Gesù dice:
Come ho chiamato Saulo a una vita di grazia, così chiamo voi. Come ho pronunciato il suo nome tre volte, così faccio con ciascuno di voi.
Come ho tolto dagli occhi di Paolo le scaglie che gli impedivano di vedere la mia magnificenza, la mia grandezza: Io tolgo anche dai vostri occhi le squame delle tenebre del peccato; tolgo le squame della vostra infedeltà a me; tolgo le scaglie delle vostre cadute, della vostra ottusità spirituale e do nuova luce ai vostri occhi perché possiate vedermi, perché possiate camminare dietro i raggi splendenti che sgorgano dalle mie Sante Piaghe, perché possiate alzare gli occhi al cielo e vedermi nel cielo tappezzato d'azzurro; perché possiate guardarvi intorno e scoprire la mia presenza nel cuore di ciascuno dei vostri fratelli.
Così come ho fatto scendere Paolo dal suo cavallo, io faccio scendere te dal tuo orgoglio, dalla tua gabbia spirituale, dalle tue basse passioni e ti porto in un piccolo spazio del mio Sacro Cuore per rigenerarti, per rimuovere tutte le carogne del peccato che sono nel tuo cuore, per guarire e pulire le piaghe purulente della tua anima.
Vi nascondo nelle profondità del mio essere per aprire le vostre orecchie al mio amore; a voi non dico: perché mi perseguitate; a voi vi chiamo per nome e vi invito a seguirmi.
Vi invito a uscire dai vostri spazi, dalla vostra quotidianità, dalla vostra routine, dalla vostra letargia e sonnolenza spirituale e vi invito a vedere ciò che molti non vedono. A sentire ciò che molti non possono sentire.
Siate, figli miei, come Paolo: araldi del Vangelo; guerrieri di Dio; soldati coraggiosi che non temono la sconfitta, perché per voi non c'è sconfitta, perché per voi tutto è gloria, vittoria, trionfo. Predicate la mia Parola in tempo e fuori tempo.
Siate araldi del mio messaggio di salvezza, del mio messaggio di liberazione.
Consumatevi per il Regno dei Cieli, come ha fatto l'apostolo Paolo.
Vedete che l'ho chiamato dal suo passato.
Vedete che gli ho perdonato il suo debito di peccato.
Vedete che ho ignorato le sue debolezze, la sua complicità nella lapidazione di Santo Stefano.
E oggi faccio lo stesso con voi: perdono le vostre colpe, cancello il vostro passato dal libro della vostra vita. Tolgo da voi gli stessi vincoli e catene opprimenti che hanno soggiogato Paolo; li tolgo da voi e vi do la libertà. Libertà di camminare nella facilità e nell'agio dei figli di Dio.
Vi do la libertà di amministrare bene i beni materiali e spirituali che ho messo nelle vostre mani e nei vostri cuori.
Vi do la libertà di muovervi da un luogo all'altro annunciando la mia Parola, parlando di un regno diverso dai regni della terra.
Chiedete l'intercessione di San Paolo per farvi diventare missionari; missionari del Cristo vivente, missionari del Cristo risorto; per farvi diventare miei apostoli, miei discepoli, miei servi inutili.
In quale momento della vostra vita avete sentito la chiamata a una conversione perfetta e trasformante? In quale momento della vostra vita i vostri occhi si sono aperti alla luce?
In quale momento della vostra vita avete sperimentato l'incontro del Divino Amore con me?
In quale momento della vostra vita avete pianto amaramente per i vostri peccati, per aver tradito la fiducia che ho riposto in ognuno di voi?
In quale momento della vostra vita vi siete allontanati da certe dottrine sorprendenti e strane, da certi pensieri anatematici ed eretici?
In quale momento della vostra vita vi siete allontanati dalla banalità, dalla caducità del mondo, dai piaceri banali ed effimeri?
In quale momento della vostra vita avete ascoltato la mia voce, avete sentito le mie labbra pronunciare i vostri nomi?
In quale momento della vostra vita vi siete incamminati verso il Damasco della perdizione, verso il Damasco della rovina spirituale, verso il Damasco del giocare con ciò che è più sacro: la salvezza delle vostre anime, verso il Damasco del governare secondo i vostri interessi, i vostri capricci, verso il Damasco della rottura con la mia filiazione divina, verso il Damasco del rifiutare le mie grazie, i beni dei miei misteri che sono solito concedere alle anime semplici, alle anime credenti?
In quale momento della vostra vita sono cadute le squame dai vostri occhi? Bilance che vi hanno fatto brancolare nel mondo, senza misurare le conseguenze delle vostre azioni, perdendo la nozione di peccato, distorcendo le mie leggi, i miei precetti, i miei comandi; camminando alla cieca nel mondo senza percepire la mia presenza, anche nella vostra miseria; anche nel vostro nulla.
In quale momento della vostra vita avete sentito, percepito lo splendore del cielo, avete visto le serrature del cielo sempre aperte?
In quale momento della vostra vita avete camminato guidati dalla mia luce?
In quale momento della vostra vita vi siete sentiti perseguitati, come Paolo, accusati, emarginati?
Esprimetemi, figli amati, senza pronunciare parole:
i sentimenti che le mie parole producono nel vostro cuore.
Esprimetemi le vostre emozioni.
Esprimetemi le vostre domande.
Le alternative che vi presento oggi.
La scelta che vi do da fare: la via del male, la via del bene.
La via delle tenebre, la via della luce.
La strada dell'infelicità, la strada della felicità eterna. La strada larga e spaziosa, ma sicura per la dannazione; la strada stretta, ripida e rocciosa, ma sicura per la salvezza.
Guardate e stupitevi per qualche secondo, per qualche minuto: ho distolto Paolo dal suo cammino, dai suoi interessi, dai suoi progetti; e ho distolto anche voi dal vostro cammino, vi ho distolto dai vostri progetti, dai vostri desideri, dai vostri sogni.
Siate docili come Paolo. Un uomo che è passato dall'essere un persecutore all'essere perseguitato.
Non abbiate paura che domani vi lapidino perché siete miei discepoli.
Non abbiate paura che domani sarete lapidati per essere miei seguaci.
Non abbiate paura che in questo momento troverete voi stessi. Che in questo momento scoprirete che ci sono stati più momenti di buio che di luce; che ci sono state più debolezze che forze cristiane; che ci sono stati più giorni di cecità spirituale che di luce soprannaturale; che avete diretto la vostra vita dando appetito al vostro corpo e non agli appetiti del vostro spirito.
Non temete che in questo momento vi sentiate piccoli, minuscoli davanti alla mia presenza. Siate semplici piccoli pulcinella; piccoli pulcinella che passano inosservati agli occhi dei superbi e degli arroganti.
Siate altri Paolo: saper sopportare la puntura che trafigge il cuore.
La puntura che trafigge il vostro spirito, la vostra anima da parte a parte.
Il pungiglione che vi fa piangere.
Il pungiglione che a volte turba il tuo spirito, ruba la pace del tuo cuore.
Il pungiglione che vi stringe, ancora di più, alla mia croce.
Il pungiglione che vi porta a lottare con determinazione per non cadere, per non soccombere al peccato.
Il pungiglione che vi porta a esclamare: Abba, Padre.
Il pungiglione che stimola la vostra coscienza a cambiare, a riordinare la vostra vita, a ripensare le vostre azioni, a rivalutare la vostra condotta.
Il pungiglione che ti fa sentire umano, finito, terreno. Il pungiglione che ti fa sentire perso se non conti sulla mia forza, se non conti sulla mia guida, se non conti sul mio aiuto soprannaturale, se non implori la mia assistenza, la mia luce, la mia presenza.
Il pungiglione che ha sempre accompagnato il mio apostolo Paolo.
Il pungiglione che lo ha sempre fatto sentire debole, piccolo.
Il pungiglione che era il recinto, il muro affinché lo spirito di orgoglio e di arroganza non potesse penetrare in lui.
Chiedetevi in questo momento:
Qual è il pungiglione che mi lacera il cuore?
Qual è il pungiglione che, in un certo senso, è un ostacolo alla mia crescita spirituale?
Qual è il pungiglione che mi rende goffo nel mio cammino spirituale?
Qual è il pungiglione che è come un tornio che fa un'incisione, un buco profondo nel mio cuore?
Siate dunque, figli miei, annunciatori del mio Vangelo.
Siate dunque, figli miei, come lo fu l'apostolo Paolo: valorosi nella fede, soldati valorosi e militanti di Cristo, vincitori di se stessi e del male.
Siate dunque imitatori di Dio, come siete i miei figli prediletti, e agite con amore verso i vostri fratelli sull'esempio di colui che vi ama tanto e che si è offerto come oblazione e ostia profumatissima.
Vi voglio come ospiti di santità.
Vi voglio come ospiti di perfezione e di luce.
Vi voglio come ostie diafane e limpide. Non voglio macchie, rughe, oscurità nei vostri cuori.
Vi voglio come ostie di purezza, ostie di verginità.
Vi voglio come ostie in cui non c'è nulla da nascondere, in cui non c'è nulla da celare.
Vi amo come ostie profumate con la fragranza del Cielo.
Vi amo come ostie simili al candore dei Santi Angeli.
Vi amo come ospiti che inebriano di Amore Divino le altre creature che vi circondano.
Vi voglio come ostie gradite alla presenza dell'Eterno Padre.
Vi voglio come ostie alle quali nulla va censurato o rimproverato.
Vi voglio come ostie di lode, ostie di sottomissione, ostie di abbandono della vostra volontà umana affinché la mia Volontà Divina prevalga nelle vostre vite.
Ti voglio in oblazione perenne, in oblazione costante.
Vi voglio in sacrificio, in immolazione, in riparazione.
Vi voglio come martiri del Divino Amore.
Vi voglio sempre raccolti alla mia presenza, immersi nella contemplazione quando venite al Tabernacolo.
Vi voglio come i grandi asceti del deserto e non pensate che sia difficile scalare le vette della santità.
È facile e semplice: se vi lasciate sedurre dalla mia voce. Se vi lasciate afferrare dalla mia Parola. Una Parola liberatrice. Una Parola che guarisce. Una Parola che trasforma. Parola viva. Perché la mia Parola opera cambiamenti nei cuori delle anime ricettive al mio messaggio salvifico e liberatorio.
Oggi vi interpello in santità.
Lascio tracce indelebili, indelebili nel vostro cuore.
Vi lascio la stessa irradiazione della mia luce con cui irradiai Paolo. Ma vi faccio scendere dalla vostra superficialità.
Vi faccio scendere dal vostro lassismo religioso.
Vi tiro giù dalla vostra vanagloria nel mondo.
Vi tiro giù dal sincretismo religioso che accompagna molti dei miei figli.
Vi tiro giù dalla vostra volontà umana affinché la mia Volontà Divina possa prevalere in voi.
16 dicembre 2009
Nessun commento:
Posta un commento