L'IMPERO ROMANO
Non v'ha più luogo a dubbio, signore, l'Anticristo, od a parlar più esatto, l'ultimo Anticristo, imperocchè ve ne sia già stato più d'uno in questo mondo, l'ultimo Anticristo ha da venire, e precederà di poco l'estrema catastrofe ("). E son certo che non troverete più così strano come v'apparve a tutta prima, che io m'accinga a trattare questa questione. E veramente come il potreste, voi che vi pregiate d'esser cattolico, quando Cristo si è degnato di parlare di questo avvenimento, quando i profeti ce l'hanno descritto, quando gli apostoli se ne sono occupati, quando i santi Padri l'hanno studiato con diligente cura, quando i commentatori e gli apologisti fecero lavori importanti intorno al medesimo, quando la Chiesa lo accolse fra le sue sacre tradizioni? Ma non ve l'abbiate per male, signore, se vi dirò che intorno a questa questione, cui si attende sì poco ai nostri giorni, a me par di scorgere un resto di dubbio ancora nel vostro pensiero. Ammetto, mi direte con tanti altri, ammetto che il figlio della perdizione debba apparire un giorno, e che la fine del mondo sia cosa che accadrà certamente; ma è egli forse possibile conoscere l'epoca di cotesti avvenimenti? Simile alla vostra era l'interrogazione degli apostoli al Divin maestro: Quando hoec erunt?
Simile alla vostra erano le ripetute domande dei primi fedeli agli Apostoli. Ed il Salvatore rispondeva, e gli apostoli ripetevano: nè il figliuol dell'uomo nè gli angeli sanno l'ora nè il giorno. Cristo però, e quelli che da lui ricevettero la missione d'istruire i popoli, non tralasciarono di descrivercene l'epoca; che anzi, come ne fanno fede gli evangeli, il Divin maestro ce ne fece un'ampia pittura, e gli apostoli lo imitarono.
E perchè tanta cura a soddisfare una curiosità che poteva parere inutile? Perchè tante vive raccomandazioni di non dimenticare ciò che essi dicevano a questo proposito? Non erano i cristiani dei primi tempi abbastanza lontani dalla catastrofe, perchè i vaticinii sulla medesima non potessero considerarsi come superflui? Chi sa che ciò non avvenisse appunto perchè l'uomo Dio sapeva, ed i suoi discepoli presentivano che sarebbe venuto un giorno, in cui altri cristiani più vicini ad essa avrebbero bisogno d'uno stimolo potentissimo per riconoscerne i segni e prepararvisi? Le sacre pagine ci pongono sott'occhio delle indica azioni precise; non solo ci danno un'immaggine viva e spirante dei tempi anticristiani, ma ne indicano per l'appunto l'epoca in cui avranno principio, e quella in cui toccheranno il fine. Quando hoec erunt ? Dite voi. Ma che? Non siete voi cristiano, che non lo sappiate? A questa interrogazione è già stato risposto da lungo tempo, e con una chiarezza che non ammette equivoci. Hoec erunt quando l'apostasia invaderà il mondo. E se volete una indicazione ancor più precisa, anche questa la troviamo.
Alla caduta dell'Impero romano comincieranno i tempi anticristiani, e il mondo non durerà più di seimila anni. Ecco qui due termini fissati ben nettamente, senza che s'indichi nè il giorno, nè l'ora, che Dio volle a tutti nascosta. Del resto che bisogno c'era, per la salute delle anime, di conoscere quest'ora e questo giorno? Importava bensì conoscere l'epoca, poichè è in questa appunto che sta scritto, dover nascere una persecuzione contro la fede e contro la Chiesa, di cui non si sarà mai vista nè si vedrà mai più l'eguale, poichè è in questa appunto che gli eletti medesimi correranno gran rischio di perdersi. Eccola dunque cotesta epoca fatale bene determinata nel suo cominciare e nel suo finire. I suoi due termini sono segnati, non già dall'immaginazione d'un poeta, ma da tali autorità, innanzi a cui il cristiano non può a meno d'inchinarsi.
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