DIARIO SPIRITUALE DI ELISABETTA SZANTÓ 1961-1981
14 maggio 1962
Mi ha svegliato di nuovo la Vergine Santa e sono rimasta in posizione di riposo. "Mia figliola carmelitana! Adesso, nel silenzio della notte, mi piacerebbe parlare con te. Ascoltami e intanto riposati. Sapessi quale grande tristezza c'è nel Mio Cuore! Satana spazza via le anime con ritmo vertiginoso. Perché non cercate di impedire tutto questo al più presto? È necessaria tutta la vostra forza di volontà. Il dolore spezza il mio cuore nel vedere la perdizione di tante anime. Eppure tante fra loro vengono travolte e cadono perché, nonostante le loro buone intenzioni, non comprendono che la tentazione deriva da Satana. Il maligno sogghigna, stende le sue braccia e con terribile malizia attira coloro per i quali il Mio Figlio Santo ha sofferto un'atroce morte! Date tutto il vostro aiuto per la salvezza delle anime!"
17 maggio 1962
Durante la preghiera della mattina, mi ha parlato la Santa Vergine e anche durante la Santa Messa si lamentava di continuo con voce molto triste. Sentivo che si stringeva convulsamente le mani e scongiurava: "La selvaggia rabbia di Satana si intensifica per impadronirsi anche delle anime perseveranti. Non permettetelo, aiutatele a salvarsi!!!" E implorando, continuava a pregare. Il suo dolore si riversava nel mio cuore e anch'io ero in un'ansia impotente mentre le mie preghiere finivano in pianto. Ora che scrivo queste righe, il dolore mi strazia di nuovo il cuore e devo sospendere per il gran pianto. "Mia dolce Madre, che cosa posso fare?" "Vai, parla con i miei figli, essi saranno i miei ambasciatori". "Vergine Madre mia! Parla tu in mio favore affinché sia ascoltata! Io sono così miserabile, sono una nullità, non mi prendono in considerazione, benché abbia già comunicato le tue parole. Ora che cosa posso fare? Madre mia dolce, Ti prego nuovamente, parla Tu. Il Tuo Santo Figlio ha promesso che mi aiuterai. Ti prego, Vergine Madre, aiutami affinché credano alla tua implorante supplica. Madre mia, anch'io mi consumo con Te, soffro perché la tua preghiera non ha ancora trovato comprensione presso colui al quale mi hai mandata". In questo stesso giorno il Signore Gesù ha parlato nel profondo della mia anima, nel grande silenzio del mio spirito in modo appena percettibile, quasi come in un sospiro: "Figlia mia, stai attenta! Rinunzia completamente a te stessa! Consegnati a Me. Sai quanto sono preoccupato per te! Ho pagato un caro prezzo per la tua anima con la mia sofferenza. Non si perda nemmeno un granello delle tante grazie di cui ti ho colmata senza tregua. Stai attenta, il maligno inosservato vuole introdursi in te e, come un rapace, vuole spillare la forza dalla tua anima". "Come è possibile, mio dolce Gesù? Fin dal momento del primo risveglio, appena si ridesta anche la mia coscienza, il primo pensiero, trascurando me stessa e disprezzandomi, è quello di offrirmi a Te affinché, piena di Te, il maligno non trovi posto nella mia anima. Accettami, mio Signore, mio buon Dio!"
"Ripeti questa offerta tutto il giorno e non soltanto al risveglio". E con un lieve sospiro ha aggiunto: "Figliola mia!"
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