lunedì 9 marzo 2020

FATTI STORICI STRAORDINARI, -REALMENTE ACCADUTI



RACCOLTI IN :
 "Le glorie di Maria"
di Sant' Alfonso Maria de Liguori
-santo napoletano del 1700


Quanto è pronta Maria ad aiutare chi la invoca

San Francesco di Sales, come si narra nella sua Vita, sperimentò l'efficacia di questa preghiera. Il  santo aveva circa diciassette anni e si trovava allora a Parigi dove si applicava agli studi, tutto  dedito alla devozione e all'amore di Dio, che gli faceva gustare in anticipo le delizie del paradiso. Il  Signore, per metterlo alla prova e legarlo maggiormente al suo amore, permise che il demonio gli  facesse pensare che tutto quel che faceva era fatica sprecata e che egli era condannato nei decreti  divini. Nello stesso tempo Dio volle lasciarlo nell'oscurità e nell'aridità. In quel periodo il  giovinetto era insensibile ai più dolci pensieri sulla bontà divina e la tentazione accresceva l'afflizione del suo cuore. Per questi timori e per queste sofferenze egli perse l'appetito, il sonno, il  colorito e l'allegria, tanto che ispirava compassione a chi lo guardava. Mentre durava questa  orribile tempesta, il santo non sapeva concepire altri pensieri né proferire altre parole che di  sfiducia e di dolore. « Dunque, diceva, io sarò privo della grazia del mio Dio, che in passato si è  mostrato così amabile e così dolce verso di me? O amore, o bellezza a cui ho consacrato tutti i miei  affetti, io non godrò più le tue consolazioni? O Vergine Madre di Dio, la più bella di tutte le figlie  di Gerusalemme, non ti potrò dunque vedere in paradiso? Mia regina, se non potrò vedere il tuo  bel viso, non permettere almeno che io ti debba bestemmiare e maledire nell'inferno ». Questi  erano allora i teneri sentimenti di quel cuore afflitto e amante di Dio e della Vergine. La tentazione  durò un mese, ma finalmente il Signore si compiacque di liberarlo per mezzo della consolatrice del  mondo, Maria, a cui il santo aveva già consacrato la sua verginità e in cui diceva di aver riposto  tutte le sue speranze. Una sera, mentre tornava a casa, entrò in una chiesa e vide una tavoletta  appesa al muro su cui lesse la seguente preghiera di sant'Agostino. « Ricordati, o pietosissima  Maria, che non si è inteso mai che alcuno sia ricorso al tuo patrocinio e sia stato da te abbandonato  ». Prostrato davanti all'altare della divina Madre, recitò devotamente questa preghiera, rinnovò il  suo voto di verginità, promise di recitare ogni giorno il rosario e soggiunse: « Mia regina, sii mia  avvocata presso tuo Figlio a cui non ho l'ardire di ricorrere. Madre mia, se io infelice non potrò  amare nell'altro mondo il mio Signore, che so così degno di essere amato, ottienimi almeno che io lo ami più che posso in questo mondo. Questa è la grazia che ti domando e da te spero ». Così  pregò la Vergine e poi si abbandonò senza riserve tra le braccia della divina misericordia,  rassegnandosi completamente alla volontà di Dio. Ma appena finita la preghiera, in un istante la  sua dolce Madre lo liberò dalla tentazione; subito egli ritrovò la pace interiore e ad un tempo la  salute del corpo. Da allora in poi continuò a professare una grande devozione verso Maria e per  tutta la vita non cessò di celebrare le sue lodi e la sua misericordia con le prediche e con gli scritti. 

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