Predizione di San Cesario vescovo di Arles che morì nell’anno 512.
« ... Allora i governanti del regno di Francia saranno così divisi che non sapranno trovare fra loro un difensore... Le nazioni vicine devasteranno la Gallia. Allora i Galli, dalla Moscovia, Germania, Svizzera, Dania, Norvegia, verranno sconfìtti. I fortissimi accampamenti verranno presi dal nemico, e la gloria dei Franchi si muterà in obbrobrio... Il maggior principe di tutto l’occidente mirabilmente verrà fugato e costretto a battersi, e quasi tutto il nobile suo esercito sarà miserabilmente ucciso. Sarà orrenda la strage, e lagrimevole la prostrazione e l’uccisione di moltissimi grandi, signori e principi. Le città di Francia desolate, verranno abbandonate, saccheggiate e distrutte. Non vi sarà pace tra i Galli se non verrà così affatto distrutto il regno loro. Una fame crudelissima strazierà il reame intiero. Il re sarà umiliato sino alla confusione, e darà la corona ad un altro che non è... Ma il giovane prigioniero ricupererà la corona del giglio, e distruggerà i figliuoli di Bruto nell’ isola (1), talmente che più non esisterà memoria di costoro, e di tale guisa rimarranno per sempre. Da ultimo il Pontefice santo riformerà la Chiesa nell’universo orbe colla sua santità, e ridurrà gli ecclesiastici a vivere secondo il modo primitivo, di maniera che vi regnerà una legge, una fede, una vita».
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