilonia non se ne pentisce. 

Il Signore è misericordioso e benevolo, lento all'ira e ricco di amore costante ... quanto è lontano l'oriente dall'occidente, tanto lontano da noi rimuove le nostre trasgressioni. (Salmo 103: 8-12)

I nostri peccati vengono rimossi quando ci pentiamo , cioè! Altrimenti, la giustizia richiede che Dio ritenga i malvagi responsabili del grido dei poveri . E quanto è diventato forte quel grido! 


SVOLTA VERSO L'INTERNO

Gesù ha detto, 

Chi crede in me, come dice la Scrittura: 'Fiumi di acqua viva sgorgheranno da lui'. (Giovanni 7:38)

Alcuni hanno scritto, chiedendosi, gridando: “Quando finirà tutta questa distruzione? Quando troveremo riposo? " La risposta è che finirà quando gli uomini avranno bevuto a sazietà di disobbedienza : [2]

Prendi questo calice di vino schiumoso dalla mia mano e fallo bere a tutte le nazioni alle quali ti manderò. Berranno, avranno convulsioni e impazziranno, a causa della spada che manderò in mezzo a loro. (Geremia 25: 15-16)

Eppure, il Padre non offre all'umanità un Calice di Misericordia ogni giorno sugli altari delle nostre chiese? Là, 
Gesù si rende presente a noi, Corpo, Anima e Divinità come segno del suo amore, misericordia e desiderio di riconciliare l'umanità, anche ancora. Anche adesso! Là, nelle migliaia di chiese per lo più vuote in Occidente, dietro il velo del Tabernacolo, Gesù grida: "Ho sete!" [3]

Ho sete. Ho sete della salvezza delle anime. Aiutami, figlia Mia, a salvare le anime. Unite le vostre sofferenze alla Mia Passione e offritele al Padre celeste per i peccatori. —Gesù a Santa Faustina,  Divina Misericordia nell'anima mia,  Diario; n. 1032

Capisci perché ti scrivo oggi, dopo le ultime due settimane in cui mi sono concentrato sulla Croce ? Gesù ha più che mai bisogno delle vostre sofferenze e dei vostri sacrifici per questa povera umanità. Ma come possiamo dare qualcosa a Gesù se non siamo veramente uniti a lui? A meno che noi stessi non siamo “usciti da Babilonia”? 

Chi rimane in me e io in lui porterà molto frutto, perché senza di me non puoi fare nulla. (Giovanni 15: 5)

Ma dove rimangono molti di noi? Su quale vite siamo innestati: Gesù o i nostri smartphone? O come ha detto un santo: "Cosa, Cristiano, stai facendo con il tuo tempo?" Molti cercano compulsivamente la tecnologia alla minima pausa della giornata; sfogliano Facebook e Instagram alla ricerca di qualcuno che riempia il silenzio; scannerizzano la TV sperando che qualcosa riduca la loro noia; navigano sul web alla ricerca di sensazioni, sesso o cose del genere, cercando di curare il dolore nelle 
loro anime per la pace…. Ma niente di tutto questo può fornire il fiume di acqua viva di cui parlò Gesù ... perché la sua è una pace "questo mondo non può dare". [4]  Solo quando andremo a Lui “come bambini piccoli” in obbedienza, in preghiera, nei Sacramenti, cominceremo perfino a diventare vasi di Acqua Viva Per il mondo. Dobbiamo bere dal Pozzo prima di sapere cosa stiamo dando.


AVVERTENZE MISERICORDIOSE

Sì, questa scritta è un avvertimento! Ora stiamo assistendo agli eventi che si accumulano, uno sull'altro come un disastro ferroviario ... come disse Gesù, secondo un veggente americano:

Popolo mio, questo tempo di confusione si moltiplicherà. Quando i segni iniziano a venire fuori come vagoni merci, sappi che la confusione si moltiplicherà solo con essa. Pregare! Pregate cari figli. La preghiera è ciò che ti manterrà forte e ti permetterà la grazia di difendere la verità e perseverare in questi tempi di prove e sofferenze. —Jesus presumibilmente a Jennifer; 11 novembre 2005; wordsfromjesus.com

Anche io devo distogliere lo sguardo da tutta la "violenza e indignazione" che vedo dal mio postino sul muro, o soffoca la mia stessa pace! Gesù ci ha detto di guardare i segni dei tempi, sì, ma ha anche detto:

Vegliate e pregate per non sottoporvi alla prova. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole. (Marco 14:38)

Dobbiamo pregare! Dobbiamo smetterla di guardare così tanto all'esterno il diluvio di sporcizia e distruzione che Satana sta vomitando sul mondo, e guardare dentro di noi dove abita la Santissima Trinità. Contempla Gesù, non il male. Dobbiamo andare dove ci aspettano pace, grazia e guarigione, anche se la distruzione abbonda. E Gesù si trova sia nell'Eucaristia che nel cuore dei credenti. 

Esaminate voi stessi per vedere se state vivendo nella fede. Mettiti alla prova. Non ti rendi conto che Gesù Cristo è in te? - a meno che, ovviamente, non fallisca il test. (2 Cor 13: 5)

Poiché hai il Signore come tuo rifugio e hai fatto dell'Altissimo la tua fortezza, nessun male ti accadrà, nessuna afflizione si avvicinerà alla tua tenda. (vedi Salmo 91)

Là, nel rifugio della presenza di Dio, Egli vuole immergerti nella guarigione, potenza e forza per questi tempi.

Saper aspettare, mentre sopporta pazientemente le prove, è necessario perché il credente possa “ricevere ciò che è promesso” (Eb 10:36) - PAPA BENEDETTO XVI, enciclica Spe salvi (Saved In Hope) , n. 8

Come aspettiamo? Pregate, pregate, pregate. Pregare è attesa spirituale; l'attesa spirituale è fede; e la fede muove le montagne.

È tardi, e il tempo di uscire di Babilonia è ora , per le sue mura stanno cominciando a crollare.  

La storia, infatti, non è sola nelle mani dei poteri oscuri, del caso o delle scelte umane. Sullo scatenamento delle energie malvagie, sull'irruzione veemente di Satana e sull'emergere di tanti flagelli e mali, sorge il Signore, arbitro supremo degli eventi storici. Conduce la storia con saggezza verso l'alba dei nuovi cieli e della nuova terra, cantata nella parte finale del Libro sotto l'immagine della nuova Gerusalemme (vedi Apocalisse 21-22). —Papa BENEDETTO XVI, Udienza generale , 11 maggio 2005

Mark Mallet 

… È GIUNTO IL TEMPO DI SVEGLIARVI!

 


… è giunto il tempo di svegliarvi!

Carissimi e amati figli, oh, voi tutti che cercate l’Altissimo, in verità vi dico: sono Colui che presto discenderà dal Cielo e tutti vedranno la sua grandezza. Sfolgorante di luce e amore sarà la sua veste e il suo Cuore batterà d’amore infinito per tutti i suoi.

Amate creature mie, Io il vostro Dio Amore, oggi vengo a dichiararvi il tempo della fine, il passaggio a vita nuova ed eterna. Sarete per sempre con Me il vostro Dio e sarete nelle Mie bellezze infinite, godrete di tutto il mio possesso, … sarete artefici di cose celesti in Me!

Proclamate il Regno di Dio sulla Terra e venite festanti all’incontro con Lui. 

Oggi, festività di san Francesco, uomo in vera santità di Dio, vi chiedo di imitarlo nella vostra vita terrena, e vi chiedo di amarlo con tutto il vostro cuore perché lui è il santo di Dio! Celebrerò per lui il mio Sacrificio Perenne, lo dedicherò a lui, per il suo grande operato terreno.

Figlioli, la vita di san Francesco sia per voi imitazione, sia per voi insegnamento, Dio vuole il vostro tutto, il vostro sì totale alla rinuncia di ciò che non Gli appartiene. Vivete in santità e giustizia, non prestate il fianco a cose insulse e disoneste. Dio, che dall’alto del suo Cielo osserva i suoi figli, grida loro con tutto il suo amore: … carità, umiltà e fedeltà.

Sia in voi il segno dell’Amore e sia in voi la carità di Dio! San Francesco diede a Dio tutto se stesso, il suo tutto per Dio affinché Dio disponesse di lui secondo le sue vedute.
Fatevi umili, siate semplici come le colombe ma astuti come serpenti affinché il Demonio non vi travolga.

Amati figli, il tempo che ora attraverserete sarà un tempo di grandi rivoluzioni, il mondo sarà catapultato all’Inferno, la vita non sarà più come quella di prima perché sarete schiavi di una dittatura satanica.

In verità in verità vi dico, ponete attenzione ai tranelli dell’avversario, la vigilanza vi salverà da molte situazioni pericolose.

Amati miei, oh voi che ancora Mi amate e Mi seguite in fedeltà assoluta, Io dico: il vostro tempo terreno è ormai giunto alla fine, il Dio Creatore apre il nuovo tempo per i suoi figli dove li metterà a godere nel suo Tempio Santo.

Voltate le spalle a Satana, o voi che ancora tenete le bende agli occhi perché

… è giunto il tempo di svegliarvi!

Aprite i vostri occhi in fretta, o uomini, prima che il velo del tempio si squarci, perché tremende saranno le tribolazioni per voi se resterete ancorati al buio della morte.

Sono il vostro Dio Amore, sono il vostro Creatore, di che temete figli miei? IO SONO! … Nessuno è più grande di Me! IO SONO! Tornate a Me, ricoveratevi in Me perché solo in Me troverete la salvezza e la vita.

Avanti! Guiderò il mio nuovo popolo alle vette più alte del Cielo e tutto assaporeranno di Me, i miei eletti, essi avranno a gioire in Me e canteranno le loro lodi al loro Dio Amore, in eterno.

Non rinunciate alle Cose di Dio, … stupende bellezze, … infinite delizie! Venite a gustare il Tutto di Dio per voi, figli miei, amati del mio Sacro Cuore; venite, non tentennate più.

Quando il tuono sarà da tutti avvertito, molti cuori impazziranno dal terrore se non saranno tornati al Padre della vita! Siate spiritualmente uniti al Padre vostro, anelate al suo Amore per godere dell’Amore.

L’inverno è vicino, il diluvio entrerà a far tremare questa Umanità perversa.

Attenti figli miei! Quello che vi sto dicendo è verità infinita!

Tornate in fretta a Colui che vi ha donato la vita, per non perderla.

Salvatevi, o uomini, salvatevi cercando e abbracciandovi al vostro Creatore.

Carbonia 04.10.2020

LA VOLONTÀ DI DIO O STRADA REALE E BREVE PER ACQUISTAR LA PERFEZIONE

 


Come non v'è nel mondo Cosa di maggior diletto, che mortificare totalmente la sua volontà  per fare quella di Dio. 

Con l'essere di tanto onore il non far la sua, ma la divina volontà, si congiunge il non ritrovarsi  cosa più dilettevole e gustosa; affinché almeno per questo giocondo titolo e che è tanto potente a  muovere i cuori di tutti, ci animiamo a tanto nobile esercizio. E l'onore umano è riposto in cose  moleste e difficili, e non se ne fa acquisto se non con azioni ardue e faticose e di niun gusto per sé  stesse. Ma tuttavia ha questa occupazione un tal privilegio, che con essa si acquista il maggior onore  del mondo, che è l'essere uno amico di Dio: e oltre di ciò ella è in sé medesima la più gustosa e  dolce di tutte, e di maggior pace e soddisfazione, e sebbene a prima vista sembri nuovo e incredibile  che il mortificare in tutto la propria volontà, sia cosa di gusto, non è però esagerazione alcuna:  perché ne abbiamo l'esempio chiaro in ciò che succede nei Beati, non essendoci chi ritenga meno  della propria volontà, né chi viva con maggior gusto e godimento di essi. 

   Tanto è lontana dall'esser penosa la mortificazione e annegazione della propria volontà, che non  può essere la beatitudine senza una totale annichilazione del proprio volere, per accomodarsi a  quello di Dio. Questo bastava per assicurarci e toglierci la paura, che sia malinconia e afflizione di  cuore il non fare la propria volontà, per fare e volere quella di Dio. Né disturba agli Angeli la loro  gloria quello che di essi dice Davide: che adempiono la parola di Dio, cioè quello che egli comanda  e vuole: il che adempiscono con tanto gusto e sapore, che stanno anelanti e attenti alla sua voce per  udire quello che tornerà loro di nuovo a comandare. In quella guisa che un fanciullino, che ha  gustato di una vivanda saporita che gli è stata pòrta, torna a fissar gli occhi nel piatto, aspettando  che gliene sia dato di nuovo. Ed é di tanto gusto ai Beati il non fare la loro volontà, ma quella di  Dio, che si rallegrano molto più di questa che della grandezza della sua gloria e della sua beatitudine. Più si rallegrano della volontà di Dio, perché volle che fossero beati, che del godimento  della loro propria beatitudine. 

   Nella terra ancora abbiamo esempio di questo nelle persone sante, le quali non facendo mai la  propria volontà, mortificandosi in tutte le cose, vivono contentissime, piene di giubilo e allegrezza.  S. Francesco Saverio, il quale non anelava ad altro che di adempire la volontà di Dio, senza aver  riguardo alla sua, e che cominciava sempre la sua orazione con quelle parole di S. Paolo: Signore,  che volete ch'io faccia? Viveva tanto ripieno di gaudio, che non gli capiva il cuore nel petto; onde  slacciandosi la veste, diceva: Basta, Signore, basta, chiedendo con ciò a Dio, per le molte  consolazioni e favori divini che riceveva, che temperasse la dolcezza e le abbondanti misericordie,  con le quali lo regalava. S. Efrem ancora era tanto fortemente rapito da questo gusto celestiale  dell’adempimento della volontà divina, che non potendo soffrire la grandezza della sua letizia e  diletto, esclamava a Dio, dicendo: Signore, allontanatevi un poco da me; perché non può la  debolezza del mio corpo soffrire la grandezza dei vostri diletti. 

   Non si può spiegare il giubilo che riceve un'anima mortificata, la quale non ha altra volontà né  volere, se non quello di Dio: perché, come disse un dottore, ad ogni totale adempimento della  volontà segue alcun gusto; e perciò l'adempimento della volontà divina contiene in sé un gusto  divino, quando uno non ha più altra volontà che quella di Dio. E questa differenza v'ha da uno che  adempie la sua propria volontà, ad uno che non tiene conto di essa, per adempire quella del suo  Creatore: che colui avrà solo il gusto della volontà umana, ma questi il gusto della divina, cioè un  gusto molto superiore a ogni altro gusto e partecipe del divino, che eccede tutte le dolcezze del mondo. Buon testimonio di questo è Davide, che in vari luoghi confessa questa soavità e gusto: 

Nella via de' tuoi comandamenti, o Signore, io mi dilettai, come di tutte le ricchezze del mondo (Sal.  118. 32).  I tuoi comandamenti, o Signore, sono più degni di essere desiderati che l'oro e le pietre  preziose, e sono più dolci dei favi di miele (Ibid. 18, 11). 2 

   E acciocché alcuno non pensi che questo succedesse solamente a Davide, ovvero che egli lo  dicesse come per esagerazione o modo di dire, sentiamo un testimonio de' nostri tempi, la cui santità è molto ben conosciuta e celebrata, che ci dirà quanto gran gusto sentiva in non fare il suo  gusto. La venerabile vergine D. Luisa da Carvascial confessa quello che in questo particolare  passava nell'anima sua, dicendo così: «Mentre io andava ricevendo la luce nel conoscimento del  tesoro, che si racchiude nella cognizione della volontà di Dio, si venne ad imbevere 1'anima mia di  un'intima affezione a questa virtù, la quale me ne ha fatti fare molti atti, tenendo diverse volte occupata la considerazione nelle sue qualità e grandezza; con che ho ricevuto molto accrescimento  di luce continuamente fino ad oggi; e pare all'anima mia che non può essere possibile, secondo  quello che prova di presente, di aver volontà differente da quella di Dio, nella quale si trova tanta  felicità, soddisfazione e gloria, che, ancorché le avesse a costare 1'essere, che ha o un inferno di  pene, non lascerebbe di goderla per quel breve tempo, nel quale avesse da congiungere il suo sì col  sì di Dio. E il pensiero, che, quando Dio mi avesse disfatto e annientato tutto il mio essere,  resterebbe esso glorificato nell'adempimento di questa sua volontà, e che finalmente si sarebbe fatto  quello che avesse voluto, mi dà tanto gusto, che mi pare che non se ne trovi altro, con cui  cambiarlo. E però, ancorché io voglia che me se ne offra o me se ne rappresenti alcuno per  l'avvenire, subito Si sopisce tutto col rivolgermi a Nostro Signore e dirgli: In quello che voi volete,  che cosa v'ha più da domandare o desiderare? Giungendo una cosa ad essere di vostro gusto, qual  maggior gusto di questo ci può essere per me? E in tutti i travagli mi è un rifugio notabile e un'aura  temperata, che viene da quel Regno pacifico e tranquillo; e con questa si ricrea e ristora l'anima, si  mitiga la sete di vari desideri, che sorgano in essa, e finalmente s'invigorisce a passare innanzi, fino  ad entrare nella perfetta possessione di quella virtù, per quanto le è possibile, mediante la grazia  divina». Ed è tanto questo gusto che anche gli stessi tormenti rende saporiti: come parimente  confessa la medesima serva di Dio e sposa di Cristo, la quale dice così: «Che in questo stato (che  senza esperienza mi si discopre per via del lume dell'intelletto) possa esservi cosa della terra, che si  possa chiamare travaglio, con difficoltà lo capisco; perché, restituita l'anima a questo terreno o  celeste paradiso, appena giungono ad essa siffatti travagli e tribolazioni, che restano in vestiti da  questo divino sole; e sono tanto luminosi, risplendenti e soavi, che apportano gusto nell'anima; e ancorché si sentano (avendo essi tale qualità in sé che si fanno in estremo sentire), senza levar via  alle volte quella certa sorte di sentimento, Nostro Signore li mescola delicatissimamente insieme  con un contento e sollievo meraviglioso: e l'amore in questo stato si ritrova tanto superiore di forze  a tutto e tanto sitibondo, che se vedesse spargere quanto sangue è nel corpo, per causa di quel  sommo bene che ama, non si potrebbe mai mitigare.» Così quella serva di Dio. 

   Ma oltre i favori, consolazioni e regali, coi quali Dio ricrea sopranaturalmente quelli che solo  attendono ad adempire la sua divina volontà, ne segue che questi vivono naturalmente senza pena  alcuna e con gran pace dell'anime loro e allegrezza de' loro cuori; perché la causa di tutte le pene e  affanni della vita è la nostra propria volontà, non le cose avverse che succedono. Quale altra è la  causa dei disgusti, se non perché le cose succedono al contrario di ciò, che uno desidera, o perché fa  qualche errore, che non vorrebbe? Di tutto questo resta libero chi non ha volontà propria, né fa, né  vuole se non quello che vuole Dio; perché non avendo egli volere se non quello di Dio, e non  potendo questi fallire, non gli succede cosa contraria al suo desiderio; per cui giuoca al sicuro, non desiderando se non quello che fa Dio; anzi se la passa con un perpetuo godimento, perché vede  sempre adempire la sua volontà, anche nelle maggiori avversità; e quello che Dio vuole non è  diverso da quello che egli vuole. Dall'altra parte nelle opere che farà, seguendo la volontà di Dio,  non può errare, e neppure rattristarsi in esse: né avrà a pentirsi di quello che farà in questa maniera,  ma sì bene rallegrarsi di servire a Dio e di fare il suo gusto, con quella soddisfazione, che gli dà la  coscienza: e così vive ripieno di gusto e di contento. Il contrario è di chi tiene la propria volontà;  ché, vedendo a ogni punto defraudati i suoi desiderii e le sue traccie, si rattrista da una parte; e dall'altra, considerando i suoi falli, imprudenze e errori, vive pieno di pentimenti e di disgusti. Molti  filosofi, senza far riflessione alle cose divine, ma solamente per passar la vita quaggiù senza  travaglio, consigliarono di lasciare tutti i desiderii e operare seguendo il parere altrui o il consiglio,  che darebbe un savio e perfetto uomo. Quanto più lo dobbiamo far noi e mutare i desideri nostri che  ci avvelenano, per avere solamente i divini, che sono ripieni di salute e sono indirizzati al nostro bene? Quanto meglio dobbiamo prendere per maestro delle nostre azioni il medesimo Dio, facendo  quello, che egli ci consiglia e comanda per sé stesso e per mezzo de' suoi vicari, nostri superiori, o  che richiede la legge della ragione? 

   Da ciò ne segue che non solo è gustoso fare la volontà divina, ma che nel fare altra cosa non v'ha  contento vero e sicuro. Primo, perché, se la nostra affezione si accosta a qualche creatura, essendo  per sé stessa caduca, nel mancarci, si converte tutto il nostro gusto, in maggior dispiacere e pena;  perché le cose di questa vita sono di tale condizione, che sono più potenti a recarci dolore con la  loro mancanza, che gusto col loro possesso. E però i mali e disgusti loro sono più e maggiori che  non sono i loro contenti. Solo chi s'avvicina a Dio, ha gusto sicuro; e perciò dice S. Agostino: Se tu  vuoi avere il tuo godimento, che sia eterno, avvicinati a quello che è eterno». L'ago della bussola  non si ferma, finché non sta rivolto verso qualche punto fisso, e da qualsivoglia altra parte si ponga,  sempre sta inquieto. E il nostro cuore, che fu fatto per Dio, più di qualsivoglia altra creatura, ha  inclinazione al suo centro o alla sua perfezione naturale; né può star quieto, se non sta rivolto al suo  Creatore. Secondo, perché, anche se le cose durassero sempre, sono tanto scarse e piccole, che non  possono soddisfare al nostro appetito e al nostro cuore, il quale solo si può saziare di Dio, e però  non si contenta mai di esse. A un avaro, tanto è l'aver molto, quanto poco, perché al medesimo  modo desidera sempre più, senza termine alcuno, né si contenta mai di nulla. Le cose del mondo  possono solamente occupare il cuore, non riempirlo. Dio solo lo riempie. Ed è bene che qui si  rifletta, che siccome le altre cose, non riempiendo il cuore, l'occupano e l'imbarazzano a non  attendere a Dio, per il contrario Iddio, riempiendo il cuore, non l'imbarazza, né impedisce che  attenda ad altre cose, e che le faccia come van fatte, e che eserciti opere esteriori di carità, e che ami  ancora tutto il mondo per il medesimo Dio. Di maniera che non ci è cuore più disimbarazzato per  tutti e per abbracciare tutto il mondo con vero amore, che il cuore di chi lo tiene ripieno di Dio. 

P. EUSEBIO NIEREMBERG, S. J.

La Stolta Superbia e Soave Umiltà

 


Rispetto ai bambini!

“Guardatevi dallo scandalizzare uno di questi piccoli il cui occhio vede Dio! Guai a chi sfiora il candore dei fanciulli. Lasciateli angeli più che potete! Troppo ripugnante è il mondo e la carne per l’anima che viene dal Cielo. Per la sua innocenza, il bambino è ancora tutto anima. Abbiate rispetto alla sua anima, anzi, allo stesso suo corpo, come avete rispetto al Tempio: è anche sacro il bimbo che possiede Dio. Ogni corpo è il tempio dello Spirito Divino, ma quello del bambino è il più sacro. Non scuotete il velo della sublime sua ignoranza della concupiscenza col vento delle vostre passioni. Vorrei un fanciullo in ogni famiglia, in mezzo ad ogni accolta di persone, perché fosse di freno alle passioni degli uomini. Il bambino santifica, dà freschezza e ristoro col solo raggio dei suoi occhi senza malizia. Guai a coloro che tolgono santità al fanciullo col loro modo di agire scandaloso. Guai al mondo per gli scandali che dà agli innocenti. Non disprezzate i piccoli, non scandalizzateli, né derideteli. Sono migliori di voi perché i loro Angeli vedono sempre l’Altissimo che loro dice la verità da rivelare ai fanciulli e a quelli dal cuore di fanciullo” (Poema 5°, p.303).

“Chi può sapere quanto Dio parli nei fanciulli. Il linguaggio divino è linguaggio spirituale. L’anima lo capisce perché non ha età. Anzi, l’anima fanciulla, perché senza malizia, è per capacità di intendere Dio, più adulta di quella di un vegliardo peccatore. Molti bambini insegnano agli adulti , anche sacerdoti, l’eroismo dell’amore. Nei piccoli che muoiono, e Dio che opera direttamente per ragioni di un così alto amore che non si può spiegare, rientrando queste nelle sapienze scritte nei libri della vita e che solo nel Cielo saranno letti. Anzi, basterà guardare Dio per capire l’infinita sua Sapienza nella stessa sofferenza degli Innocenti” (Poema 8°, p. 156).


 Preghiamo:

“Signore non s’inorgoglisce il mio cuore e non si leva con superbia il mio sguardo; non vado in cerca di cose grandi, superiori alle mie forze.

“Io sono tranquillo e sereno come bimbo svezzato in braccio di sua madre, come un bimbo è l’anima mia.

“Spera nel Signore, anima mia, ora e sempre” (Salmo 131).

René Vuilleumier


Meraviglie della creazione


LE IMMAGINI PARLANO PIÙ DELLE PAROLE  



Preghiera Semplice

 


Signore, fa di me
uno strumento della Tua Pace:
Dove è odio, fa ch'io porti l'Amore,
Dove è offesa, ch'io porti il Perdono,
Dove è discordia, ch'io porti l'Unione,
Dove è dubbio, ch'io porti la Fede,
Dove è errore, ch'io porti la Verità,
Dove è disperazione, ch'io porti la Speranza,
Dove è tristezza, ch'io porti la Gioia,
Dove sono le tenebre, ch'io porti la Luce.
Maestro, fa che io non cerchi tanto
Ad esser consolato, quanto a consolare;
Ad essere compreso, quanto a comprendere;
Ad essere amato, quanto ad amare.
Poiché, così è:
Dando, che si riceve;
Perdonando, che si è perdonati;
Morendo, che si risuscita a Vita Eterna

PREPARATI, POPOLO DI DIO, ALL’ARRIVO DELL'AVVERTIMENTO; IL GIORNO È VICINO, PIÙ VICINO DI QUANTO PENSIATE; NELL'ETERNITÀ VI STA ASPETTANDO IL TRIBUNALE SUPREMO. MORTALI, SIETE AVVISATI, AFFINCHÉ QUESTO GIORNO NON VI COLGA DI SORPRESA!

 


CHIAMATA DI SAN MICHELE AL POPOLO DI DIO. MESSAGGIO A ENOCH


24 AGOSTO 2020 

Chi è come Dio? Nessuno è come Dio!

Popolo di Dio, preparatevi all'arrivo dei giorni della Grande Purificazione, dove la vostra fede sarà messa alla prova e dove sarete purificati fino a brillare come crogioli. La creazione e tutte le creature saranno purificate, solo così, domani, potrete entrare nei Nuovi Cieli e nella Nuova Terra, il Paradiso che l'Altissimo ha preparato al suo Popolo Fedele.

Seme di mio Padre, solo se siete preparati spiritualmente, potrete resistere ai giorni di angoscia, di sofferenza e di purificazione che si avvicinano; vi dico che nessuna tribolazione come quella che sta per arrivare è mai stata vista prima sulla terra. Smettete di preoccuparvi delle cose di questo mondo, lasciate gli affanni e le carriere, perché ben sapete che molto presto tutto passerà; preoccupatevi piuttosto della salvezza della vostra anima, che è il più grande tesoro di cui avere cura. Tutto ciò che conoscete e possedete cesserà di essere in frazioni di secondo, per lasciare spazio ad una nuova esistenza, ad una nuova creazione. La tribolazione che sta per arrivare vi trasformerà, per la Grazia di Dio, in uomini nuovi; tutta la vostra miseria e il vostro peccato scompariranno nella purificazione. Nei Nuovi Cieli e nella Nuova Terra, sarete esseri spirituali di natura simile a quella degli Angeli.

Preparati, Popolo di Dio, all’arrivo dell'avvertimento; il giorno è vicino, più vicino di quanto pensiate; nell'eternità vi sta aspettando il Tribunale Supremo. Mortali, siete avvisati, affinché questo giorno non vi colga di sorpresa. Questa esperienza spirituale trasformerà la vostra vita, nell'eternità vedrete l'Unico e Vero Dio, Uno e Trino, Signore dei signori e Dio degli dei; vi renderete conto dell'esistenza del Paradiso, del Purgatorio, e dell’Inferno; sentirete nella vostra anima il fuoco purificatore del Purgatorio, o il fuoco ardente dell'inferno, con il quale sono tormentate le anime condannate. Tutto dipende dallo stato in cui si trova la vostra anima al momento dell'arrivo dell'Avvertimento. Solo pochi saranno portati in Paradiso, la stragrande maggioranza dell'umanità di questi ultimi tempi sarà portata in uno dei Purgatori o all'inferno.

Affrettatevi dunque, fratelli, a fare una buona confessione della vita e a riparare per i vostri peccati; cercate un Sacerdote e confessate tutto, affinché la vostra anima nel suo passaggio per l'eternità non soffra. Che cosa stai aspettando, umanità peccatrice, per riconciliarti con Dio? Guardate che le vostre anime sono in pericolo di perdersi eternamente; la vostra permanenza in questo mondo sta arrivando alla fine, se continuate a peccare e a peccare. Non avete pensato a questo? Continuando a peccare ciò che vi attende nell'eternità è la morte eterna. Riflettete, fratelli ribelli, vi resta pochissimo tempo; ascoltate i messaggi del Cielo e metteteli in pratica, perché essi vi chiamano alla conversione. Non continuate ad indurire il vostro cuore affinché non abbiate di che lamentarvi un domani quando giungerete all'eternità, perché sarà già troppo tardi per voi.

Resta nella Pace dell’Altissimo, Popolo di Dio.

Il vostro Fratello e Servitore, Michele Arcangelo.

Fai conoscere, Popolo di Dio, i messaggi di salvezza a tutta l'umanità.




La mistica Luisa Piccarreta ha visto il virus attuale?

 


23 marzo 2020

Luísa Piccaretta è una mistica dell'Italia meridionale morta nel 1947. Piccaretta è stata proclamata Serva di Dio, detta la "Figlia della Divina Volontà". Ha trascorso quasi sessant'anni della sua vita costretta a letto. I diari di Piccaretta furono pubblicati con il permesso di un vescovo e l'approvazione del suo confessore, padre Annibale di Francia, canonizzato da Giovanni Paolo II.


Un incendio in Italia e un incendio in Cina

Il 30 luglio 1900, Luísa scrive nel suo diario le parole enigmatiche: "Ho passato una notte e un giorno inquieto". Spiega: "Ho visto cose che mi hanno terrorizzato e spaventato. Ho visto che, in Italia, si accendeva un fuoco e un altro in Cina. A poco a poco si univano, si univano in uno". Poi "ho visto un turbamento, un tumulto, un massacro di persone".

Sembra che il coronavirus sia l'incendio che è balzato dalla Cina all'Italia.


Una punizione inviata da Dio.

Il Piccaretta scrive che Cristo ha detto: "Figlia mia, i castighi che mando non sono niente in confronto a quelli che sono già stati preparati". Piccaretta aggiunge: "Mentre dicevo questo, ho visto davanti a me tante persone contagiate da malattie trasmissibili che stavano morendo".


Chierici effeminati

Non era l'unica volta che Piccaretta vedeva cose che andavano oltre il suo tempo. Nell'ottobre 1906, Cristo le disse: "In questi tempi, tutto sarà effeminato. Anche il clero perderà il suo carattere maschile e acquisterà modi femminili. Oh, che stato deplorevole è l'umanità". Non sorprende che Luisa abbia scritto di non capire il significato di queste parole, ma le ha scritte perché era sotto obbedienza. Non capiva, perché era una dichiarazione profetica.


Le profanazioni meritano una punizione

Tre giorni prima le era stato rivelato che Gesù ritiene che i laici, toccando con le mani il Santissimo Sacramento, ricevendo la comunione tra le mani, entrando nel Santuario (dove i sacerdoti svolgono la loro funzione nel tempio) e toccando i sacerdoti, siano colpevoli. di profanazione degna di una severa punizione.

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5dzCYm6c3XQUIgZWTl3gP7Rn0huboeSoKk1cOrlYtqFFsz_YSX2AnzX6ORKEYoiFw37jjrS04p6HFvGciNpcLerLOhB0vjzdsgJ9PkjMOfcaFtduA2H5Dh8UzNG0zeEEWT50Y4IsAabU/s1600/Serva+de+Deus+Luisa+Piccarreta+Terci%C3%A1ria+Dominicana+(3).jpg

Niente di tutto questo è accaduto mentre Piccaretta era in vita. Ha visto anche "due papi".

Gloria TV

Via:https://religionlavozlibre.blogspot.com/2020/03/vio-la-mistica-piccarreta-el-virus.html?

SAN GIUSEPPE: IL PIÙ SANTO DEI SANTI

 


APPARIZIONI DI SAN GIUSEPPE

Il 7 giugno del 1660, il pastore Gaspar Ricard d’Estienne si rifugiò con i suoi animali all’ombra degli alberi del colle di Bessillon, nella provincia di Var, municipio di Cotignac (Francia). Era assetato, poiché faceva molto caldo. Ad un tratto un uomo dall’aspetto imponente sorse davanti a lui ed indicando un masso gli disse: 

Io sono Giuseppe. Alza quel masso e berrai. 

Non ce la farò, è troppo pesante. 

Ce la farai. 

Allora il pastore si avvicina e con grande sorpresa muove il masso al primo tentativo ed una sorgente di acqua zampillante incomincia a sgorgare in quel posto. Gaspar corre e beve con avidità. Quando si rialza, l’uomo è scomparso. Il pastore corre ad annunciare la novità in paese, dove nessuno gli crede. Tuttavia alcune persone decidono di seguirlo per vedere la presunta fonte.  

All’arrivo tutti si mettono a gridare di gioia perché l’acqua scorre in abbondanza da tre ore e perché la roccia che Gaspar aveva mosso tanto facilmente non si muove se non la spingono almeno otto uomini insieme. Allora Gaspar prende coscienza che la forza gli venne donata dal cielo ed esclama: Quello che era lì era san Giuseppe, lui mi ha dato la forza! 

Tutti s’inginocchiano e ringraziano san Giuseppe. Successivamente, le guarigioni ottenute con l’applicazione di quell’acqua miracolosa attirano le folle verso il colle di Bessillon. Il culto a san Giuseppe, fino ad allora inesistente nella zona, conosce un’espansione straordinaria, diffondendosi rapidamente in tutta la Provenza. Quindi, con le donazioni ricevute e con l’approvazione del vescovo di Frejus, viene costruita una cappella. Il re di Francia, Luigi XIV, decretò che a partire da quel momento, la festa di san Giuseppe fosse giorno festivo in tutta la Francia. L’anno seguente, il 19 marzo 1661, il re consacrò il regno di Francia a san Giuseppe 42 . 

Il 21 agosto del 1879 apparve la Vergine Maria nel paesino irlandese di Knock. Alla sua destra c’era san Giuseppe e alla sua sinistra san Giovanni Evangelista. Queste apparizioni vennero approvate dalla Chiesa e il santuario di Knock è attualmente il santuario mariano nazionale dell’Irlanda. 

- Nelle apparizioni di Fatima, la Vergine diceva ai tre pastorelli il 13 settembre del 1917: 

Continuate a pregare il rosario perché la guerra finisca. In ottobre verrà anche Nostro Signore, Nostra Signora dei Dolori e del Carmelo e san Giuseppe col Bambino per benedire il mondo. E giunse la tanto attesa data del 13 ottobre 1917, che fu il giorno del grande miracolo del sole, visto fino a 50 km di distanza da più di 100.000 persone. Lucia, nelle sue Memorie racconta: Maria, aprendo le mani, le fece riflettere nel sole. E mentre si elevava, continuava il riflesso della sua luce a proiettarsi nel sole. Una volta scomparsa Nostra Signora nell’immensa distanza del firmamento, vedemmo di fianco al sole san Giuseppe col Bambino e Nostra Signora, vestita di bianco con un manto azzurro. San Giuseppe e il Bambino sembravano benedire il mondo con dei gesti che facevano con la mano in forma di croce. Poco dopo, finita questa apparizione, vedemmo il Signore e Nostra Signora, che mi dava l’idea di essere Nostra Signora dei Dolori. Nostro Signore sembrava benedire il mondo allo stesso modo di san Giuseppe. Svanì questa visione e mi pareva di vedere ancora Nostra Signora in forma somigliante a Nostra Signora del Carmelo 43 .  

A Zeitun, un sobborgo del Cairo (Egitto), dove secondo la tradizione visse la Sacra Famiglia, apparve la Madonna dal 2 aprile del 1968 fino a settembre del 1970 sulla cupola esterna di una chiesa copta. Furono apparizioni visibili a tutti. A volte si radunavano circa 100.000 persone e i fenomeni duravano da un quarto d’ora fino a due o più ore. L’ 8 giugno del 1968 durò dalle nove di sera alle quattro del mattino. La Vergine non parlava ma sorrideva a tutti. Là si riunivano mussulmani, ebrei, copti, atei, cattolici e cristiani di diverse denominazioni. In alcune occasioni la Madonna appariva circondata da angeli, ma due volte venne anche come Sacra Famiglia, con san Giuseppe e il Bambino Gesù. Il suo messaggio, privo di parole, era chiaro per tutti: era la Madre di tutti e voleva salvare e benedire tutti, in unione con Gesù e Giuseppe. 

- Il 13 maggio del 1944 apparve la Vergine Maria col Bambino e san Giuseppe a Ghiaie di Bonate, provincia di Bergamo. Venne chiamata Madonna della famiglia. Comparve ad una bimba di sette anni, Adelaide Roncalli. In sei occasioni, tra il 13 maggio e il 13 luglio dello stesso anno, ebbe luogo il miracolo del sole, che venne visto da migliaia di persone e fu captato dall’osservatorio astronomico di Venezia a più di 200 km di distanza, nonché riportato dalla stampa il giorno seguente. La Vergine chiedeva preghiera e penitenza per la conversione dei peccatori. San Giuseppe e Gesù bambino non parlavano ma sorridevano dolcemente.  

È importante notare qui ciò che avvenne nelle presunte apparizioni di Maria a Itapiranga, in Brasile, nel 1994. Il veggente era un giovane di diciassette anni che si chiama Edson Glauber. In alcune occasioni Maria gli appariva col Bambino Gesù in braccio a san Giuseppe. Gli parlò anche della consacrazione al Cuore castissimo di san Giuseppe; questi appariva con un cuore sul petto in cui vi era una M con una croce, simboli di Gesù e Maria, come a voler dire che i tre cuori sono sempre uniti.  

In queste apparizioni brasiliane non ancora approvate dalla Chiesa come quelle bergamasche, la Vergine parlò al ragazzo dell’autenticità delle sue manifestazioni straordinarie a Ghiaie di Bonate, delle quali il giovane non aveva mai sentito parlare, né conosceva il luogo; ma il suo direttore spirituale, un sacerdote italiano, capì bene a cosa si riferiva la Madonna e lo spiegò al ragazzo. Il giovane Edson in seguito andò a Ghiaie di Bonate ed ebbe anche là alcune apparizione di Maria, la quale chiede di pregare molto, di recitare il rosario e di fare penitenza per la salvezza dei peccatori.  

***

P. ÁNGEL PEÑA

Qual è il sapore delle tue lacrime?

 


Diventiamo anime consolatrici e riparatrici del Cuore Immacolato:
su questa terra amore e dolore vanno molto insieme. San Giovanni della Croce ci ha detto: "chi non conosce i dolori non conosce l'amore". Ed è per questo che Cristo nel discorso della montagna ci ha dato come terza beatitudine:

Beati quelli che piangono, perché saranno consolati "
(Mt. 5,5)

Il dolore, se non eleva e sublima, deprime e schiaccia.
Ecco perché non tutto il dolore e il pianto sono benedetti.
Le lacrime che Gesù proclama beate sono quelle che in qualche modo si riferiscono al regno di Dio e si oppongono al regno del mondo. "Griderete e gemerete e il mondo si rallegrerà" (Gv 16:20)


Cosa sono le lacrime benedette?

Coloro che piangono le proprie cadute di peccati del mondo; coloro che accettano le pene come mezzo di purificazione dai propri peccati; coloro che impongono penitenze per formare la loro anima nel dolore; coloro che subiscono persecuzione e dolore a causa del regno di Dio e della sua estensione; quelli che attraversano aridità, tribolazioni con pace; quelli che gemono per l'amore di Dio e per il cielo; Sono tutti coloro che versano lacrime che, in senso evangelico, possono essere chiamate beate e quindi riceveranno la consolazione divina.

Santa Caterina da Siena, nella sua celebre opera Il dialogo, ha un prezioso capitolo sui diversi tipi di lacrime, sul loro valore e sul loro frutto.
Questo Dottore della Chiesa distingue fino a cinque tipi di lacrime:

1 Lacrime brutte, che generano la morte. Sono quelli che vengono dal peccato e conducono al peccato: lacrime di odio, invidia o disperazione, provengono da un cuore disordinato e separato da Dio.

2 Lacrime di paura per i propri peccati. Sono quelli di coloro che si alzano dal peccato per paura del castigo: la paura li fa piangere. La loro motivazione non è perfetta, poiché non c'è necessariamente rimpianto.

3 Lacrime di chi, lungi dal peccato, comincia a voler servire Dio; ma, privi di consolazioni visibili, piangono nel vedersi con tanta disabilità e tribolazioni.

4 Lacrime di coloro che amano perfettamente Dio e il prossimo, feriti per le offese che vengono fatte a Dio e dispiaciuti per il danno degli altri, nella completa dimenticanza di se stessi.

5 Lacrime di dolcezza, versate con grande morbidezza dall'intima unione dell'anima con Dio. Sono lacrime di puro amore che i santi versano sulle vette più alte della perfezione cristiana.


E TU? QUAL È IL MOTIVO DELLE TUE LACRIME? TI SEI MESSO A PENSARE CHE LE TUE LACRIME SIANO DEL PECCATO, SIANO DI ODIO VERSO UN ESSERE, O SIANO DI DOLORE O DI SOFFERENZA, NOSTRA MADRE SANTA SEMPRE LE ASCIUGA CON LE SUE MANI MATERNE, SIA PER CALMARE IL TUO DOLORE, SIA PER NON SOFFRIRE DA SOLA, SIA PER NON PIÙ PECCARE...? TI RENDI CONTO DI QUANTO CI AMA QUELLA DONNA CHE HA VISTO MORIRE SUO FIGLIO, E CHE HA OFFERTO TUTTO IL SUO DOLORE PER I NOSTRI PECCATI.

VUOI CONTINUARE A PERMETTERE A QUELLA BELLA SANTA MADRE DI CONTINUARE A PIANGERE?, PERCHÉ PIUTTOSTO CHE LEI ASCIUGA LE NOSTRE LACRIME, NOI ASCIUGHIAMO LE SUE LACRIME CON IL NOSTRO CAMBIAMENTO DI VITA, DICENDOLE NO AL PECCATO E DICENDO A LEI: "MADRE PRENDI LA MIA MISERIA PERCHÉ SONO SOLO E SENZA FORZA, E PRENDIMI NELLE TUE BRACCIA MATERNE E PORTAMI LONTANO DAL MALE"

Dolore nel Mondo

Lodi di Dio Altissimo


 

Tu sei santo, Signore, solo Dio,
che operi cose meravigliose.
Tu sei forte, Tu sei grande, Tu sei altissimo,
Tu sei re onnipotente, Tu, Padre santo,
re del cielo e della terra.
Tu sei trino ed uno, Signore Dio degli dèi,
Tu sei il bene, ogni bene, il sommo bene,
il Signore Dio vivo e vero.
Tu sei amore e carità, Tu sei sapienza,
Tu sei umiltà, Tu sei pazienza,
Tu sei bellezza, Tu sei mansuetudine,
Tu sei sicurezza, Tu sei quiete.
Tu sei gaudio e letizia,
Tu sei la nostra speranza, Tu sei giustizia,
Tu sei temperanza,
Tu sei tutta la nostra ricchezza a sufficienza.
Tu sei bellezza, Tu sei mansuetudine.
Tu sei protettore,
Tu sei custode e nostro difensore,
Tu sei fortezza, Tu sei refrigerio.
Tu sei la nostra speranza,
Tu sei la nostra fede, Tu sei la nostra carità.
Tu sei tutta la nostra dolcezza,
Tu sei la nostra vita eterna,
grande e ammirabile Signore,
Dio onnipotente, misericordioso Salvatore.