IL MILLENNIO
La luce della grazia è il mezzo efficace per recepire e sempre meglio comprendere l’evoluzione spirituale in atto.
Nella collocazione storica la grazia individuale offre da sempre l’apertura alle novità di Dio.
L’uomo però deve vincere la curiosità, perché ciò che l’amore dona all’anima in grazia è di gran lunga superiore ad ogni più rosea aspettativa.
La curiosità non deve essere confusa con l’attenzione e la gioiosa attesa dello Sposo che viene.
Il tempo dell’attesa è gestazione e maturazione di quanto i profeti e la rivelazione da millenni offrono all’intelletto umano, per verificare la precisa connotazione di ogni anima ed il suo progredire perché le Scritture trovino conferma nella maturazione degli eventi.
Nulla di imprecisato, quindi, nulla che la rivelazione di Gesù Cristo non abbia già fatto intendere per quanto riguarda l’attesa della seconda venuta di Gesù stesso.
Lo Spirito Santo intercala nel respiro umano il suo stesso sospiro, quale sapienziale offerta di suggerimenti e aiuti spirituali e materiali perché ogni cuore comprenda e attualizzi la verità tutta intera.
La mirabile tenacia di tutti i santi confida nell’indiscusso ergersi della verità, in quanto è Gesù Cristo vera potente luce d’amore e unica via da seguire, quale Parola che sa sempre tramutarsi nella giusta azione.
La preghiera è la sicura arma che rafforza gli animi nei capovolgimenti necessari perché gli uomini tutti siano ricondotti per mano alla casa del Padre.
Il millennio si può, così, definire quale grande ritorno dell’umanità redenta al Padre.
È chiaro che a favorire il verificarsi profondo e fondamentale di tale evento è l’Amore di Dio, SS. Trinità, con la partecipazione al banchetto dei figli prediletti.
La Parola di Dio però insegna che la partecipazione al banchetto offerto dallo Sposo regale di ogni anima implica ragionevolmente che l’anima vesta l’abito dell’incorruttibilità, il solo che veste a festa l’uomo e permette allo stesso di uniformarsi alla luminosa purezza di Gesù.
Per concordare con le aspettative divine l’uomo deve quindi purificare se stesso, rendendo ovvia e reale la sua partecipazione al bene.
Il buio delle coscienze non sempre permette questo: eppure il Signore è morto per tutti.
Ecco perciò il delinearsi della grave responsabilità per l’uomo di dover essere corredentore, perché nel fratello, nonostante tutto, ogni uomo ha un altro se stesso da amare e salvare.
Ecco allora tornare ad evidenziarsi la Parola tanto abbondantemente elargita da Gesù durante la sua vita pubblica, perché la verità e la resurrezione in essa avvenisse fino al più lontano confine della terra.
È bene perciò rivitalizzare e tornare ad offrire la propria volontà al Signore, perché egli stesso operi al suo Divin Volere.
Nulla verrà così ad intercorrere in modo contrario alla potenza divina in atto.
È sorprendente e consolante cogliere ad ogni passo il sorriso di coloro che si sono lasciati conquistare dalla gioia d’essere nulla, perché possa, in tutto il suo splendore, essere glorificato solo Dio Trinità.
La relatività sostanziale della creatura umana acquisisce potenza solo nell’immersione totale e incondizionata nella Divina Volontà.
Ecco allora manifestarsi in pienezza il centuplo promesso da Gesù per ogni più piccolo e semplice atto d’amore umano.
In ciò si verifica la vera vittoria della piccolezza umana, perché ha voluto, tramite la grazia, giungere ad essere santa potenza dell’amore nella Volontà Divina.
Ciò fa parte della consapevolezza donata da Dio perché l’uomo sia veramente pronto ad entrare a far parte del Regno della santità, quale vero figlio del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
L’azione diretta e indefinibile dello Spirito Santo coglierà certamente i frutti dei molti doni elargiti con costante continuità e che l’uomo deve avere l’accortezza di non vanificare.
“Il tempo della mia venuta è vicino” dice il Signore, già il tempo volge al tramonto...
Resta con noi, Signore, perché si fa sera.
Anna Maria Ossi - 26/1/1992
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