domenica 23 giugno 2024

Umiltà

 


"Miei amati fratelli e sorelle,

Siete certi che l'umiltà è una grande virtù. Ma quando si tratta di vivere questa virtù al massimo, scoprirete che il percorso non è così ovvio. Che si tratti di una malattia o di un fallimento, ti verrà rivelata tutta la tua fragilità, e questa fragilità ti spingerà all'umiltà con te stesso e ancora meglio con le tue capacità. E questa umiltà non sarà necessariamente una tua scelta.

La mancanza di umiltà ci impedisce di essere attenti e di ascoltare. Coloro che sono bloccati nelle loro certezze ti metteranno al tappeto con risposte già pronte. Cercheranno sempre di dominare, di parlare per primi e quindi di prendere il primo posto. Nessuno dovrebbe parlare se prima non ha ascoltato l'altro e non ha cercato di capirlo. D'altra parte, quando l'umiltà presiede alle relazioni, scoprirai tutta la ricchezza di tuo fratello.

Un cristiano umile è colui che cerca Dio per vivere in comunione con Lui ed essere coerente con se stesso. Sa che per costruire la sua vita ha bisogno di fondamenta, di una roccia solida su cui appoggiarsi e non contare sulle proprie forze per realizzarsi pienamente.

L'umiltà cristiana, infatti, è una qualità di apertura che permette al credente di accogliere con gioia la Parola di Dio, come seme che dà alla sua vita una nuova dimensione. È attraverso la tua umiltà che riconoscerai che non possiedi tutto ciò che corrisponde al senso della vita. Voi avete questa risposta attraverso il dono di suo Figlio.

Attraverso la vostra umiltà la vostra vita sarà feconda per la ragione che seminerete la parola di Dio, senza trasformarla, e allora porterà frutto di fede, di speranza, di amore, di bontà, di pace e di misericordia.

Sì, è proprio davanti a tutta la bontà di Dio che intraprenderai la via della vera umiltà. Così, lasciate il primo posto al Signore. Non dimenticate che il Signore Gesù vi ha redenti a caro prezzoCosì siete diventati "proprietà del Signore", così è Lui che abita in voiMa per questo, c'è una condizione: separarsi dall'egoista e orgoglioso "io", che vorrebbe continuare a regnare al posto di Cristo, l'unico Re.

Nonostante tutto, hai il dovere di stimarti, di amare ciò che sei, perché Dio ha voluto che tu fossi unico, e tu sei prezioso ai suoi occhi.

In una parola, l'umiltà è una decisione, un atteggiamento dell'anima che sceglie di obbedire a Dio piuttosto che a se stessa. È contrario al superbo che non sa obbedire e quindi non sa amare. Lasciate che il Signore agisca veramente e vi liberi dalla vostra timidezza che potete scambiare per umiltà.

In tutto l'amore del Cielo, miei amati fratelli e sorelle, con la vostra parentela e sotto la Luce dell'Eterno Padre, vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Giovanni, il tuo messaggero dell'amore del Cielo"

24.09.2011 

Pregate per la Pace nel mondo! Pregate per la Chiesa…! Pregate figli, per tutti coloro che a causa di alcuni pastori, hanno indurito i loro cuori.

 


Messaggio della Regina del Rosario dato a Gisella il 22 giugno 2024

Figli amati, grazie per aver risposto alla mia chiamata nel vostro cuore e per aver piegato le ginocchia nella preghiera. Figli miei, siate fedeli a Dio. Nessuno è più grande di Lui!  Pregate per la Pace nel mondo! Pregate per la Chiesa…!  Pregate figli, per tutti coloro che a causa di alcuni pastori, hanno indurito i loro cuori. Figli miei, accostatevi all’Adorazione, alla Confessione e all’Eucaristia con devozione! Siate pronti ad aiutare i vostri fratelli confusi, dite loro che Gesù li attende tra le Sue Braccia di Misericordia, per donare loro il perdono, se si pentiranno… Continuate con Amore sulla Strada della Verità e della Fede! Non indietreggiare neanche per un momento. I Miei Angeli, vi proteggeranno sempre!  Ora vi lascio con la Mia Benedizione Materna. Nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo…    Andate e annunciate il Vangelo con Amore e Pace! 

BREVE RIFLESSIONE 

Amorevolmente, la Madre di Dio ci sprona ad essere sempre fedeli a Dio, perché “nessuno è più grande di Lui”.  Ci invita a pregare per la Pace, tanto minacciata oggi nel mondo e presente in tanti luoghi che neppure conosciamo. A pregare per la Chiesa, in questo momento di grande prova, a motivo di tanti pastori che hanno smarrito l’essenza della loro chiamata, che è quella della santità, a causa “dell’indurimento del loro cuore”, perché si sono “piegati” ai voleri del mondo.   La Vergine Maria ci sollecita ad accostarci al Sacramento della Confessione e dell’Eucaristia. A non dimenticarci mai della presenza di Suo Figlio nel Santissimo Sacramento, presente in tutti i tabernacoli del mondo, dove attende di essere adorato.  “Lanciamoci” con Amore tra le braccia misericordiose di Gesù, che è pronto a perdonarci, nel momento in cui ci pentiamo per averLo oltraggiato con i nostri peccati.  Incamminiamoci con fiducia sulla “Strada della Verità e della Fede”, guidati dagli Angeli che Dio a messo per ognuno di noi sul nostro cammino per aiutarci, nella speranza che sempre ci aiuteranno. Infine, non dimentichiamoci ogni giorno di diventare autentici testimoni e veri apostoli del Vangelo.  

Gesù ci benedica!

SONO PERDONATO

 


La prova del nove

Hai visto certamente un elastico. Un elastico può tendersi, esser tirato, ma solo fino ad un certo punto. Se lo tiri un poco più della sua possibilità esso si spezza.

Anche il rapporto tra due persone assomiglia - tutto sommato - ad un elastico. Tra me e te può esserci tensione: una tensione che può esser allentata da una buona parola, da un sorriso, da un gesto d'amore. Ma la tensione tra due persone potrebbe anche - e succede spesso - venire esasperata dall'impuntarsi sulla propria posizione o dal volere la rivincita o dalla vendetta. In tal caso, una tensione potrebbe arrivare al punto di rottura.

Una cosa del genere capita anche nel rapporto di un uomo con Dio. Può esser bello, armonioso, filiale. Ma se l'uomo comincia a seguire la tentazione e a uscire dall'amore (atmosfera in cui dovrebbe rimanere immerso sempre anche per essere in armonia con se stesso) il suo rapporto con Dio comincia ad essere teso. Non è Dio a tirare l'elastico! Anzi, Egli cede un po', mi tiene agganciato, ma non può seguirmi se io vado lontano in direzione opposta alla sua, opposta al vero amore: allora il mio rapporto con Lui si spezza. Non sono più agganciato al Padre, non sono più figlio, non sono più nella santità dello Spirito. Una volta ho imparato a chiamare "veniale" il peccato paragonabile alla tensione dell'elastico e "mortale" quello paragonabile alla sua rottura.

Mortale: è parola grossa. Indica la fine di una vita. La vita di Dio in me non respira più, non agisce più, non illumina più. L'uomo è consegnato a se stesso.

È un grosso guaio. L'uomo "senza Dio in sé" è molto diverso dall'uomo "con Dio in sé". Te ne sei mai accorto? Un uomo morto è ben diverso da un uomo vivo. Ebbene, la stessa differenza.

L'uomo "con Dio in sé" ha alcune caratteristiche inconfondibili. Mi è maestro S. Paolo. L'uomo "in grazia di Dio" è capace di "amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé". Hai letto troppo in fretta: rileggi adagio, cerca di impiegare dieci minuti a leggere queste nove parole. Potresti prendere una parola al giorno per fare una novena allo Spirito Santo, una novena di supplica e di prova della vita di Dio in te. Queste nove parole sono come la prova del nove che usavi per vedere se le tue moltiplicazioni erano esatte. Se queste parole non trovano riscontro in me, il mio rapporto con Dio non è agganciato bene. Te lo dico per esperienza.

L'uomo "senza Dio in sé" ha ben altre caratteristiche. Nel suo cuore è nascosta la paura. Oh, forse è coraggioso, ma c'è molta paura: non si lascia vedere fino in fondo! Ha qualcosa da nascondere. Sfugge i momenti di vero rapporto umano, come quelli del grande dolore o della grande gioia. Li sfugge evitando di incontrarli o affrontandoli con la superficialità o con la menzogna, con la rabbia o con la scherzosità... Forse non mi capisci: pazienza, rimani alla prova del nove.

L'uomo fuori della grazia di Dio, in peccato mortale, non è bello, non dà gioia, non infonde speranza né coraggio la sua presenza. È come una fontana disseccata, o come "una coppa d'oro colma di vino pregiato in cui naviga una mosca nera": chi se l'accosta alla bocca?

Talvolta l'uomo può arrivare a questo punto non solo con gesti o azioni clamorose quali un grosso furto, un omicidio, la bestemmia volontaria, la fornicazione, l'adulterio, l'aborto, l'idolatria, il giuramento falso, ma anche poco per volta, quasi senza accorgersi, col distanziarsi dal suo Dio in modo lento e costante: si potrebbe dire che quest'uomo muore di fame. Uno che per settimane o mesi non si nutre della parola di Dio, non cerca la vera preghiera, non si tiene a contatto con la vita degli altri discepoli del Signore, a quel tale vengono a mancare poco a poco le forze, la luce, l'udito, il vero amore. Poi t'accorgi che non lo distingui più dai pagani. Non trovi più in lui alcun segno d'esser figlio del Padre dei cieli; prima fra tutti gli viene a mancare la volontà di perdonare ai suoi nemici. È morto, senza Vita.

Don Vigilio Covi


LA GUERRA È IN ATTO. PREPARATEVI NELLE VOSTRE CASE, ABBANDONATE TUTTO IL RESTO.

 


Carbonia 19.06.2024

Laguerra è in atto. Preparatevi nelle vostre case,
abbandonate tutto il resto.

Maria Santissima.

Il Cielo è qui con voi, figli Miei, viene a fortificarvi e a consolarvi. Viene a portarvi la Verità.

Questo mondo corrotto ormai è alla fine, le battaglie sono incessanti. I traditori di Dio si sono radunati. Stanno promettendo la fine di questo pianeta. Vogliono distruggere l’Umanità e lo stesso pianeta sul quale abitano. Non hanno riguardo neanche per se stessi, sono fuori di testa. Satana è entrato in loro e li possiede. Fanno cose insensate, cose che un essere umano, un figlio di Dio, non avrebbe mai osato neanche minimamente pensare.

Oh, figli Miei, sono qui con voi, sono la vostra Mamma Celeste, vi abbraccio al Mio seno, vi ricopro del Mio amore e vi sostengo in questa battaglia finale. Io stessa vi conduco, prendendovi per mano, insegnandovi la via che porta alla gloria in Dio. Manca ormai poco, i giochi sono fatti, i traditori hanno già deciso il giorno, ma non hanno fatto i conti con il loro Dio.

Dio Padre è Colui che gestisce la storia, è Colui che permette fino a un certo punto, poi interviene per dire il Suo basta.

Pregate, figli Miei, incessantemente, pregate perché la pazzia dell’uomo venga a cessare. Si ravvedano tutti gli uomini, ritornino al loro Dio creatore, rinuncino a Satana, diano a questa Umanità la possibilità di capire che ciò che hanno fatto era solo una abbaglio del nemico, un errore, un errore che ha portato orrori nella guerra fratricida.

Pongo il Mio Cuore Immacolato sul vostro cuore, figli Miei, voglio farvi vibrare dell’Amore di Dio. Dio mi ha concesso questo, mi è stato dato ormai il mandato di seguirvi e di portarvi a Lui, vittoriosi in Lui, perché il progetto di Dio Padre in Me è vittorioso in Lui.

Lavorate, figli Miei, lavorate e pregate. State uniti, condividete ogni cosa. Fate crescere quest’opera nell’Amore di Dio.

L’uomo avaro, l’uomo traditore, l’uomo che rinnega Dio entrerà adesso nella grande Tribolazione, mentre i figli di Dio saranno posti in un luogo al sicuro dove Dio li custodirà in Sé, dove nulla mancherà loro.

Pregate, figli Miei, digiunate dalle cose del mondo, digiunate da tutto ciò che il mondo vi fa vedere. Ascoltate solo gli appelli Celesti e chiudete la televisione, non ascoltate radio, non ascoltate i media, perché è tutto falsità per deviarvi dalla salvezza.

Satana ormai possiede tutto di questo mondo, l’ha sempre posseduto, ma adesso è riuscito a possedere anche i figli di Dio, coloro che si sono fatti abbagliare da lui, dalle sue “grandezze” e dalle sue falsità. Sono caduti nella sua trappola mortale. Oh, sono figli senza scampo!

Figli Miei, che dolore! Che dolore! Piango le Mie lacrime di sangue per la vostra perdita! Piango! Prima eravate figli di Dio, poi vi siete negati a Dio, l’avete rinnegato nel vostro cuore, vi siete donati totalmente al Suo nemico e il Suo nemico vi porterà con sé.

La guerra è in atto, figli Miei. Preparatevi! Preparatevi nelle vostre case, abbandonate tutto il resto. Pensate solo alla preghiera e alle cose indispensabili da vivere in questo poco tempo che ormai rimane a disposizione. Siate i benedetti del Signore! Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Esiste un'operazione per nascondere e travisare i messaggi della Vergine Maria? Te lo diciamo noi!

 


Che cosa sta succedendo all'interno della gerarchia della Chiesa, dei sacerdoti e dei fedeli?

Siamo di fronte ad un impressionante accumulo di messaggi dal Cielo, che erano già stati profetizzati dalla Bibbia, che sarebbero accaduti alla fine dei tempi.

Ma portiamo la discussione sul campo se una tale apparizione sia vera o no e quella falsa o no.

Invece di analizzare il messaggio complessivo, il contenuto su cui sono d'accordo.

Se lo facessimo, vedremmo che non ci sono deviazioni nelle grandi questioni, tutte parlano della perdita della fede nel mondo e nella Chiesa, e invitano i sacerdoti e la gerarchia a cambiare.

Anche se non ci sono apparizioni conosciute che non enfatizzino l'apostasia.

Vediamo anche un'operazione per nascondere i messaggi delle apparizioni.

Ad esempio, i messaggi che Gladys Quiroga de Motta, veggente di Nostra Signora del Rosario di San Nicola, riceve da molti anni e che non possono essere pubblicati, nonostante siano approvati dal Vescovo.

E vediamo anche messaggi che girano su Internet che hanno cancellato parti, per essere politicamente corretti.

Qui parleremo di com'è il Cielo con gli altoparlanti accesi in direzione della gerarchia della Chiesa, al punto che la Madonna doveva apparire proprio a Roma.

Non perderti quello che stiamo per rivelare che nessuno dice!

Il 12 aprile 1947, il Cielo condusse a un'improvvisa conversione un comunista indurito dalla guerra civile spagnola, che voleva uccidere il Papa, che guidava i tram per Roma maltrattando preti, un cattivo padre e un picchiatore.

La conversione di Bruno Cornacchiola è stata un segno di ciò che la Madonna può fare con le persone dominate dai peccati.

E lo ha fatto a Roma, per implorare la gerarchia della Chiesa di ascoltare il messaggio di Fatima.

Quando leggete i messaggi della Madonna dell'Apocalisse, vedete che il messaggio di Fatima, di Akita, di Nostra Signora del Buon Successo, e così via, si ripete.

Profetizzano ciò che accadrà alla Chiesa e ciò che accadrà al mondo.

Dicono che ci sarà una grande guerra che sarà peggiore di quella che abbiamo avuto.

Ma prima, ci distruggeremo l'un l'altro abbandonando Dio e i Suoi comandamenti.

E parlano di apostasia all'interno della chiesa.

Tuttavia, molti all'interno della Chiesa hanno lavorato e stanno lavorando per sterilizzare il messaggio.

Ad esempio, il quaderno con le parole della Vergine che Cornacchiola consegnò a Pio XII è nelle mani del Vaticano e non è ancora stato pubblicato formalmente.

Ed è per questo che vediamo versioni parziali che circolano su Internet, in particolare la sua versione inglese, che omettono e distorcono il messaggio.

Ad esempio, la Vergine diede a Bruno un messaggio sull'obbedienza al Papa, ma nella versione inglese la frase è omessa: "Sei obbligato ad obbedire, a meno che quell'ordine non tocchi la fede, la moralità e la carità. Quindi, no".

E manca anche il seguente passo: "Ciò che serve è un apostolato individuale, non un apostolato monopolizzato, cioè non un monopolio esclusivo, ma lavorare per la conversione di molte anime nell'apostolato.

Dobbiamo lavorare tra le singole anime senza alcuna autorizzazione preventiva. Chi sa deve lavorare, altrimenti pecca".

La Madonna sapeva già cosa stava succedendo con la gerarchia all'interno della Chiesa e cosa sarebbe stato visibile in seguito.

Bruno Cornacchiola ebbe incontri personali con Suor Lucia di Fatima, che furono introdotti da Pio XII.

Bruno dice: "Abbiamo parlato del messaggio e di quello che la Chiesa dovrà passare a causa di sacerdoti che deviano dalla retta via.

Quanta confusione emotiva satana riesce a portare a tutte le anime!"

E ha continuato:

"Egli regna quasi in tutte le alte posizioni di comando e lavora indisturbato, impiegando i suoi aiutanti per eseguire i suoi ordini.

Satana entrerà in tutti i luoghi di comando della Chiesa e sedurrà tutti con ambizioni di vanagloria, soprattutto per eliminare la devozione a Nostra Madre e creare in tutti una freddezza verso la fede".

E conclude dicendo:

"Questo potere si estenderà su coloro che sono responsabili del bene del popolo in modo terrificante"

Il messaggio della Madonna a Fatima, a Roma a Bruno Cornacchiola e nel resto delle apparizioni attuali, è l'avvertimento divino contro il suicidio modificando la fede, la liturgia, la teologia, la pastorale e l'anima della Chiesa.

Perché allora verrà un giorno in cui il mondo civilizzato rinnegherà il suo Dio.

E quando la Chiesa dubiterà come dubitò Pietro.

Sarà tentata di credere che l'uomo è diventato Dio e che suo figlio è solo un simbolo come tanti altri.

Lo scandalo è stato evidenziato quando la gerarchia della Chiesa ha detto alla Madonna "per favore, lasciateci fare il nostro lavoro in pace", quando non ha pubblicato il segreto di Fatima nel 1960.

Figure influenti in Vaticano hanno dato le loro versioni.

Ad esempio, in un'intervista del 1990, il cardinale Silvio Oddi, amico intimo di Giovanni XXIII, affermò:

"Il segreto di Fatima contiene una triste profezia sulla Chiesa e per questo Papa Giovanni non l'ha divulgata, né Paolo VI, né Giovanni Paolo II.

Mi sembra che quello che è scritto in fondo è che il papa convocherà un concilio nel 1960 che, contrariamente alle aspettative, comporterebbe indirettamente molte difficoltà per la Chiesa".

Nel 1995 il cardinale Luigi Ciappi, teologo pontificio da Pio XII a Giovanni Paolo II, dichiarò: "Nel terzo segreto è predetta, tra l'altro, la grande apostasia nella Chiesa che inizia al vertice della Chiesa".

padre Joaquín Alonso, archivista ufficiale di Fatima, ha detto: "È del tutto possibile che il testo faccia riferimento alla crisi di fede nella Chiesa, e alla negligenza pastorale dei pastori stessi, alle strutture interne alla Chiesa stessa e alla grave negligenza pastorale dell'alta gerarchia della Chiesa".

la conseguenza di ciò fu indirettamente ammessa da Giovanni Paolo II nel 1980, a Fulda, in Germania, quando un gruppo di fedeli gli chiese cosa sarebbe accaduto alla Chiesa.

Ed egli rispose; "Con le vostre preghiere e con le mie, è possibile mitigare questa tribolazione, ma non è più possibile evitarla, perché solo così si può rinnovare la Chiesa".

"Dobbiamo essere forti, preparati e confidare in Cristo e in sua Madre. Essere molto assidui nella preghiera del rosario".

La verità è che stiamo vedendo che né i responsabili della società civile né quelli della Chiesa hanno prestato attenzione agli avvertimenti della Madonna, nonostante non sia possibile concepire avvertimenti più gravi dell'inferno, guerre, carestie, persecuzioni della Chiesa, nazioni annientate.

Né alla drammatica dimostrazione della modificazione delle leggi della natura, con i miracoli del sole, per avvertire che questi messaggi provenivano da Dio.

Stiamo parlando del miracolo del Sole avvenuto il 13 ottobre 1917 a Fatima.

Dei 4 miracoli del sole che Pio XII vide nel 1959, dove in uno di essi udì una voce che gli diceva "pentiti", secondo la sua assistente suor Pascalina.

E dei miracoli del sole avvenuti nella grotta dove la Vergine dell'Apocalisse apparve a Bruno Cornacchiola nel 1947.

Il primo miracolo del sole avvenne il 12 aprile 1980, 33° anniversario della prima apparizione della Vergine, alla presenza di 3.000 persone, tra cui 25 sacerdoti.

E poi è stato ripetuto diversi anni nella stessa data.

Bene, questo per quanto riguarda gli avvertimenti che la Madonna ci ha dato, sul mondo e sulla Chiesa.

Il che ci porta ancora una volta a invitare sacerdoti e laici a raddoppiare la preghiera e i sacrifici per la Santa Chiesa.

Forum della Vergine Maria

Vi invito a seguirmi

 


Gesù dice: 

Come ho chiamato Saulo a una vita di grazia, così chiamo voi. Come ho pronunciato il suo nome tre volte, così faccio con ciascuno di voi. 

Come ho tolto dagli occhi di Paolo le scaglie  che gli impedivano di vedere la mia magnificenza, la mia grandezza: Io tolgo anche dai vostri occhi le squame delle tenebre del peccato; tolgo le squame della vostra infedeltà a me; tolgo le scaglie delle vostre cadute, della vostra ottusità spirituale e do nuova luce ai vostri occhi perché possiate vedermi, perché possiate camminare dietro i raggi splendenti che sgorgano dalle mie Sante Piaghe, perché possiate alzare gli occhi al cielo e vedermi nel cielo tappezzato d'azzurro; perché possiate guardarvi intorno e scoprire la mia presenza nel cuore di ciascuno dei vostri fratelli. 

Così come ho fatto scendere Paolo dal suo cavallo, io faccio scendere te dal tuo orgoglio, dalla tua gabbia spirituale, dalle tue basse passioni e ti porto in un piccolo spazio del mio Sacro Cuore per rigenerarti, per rimuovere tutte le carogne del peccato che sono nel tuo cuore, per guarire e pulire le piaghe purulente della tua anima. 

Vi nascondo nelle profondità del mio essere per aprire le vostre orecchie al mio amore; a voi non dico: perché mi perseguitate; a voi vi chiamo per nome e vi invito a seguirmi.

Vi invito a uscire dai vostri spazi, dalla vostra quotidianità, dalla vostra routine, dalla vostra letargia e sonnolenza spirituale e vi invito a vedere ciò che molti non vedono. A sentire ciò che molti non possono sentire. 

Siate, figli miei, come Paolo: araldi del Vangelo; guerrieri di Dio; soldati coraggiosi che non temono la sconfitta, perché per voi non c'è sconfitta, perché per voi tutto è gloria, vittoria, trionfo. Predicate la mia Parola in tempo e fuori tempo. 

Siate araldi del mio messaggio di salvezza, del mio messaggio di liberazione. 

Consumatevi per il Regno dei Cieli, come ha fatto l'apostolo Paolo. 

Vedete che l'ho chiamato dal suo passato. 

Vedete che gli ho perdonato il suo debito di peccato. 

Vedete che ho ignorato le sue debolezze, la sua complicità nella lapidazione di Santo Stefano. 

E oggi faccio lo stesso con voi: perdono le vostre colpe, cancello il vostro passato dal libro della vostra vita. Tolgo da voi gli stessi vincoli e catene opprimenti che hanno soggiogato Paolo; li tolgo da voi e vi do la libertà. Libertà di camminare nella facilità e nell'agio dei figli di Dio. 

Vi do la libertà di amministrare bene i beni materiali e spirituali che ho messo nelle vostre mani e nei vostri cuori. 

Vi do la libertà di muovervi da un luogo all'altro annunciando la mia Parola, parlando di un regno diverso dai regni della terra. 

Chiedete l'intercessione di San Paolo per farvi diventare missionari; missionari del Cristo vivente, missionari del Cristo risorto; per farvi diventare miei apostoli, miei discepoli, miei servi inutili. 

In quale momento della vostra vita avete sentito la chiamata a una conversione perfetta e trasformante? In quale momento della vostra vita i vostri occhi si sono aperti alla luce? 

In quale momento della vostra vita avete sperimentato l'incontro del Divino Amore con me? 

In quale momento della vostra vita avete pianto amaramente per i vostri peccati, per aver tradito la fiducia che ho riposto in ognuno di voi? 

In quale momento della vostra vita vi siete allontanati da certe dottrine sorprendenti e strane, da certi pensieri anatematici ed eretici? 

In quale momento della vostra vita vi siete allontanati dalla banalità, dalla caducità del mondo, dai piaceri banali ed effimeri? 

In quale momento della vostra vita avete ascoltato la mia voce, avete sentito le mie labbra pronunciare i vostri nomi? 

In quale momento della vostra vita vi siete incamminati verso il Damasco della perdizione, verso il Damasco della rovina spirituale, verso il Damasco del giocare con ciò che è più sacro: la salvezza delle vostre anime, verso il Damasco del governare secondo i vostri interessi, i vostri capricci, verso il Damasco della rottura con la mia filiazione divina, verso il Damasco del rifiutare le mie grazie, i beni dei miei misteri che sono solito concedere alle anime semplici, alle anime credenti? 

In quale momento della vostra vita sono cadute le squame dai vostri occhi? Bilance che vi hanno fatto brancolare nel mondo, senza misurare le conseguenze delle vostre azioni, perdendo la nozione di peccato, distorcendo le mie leggi, i miei precetti, i miei comandi; camminando alla cieca nel mondo senza percepire la mia presenza, anche nella vostra miseria; anche nel vostro nulla. 

In quale momento della vostra vita avete sentito, percepito lo splendore del cielo, avete visto le serrature del cielo sempre aperte? 

In quale momento della vostra vita avete camminato guidati dalla mia luce? 

In quale momento della vostra vita vi siete sentiti perseguitati, come Paolo, accusati, emarginati? 

Esprimetemi, figli amati, senza pronunciare parole: 

i sentimenti che le mie parole producono nel vostro cuore. 

Esprimetemi le vostre emozioni. 

Esprimetemi le vostre domande. 

Le alternative che vi presento oggi. 

La scelta che vi do da fare: la via del male, la via del bene. 

La via delle tenebre, la via della luce.

La strada dell'infelicità, la strada della felicità eterna. La strada larga e spaziosa, ma sicura per la dannazione; la strada stretta, ripida e rocciosa, ma sicura per la salvezza. 

Guardate e stupitevi per qualche secondo, per qualche minuto: ho distolto Paolo dal suo cammino, dai suoi interessi, dai suoi progetti; e ho distolto anche voi dal vostro cammino, vi ho distolto dai vostri progetti, dai vostri desideri, dai vostri sogni. 

Siate docili come Paolo. Un uomo che è passato dall'essere un persecutore all'essere perseguitato. 

Non abbiate paura che domani vi lapidino perché siete miei discepoli. 

Non abbiate paura che domani sarete lapidati per essere miei seguaci. 

Non abbiate paura che in questo momento troverete voi stessi. Che in questo momento scoprirete che ci sono stati più momenti di buio che di luce; che ci sono state più debolezze che forze cristiane; che ci sono stati più giorni di cecità spirituale che di luce soprannaturale; che avete diretto la vostra vita dando appetito al vostro corpo e non agli appetiti del vostro spirito. 

Non temete che in questo momento vi sentiate piccoli, minuscoli davanti alla mia presenza. Siate semplici piccoli pulcinella; piccoli pulcinella che passano inosservati agli occhi dei superbi e degli arroganti. 

Siate altri Paolo: saper sopportare la puntura che trafigge il cuore. 

La puntura che trafigge il vostro spirito, la vostra anima da parte a parte. 

Il pungiglione che vi fa piangere. 

Il pungiglione che a volte turba il tuo spirito, ruba la pace del tuo cuore. 

Il pungiglione che vi stringe, ancora di più, alla mia croce. 

Il pungiglione che vi porta a lottare con determinazione per non cadere, per non soccombere al peccato. 

Il pungiglione che vi porta a esclamare: Abba, Padre. 

Il pungiglione che stimola la vostra coscienza a cambiare, a riordinare la vostra vita, a ripensare le vostre azioni, a rivalutare la vostra condotta. 

Il pungiglione che ti fa sentire umano, finito, terreno. Il pungiglione che ti fa sentire perso se non conti sulla mia forza, se non conti sulla mia guida, se non conti sul mio aiuto soprannaturale, se non implori la mia assistenza, la mia luce, la mia presenza. 

Il pungiglione che ha sempre accompagnato il mio apostolo Paolo. 

Il pungiglione che lo ha sempre fatto sentire debole, piccolo. 

Il pungiglione che era il recinto, il muro affinché lo spirito di orgoglio e di arroganza non potesse penetrare in lui.

Chiedetevi in questo momento: 

Qual è il pungiglione che mi lacera il cuore? 

Qual è il pungiglione che, in un certo senso, è un ostacolo alla mia crescita spirituale? 

Qual è il pungiglione che mi rende goffo nel mio cammino spirituale? 

Qual è il pungiglione che è come un tornio che fa un'incisione, un buco profondo nel mio cuore? 

Siate dunque, figli miei, annunciatori del mio Vangelo. 

Siate dunque, figli miei, come lo fu l'apostolo Paolo: valorosi nella fede, soldati valorosi e militanti di Cristo, vincitori di se stessi e del male. 

Siate dunque imitatori di Dio, come siete i miei figli prediletti, e agite con amore verso i vostri fratelli sull'esempio di colui che vi ama tanto e che si è offerto come oblazione e ostia profumatissima. 

Vi voglio come ospiti di santità. 

Vi voglio come ospiti di perfezione e di luce. 

Vi voglio come ostie diafane e limpide. Non voglio macchie, rughe, oscurità nei vostri cuori. 

Vi voglio come ostie di purezza, ostie di verginità. 

Vi voglio come ostie in cui non c'è nulla da nascondere, in cui non c'è nulla da celare. 

Vi amo come ostie profumate con la fragranza del Cielo. 

Vi amo come ostie simili al candore dei Santi Angeli. 

Vi amo come ospiti che inebriano di Amore Divino le altre creature che vi circondano. 

Vi voglio come ostie gradite alla presenza dell'Eterno Padre. 

Vi voglio come ostie alle quali nulla va censurato o rimproverato. 

Vi voglio come ostie di lode, ostie di sottomissione, ostie di abbandono della vostra volontà umana affinché la mia Volontà Divina prevalga nelle vostre vite. 

Ti voglio in oblazione perenne, in oblazione costante. 

Vi voglio in sacrificio, in immolazione, in riparazione. 

Vi voglio come martiri del Divino Amore. 

Vi voglio sempre raccolti alla mia presenza, immersi nella contemplazione quando venite al Tabernacolo. 

Vi voglio come i grandi asceti del deserto e non pensate che sia difficile scalare le vette della santità. 

È facile e semplice: se vi lasciate sedurre dalla mia voce. Se vi lasciate afferrare dalla mia Parola. Una Parola liberatrice. Una Parola che guarisce. Una Parola che trasforma. Parola viva. Perché la mia Parola opera cambiamenti nei cuori delle anime ricettive al mio messaggio salvifico e liberatorio. 

Oggi vi interpello in santità. 

Lascio tracce indelebili, indelebili nel vostro cuore. 

Vi lascio la stessa irradiazione della mia luce con cui irradiai Paolo. Ma vi faccio scendere dalla vostra superficialità. 

Vi faccio scendere dal vostro lassismo religioso. 

Vi tiro giù dalla vostra vanagloria nel mondo. 

Vi tiro giù dal sincretismo religioso che accompagna molti dei miei figli. 

Vi tiro giù dalla vostra volontà umana affinché la mia Volontà Divina possa prevalere in voi. 

16 dicembre 2009 

Che cosa succede quando la vita di qualcuno è diretta da Dio?

 


La vita diretta da Dio


Il Venerabile Fulton Sheen, nel libro The Peace of the Soul, ha detto: "La pace è il frutto dell'amore, e l'amore fiorisce nella persona orientata verso Dio. Il più grande privilegio che può capitare a un essere umano è quello di avere la sua vita diretta da Dio".

La pace che supera ogni comprensione, come ci insegna San Paolo in Filippesi 4:7, è un dono che viene da Dio, un riflesso del suo amore infinito per noi. Fulton Sheen ci ricorda che la vera pace è un frutto dell'amore, e che l'amore fiorisce nell'anima orientata verso Dio. Questo pensiero è un invito a riflettere sull'essenza della nostra vita cristiana e sulla ricerca della santità.

Nel Vangelo di Giovanni 15,5, Gesù ci dice: "Io sono la vite, voi i tralci. Chi dimora in me e io in lui, porta molto frutto; perché senza di me non puoi fare nulla". Qui comprendiamo che la pace e l'amore autentici possono essere trovati solo quando siamo radicati in Cristo. Come i tralci, la nostra forza e la nostra vitalità vengono dalla vite; senza di Lui, appassiamo e appassiamo. La pace dell'anima descritta da Sheen è quindi uno stato di intima comunione con Dio, in cui tutto il nostro essere è orientato verso il Suo amore e la Sua verità.

Il Catechismo della Chiesa Cattolica, 294, rafforza questa prospettiva affermando che «il fine ultimo della creazione è che Dio, che è il Creatore di tutte le cose, diventi "tutto in tutti" (1 Cor 15,28), cercando nello stesso tempo la sua gloria e la nostra felicità». Questo fine ultimo, che è la nostra unione con Dio, si raggiunge attraverso la piena esperienza dell'amore cristiano. Questo amore è un dono riversato nei nostri cuori dallo Spirito Santo (cfr. Rm 5,5) e si manifesta in gesti concreti di carità, bontà, pazienza e perdono.

La Vergine Maria, che la Chiesa venera come modello perfetto di amore e di obbedienza a Dio, è per tutti noi una suprema ispirazione. Nel Magnificat, Maria proclama: «L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore» (Lc 1,46-47). La sua vita è una testimonianza di totale abbandono e guida a Dio, che si traduce in una pace profonda e indisturbata anche di fronte alle sfide più grandi.

Il più grande privilegio che può capitare a un essere umano, come sottolinea Sheen, è quello di avere la propria vita diretta da Dio. Ciò implica una fiducia assoluta nella provvidenza divina, un abbandono incondizionato alla Sua volontà. Sant'Agostino, nelle sue Confessioni, esprime questa realtà quando dice: "Tu ci hai creati per te stesso, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te". La vera pace dell'anima, quindi, si raggiunge quando ci abbandoniamo completamente a Dio, permettendo a Lui di dirigere i nostri passi.

In un mondo spesso segnato da disordini e tumulti, il messaggio di Sheen è un faro di speranza. La pace non è l'assenza di problemi, ma la presenza di Dio nella nostra vita. Quando lasciamo che l'amore di Dio fiorisca nei nostri cuori, guidandoci in tutte le cose, troviamo la vera pace. Noi, come Maria, diciamo con fiducia: "Ecco la serva del Signore; avvenga di me secondo la tua parola» (Lc 1,38), lasciando che l'amore divino trasformi la nostra esistenza e ci conduca alla pace eterna.

di Altair Fonseca 

I FIORETTI DI SAN GASPARE

 


Il puzzo dei peccati

Tra le luminose figure di sacerdoti che, guidati da Gaspare, lo affiancarono nella fondazione del nuovo Istituto e ne furono anche i capisaldi, vi fu quella «candidissima» del giovane D. Vincenzo Tani, della nobile famiglia dei Marchesi Tani. Nonostante la ferma opposizione del padre, essendo egli il primogenito, rinunciò al marchesato e accorse tra quei primissimi che, commossi dalla sapiente eloquenza e dalle virtù di Gaspare, lo avevano seguito. Gaspare aveva avuto da Dio, tra gli altri doni, quello d'una potente attrattiva per cui tanti, sia sacerdoti che laici, pronti ad abbandonare tutto chiedevano di diventare dei suoi.

Sappiamo come a Roma, quando Gaspare parlava del nuovo Istituto che sarebbe stato intitolato al Prez.mo Sangue, molti sacerdoti si dichiaravano prontissimi a farne parte. Invece, quando arrivò il momento di cambiare la vita di città con il vecchio Convento di S. Felice, quasi tutti si ritirarono. Ma il giovane D. Vincenzo, che con l'Albertini e Gaspare, faceva parte della Confraternita del Prez.mo Sangue eretta nella basilica di S. Nicola in Carcere, lo seguì immediatamente. Anzi, fu proprio la sua grande devozione al Sangue di Gesù, che gli fece prediligere la Congregazione di S. Gaspare ad altri Istituti, che, per le sue virtù, se lo contendevano. Così fu tra i quattro presenti alla nascita della Congregazione nel Convento di 5. Felice il 15 agosto 1815.

Di lui scrive il Merlini: «Di costumi candidissimi, per conservarsi tale faceva grandi penitenze fino al punto di grave nocumento alla sua gracile salute. Fece voto di dedicarsi all'assistenza dei carcerati e dei malati negli ospedali e di far lunghi pellegrinaggi a piedi, anche quando, per motivo di ministero, doveva recarsi in lontani paesi, sfidando i grandi calori estivi e le intemperie e rigidità d'inverno».

Narrano testimoni oculari degni di fede, che il Signore gradiva molto tali penitenze, perché più volte lo incontravano senza ombrello sotto 1' imperversare del temporale, imperturbabile, come nulla fosse, rapito nella lettura del breviario. Notarono che un misterioso raggio di sole, pur nella tormenta, precedeva i suoi passi. Con la scusa di baciargli la mano lo avvicinavano e notavano con stupore che le vesti erano perfettamente asciutte.

Con umiltà si prestava ai servizi più bassi; non aveva mai un baiocco in tasca, perché donava tutto ai poverelli, perfino vesti, scarpe, coperte, lenzuola e materassi.

Altro dono di Dio era quello di leggere nelle coscienze, fino al punto di sentire il puzzo dei peccati.

Si racconta, e non è una favola, che accostando un giovane lo esortò a confessarsi. Avendogli quello risposto che non aveva nulla da confessare, D. Vincenzo gli rivelò le colpe delle quali s'era macchiato. Il giovane irritato cominciò a percuoterlo col bastone ed egli, anziché reagire, s'inginocchiò e ai colpi rispondeva con la preghiera. Ma fu il giovane a stancarsi per primo, si ravvide e, inginocchiatosi al suo fianco, si confessò.

D. Vincenzo aprì il catalogo dei morti della Congregazione. «Fu il primo - disse S. Gaspare - a presentarsi davanti a Dio con le insegne della Congregazione. O felice presagio per tutti noi, che un santo ci abbia preceduto!».

Devotissimo della Madonna scrisse anche un toccante libro: L'inferno chiuso ai veri devoti di Maria - e spirò col suo soave nome sulle labbra, all' età di soli 50 anni!

Così è scritto nelle cronache dell' Istituto: «D. Vincenzo Tani fu il primo col titolo glorioso di Missionario del Prezioso Sangue ad entrare per le porte beate del Cielo. Gli eletti si rallegrarono accogliendo questo primo fiore di una pianta novella che Dio suscitò nella sua vigna, ripetendo commossi con lui il canto sublime dell' Apocalisse: «Ci hai redenti, o Signore, col tuo Sangue!».