mercoledì 22 gennaio 2020

TRATTATO DELLA PREGHIERA E MEDITAZIONE



In questo giorno penserai ai benefìci che ricevi da Dio per ringraziarne il  Signore e accenderti di maggior amore per chi ti fece tanto bene. Sebbene  questi doni siano innumerevoli, tu puoi almeno considerare questi cinque, la  creazione, la conservazione, la redenzione, la vocazione, con gli altri  benefici particolari e non evidenti. 

In primo luogo, riguardo al beneficio della creazione, pensa con molta  attenzione ciò che eri prima di essere creato e ciò che Dio fece con tè e ciò  che ti diede prima di ogni tuo merito: 

questo corpo con tutte le tue membra e i tuoi sensi e l'anima così eccellente  con le sue grandi possibilità: intelletto, memoria e volontà. E bada bene che  darti tale anima ha significato darti tutte le cose, poiché non c'è alcuna  perfezione in nessuna creatura che l'uomo a suo modo non abbia, dal che  risulta che darci questo solo elemento ha voluto dire darci insieme tutto.  Riguardo al dono della tua conservazione, guarda quanto tutto il tuo essere  sia legato alla provvidenza divina, come non vivresti un attimo, ne’ faresti  un passo se non fosse per lui, come abbia creato tutte le cose per la tua  utilità, il mare, la terra, gli uccelli, i pesci, gli animali, le piante, persino gli  angeli del cielo. 

Pensa alla salute che ti concede, alle forze, alla vita, al sostentamento con  tutti gli altri aiuti temporali. Oltre a tutto ciò, pensa alla miseria e alle  sventure in cui ogni giorno vedi cadere gli altri uomini e nelle quali tu pure  saresti potuto cadere se Dio, per sua pietà, non te ne’ avesse preservato. 

Quanto al dono della redenzione, puoi considerare due cose: la prima, quanti  e quanto grandi siano i beni che ci ha dato mediante il dono della  redenzione, la seconda quanti e quanto grandi siano stati i mali che patì nel  suo corpo e nella sua santissima anima per ottenerci questi beni. Per capire  di più ciò che devi a questo Signore per ciò che ha patito per te, puoi  meditare queste quattro circostanze che conviene conoscere nel mistero della  sua sacra passione: chi soffre, cosa soffre, per chi soffre e per quale causa  soffre. 

Chi soffre? Dio. Cosa soffre? I più grandi tormenti ed oltraggi che mai  furono sofferti. Per chi soffre? Per creature infernali e abominevoli simili,  nell'operare, ai demoni stessi. Per quale causa soffre? Non per suo vantaggio e neppure per nostro merito, bensì per l'intima forza della sua infinita carità e  misericordia. 

Quanto al dono della vocazione, pensa prima di tutto quale grande  misericordia fu da parte di Dio farti cristiano, chiamarti alla fede per mezzo  del battesimo e farti anche partecipe degli altri sacramenti. 

E se, dopo questa chiamata, perduta la tua innocenza, ti ha tolto dal peccato,  riportato alla sua grazia, ritornato allo stato di salvezza, come potrai  abbastanza lodarlo di questo dono? Che grande misericordia fu aspettarti per  tanto tempo, sopportare tanti peccati e mandarti tante ispirazioni e non  tagliarti il filo della vita, come fu tagliato ad altri nelle stesse condizioni e,  infine, richiamarti con grazia tanto potente da resuscitarti da morte a vita e  da aprirti gli occhi alla luce! Che misericordia fu, dopo averti convertito,  darti la grazia per non tornare al peccato, vincere il nemico e perseverare nel  bene! Questi sono i doni evidenti e conosciuti: ce ne sono altri segreti che  conosce solo quello che li ha ricevuti e altri ancora tanto segreti che non li  conosce neppure quello che li ha ricevuti, bensì solo quello che li ha donati.  Quante volte avrai meritato per la tua negligenza o superbia o ingratitudine  che Dio t'abbandonasse, come ha abbandonato altri per la stessa causa, e non  lo ha fatto! Quanti mali od occasioni di male avrà prevenuto il Signore con  la sua provvidenza, disfacendo le reti del nemico, tagliandogli la strada e  non realizzando le sue azioni e i suoi consigli! Quante volte avrà agito con  ciascuno di noi nel modo che disse a san Pietro: "Guarda che satana aveva  ottenuto di vagliarvi tutti come il grano, ma io ho pregato per te, perché non  venga meno la tua fede" (Lc 22, 31). Chi dunque può conoscere questi  segreti se non Dio? 

Questi sono i benefìci conosciuti, ma ci sono quelli nascosti. Per questi come  per gli altri, è giusto che ringraziarne sempre il Signore e che comprendiamo  di quanto siamo debitori; quanto è di più ciò che dobbiamo di quanto  possiamo pagare non lo possiamo infatti neppure comprendere. 

San PEDRO DE ALCÁNTARA 

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