lunedì 20 maggio 2019

VITA OLTRE LA MORTE



TESTIMONIANZA DELLA DOTTORESSA GLORIA POLO


Il ritorno

Quando il Libro della Vita si è chiuso, non potete immaginare come mi sentivo, ero letteralmente terrorizzata. Mi vedo con la testa verso il basso e sento che mi avvicino ad un buco e dopo di quel buco, si apriva quella cosa che mi sembrava una grande bocca. Cado e terrorizzata comincia a invocare gridando tutti i santi, non immaginate la grande quantità di santi che sono riuscita a nominare: Santo Ambrogio, Santo Agostino, Santo Isidoro ...non sapevo di conoscerne così tanti! Non ero cero una buona cattolica! Ma quando ho finito, è rimasto il silenzio ... sentivo un vuoto immenso, un dolore e una grande vergogna e vedevo che nessuno mi poteva aiutare.

E mi dicevo: “E tutta quella gente che nella terra mi diceva che ero una santa ... e speravano  che dopo  la mia morte io avrei pregato  per loro. E adesso per dove sto andando? O alzato lo sguardo e mi sono incontrata occhi negli occhi con mia madre. Ho sentito tanta tristezza, un dolore profondo, perché lei aveva fatto di tutto per mettermi nelle  mani  di  Dio.  Allora,  con  grande  dolore  e  vergogna  ho  gridato:  “Mamma  che vergogna! Mi sono condannata! Dove sto andando, non ti vedrò mai più!”

Ma in quel momento, Gesù mi ha concesso una grazia molto bella. Io ero immobile e Dio ha permesso  a mia madre di  muovere le dita indicandomi di guardare verso l'alto.
Quando ho guardato verso l'alto, mi sono uscite come delle croste dagli occhi e ho sentito molto dolore. Ero stata liberata dalla cecità spirituale e, in quello stesso momento, ho visto una paziente entrare nel mio consultorio e mi ha detto: “Guardi, mi dispiace molto, sono triste per causa sua. Perché lei è troppo materialista, ma se un giorno, per qualsiasi dolore, o quando si sente in pericolo, non importa quale, invochi a Gesù Cristo perché la guarisca col Suo sangue, gli chieda perdono, perché mai e poi mai l'abbandonerà, perché Egli ha pagato il prezzo del Suo Sangue anche per lei”

Io, con quella grande vergogna e con quel dolore così grande, ho cominciato a gridare: “Signore  Gesù  Cristo  abbi  pietà  di  me!  Perdonami!  Signore  dammi  una  seconda opportunità!”

È stato un momento meraviglioso, bellissimo. Il più bello! Non ho parole per descriverlo.
Perché Gesù si è abbassato e mi ha salvato da quel buco! Mi ha alzata e mi ha portata in un luogo pianeggiante! E mi ha detto, con molto amore: “Si, tu tornerai, e avrai una seconda opportunità ... non per la preghiera della tua famiglia, perché è normale che piangano per te, ma per la preghiera di altre persone che ha pianto e pregato per te”.

Sapete che cosa ho visto? Il grande potere della preghiera, fratelli! Sapete come possiamo stare tutti i giorni alla presenza del Signore? Pregate tutti i giorni per i vostri figli e per i figli delle persone del mondo intero! Pregate per gli altri! Così sarete sempre alla presenza di Dio, tutti i giorni. Ho visto, come delle piccole fiammelle di luce, migliaia e migliaia, salire  alla  presenza  del  Signore;  piccole  fiamme,  bianche,  piene  di  amore.  Erano  le preghiere di molte persone che pregavano per me, che si commuovevano, dopo aver visto quello che mi era successo, nei giornali, nella televisione, e pregavano e offrivano messe per me. Il più grande regalo che si può offrire per qualcuno è la Messa. Non esiste niente di più grande per aiutare qualcuno, se non la Santa Messa. È anche ciò che più aggrada a Dio; vedere i suoi figli intercedere per gli altri, per aiutare il fratello. Perché la Messa non è
opera umana, ma è opera di Dio. In mezzo a quelle luci, ce n'era una enorme, bellissima, una luce molto più grande delle altre.

Sapete perché sono qui? Perché sono ritornata? Perché nella mia terra esiste un santo.

Ho guardato con curiosità, ma chi poteva essere quella persona che mi amava tanto? Il Signore mi ha detto: “Quella persona che vedi ti ama tanto, molto, e nemmeno ti conosce.”
E me lo ha mostrato. Era un povero contadino che viveva in montagna, in Serra Nevada di Santa  Marta.  Il  Signore  mi  ha  mostrato,  come  quest'uomo  era  veramente  povero, nemmeno aveva il sufficiente per mangiare. Tutta la terra che aveva coltivato si era bruciata, perfino le galline che aveva, era passata la «guerriglia» e gliele aveva prese.
Anche il suo figlio maggiore gli avevano portato via perché gli serviva. Ebbene, questo contadino era sceso in paese per la Messa. Il Signore mi ha fatto sentire attentamente la sua preghiera, pregava così:

“Signore, io Ti amo! Grazie per la salute, grazie per i miei figli! Grazie per tutto quello che mi dai! Sii lodato Signore, Gloria a Te”

La sua preghiera era solo lode a Dio e ringraziamento! Il Signore mi ha fatto vedere come in tasca aveva una banconota di 5.000 pesetas e un'altra di 10.000, era tutto quello che aveva. Sapete che cosa ha fatto? Ha messo la nota di 10.000 nell'offertorio! Io ne avrei messo una di 5.000, ma solo e quando me ne capitava qualcuna falsa nel consultorio!

Ma egli non ha dato quella di 5.000, ma quella di 10.000. E quelle due banconote per lui era tutto quello che aveva. E non stava per niente di mal umore, ne brontolava per la sua povertà, ma ringraziava e lodava a Dio! Che esempio, fratelli! Dopo, quando è uscito dalla chiesa, è andato a comprare barra di sapone azzurro, che hanno avvolto in un foglio di giornale «O espectator» del giorno prima. In quel foglio c'era la notizia del mio incidente e la mia fotografia, dove apparivo tutta bruciata.

Quando  quest'uomo  ha visto  quella  notizia, mentre leggeva, comincia a piangere di commozione; piange tanto come se io fossi per lui una persona molto cara, e prostrato, con la faccia per terra, chiede a Dio, con tutto il cuore:

“Padre, mio Signore, abbi compassione di questa mia sorellina, salvala, salvala Signore!
Vedi, Signore, se tu salvi questa mia sorellina, io prometto che vado al Santuario di Buga a compiere questa promessa, ma salvala, Signore!”

Il Santuario di Buga è una piccola chiesa dove si venera il Signore dei Miracoli, e si trova in un piccolo paese con quel nome. Questo santuario è famoso per i miracoli e le grazie che riceve chi prega con fede. 

Pensate un po', quel povero contadino non malediceva, non brontolava perché la sua famiglia passava fame, ma lodava e ringraziava Dio, e con una capacità di amare il prossimo,  così  grande,  che,  nonostante  gli  mancava  da  mangiare,  era  capace  di attraversare il paese per pagare una promessa fatta per qualcuno che nemmeno conosceva.

Il Signore mi ha detto: “Questo è il vero amore al prossimo! È così che devi amare il prossimo”; e, in quel momento mi ha dato questa missione:

“Tu ritornerai per dare la tua testimonianza; la ripeterai non mille volte, ma mille per mille. Guai a colui  che ascoltandoti non cambia vita, perché sarà giudicato  con più severità, così come lo sarai tu nel tuo secondo ritorno, gli unti, che sono i miei sacerdoti o chiunque non ti ascolterà; perché non c'è peggior sordo di chi non vuole udire, ne peggior cieco di chi non vuole vedere.”

Questa, miei cari fratelli, non è una minaccia, anzi, il contrario! Il Signore non ha bisogno di ricorrere alle minacce, questa è per me una seconda opportunità come lo è per voi!
Mostra come Dio è innamorato di noi, e mette questo specchio davanti a voi, che sono io, Gloria Polo. Dio non vuole che ci condanniamo, ma che viviamo con Lui, in Paradiso. Ma, per questo, ci dobbiamo lasciare trasformare da Lui.

Alla fine di questa vita, anche a voi, il Signore aprirà il Libro della Vita, a ciascuno di voi; quando  moriremo,  tutti  passeremo  questo  momento,  uguale,  come  l'ho  passato  io; vedremo, allora, così come in questo momento, ma con la differenza che riusciremo a leggere i pensieri e i sentimenti, le nostre azioni e le sue conseguenze, quello che potevamo aver fatto e non lo abbiamo fatto, con tutte le sue conseguenze, alla presenza di Dio.

Ma la cosa più bella è ciascuno vedrà il Signore, faccia a faccia, che ci chiede di convertirci, fino all'ultimo momento, si, fino all'ultimo momento ce lo chiede, perché cominciamo ad essere creature nuove, come Lui, perché, senza di Lui, non possiamo far niente!

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