domenica 6 luglio 2025

L'ANTICA MEZZALUNA VERDE

 


Abramo, per ordine di Dio, lascia la sua Caldea e parte per Canaan. Il patriarca si stabilisce a Sichem, Beersheba o Hebron.

Sulla mappa, la linea rossa mostra il viaggio, partendo da Ur di Caldea, attraverso la Mesopotamia fino a raggiungere Haran, la sua prima tappa.

Prosegue poi il viaggio fino a raggiungere Canaan, la Terra Promessa. Il viaggio si svolge attraverso la cosiddetta Mezzaluna verde o fertile.


Vediamo come la Genesi ce ne parla.

Genesi 12

La vocazione di Abramo

1Il Signore disse ad Abram:


"Esci dal tuo paese, dalla tua stirpe e dalla casa di tuo padre, verso il paese che io ti indicherò. 2Perché farò di te una grande nazione e ti benedirò; renderò grande il tuo nome e sarai una benedizione. 3Io benedirò chi ti benedice e maledirò chi ti maledice; e in te saranno benedette tutte le tribù della terra".

4Abram partì, come gli aveva ordinato Yahweh, e Lot andò con lui. Abram aveva settantacinque anni quando lasciò Haran. 5Abram prese Sarai, sua moglie, e Lot, figlio di suo fratello, con tutti i loro beni e con le famiglie che avevano allevato a Haran. Partirono per il paese di Canaan e arrivarono nel paese di Canaan.

6Abran attraversò il paese fino al luogo di Sichem, alla quercia di Moreh. 7Allora Yahweh apparve ad Abram e disse: "Alla tua discendenza darò questa terra". Lì eresse un altare a Yahweh che gli era apparso. 8Da lì andò sul monte a est di Betel, dove piantò la sua tenda, con Betel a ovest e Ai a est. Lì costruì un altare a Yahweh e invocò il nome di Yahweh. 9Abramo piantò la sua tenda e partì a tappe verso il Negeb.

Abramo scende con Sara in Egitto.

10Ma c'era una carestia nel paese, così Abram scese in Egitto per soggiornarvi, perché la carestia era grande nel paese. 11Quando stava per entrare in Egitto, disse a Sarai sua moglie: "Guarda, so che sei una bella donna; 12quando gli Egiziani ti vedranno, diranno: "Questa è sua moglie"; e uccideranno me, ma lasceranno te viva".

13Dimmi dunque, ti prego, che sei mia sorella, affinché mi vada bene per il tuo bene e la mia vita sia salvata per il tuo bene". 14Quando Abram entrò in Egitto, gli Egiziani videro che la donna era molto bella. 15Anche i cortigiani del faraone la videro e la lodarono al faraone, così la donna fu portata al palazzo del faraone. 16Trattò Abram molto bene a causa sua, e gli furono date pecore, bestiame, asini, servi e serve, asini e cammelli. 17Ma Yahweh colpì il faraone con grandi piaghe, lui e la sua famiglia, a causa di Sarai, moglie di Abram. 18Allora il faraone chiamò Abram e gli disse: "Che cosa mi hai fatto? Perché non mi hai detto che era tua moglie? 19Perché hai detto: "È mia sorella", affinché la prendessi in moglie? Ecco tua moglie; prendila e vai". 20Il Faraone diede ordini su di lui ai suoi uomini, che fecero partire lui e sua moglie con tutto ciò che possedeva.

 

Genesi 13

Abramo e Lot

1Dall'Egitto Abram salì nel Negeb, lui, sua moglie e tutti i suoi beni, e Lot con lui. 2Abram era molto ricco di greggi, argento e oro. 3Poi tornò, camminando per gradi, dal Negeb a Betel, dove si era accampato all'inizio, tra Betel e Ai, 4al luogo dell'altare che aveva eretto in precedenza; e lì Abramo invocò il nome di Jahvè.

5Anche Lot, che era con Abramo, aveva greggi, armenti e tende. 6Ma il paese non permise loro di vivere insieme, perché i loro beni erano troppo grandi e non potevano abitare insieme. 7Così nacque una lotta tra i pastori delle greggi di Abram e i pastori delle greggi di Lot. Inoltre, a quel tempo, in quella regione abitavano i Cananei e i Perizziti. 8Abram disse quindi a Lot: "Non ci sia lotta, ti prego, tra me e te, né tra i miei mandriani e i tuoi mandriani, perché siamo fratelli". 9Non c'è forse tutta la terra davanti a te? Ti prego di separarti da me. Se voi andate a sinistra, io andrò a destra; e se voi andate a destra, io andrò a sinistra. 10Allora Lot alzò gli occhi e vide tutta la pianura del Giordano, tutta irrigata, fino ai confini di Segor. Prima che il Signore distruggesse Sodoma e Gomorra, questa regione era come il giardino del Signore, come la terra d'Egitto. 11Allora Lot scelse per sé tutta la pianura del Giordano e si spostò verso est; così si separarono l'uno dall'altro. 12Abram si stabilì nel paese di Canaan e Lot abitò nelle città della pianura, dove piantò le sue tende fino a Sodoma. 13Ma gli abitanti di Sodoma erano malvagi e grandi peccatori davanti a Yahweh.

La nuova benedizione di Abramo

14E Yahweh disse ad Abram, dopo che Lot si fu separato da lui: "Alza gli occhi e guarda dal luogo in cui ti trovi, verso il nord e verso il sud, verso l'est e verso l'ovest; 15perché tutto il paese che vedi, io lo darò a te e alla tua discendenza per sempre". 16E renderò la tua discendenza (numerosa) come la polvere della terra. Se fosse possibile contare la polvere della terra, si potrebbero contare anche i vostri discendenti. 17Alzati, percorri il paese, per tutta la sua lunghezza e per tutta la sua larghezza, perché io te lo darò". 18Abram piantò le tende e venne a stabilirsi nel querceto di Mamre, vicino a Ebron, dove costruì un altare a Yahweh.


L'AREA OGGI


Riuscite a identificare la Mezzaluna verde su questa mappa?

Certo che si può, è molto semplice.

La cosa triste di quest'area con così tanta storia biblica è che sarà devastata. Una bomba atomica cadrà vicino ad essa. Non proprio nel posto giusto, ma abbastanza vicino da trasformare quest'area fertile in un deserto. Il Monte Ararat non sarà più visibile.

Israele non sarà toccato da quella bomba; il fungo si vedrà in lontananza.

Non lasciate passare un giorno senza pregare per la pace nel mondo.

Gesù nel campo di Dothaim

 


Secondo le visioni del  

Ven. Anna Caterina Emmerick 


LA VITA DI GESÙ CRISTO E DELLA SUA SANTISSIMA MADRE

(Dalla fine della prima Pasqua alla prigionia di San Giovanni Battista)


Gesù nel campo di Dothaim


Gesù insegnò qui in questo campo facendo paragoni sul taglio, la mietitura e la legatura delle spighe: è lo stesso campo dove, passando con i suoi discepoli, raccolse alcune spighe e le sgranò per mangiarle. Passava da un gruppo all'altro dei lavoratori e parlava del seminatore e del campo sassoso, perché anche qui il terreno era pieno di pietre. Disse che era venuto per raccogliere i chicchi buoni e raccontò la parabola della zizzania tra il grano buono. Paragonò il raccolto al regno di Dio. Raccontava la parabola durante le pause dal lavoro e passava da un campo all'altro. I covoni rimanevano lì in piedi; solo le spighe venivano tagliate e legate a forma di croce. Nel pomeriggio, terminato il raccolto, tenne una grande lezione davanti a tutti i lavoratori, su una collinetta. Approfittando di un ruscello che scorreva lì, parlò del corso mite e tranquillo che porta benedizione, della grazia che passa, esprimendo che quella grazia deve essere diretta sul campo del nostro cuore. Poi mandò due discepoli di Giovanni ad Ain6n per dire ai discepoli che erano lì di andare a Macherus per tranquillizzare il popolo, poiché Gesù sapeva che a Macherus si era verificato un grande tumulto a causa di Giovanni. Infatti, molti battezzandi erano giunti ad Ain6n e, quando seppero che il profeta era stato fatto prigioniero da Erode, si recarono a Macherus e molti cominciarono a gridare che Giovanni doveva essere liberato, che doveva insegnare e battezzare; lanciarono anche pietre contro il castello di Erode, il quale fece capire che non era lì, mentre ordinava alle guardie di chiudere bene le porte.

Nel pomeriggio Gesù insegnò in un'altra casa di pastori, vicino a Gennebris, facendo paragoni, tra cui quello del granello di senape. L'uomo nella cui casa alloggiava si lamentò con Gesù di un vicino che da tempo gli aveva causato molti danni al suo campo, agendo contro la giustizia. Gesù andò con l'uomo al campo chiedendogli di indicare dove e quanto fosse il danno subito. Era un pezzo di campo piuttosto considerevole quello che gli era stato tolto e l'uomo si lamentava di non riuscire a capirsi con il suo vicino. Gesù gli chiese se con ciò che aveva potesse ancora mantenere se stesso e la sua famiglia, e l'uomo rispose di sì, che aveva un buon reddito, nonostante tutto. Il Signore replicò allora che non aveva perso nulla; che nulla ci giova, finché si ha di che vivere, questo basta; che anche se avesse dato di più a quell'uomo insaziabile per soddisfare la sua fame di beni terreni. Gli disse che tutto ciò che avrebbe lasciato qui con animo gioioso per mantenere la pace, lo avrebbe ritrovato nel suo regno; che quell'uomo agiva in conformità con il suo ideale, che era quello di avere un regno sulla terra, e crescere e prosperare in questo mondo e che non voleva sapere nulla di un altro regno; che prendesse esempio dal comportamento di quell'uomo e vedesse dove conveniva ingrandirsi e che cercasse di acquisire e aumentare i beni nel regno di Dio. Gesù prese come punto di paragone un fiume, di cui disse: se da un lato è impetuoso, mangia e porta via la terra, distruggendo, dall'altro, ben diretto, può fertilizzare la terra. Era un paragone simile a quello dell'amministratore, nella cui parabola si può vedere il desiderio di ricchezze e l'avidità terrena ottenute con astuzia e inganno, e ciò che il buono deve fare per ottenere i beni spirituali. Il benessere temporale e terreno si contrappone a quello spirituale e celeste. L'insegnamento era un po' velato, ma era adatto al caso degli ebrei e della loro religione, perché capivano e apprezzavano tutto in modo terreno e corporeo.

Era questo il campo dove si trovava il pozzo di Giuseppe, e Gesù raccontò una disputa simile dell'Antico Testamento in cui Abramo diede a Lot ciò che gli chiedeva. Gesù, spiegando questo stesso concetto, disse: «Dove sono i figli di Lot? In cambio, Abramo non ha ricevuto tutto per aver lasciato quello? Non si dovrebbe forse fare come Abramo? Non gli è stato promesso il regno? Non lo ha forse ricevuto?». E quel regno non è altro che una figura del regno di Dio, e la lite di Lot contro Abramo è una figura della lite di quest'uomo con il suo vicino: che agisca allora come Abramo e si assicuri il regno di Dio. Gesù citò il passo di questa questione tra Lot e Abramo (Genesi, 13-7). E parlò a lungo di questo argomento e del regno di Dio14 davanti a tutti i lavoratori riuniti dopo il raccolto. Quel proprietario ingiusto del campo era presente con i suoi aiutanti, ma rimase in silenzio, a una certa distanza. Quest'uomo aveva incitato i suoi a interrompere Gesù con alcune domande fastidiose. Così uno di loro chiese cosa intendesse dire con il suo insegnamento e cosa si dovesse dedurre da tutto ciò. Gesù rispose in modo tale che non poterono fare nulla con la risposta. Disse qualcosa del tipo: «Per alcuni questo insegnamento sarà lungo, per altri sarà breve», e continuò facendo paragoni con il raccolto, il seminatore, la mietitura, lo scarto della zizzania, e poi il pane e il cibo della vita eterna.

L'uomo che accolse Gesù seguì i suoi insegnamenti: non solo non accusò il suo vicino, ma mise i suoi beni a disposizione della comunità cristiana e i suoi figli divennero discepoli di Gesù. Qui si parlava molto degli erodiani, e la gente si lamentava che spiavano tutto e che poco tempo prima avevano accusato e portato davanti ai tribunali di Gerusalemme diversi adulteri di qui e di Cafarnao, che sarebbero stati giudicati. Desideravano che persone del genere fossero allontanate da loro, poiché non potevano rassegnarsi a essere sempre spiati dagli erodiani. Gesù parlò apertamente contro questi erodiani. Disse alle persone di guardarsi dal peccato, ma anche dai giudizi e dall'ipocrisia degli altri. Che ognuno deve riconoscere i propri peccati prima di giudicare gli altri. Parlò della cattiva condotta di quella gente e insegnò secondo il capitoletto di Isafas, che era stato letto il sabato precedente nella sinagoga, riferendosi ai cani muti che non abbaiano. che non evitano i peccati e che lacerano le persone e disse loro che quegli erodiani accusavano e portavano a Gerusalemme gli adulteri, mentre il loro capo e amico Erode viveva in adulterio. Insegnò anche alle persone come riconoscere gli erodiani. Qui, in diverse capanne nei dintorni, c'erano alcuni malati e invalidi a causa di incidenti sul lavoro.

Gesù visitò queste capanne e guarì i buoni e disse loro di tornare al loro insegnamento e al loro lavoro. Così fecero, rendendo grazie e cantando lodi a Dio.


Salvami!

 


Salvami, Signore, con la tua presenza eucaristica!

Con la tua presenza santissima, salvami da un mondo così compiacente verso il peccato.

Con la tua presenza piena d'amore, salvami dal mio egoismo e dal ripiegamento su me stesso.

Con la tua presenza pura, salvami da ogni pensiero, da ogni desiderio impuro.

Con la tua presenza che irradia la bontà, salvami dalla severità nei miei giudizi e nei miei atteggiamenti.

Con la tua presenza dolce e pacificante, salvami dalla violenza delle mie passioni.

Con la tua presenza sorridente, salvami da ogni cattiveria e da ogni irrigidimento.

Con la tua presenza infallibilmente fedele, salvami dalle mie incostanze e dalle mie infedeltà.

Con la tua presenza sicura e stabile salvami dalla mia fragilità e dalla mia debolezza.

Con la tua presenza vigilante, salvami dalle mie imprudenze e dalle mie leggerezze.

Con la tua presenza contemplativa, salvami dalle mie agitazioni e dalle mie dissipazioni.

Per salvarmi, fa' penetrare la tua presenza profondamente in me, fino al fondo del mio cuore.


Pochissime persone al mondo oggi hanno una fede o la fede in Dio.

 


Mia amata figlia prediletta, quando le persone ti accusano di diffondere la paura attraverso questi Messaggi, allora devono capire le Mie vere intenzioni. La paura viene dalla malvagità di coloro che sono intrisi dell‟oscurità nella loro anima, che vivono in mezzo a voi. I vostri nemici sono i Miei nemici. Essi creeranno una falsa spiritualità in ogni nazione ed essa non verrà da Me. Avranno molto fascino e si infiltreranno tra le persone più influenti al fine di diffondere la falsa dottrina della new age, dalle origini sataniche. Molti considerano queste azioni terribili come se fossero un innocuo divertimento, ma dietro la facciata apparentemente innocente si cela un astuto piano per liberare il mondo dalla sua fede nella Santa Trinità. 

Pochissime persone al mondo oggi hanno una fede o la fede in Dio e così quando i servi di Satana presenteranno loro falsi valori, una falsa spiritualità e il paganesimo, molti saranno sedotti. Essi saranno attratti da falsi appelli caritatevoli per i diritti di coloro che cercano l‟approvazione per le loro vite, che sfidano le leggi stabilite dal Padre Mio. Poiché la loro fede in Dio è debole, saranno aperti alle menzogne. Essi invece adoreranno un falso dio, l‟anticristo. 

Vi dico queste cose, perché sono la Verità. Perché non dovrei avvertirvi di queste cose? Io sono il vostro Salvatore, e mi sto preparando per salvare tutti voi, alla fine, dopo questo periodo prolungato e doloroso. L‟uomo ha sofferto indicibili sofferenze a causa di Satana. Un gran numero di persone non capiscono fino a che punto egli distrugga la vita. Egli rovina le vostre relazioni con le altre persone, vi attira verso i vizi che vi distruggono, vi cambiano e vi imprigionano. Non importa quello che vi dà, vi sentirete sempre vuoti. Continuerete a cadere e cadere fino ad essere coinvolti in atti depravati e contro natura e non ci troverete nessuna soddisfazione. Solo Io, Gesù Cristo, posso portare la vera pace, l‟amore e la salvezza. Poiché la vostra vita sulla Terra sarà cambiata oltre la vostra immaginazione, a causa dell‟anticristo, Io devo avvertirvi. Devo farlo non per farvi paura, ma per prepararvi alla Verità. Solo la Verità vi libererà dalla malvagità di coloro che vivono, respirano e moriranno a causa della loro fedeltà a Satana e ai suoi demoni.  

Solo Io, Gesù, sono la vostra via per cercare sollievo dalla persecuzione che queste persone malvagie, astute e ingannevoli faranno pesare sul mondo. 

Il vostro Gesù. 

25 Ottobre 2013

sabato 5 luglio 2025

IL PICCOLO RESTO FEDELE

 


Per capire un po' di più


Dio Padre:

Ringraziatemi dunque, piccoli Miei, voi, il resto fedele che rimarrà dopo la tribolazione e che darà inizio al Mondo dell'Amore, ringraziatemi per tutto ciò che vi ho permesso.

 Questi sono tempi, piccoli Miei, per unire di nuovo il genere umano, in un solo pensiero, in una sola parola, in un solo essere.

I confini finiranno; vi unirete tutti come una vera famiglia; vi lascerete muovere dalla Mia Volontà. Il cammino, il vostro esilio, è stato lungo, ma a causa del vostro errore: invece di lottare contro di esso, lo avete mantenuto e non lo avete lasciato andare.

Siete un popolo dalla cervice dura che non vuole capire che da Me, vostro Dio, potete ottenere solo il Bene. Siete un popolo dalla cervice dura che diffida della Mia Bontà, perché non capite che siete Mia Creazione e che siete Miei figli. Io sono il miglior Padre che possiate immaginare, un Padre amorevolissimo, un Padre rispettoso, ma soprattutto un Padre che vi insegna a fare solo il bene e che si aspetta che voi rispondiate in quel bene.

Ringraziatemi dunque, miei piccoli, voi, il fedele residuo che rimarrà dopo la tribolazione e che darà inizio al Mondo dell'Amore. 

Certamente, per molti di voi, imparare è doloroso, a causa della vostra stoltezza, perché non avete agito con saggezza. Se aveste accolto le Mie parole e i Miei insegnamenti fin dall'inizio, vi sareste risparmiati molto dolore nella vostra vita e in quella dei vostri cari. Ma ora, mentre entrate in quel cambiamento, godrete di ciò che vi darò. Imparate dunque dai vostri errori passati, così da poter rimanere con Me, strettamente uniti per molti anni a venire, e così continuerò a coccolarvi, come il fedele residuo, che è rimasto con Me, nonostante le dure prove che ha sopportato.


Di seguito un testo scritto da Germán Mazuelo Leytón.

Di fronte alla Rivoluzione e alla decadenza, ci deve essere indubbiamente una reazione da parte del Popolo di Dio, come ci mostra l'Antico Testamento. Il Popolo Eletto ha attraversato gravi crisi, soprattutto durante l'esilio in Egitto e Babilonia, ma Dio ha sempre riservato un resto che è diventato il seme fertile di nuove eredità, che si sono evolute sempre più in alto.

Uno dei profeti ispirati più interessanti è Amos, un povero volontario di origine contadina. La sua argomentazione è: Dio vuole salvare il suo popolo che resiste all'invito del Cielo, e sarà punito da Yahweh come merita la sua ostinazione.

Eppure, nella profezia di Amos, emerge la realtà del resto di Israele, cioè di una porzione sana che obbedirà al Signore e rimarrà unita a Lui come un amico intimo da cui riceverà ogni sorta di doni.

In un tempo in cui il declino della religione, anche tra i cristiani, viene criticato per il numero di cattivi osservatori, simili ai contemporanei di Amos, si sottolinea che vi è anche una buona parte di cristiani retti, sinceri con Dio, disposti a obbedire ai suoi ordini, desiderosi di dare soddisfazione al loro Creatore.

In mezzo all'immenso lutto di Israele per i castighi ricevuti dal suo Dio, vi è un lampo di speranza, come un raggio consolante che illumina la tiepidezza.

Il profeta Amos afferma: Cercate il bene e non il male, affinché viviate, e così il Signore degli eserciti sarà con voi, come dite. Odiate il male e amate il bene, e ristabilite la giustizia nel foro; forse il Signore, il Dio degli eserciti, avrà pietà del resto di Giuseppe.[10]

Tutto l'Antico Testamento è una lotta aperta tra Dio che desidera essere un vero Padre per il suo popolo eletto e la miseria degli Israeliti che disobbediscono a Dio e lo disprezzano pubblicamente, ma oltre la bontà di Dio che veglia sul suo popolo, la Provvidenza di Dio veglia sempre su di lui, preservando un resto in mezzo alla miseria umana, un resto del suo popolo fedele, come un semenzaio dove si conservano i semi eccellenti, con i quali egli popolerà ancora una volta il suo popolo.

Isaia sviluppa l'idea del resto, dopo un terribile castigo che si sarebbe compiuto sul popolo di Israele, Isaia afferma:

In quel giorno il germoglio di Giacobbe sarà ornamento e gloria per i salvati in Israele, i superstiti di Sion e il resto di Israele saranno chiamati santi, perché il Signore stesso ha scritto i loro nomi perché abbiano la vita in Gerusalemme. [11]

Anche oggi, mentre milioni di cristiani cattivi, disobbedienti, traditori e ingrati volteranno volontariamente le spalle a Dio, Yahweh suscita nella Chiesa un residuo che rimarrà fedele e rafforzerà la Chiesa nonostante gli attacchi provenienti sia dall'interno che dall'esterno. Questo residuo glorioso ed efficace non sarà mai assente dalla parte di Yahweh.

Ancora una volta, la profezia di Isaia fiorirà, come 700 anni prima di Cristo: il profeta contempla il popolo eletto numeroso che sarà punito per i suoi peccati, diminuirà tragicamente, ma non scomparirà del tutto, e sarà poi restaurato alla sua antica grandezza.

Consideriamo la crisi davvero terrificante del momento presente e, su questo sfondo, ascoltiamo Isaia che dice: "Un resto tornerà, un resto di Giacobbe si convertirà al Dio onnipotente, perché anche se il tuo popolo, Israele, fosse come la sabbia del mare, solo un resto tornerà, la sua distruzione è decisa, affinché la giustizia sia manifestata, perché il Signore, Yahweh degli eserciti, eseguirà in tutta la terra lo sterminio che ha deciso di fare".[12]

Coloro che rimarranno fedeli saranno coloro che "non si sono contaminati con donne" (Ap 14,4), cioè con la Donna, la Prostituta. Uomini puri, "nella cui bocca non fu trovata menzogna".

I primi martiri dovettero combattere contro gli imperatori, gli ultimi contro Satana stesso. Per questo saranno martiri più grandi. Non saranno neppure riconosciuti come martiri, aggiunge sant'Agostino, poiché saranno condannati come criminali davanti alle moltitudini, vittime della propaganda. La cosiddetta "opinione pubblica" sarà favorevole a questa persecuzione.[13]

Dio deve prima purificare, come l'oro nel crogiolo, anche gli eletti finché non imparino dal cuore la virtù dell'umiltà e dell'amore povero. Nella Vergine Madre del Dio-Uomo e dei nuovi figli di Dio ha avuto luogo l'inizio o la prima tappa della prova finale della fede divina e cristiana, nello stesso momento in cui la Chiesa contemporanea conferma i dogmi mariani che la presentano, nel mistero, risplendente nella sua luce lunare, illuminandoli con lo splendore del sole, come uno dei segni della fine degli ultimi tempi concessi al mondo per la sua conversione.[14]

Un "resto mariano", una famiglia mariana che deve rimanere fedele.

Il Trionfo del Cuore Immacolato di Maria è la riunione dei cuori umani, abbandonati a Gesù e consacrati a Maria, cuori che diventano parte della famiglia mariana, un resto mariano, un esercito mariano pronto a tutto affinché venga il Regno del Sacro Cuore di Gesù, il Regno dell'Eucaristia, l'Era di Pace profetizzata a Fatima, la vera nuova primavera della Chiesa.


Concludiamo con un articolo sull'argomento del vescovo Mario Moronta, di San Cristóbal de Venezuela.

 Il profeta Sofonia, riferendosi al gruppo di persone umili e povere, ma piene di fedeltà a Dio, parla di loro come del "resto d'Israele". Si tratta di un piccolo gruppo che manterrà saldo e in vigore il patto e rimarrà saldo nella comunione con Dio. Altri profeti parleranno della stessa cosa, sebbene non usino la stessa terminologia, riferendosi a coloro che sono veramente fedeli all'impegno del patto. Ci saranno sempre altri credenti che soccomberanno alle tentazioni dei loro leader malvagi o preferiranno il comfort della routine o la mediocrità di una fede sostenuta da azioni esteriori. Coloro che fanno parte del "resto d'Israele" saranno considerati "gli umili della terra" e raggiungeranno la pienezza.

San Paolo, scrivendo ai Corinzi, indica il motivo per cui il mondo non accetterà coloro che scelgono di seguire Cristo e di appartenere al gruppo dei suoi discepoli. Per seguire Gesù, dobbiamo essere consapevoli della nostra piccolezza e umiltà e lasciarci guidare dall'autentica sapienza, che viene da Dio stesso: "Infatti per opera di Dio siete stati innestati in Cristo Gesù, che Dio ha fatto per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione".

D'altra parte, coloro che si considerano sapienti e intelligenti del mondo, se non diventano semplici e non si lasciano guidare dalla Parola, non saranno in grado di comprendere né di partecipare pienamente alla grazia di Dio. Il mondo giudicherà crudelmente coloro che scelgono Gesù; lo farà con i suoi criteri e li considererà ignoranti, deboli, insignificanti... E dimenticherà che è lì che il Signore ha posto la sua dimora. Come ci insegna la Vergine Maria, il Signore opererà le sue grandi meraviglie dalla piccolezza dei suoi seguaci.

L'insegnamento della Parola di Dio è molto chiaro per coloro che desiderano veramente scegliere Gesù: "Infatti, per opera di Dio siete stati innestati in Cristo Gesù, che Dio ha fatto per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione. Perciò, come sta scritto: 'Chi si vanta, si vanti nel Signore'". Ecco il gruppo dei seguaci di Gesù, "il nuovo residuo d'Israele", il cui compito principale continuerà a essere quello di annunciare il Vangelo della salvezza.


Gesù bussa alla tua porta !

 


Natale 1963 


Con gratitudine e gioia dovete pensare alla Mia Discesa sulla Terra, perché per voi questo era un Atto dell’incommensurabile Amore e Misericordia, per voi sorse una Luce, che vi doveva illuminare la via dall’oscura notte dello spirito, per voi uomini si compiva una spanna di tempo della più profonda assenza di speranza, per voi cominciava un nuovo periodo di sviluppo. Vi veniva preparata la via che conduceva nuovamente a Me e l’Uomo Gesù ha vissuto d’esempio questa via per voi, Suoi fratelli caduti, perché Mi voleva riportare i Miei figli che già da delle Eternità erano lontani da Me e languivano nella più profonda infelicità. Nell’involucro umano di Gesù entrava un’Anima di Luce, un Essere una volta irradiato da Me, Che Mi era dedito nell’Amore ed è rimasto con Me, quando l’esercito di spiriti creati ur (primordialmente) erano decaduti da Me. Quest’Anima Si celava nel Bambinello Gesù, e Miracoli su Miracoli testimoniavano già alla Sua Nascita dello Spirito divino Che dimorava in questo Bambinello. Ma l’Uomo Gesù doveva, come ogni altro uomo, iniziare la Sua Vita terrena, venne partorito da Maria, la Vergine, che era oltremodo pura e quindi poteva anche mettere al mondo il Bambinello divino senza aver mai peccato. Quest’Anima Gesù doveva entrare in un corpo puro, perché Io Stesso volevo prendere Dimora nel Suo Involucro umano esteriore e quindi anche il Suo corpo era puro e senza peccato e lo è rimasto, perché benché Egli venisse costantemente oppresso dagli esseri dell’oscurità che volevano farLo cadere, Egli ha comunque resistito loro ed ha redento tutta l’impurità che si aggrappava alla Sua Anima, attraverso il Suo ultragrande Amore, ha prestato resistenza a tutte le tentazioni ed ha spiritualizzato tutto lo spirituale immondo che opprimeva il Suo Corpo perché Egli viveva in questo mondo materiale, ha reso adeguato il Corpo ai Desideri della Sua Anima, perché Egli era colmo d’Amore e l’Amore ha vinto tutto, anche il nemico più grande. L’Uomo Gesù doveva dapprima portare alla maturazione tutte le sostanze immature che erano ancora attaccate al Corpo, soltanto allora Io Stesso come l’Eterno Amore, potevo prendere dimora in Lui, e soltanto allora poteva essere compiuta la grande Opera di Redenzione, che Egli voleva compiere per la colpa di peccato dell’intera umanità. Quando discesi sulla Terra, nacqui come il Bambinello Gesù, il Mio Spirito era in Lui, perché il corpo terreno celava in sé un’Anima perfetta, quindi era intimamente unita con Me ed Io Stesso potevo manifestarMi attraverso Lui. E così avvennero delle cose alla Sua Nascita, che voi vorreste trasferire nel reame della leggenda, che però sono avvenute in Verità, perché ad uno Spirito perfetto tutto è possibile. Ma soltanto pochi sperimentavano questi Miracoli nel Bambino Gesù, i cui cuori erano colmi d’amore e che riconoscevano nel Bambinello Gesù il Messia promesso e Lo adoravano. Appena Gli venivano vicino degli uomini i cui cuori non erano puri, costoro vedevano soltanto un Bambino, come era fatto ogni altro bambino. Ma Gli venivano vicino quasi soltanto degli uomini che erano spinti a Lui dal loro spirito, che sentivano il Miracolo che si svolgeva in questa notte, e che ora Gli tributavano l’adorazione, perché vedevano in Lui il Messia promesso. Ma era il più grande Miracolo di tutti i tempi che non si ripeterà mai più, che Dio Stesso veniva sulla Terra ed ha preso dimora in un Bambinello, perché l’Amore veniva sulla Terra, il Bambino Gesù Era colmo d’Amore, perché il grande Amore per lo spirituale una volta caduto, per gli infelici, Lo ha indotto a rivestirSi della carne e per estinguere ora la colpa ur, che poteva venir estinta appunto soltanto dall’Amore, perché consisteva nel fatto che era stato peccato contro l’Amore. E l’Uomo Gesù Stesso ha compiuto quest’Opera, che Egli Stesso ha dato la Sua Vita per Amore, che Egli ha compiuto il Sacrificio più grande, che mai un Uomo su questa Terra abbia compiuto e compirà, che Egli Stesso ha rinunciato a tutta la Luce e ad ogni Potere, Che erano Suoi Propri attraverso l’Amore dimorante in Lui, che in mezzo al mondo oscuro Egli ha sofferto solo come Uomo ed ha subito la morte più atroce sulla Croce. Gesù, un Essere dal Regno di Luce, Si è offerto liberamente per questa Missione, di camminare sulla Terra come Uomo e di compiere un’Opera d’Espiazione d’inafferrabili sofferenze e dolori, per aiutare i fratelli caduti. Tutti gli esseri che erano proceduti da Me e che sono rimasti con Me erano colmi d’amore, quando Lucifero si è allontanato da Me ed ha tirato giù nell’abisso innumerevoli esseri spirituali. L’more di Gesù era così grande, che voleva prestare a Me l’Espiazione per l’incommensurabile peccato contro di Me, loro Dio e Creatore, contro l’Eterno Amore Stesso. Ed Io ho accettato quest’Amore, che Gesù Mi ha portato, e così anche il Suo Sacrificio, perché lo ha portato l’Amore e soltanto attraverso l’Amore il peccato ur poteva essere estinto. E così l’Essere di Luce ha assunto la Carne e camminava sulla Terra come tutti gli altri uomini, aggravato con un pesante corpo terreno, che era una catena per l’Essere stando nella Libertà e nella Luce, che l’Anima percepiva oltremodo il tormento. Ma doveva percorrere la via terrena come Uomo, perché voleva servire d’Esempio per i prossimi, affinché Lo seguissero. Egli doveva combattere con le stesse debolezze e resistenze, che aggravano per natura ogni uomo, perché si trattava di privarsi di tutte le debolezze ed errori attraverso il proprio lavoro sull’anima. L’Uomo Gesù stava in mezzo al mondo terreno, nella regione che apparteneva al Mio avversario, e per l’Anima proveniente dal Regno di Luce era doppiamente difficile di affermarSi in questa regione oscura, di resistere a tutte le tentazioni sataniche per farLo cadere, e di agire con Amore su tutto lo spirituale immondo nella carne e nell’ambiente, perché anche il Suo Corpo veniva duramente oppresso dallo spirituale immaturo, che l’Anima di Gesù non ostacolava, perché nella Sua Sapienza ha riconosciuto che anche questo spirituale voleva essere redento ed il Suo Amore era sempre disposto a portare l’Aiuto a tutto ciò che era ancora infelice. La Sua Anima soffriva indicibilmente attraverso l’ambiente, Lei era abituata alla Libertà, alla Luce ed all’Amore e quindi alla più sublime Beatitudine ed ora si trovava nell’oscurità, legata da un Corpo e nell’ambiente più disamorevole. Così anche il Suo percorso terreno sin dall’Infanzia era uno stato di sofferenza, attraverso il quale espiava moltissima colpa dei Suoi prossimi, finché Egli compiva il grande Sacrificio d’Espiazione, che Egli Stesso Si è dato per la colpa ur di tutti gli uomini del presente, del passato e del futuro. Voi uomini non potrete mai afferrare quest’Opera della Misericordia, perché nessun uomo sarebbe in grado di prendere su di sé una tale misura di sofferenze consapevole dell’origine, perché Gli stava costantemente davanti agli Occhi la Sua Fine e non lasciava sorgere in Lui nessuna allegrezza; Egli percepiva come Uomo e viveva anche fino in fondo tutti gli stati di paura, che scaturiva da ogni pensiero di ciò che era davanti a Lui. Egli resistette fino alla fine, l’Amore in Lui per Me e per tutto lo spirituale non redento aumentava costantemente e Gli dava anche la Forza per l’esecuzione della Sua Opera di Redenzione. Io Stesso potevo totalmente irradiarLo, Io Stesso Ero in Lui nel Mio Essere Ur, e così Ero Io Che estinguevo la colpa di peccato per gli uomini, perché era l’Amore, che dava all’Uomo Gesù la Forza di soffrire e morire sulla Croce, per redimere l’umanità, per espiare la grande colpa ur, che trovava la giusta Espiazione attraverso un’Opera d’Amore, come l’ha compiuta l’Uomo Gesù sulla Croce. 

Amen

25. dicembre 1963 

La via dell’amore e della fede – Riconoscere Dio

 


Fede – Miscredenza - Superstizione


Voi dovete percorrere la via della fede e dell’amore, se volete arrivare a Me ed all’eterna beatitudine. Dovete soltanto credere, che siete stati creati da un Potere che vi ama e perciò vi vuole vedere in uno stato di perfezione, perché soltanto qualcosa di perfetto può essere unito e beato con Lui, e che vi vuole anche sapere beato perché vi ama. Dovete credere in Me, Che vi ho creato dal Mio Amore. Già la supposizione di ciò che non potete ancora credere fermamente, v‘indurrà, di sottomettervi a questo Potere, e poi imparerete a credere sempre più convinti, perché questo riconoscere è già una manifestazione del vostro essere dall’Eternità, dato che siete proceduti da Me nella perfezione, e siete anche rimasti perfetti finché Mi avete riconosciuto come vostro Dio e Creatore dall’Eternità. Ma avete rinunciato liberamente alla vostra perfezione, quando vi siete allontanati da Me, e verso colui, che aveva ben partecipato alla vostra creazione mediante la sua volontà, che però ha tratto la Forza di creare da Me. Avete riconosciuto un altro, e con ciò avete rinnegato Me. E soltanto quando io e Padre dall’Eternità, solo allora entrerete di nuovo nello stato della perfezione, che rende possibile il vostro rimanere vicino a Me. Quindi dapprima pretendo da voi la fede in Me. Ma potete conquistare la giusta fede soltanto quando viene accesa una Luce in voi che vi dà una chiara conoscenza. Quello che voi dovete credere, lo dovete anche poter sostenere convinti come Verità, e questa deve prima essere riconosciuta chiaramente da voi. Qualcosa che vi era fino ad allora nascosto, deve essere chiaramente allumato da una Luce, e questa Luce è la scintilla dell’amore che deve essere accesa in voi; quando vi rivolgete a Me in modo che Il Mio Raggio d’Amore possa cadere nel vostro cuore ed accenderla; questo significa, che ora voi fate sempre soltanto ciò a cui vi ammonisce una voce in voi, che fate quello che voi stessi volete che sia fatto a voi. Ognuno di voi uomini può immedesimarsi nella situazione di miseria nella quale si trova un prossimo, e saprà ciò che gli sembra desiderabile. Proprio così egli stesso deve agire verso il prossimo. Questo sentimento sarà presente in ogni uomo, che egli stesso sente un beneficio, quando viene aiutato, quindi sa anche da sé stesso, che deve fare la stessa cosa. E chi cede a questa spinta interiore, apre il suo cuore e può essere colpito dal Mio Raggio d’Amore, ed allora in lui può risplendere una Luce, che gli fornisce la più chiara conoscenza. Allora la sua fede diventa viva attraverso l’amore, mentre prima può essere soltanto una pura fede d’intelletto, che afferma bensì la Mia Esistenza come Dio e Creatore, ma che non gli indica la via verso Me, suo Padre dall’Eternità. Solo questa conoscenza opera l’amore nel cuore dell’uomo, e perciò dico, che dovete percorrere la via della fede e dell’amore, che la fede senza amore non può ancora essere chiamata vera fede, che solo l’amore la rende vivente, e che senza l’amore non esiste nessuna conoscenza, perché l’intelletto non potrebbe mai da solo sondare le connessioni, che però l’amore nel cuore d’un uomo afferra con facilità. Una fede senz’amore può anche essere di nuovo ceduta facilmente, mentre una fede divenuta vivente tramite l’amore non verrà mai più lasciata in eterno, perché ora un sapere è diventato convinzione, per cui viene dapprima richiesto dall’uomo solo la fede, affinché l’uomo metta ordine in sé stesso e nei suoi sentimenti, in vista a quel Potere che lo ha creato. Secondo alla forza del suo desiderio, di entrare lui stesso in contatto con il Creatore, ora può anche avvenire l’Irradiazione attraverso il Mio Amore. Ma l’uomo MI si deve avvicinare nella pienissima libertà della volontà, deve percorrere la via dell’amore e della fede nella pienissima libertà della volontà, che però poi condurrà anche irrevocabilmente a ME ed all’eterna beatitudine. 

Amen

25. agosto 1954

IL DISCERNIMENTO DEGLI SPIRITI

 


§. V. 

159. Spirito di grandi penitenze esteriori può esser dubbioso. È certo che lo spirito di penitenza è spirito di Dio perché ha sempre allignato nel cuore de' santi, e de' gran servi del Signore. Ma è certo ancora, che questo spirito è soggetto ad essere adulterato dal demonio e dallo spirito della vanità. Dice Cristo, che alcuni estenuano la propria faccia con i digiuni per comparir penitenti su gli occhi degli uomini: “E quando digiunate, non assumete aria malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa” (Mt 6,16): e S. Gregorio soggiunse, che molti affliggono con astinenza il proprio corpo, col fine vano di riportare approvazione e lode da tali asprezze (S. Greg. Homil. 12. in. Evangel). 

160. Altri fini ha ancora il demonio in persuadere smoderate austerità. Di aggravare tanto la persona che soccomba sotto il peso esorbitante delle fatiche o delle penalità, onde sia costretta a fermarsi o a retrocedere dalla strada della perfezione: e però S. Girolamo disapprova questi eccessi, specialmente nella età giovanile (S. Ieron. Eput. 101 ad Laetam). 

Di indebolire il cervello con la soverchia sottrazione del cibo, onde la persona divenga inabile all’orazione, allo studio ed alle funzioni proprie del suo stato. A questo proposito racconta lo stesso S. Girolamo di aver conosciute persone dell'uno e dell’altro sesso per la soverchia astinenza tanto debilitate nella mente, che stavano come attonite ed insensate, senza saper ciò che avessero a fare o a dire, rese affatto inette al servizio di Dio (S. Hieron. Epist 156 ad Demetriadem.). 

161. Giovanni Gersone parlando delle tentazioni del demonio, pone tra le altre i digiuni smoderati, i pellegrinaggi troppo lunghi e faticosi, le applicazioni indiscrete; ed oltre gli effetti pessimi, che abbiamo ora accennati, altri ne numera non meno cattivi che sono il fine per cui stimola il nemico a tali esorbitanze (Gers. tract. de divers. tent. diabol.). Sicché non può dubitarsi, che sebbene lo spirito della penitenza sia ispirato da Dio quando è moderata, possa anche essere istillato dal demonio quando e indiscreta; non perché 

ami il nemico la virtù della penitenza, ma perché ama gli abusi e i danni corporali e spirituali che dalle smoderatezze risultano, come dice S. Bernardo, parlando dei digiuni praticati imprudentemente (S. Ben. Serm. de multlpl. utilit. verbi Dei.). Non voglio lasciar di riferire a questo proposito ciò che racconta il padre Michele Godinez nella sua mistica teologia, cioè di aver trovato una persona, quanto austera altrettanto libidinosa, che univa insieme somma penitenza e somma incontinenza (Godinez Praxis theol. myst. lib. 8, al. 9, cap. 11.). Ognun vede che uno spirito di penitenza sì guasto non poteva essere da altri ingerito che dal demonio, forse acciocché appagato da quelle corporali penalità, s'immergesse con più coraggio nelle sue laidezze. 

 162. Venendo ora alla pratica, osservi il direttore nelle persone che si sentono spinte alla macerazione del proprio corpo, se con la penitenza del corpo sia congiunta la penitenza del cuore; e se con i digiuni, con le vigilie, con i cilici e con le flagellazioni sia unito un pentimento sincero delle proprie colpe, e conseguentemente una umiliazione proporzionata a chi si riconosce reo e si punisce come colpevole. Noti, se il suo discepolo ama più quelle penitenze che si fanno in segreto e possono nascondersi agli occhi di tutti, o quelle che si fanno in palese e non possono celarsi agli occhi di ognuno: se manifesti ad altri (eccetto il suo padre spirituale) le austerità in cui si va esercitando: se nello uso delle sue penitenze proceda senza riflessione, indiscretamente ed alla cieca, o pure con qualche lume di discrezione: se le austerità corporali gli siano di aiuto e di sprone per avvantaggiarsi nelle virtù interne. Quindi potrà arguire da quale spirito sia egli mosso alla penitenza, se dallo spirito della compunzione o dalla vanità, se dal santo odio di sé o da un soverchio amore alla propria riputazione; in una parola, se da Dio o dal demonio. 

 163. Ma quando ancora trovi nel suo discepolo lo spirito retto e santo, procuri che proceda con la debita moderazione; perché, come dice San Gregorio, dobbiamo nella penitenza esterna portarci in modo, che dando morte ai vizi non uccidiamo il corpo e non lo rendiamo inabile all'orazione ed all'esercizio delle altre opere buone, e per brama di perseguitare un nemico, non veniamo a trucidarne un concittadino, anzi un compagno inseparabile che abbiamo sempre con noi, voglio dire il nostro corpo (S. Greg. Moral. lib. 30, cap. 14).). Perciò dovrà egli stesso prescrivergli una giusta tassa di mortificazioni corporali, che servono ad invigorire lo Spirito senza notabile pregiudizio del corpo. Si eccettui però anche qui il caso straordinario di qualche persona da cui voglia Iddio una penitenza superiore alle forze dell'umana natura. Potrà però molto ben conoscere il direttore, dai segni che abbiamo dati, se una tal persona sia mossa dalla divina grazia a simili eccessi, e specialmente dalla veemenza e dall'ardore e dalla rettitudine degl'impul6i che riceverà da Dio; e sopra tutto dal vedere, se Iddio le darà forze corporali per reggere a tali rigori eccessivi, senza notabile lesione della sua salute. 

 164. Spirito di consolazioni spirituali sensibili è dubbioso. Se il diletto spirituale sensibile sia prodotto dalla grazia, altro non è che una dolce impressione che fanno nell'appetito sensitivo gli atti soprannaturali e devoti della volontà nostra; né una tal consolazione è da disprezzarsi o da rigettarsi, perché è santa e profittevole; mentre presa col debito distaccamento molto conferisce all'esercizio delle virtù, alla perseveranza nelle orazioni ed ai progressi nella cristiana perfezione. 

Ma il male è, che il nostro senso interiore può da sé stesso, indipendentemente dalla grazia, commuoversi alla presenza di un oggetto santo, ed allora la consolazione ha una certa apparenza di spiritualità ma in sostanza è un effetto della natura, che non reca alcun pro. Ed il peggio si è, che anche il demonio con la commozione degli spiriti e degli umori, può eccitare nel senso questi affetti teneri e dolci, con grave pregiudizio, o almeno con pericolo dell'anima che credendosi piena di divozione in realtà è piena d'illusione. Questa è dottrina del mistico e sperimentato Riccardo di S. Vittore il quale ci avverte, esser proprietà del nemico svegliare nelle orazioni un dolce affetto ed una apparente divozione che ci faccia anche prorompere in lagrime ed in sospiri, ma alfine di levarci in vanità ed in superbia, o d'indurci in qualche errore; o almeno a fine che pascendoci lungamente di quelle interne dilettevoli commozioni, consumiamo a poco a poco le forze corporali, e cadiamo in debolezze (Richard. cap. 17. in Cantic.). 

165. Deve dunque il direttore osservare, se con la consolazione tenera del senso si unisce nell'intelletto una seria cognizione delle verità divine, e nella volontà un affetto sodo agli oggetti santi ed alle virtù sode: se la persona devota dopo le sue dolci orazioni stia più sopra di sé, sia più cauta a non cadere nei mancamenti e più sollecita in operare gli atti virtuosi. Se questo accade, può egli fondatamente credere che la consolazione sia un effetto vero della grazia ed un vero dono di Dio. Ma se poi, terminate le orazioni fatte con consolazioni e dolcezze, svanisca tutto, e la persona sia come prima facile ad incorrere negli stessi difetti, come prima indisposta e lenta nell'esercizio delle virtù, e la cosa succeda sempre così, le consolazioni spirituali restano molto sospette, e si può giustamente temere che siano o un effetto fatuo della natura, o un'illusione del nemico che dolcemente le vada pascendo con quell'esca fallace. In questo caso deve il padre spirituale far sì, che ella dispregi tutti gli affetti sensibili, e si applichi a meditare le massime e gli oggetti devoti al lume della fede per concepirne con la volontà affetti sodi di compunzione, di umiliazione, di emendazione, di preghiera, di suppliche, ed altri simili che sono sempre utili e profittevoli. Sopraggiungendo poi le dette consolazioni, se ne stia senza farne alcun conto, fissa con la mente e col cuore in Dio, o in altre sode e profittevoli verità. 

G. BATTISTA SCARAMELLI SERVUS IESUS 

Curiosità in merito ad eventi futuri

 


Maria 

Tutto il mondo è pieno di domande su ciò che avverrà. C’è un fascino per il futuro, per sapere cosa accadrà. Ma, a che serve conoscere il futuro, quando l’uomo non è disposto a pentirsi? Sì, il futuro è buio e ho potuto rivelare gli eventi futuri. Ho già rivelato questi segreti ai veggenti di Medjugorje. Ho anche dato messaggi al mondo per oltre trenta anni. O lettore, sai di quei messaggi? Conosci la storia di Medjugorje? 

Per evidenziare i miei insegnamenti, voglio evidenziare le due parti di Medjugorje. Ho rivelato dieci segreti di eventi futuri a questi veggenti, i bambini che io ho scelto. Ho anche detto che molti di questi eventi futuri potrebbero essere eliminati se le persone pregano e si pentono. 

Curiosità per i segreti 

Il mio insegnamento è questo. Tutti vogliono sapere i segreti perché sono curiosi. Vogliono conoscere il futuro. Non è molto più importante essere in grado di influenzare gli eventi futuri? I miei messaggi richiedono periodi di preghiera ogni giorno, la comunione frequente, la confessione mensile, dire il Rosario ogni giorno, il digiuno a pane e acqua il mercoledì e venerdì. Credete che queste pratiche devote cambieranno gli eventi futuri. 

Potete vedere la follia del mondo. Tutti vogliono che gli eventi futuri siano rivelati. Eppure, quando rivelo come questi eventi possono essere modificati, pochi sono interessati. 

Commento: A Medjugorje, Maria dà segreti per il futuro e messaggi per il presente. Così molti vogliono conoscere i segreti, ma non hanno alcun interesse nei messaggi. 

28/02/2012 

Gli stessi religiosi e capi della Chiesa, per primi, la faranno soffrire

 


LA PASSIONE DELLA CHIESA

Negli scritti di Luisa Piccarreta

Riflessione di don Pablo Martin


Gli stessi religiosi e capi della Chiesa, per primi, la faranno soffrire:

Trovandomi nel solito mio stato, mi sono trovata circondata da angeli e santi, i quali mi hanno detto: “È necessario che tu soffra di più per le cose imminenti che stanno per succedere contro la Chiesa, che se non saranno imminenti, il tempo le farà succedere più miti e di minore offesa a Dio”.

Ed io ho detto: “Sta forse in mio potere il patire? Se il Signore me lo dà, volentieri soffrirò”.

In questo mentre mi hanno preso e mi hanno condotto innanzi al trono di Nostro Signore e pregavamo insieme che mi facesse soffrire, e Gesù benedetto, venendoci incontro in forma di crocifisso, mi ha partecipato le sue pene, e non solo una volta, ma quasi tutta la mattinata l’ho passata in continue rinnovazioni della crocifissione. E dopo mi ha detto: “Figlia mia, le sofferenze distornano il mio giusto sdegno e si rinnova la luce della grazia nelle menti umane. Ah, figlia, credi tu che saranno i secolari i primi a perseguitare la mia Chiesa? Ah, no, saranno i religiosi, gli stessi capi, che fingendosi per ora figli, pastori, ma [che] in fondo sono serpi velenosi che avvelenano se stessi e gli altri, daranno principio a lacerare tra loro questa buona madre, poi continueranno i secolari”. (Vol. 6°, 07-08-1904)


MESSAGGIO N. 1 L'ESERCITO DI SAN MICHELE L'ARCANGELO

 



MESSAGGIO N. 1 

L'ESERCITO DI SAN MICHELE L'ARCANGELO


Prima che il Figlio dell'Uomo venga a giudicare le nazioni in giustizia come Leone della Tribù di Giuda, io, San Michele Arcangelo, avrò reclutato da tutte le estremità del mondo il suo esercito militante che combatterà con il trionfante e purgante (esercito) la sanguinosa battaglia contro il male che regnerà sulla terra e in ogni angolo di essa. Come un'epidemia invaderà i suoi abitanti che non conosceranno altro che perversione e malvagità, avendo dimenticato i comandi di Dio e accettando le dottrine erronee del diavolo, commettendo insospettabili mali demoniaci e perversi e scatenando tutta la sua furia contro il popolo di Dio.

L'esercito capitanato dalla Vergine Maria e guidato da me, San Michele Arcangelo, sarà reso noto il giorno in cui Dio scatenerà la sua ira sugli abitanti della terra.

Questo esercito andrà a combattere contro le forze del male, ma non andrà da solo; migliaia di angeli e arcangeli lo proteggeranno, le anime del purgatorio intercederanno per questo esercito militante, i tre eserciti combatteranno insieme, nella battaglia cadranno molti soldati di Dio che con il loro eroismo daranno il loro sangue per l'Agnello ucciso e questi rinnoveranno la Chiesa e la faccia della terra con la loro sofferenza, martiri di Cristo che esalteranno il suo nome e daranno vita ai Cieli e alle Nuove Terre.

Il male aumenterà molto e la battaglia sarà feroce, ma i guerrieri di Cristo avranno la potente unzione dello Spirito Santo nei loro cuori e nelle loro anime come non si è mai visto prima nella storia dell'umanità, grandi profeti annunceranno la venuta del Leone della Tribù di Giuda, Enoch ed Elia gli Ulivi capitaneranno con me e la Vergine Maria questa grande missione così forte e potente unti con il potere dell'Altissimo.

Che ogni nazione esclamerà "Chi è come Dio, nessuno è come Dio".

I figli della perdizione escogiteranno piani malvagi contro i figli della luce, dalla terza guerra mondiale, il crollo dell'economia, le epidemie create dai laboratori, la degenerazione, il degrado morale, le false dottrine e l'adorazione di Satana.

Una miriade di ideologie edonistiche che perdono l'uomo nella densa oscurità, ma l'esercito militante combatterà per la salvezza delle anime, una lotta come non c'è mai stata e mai ci sarà per la salvezza delle anime.

I soldati di Dio andranno disposti a morire e i 144.000 eletti e sigillati respireranno il soffio della vita nelle anime perdute, faranno miracoli, voleranno alla velocità del pensiero e affronteranno l'anticristo, molti saranno con la loro vita oblazione al Cielo perché l'anticristo li annienterà crudelmente, ma governeranno la nuova creazione per essere stati scelti ed eletti per una missione così lodevole.

Gesù Cristo Re dei re, Signore dei signori, regnerà sui Nuovi Cieli e sulle Nuove Terre e il piano di redenzione dell'uomo sarà stato realizzato dopo tanti millenni di vagabondaggio nel deserto.

La grande tribolazione si abbatterà sull'umanità e chi non sarà consacrato e protetto da Maria e Gesù perderà la sua anima.

Io, San Michele Arcangelo, principe delle milizie celesti, vi esorto a preparare le vostre armi per la battaglia, con il Rosario, il digiuno, la preghiera, la mortificazione e soprattutto l'amore, che sono le vostre armi. Portali sempre e fai conoscere il vangelo ad ogni popolo, razza e nazione, predica senza paura anche se perdi la vita, ricorda che è l'eternità che ti aspetta per godere di una nuova creazione.

Il popolo di Dio verrà a Sion rallegrandosi perché la vittoria è di Dio l'Onnipotente, egli condurrà il suo popolo Israele attraverso il deserto nel nuovo millennio.

Quindi rallegratevi piuttosto che tutto questo accadrà presto perché se non accadrà presto l'umanità sarà persa, per il bene degli eletti il tempo sarà abbreviato.

Siate riempiti di Spirito Santo come a Pentecoste e siate docili alle sue ispirazioni.

Esercito militante pronto alla battaglia, i dardi del nemico non vi penetreranno perché siete protetti dal sangue di Cristo e dal manto di Maria, quindi pronti a dare la vita e a salvare le anime, eserciti trionfanti, militanti e purganti cantate oggi un canto di guerra e arruolatevi nel battaglione perché il combattimento deve iniziare.

L'esercito dell'uomo malvagio è pronto e le linee guida saranno rese note a tutti gli uomini malvagi, pensano di vincere la battaglia si sentono potenti, sono pieni di orgoglio, ma saranno annientati molto presto dal fuoco di Dio che li divorerà e ci libererà.

L'esercito di Cristo vi ha comandato e vi ha preparato per iniziare la battaglia sanguinosa, allineatevi e arruolatevi perché inizierà molto presto.

Chi come Dio nessuno come Dio

 20 luglio 2016

 


 


RIMANI VIGILE

 


MESSAGGIO DELLA MADONNA, LA BEATA VERGINE MARIA


Figlioli del mio Cuore Immacolato, quanto rallegrate il Cuore di questa Madre Celeste! In ognuno di voi trovo ristoro per tante anime che hanno bisogno di mani misericordiose che veglino su di loro, in ogni richiesta di preghiera a cui rispondete senza indugio, non rispondete solo a me ma a Dio stesso.

Vi ringrazio con il mio amore materno perché conosco lo sforzo che fate, ma non siete soli, vi accompagno in ogni preghiera.

Prendo le vostre preghiere, molte volte un po' difettose, le metto nel mio Cuore dove abita e regna l'Eterna Volontà e Perfezione, lì le preghiere vengono lucidate e profumate dalla stessa Volontà Divina unita a me, nel caso in cui le preghiere siano incomplete le completo pregando con voi, aggiungo ciò che manca, le fondo nel mio cuore in modo che ciò che è annesso non si distingua, ma sia un unico elemento che diventerà rose profumate che darò agli Angeli perché le presentino alla Santissima Trinità.

In questo modo, la preghiera non viene rifiutata, ma sarà un'offerta di profumo soave e gradevole.

Devi sapere, mia cara, che le preghiere nel mondo sono ornate di imperfezioni dovute a distrazioni, paure, dubbi, stanchezza e preoccupazioni, molte volte prive di bellezza, altre sono solo parole ripetute che non vanno da nessuna parte.

All'Eterno Dio non piacciono le preghiere con queste qualità, per questo mi ha incoronata Regina del Santo Rosario e della Preghiera, affinché le preghiere del mondo, prima di giungere al Trono Celeste e di essere respinte dalla Volontà Divina, passino prima attraverso di me, solo allora Dio le riceverà con piacere.

Raccontandovi questo piccolo segreto, vi incoraggio a impegnarvi sempre nella preghiera, a navigare in essa e a farvi confluire un grande e possente fiume della Volontà Eterna con cui comunicare con Dio e riversare abbondanti grazie. Vi do questi insegnamenti affinché possiate perfezionare la preghiera ed essere sempre vere anime oranti unite a Dio.

Sì, figli miei. Io sono la Madre di TUTTA L'UMANITÀ e prendo le preghiere di tutti i miei figli, ogni preghiera nata da un'intenzione pura e fatta con fede, per quanto imperfetta e piccola possa essere, riposta nel mio Cuore Immacolato viene abbellita e profumata.

Pregate incessantemente per tutte le anime e siate attenti e vigili. Con la preghiera eliminate tutte le tenebre del dubbio, in modo da avere una visione chiara della Volontà di Dio.

Vi dico di essere vigili, di non rilassarvi per quanto il mondo sembri riprendere il suo ritmo abituale, è solo un tentativo vano perché presto il virus che sembrava scomparso si risveglierà in mutazioni più atroci e accompagnato da altre malattie mortali.

Il Signore vi ha detto di pregare affinché vi conceda un tempo breve e ristretto, ma sufficiente per mettere in ordine le vostre anime con un accurato esame di coscienza e per prepararvi materialmente. Quando le malattie si presenteranno con più forza di adesso, saranno accompagnate da altri segni: il disordine sociale, la carestia e il crollo di tutto l'orbe economico.

Condividete tutto ciò che vi viene rivelato con i vostri fratelli; essi sono stati riuniti per rafforzarvi nell'unità e nella fratellanza del Cristo. Condividete, discernete e unite ogni rivelazione per comprendere il Piano di Dio. Uniti potrete resistere agli attacchi delle tenebre, uniti a me sarete vittoriosi. Pregate sempre, perché il nemico non si riposa.

E infine, miei piccoli, voglio dirvi che rendete felice questa Madre Celeste nel vedervi crescere ogni giorno in santità.

Ora vi lascio dialogare tra di voi e condividere i doni di Dio, ma vi lascio una rosa profumata, simbolo della mia materna predilezione per ognuno di voi.

Pregate senza sosta, pregate per la Chiesa e i Santi Padri, pregate per tutte le anime e soprattutto per i vostri nemici. Vi do la mia materna benedizione nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.


Messaggio dettato a Gustavo, Buenos Aires, Argentina.

3 giugno 2020 - (ore 15:30)

La consumazione dell'intimità

 


IL MISTERO DEL SANGUE DI CRISTO


O Signore, che grado è mai questo della tua Passione?

- È il grado delle ascensioni. Esso corrisponde a quello dell'intimità. Confronta i segni, i doni, la consumazione dell'intimità: con queste tre ascensioni sublimi della misericordia che ti redime, della carità che t'infonde una vita nuova e della luce che ti rivela le ineffabili grandezze della vita eterna. -

O mio Gesù, con quale canto posso celebrare questi sponsali gaudiosi?

- Con quello dell'amore, frutto del tuo abbandono! -

O Sangue adorabile di Gesù, che rinnovi la vita dell'anima, abbi pietà di me!

O Sangue adorabile di Gesù, che doni la vera visione della luce eterna, abbi pietà di me!

O Sangue adorabile di Gesù, che sei il verbo, il dono, il pegno della divina carità, abbi pietà di me! q. 29

SR. M. ANTONIETTA PREVEDELLO