venerdì 13 novembre 2020

Chi è don Luigi Villa?

 


Benedetto XVI al Tempio satanico di San Giovanni Rotondo

La cappa pesante del Tempio satanico di San Giovanni Rotondo diventava, di giorno in giorno, sempre più imbarazzante. Purtroppo, come già accaduto in passato, per tentare di “mettere tutto a tacere”, si ricorse alla solita abusata soluzione di mettere in campo tutto il peso dell’Autorità.

 Il 18 marzo 2007, il Segretario di Stato, card. Tarcisio Bertone, con un folto seguito di Vescovi, si recò a San Giovanni Rotondo per una concelebrazione nel Tempio satanico. Nei numeri di “Chiesa viva” 395 e 396 di giugno e luglio-agosto 2007, si riportò il fatto con un articolo dal titolo: “Concelebrazione sacrilega nel Tempio massonico di San Giovanni Rotondo, dedicato a San Padre Pio”, col quale si chiese di proibire l’uso religioso di questo “Tempio satanico”, mostrando le copertine di questo studio, già disponibile in 5 lingue.



Ma le celebrazioni sacrileghe continuarono e “Chiesa viva” nuovamente, nei mesi di novembre e dicembre 2007, denunciò ancora queste celebrazioni sacrileghe, con parole di fuoco che terminavano con la frase: «Chiesa viva, perciò, chiede alla Gerarchia cattolica: fino a quando permetterete alla Massoneria di insultare Nostro Signore Gesù Cristo e la SS. Trinità?». Ma le Autorità ecclesiastiche, imperterrite, mantennero il silenzio e continuarono con queste celebrazioni sacrileghe. Allora, su “Chiesa viva”, dopo la pubblicazione di alcune lettere ricevute, sullo scandaloso agire delle Autorità ecclesiastiche, a riguardo di questo tempio satanico, nel Numero di Luglio-agosto 2008, con il titolo: “Un Tempio satanico per Padre Pio?”, iniziò la pubblicazione, a pun tate, di una cronaca degli articoli pubblicati da giornali, settimanali, riviste, italiane ed estere, di lettere, di comunicazioni e dei fatti che esponevano lo scandalo di questo “Tempio satanico” che gridava vendetta al cospetto di Dio. Ma la solita abusata soluzione fece un salto di grado. Si iniziò, infatti, a parlare di una visita di Benedetto XVI a San Giovanni Rotondo, finché si giunse alla dichiarazione ufficiale di mons. D’Ambrosio, Arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, e anche Delegato della Santa Sede per il Santuario e le Opere di Padre Pio, il quale, l’8 dicembre 2008, lesse la comunicazione, del giorno precedente, del Prefetto della Casa Pontificia, mons. James M. Harvey che dava la notizia della decisione presa sulla visita di Benedetto XVI a San Giovanni Rotondo, per il 21 giugno 2009, e alla quale era allegato il programma della visita. Sempre ignorando i fatti dimostrati e malgrado il fallimento di 150 Prelati nel confutare le tesi dello studio sul Tempio satanico, ora, si voleva mettere in campo tutto il peso dell’Autorità del Papa! Ma le puntate di “Chiesa viva”, sulla cronaca dei documenti sul Tempio satanico di San Giovanni Rotondo, procedettero per mesi e mesi, fino all’aprile dell’anno seguente.


Venne il 21 giugno, giorno della visita di Benedetto XVI. Il Papa doveva recarsi a San Giovanni Rotondo in elicottero, ma un uragano, a Roma, lo impedì, e così il Papa fu trasportato, con un aereo militare, fino all’aeroporto militare di Foggia, per poi proseguire in macchina fino a destinazione. La Messa celebrata sul sagrato del Tempio satanico sembrò non avere l’approvazione divina; infatti, al termine della celebrazione, si scatenò il finimondo: un’acqua torrenziale fu seguita da una grandine con chicchi grossi come noci che, in breve tempo, fece fuggire tutti i fedeli. Fu un caso fortuito il fatto che, “per guasti tecnici”, la televisione interruppe le riprese di questo avvenimento? C’è chi disse che questa era una “punizione di Dio”, ma, anche se questo non si potrà mai dimostrare con certezza, ciò che si può affermare con certezza è che Dio avrebbe potuto impedire queste umiliazioni al Vicario di Cristo, ma non l’ha fatto! Poi, ci fu l’episodio increscioso della furtiva “benedizione” della lapide a mosaico, nella cripta del Tempio satanico, non prevista dal cerimoniale e neppure dal programma. Sulla lapide sta scritto: 

«In occasione della visita pastorale di Sua Santità Benedetto XVI, in questa chiesa impreziosita dalla devozione dei fedeli con la bellezza dell’arte per custodire il corpo di San Pio da Pietrelcina, ha sostato in preghiera e l’ha benedetta».

A parte le menzogne con le quali per lungo tempo si era assicurato che il corpo di San Pio da Pietrelcina non sarebbe mai stato traslato nel Tempio satanico, ciò che è inquietante è il carattere di improvvisazione che si è voluto dare a questa “benedizione”. Mentre il Santo Padre si avviava verso l’uscita della cripta, gli fu indicata la targa, che il Papa lesse con un certo stupore. Poi, mentre iniziava a procedere, mons. D’Ambrosio mise il braccio dietro al Papa e, poi, con l’altro braccio, gli bloccò il passo, indicando l’aspersorio che un frate cappuccino faceva atto di porgere al Papa. Così, venne benedetta rapidamente e senza neppure una preghiera la targa in questione. Questo atto non era previsto e, soprattutto, la targa, invece di riferirsi alla benedizione della stessa o dei mosaici, si riferisce invece a quella dell’intera chiesa. Fu, forse, un “tranello” teso al Santo Padre?

 Il numero di luglio-agosto 2006 di “Chiesa viva” riportò in copertina la figura del Papa con lo sfondo del Tempio satanico e un editoriale di don Villa dal titolo: “Benedetto XVI nel ‘Tempio satanico’ in San Giovanni Rotondo – Perché?”. Nel testo, tra l’altro si legge: «Ora, il Vicario di Gesù Cristo, che dovrebbe essere il Buon Pastore e non essere causa di turbamento per i milioni di fedeli del Santo di San Giovanni Rotondo (…) doveva anche sapere che il detto Tempio è, in realtà, un edificio di stampo massonico (…) E doveva sapere anche che (…) essendo stato Padre Pio un acerrimo oppositore della Massoneria, questo Tempio, quindi è una vendetta postuma!». E anche: «In tutti questi anni, dopo la costruzione di questo Tempio massonico-satanico mai è emersa una chiara posizione ufficiale da parte del Vaticano, anche col silenzio totale da parte dei Cardinali responsabili del progetto e della costruzione di questa “Nuova Chiesa”, per cui dovrebbe valere il detto. “Chi tace acconsente”». E ancora: «Noi di “Chiesa viva”, quindi, ci chiediamo. “Come è stato possibile che il Vaticano abbia potuto costruire un “Tempio satanico” con la beffa a milioni e milioni di fedeli cattolici di tutto il mondo che hanno donato fiumi di soldi in buona fede?”».

a cura dell’Ing. Franco Adessa

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