martedì 16 agosto 2022

Conversazioni Eucaristiche

 


Tanto tempore vobiscum sum, et non cognovistis me? 

1. Erano già trascorsi quasi tre anni, che gli Apostoli seguivano il loro Divino Maestro Gesù quocumque ierat, ed erano stati testimoni de’  maravigliosi prodigi coi quali omnibus benefaciendo accompagnavano la sua  dottrina e predicazione. E, dopo tanto tempo e tante opere stupende, sembra  che avrebbero dovuto aver imparato a ben conoscerlo. Ma non fu così. Per lo  che un giorno Gesù lagnandosi della loro stupidità, gli ebbe a redarguire, che  ancora non lo avessero conosciuto: tanto tempore vobiscum sum, e non  cognovistis me! 

2. O Dio! Sono passati oramai 19 secoli, e parmi che lo stesso Gesù da questo Tabernacolo, con accento assai più vibrato e risentito, mandi una  voce di rimprovero alla maggior parte degli uomini, che dopo tanto tempo  ch’Egli si è costituito nell’Eucaristico Sacramento, ancora non l’abbiano  conosciuto, o non vogliano conoscere; tanto tempore vobiscum sum, et non  cognovistis me!?… 

3. Ah, Gesù mio, avete troppa ragione di lamentarvi della colpevole volontaria ignoranza di tanti, e della maliziosa sconoscenza di tanti altri,  specialmente cristiani! Quando rimproveraste così li vostri discepoli; fors’essi  avevano sugli occhi dell’anima un qualche velo troppo umano, che li scusava  di non conoscervi perfettamente. Ma noi non possiamo essere scusabili. Noi  abbiamo maggiori manifestazioni della vostra carità: abbiamo dinanzi a noi  sempre vivo il Memoriale della vostra Risurrezione ed Ascenzione; poichè  abbiamo ed avremo sino alla consumazione dei secoli la Vostra Divina  Persona con noi nascosta nel Santissimo Sacramento dell’altare, dove vi  piace di stare per nostro bene, e per l’amore appassionato che ci portate: ecce vobiscum sum usque ad consumationem saeculi!… Quale miracolo  maggiore e più potente di questo? Quale attestato d’amore più parlante?… E  dire che dopo tanto tempo che vi siete stabilito tra noi per amor nostro in  questo Sacramento, non tutti ancora hanno imparato a conoscervi, poco o  niente vi apprezzano, e neppure vi amano come e quanto dovrebbero, almeno  per gratitudine! Oh Dio! come può avvenire tanta sconoscenza in esseri  ragionevoli, in uomini cristiani, in creature fatte ad immagine vostra, e redente dalla schiavitù dell’inferno col Sangue vostro, con il sacrificio della  vostra vita? Bisogna dire propriamente che non vi vogliono conoscere. Perchè  se solamente vi avvicinassero un poco, e vi frequentassero, non dovrebbero  poter resistere di prendervi affezione e seguirvi, come fecero i vostri discepoli.  Almeno, o Signore, fate che io arrivi a conoscervi ben bene per innamorarmi  di Voi perdutamente: Domine noverim Te, ve ne prego col vostro Agostino; ed  in conoscere Voi, arrivi a conoscere la mia indegnità, ed a vieppiù amarvi: noverim me! 

4. Dio mio, questo solo prodigio di amore di stare quì personalmente in anima, in corpo e divinità sui nostri altari per beneficarci, non dovrebbe  tirare a Voi tutte le anime dei viventi? Ah, Gesù mio, fatevi conoscere anche  ai ciechi volontarî! Aprite loro gli occhi; fate cadere le squamme delle  passioni che ottenebrano le loro pupille, affinchè restino illuminati dalla  vostra Sacramentale Preghiera, e così vi conoscano e vi amino. Oh sapessi e  potessi io farvi conoscere ed amare da tutte le anime redente! Ma dallo stato  mio, dalla mia insufficienza e nullità, che cosa potete mai ripromettervi?  Almeno che avessi nel mio petto i cuori di tutti gli uomini per potervi amare e  servire da parte di tutti essi. Ad ogni mio respiro intendo e voglio amarvi  anche per tutti coloro che non vi conoscono e non vi amano, ed intendo farvi  ancora per essi tanti atti di amore, quanti ne meritate, e così perfetti come li  meritate. Vorrei avere i Cuori di Maria e di S. Giuseppe, e con questi farvi ad  ogni respiro quanti atti d’amore ricevete dal vostro Divin Padre da tutta la  Corte celeste, da tutte le anime del Purgatorio e da tutte le anime giuste  viventi su questa terra. 

5. Ma purtroppo, che anche al presente accade, e si ripete ciò che avveniva a Gesù allorquando predicava alli Giudei, che dopo di aver fatto a  beneficio loro, e sempre sotto ai loro occhi, tanti e sì segnalati miracoli, lo  ripudiavano, non gli volevano credere, e lo insultavano. Ahi! che tanti  cristiani si lasciano acciecare dalle passioni e dal peccato, e vedendo il  Miracolo dei Miracoli perpetuo del suo Divin Sacramento, ove il Cuore  palpitante ed ardente di Gesù vive e si manifesta a tutti, pure mantengono il  proprio cuore indurato in modo, che non riconoscendo più la reale sua  presenza, restano ad occhi aperti senza vederlo, ed insensibili alla sua  infinita carità. Ahi! purtroppo non sentono il calore di quella carità, con la  quale Voi, Gesù mio, li cercate per illuminarli, convertili e risanarli: excecavit (Satana) oculos eorum, et induravit cor eorum, ut non videat, et non intelligant  corde et convertantur. 

6. Ma, aimè! che mentre deploro l’altrui sconoscenza verso di Voi, io m’accorgo e mi rammento di avere pure un tempo disconosciuti i vostri  beneficî sì comuni, come particolari! Dopo tanto tempo che avete la  degnazione di ammettermi alla vostra famigliare conversazione, ancora  neppur io ho imparato a conoscer bene le finezze del vostro tatto, della  vostra bontà e confidenza. Ah! chi mi darà quella purità di mente e di cuore,  quella semplicità di colomba, che vola e penetra nei forami degli arcani  secreti del vostro Cuore? Quis dabit mihi pennas, et volabo et requiescam in  Corde tuo ? Deh, caro il mio Gesù, datemi grazia di poter arrivare a conoscervi quale siete il mio Dio, il mio Salvatore, e l’Amor mio! Allora potrò dire  col Real Profeta: Defecit cor meum et caro mea: Deus cordis mei, et pars mea  Deus in æternum! Come Voi conoscete la profondità della mia cattiveria e  malizia, e tutti i miei demeriti, così possa io arrivare a conoscere la bontà e  magnanimità vostra, e la divinità de’ vostri meriti infiniti, e poi  corrispondervi come e quanto devo. 

7. O Sacramentato mio Bene! Amore del Paradiso! O Paradiso delle anime giuste, tue degne amanti su questa terra! Deh, prega il tuo Divin Padre per  me! Quel Padre benedetto, che un giorno per Te spero di vedere e conoscere,  benedire, lodare, ringraziare ed amare in sempiterno. Insieme con lui  infondimi nella mente e nell’anima quello spirito che illumina e che  infiamma a vieppiù conoscerti ed amarti. Gesù mio, ti amo; ma voglio  aamarti di più. Oh ch’io possa vivere di amore per farti conoscere e farti  amare da tutti! Iesu mi dulcissime, spes suspirantis animae! Mane nobiscum,  et nos illustra tuo lumine! Pulsa mentis caliginem, mundum reple dulcedine!  Iesu, flos Matris Virginis, Amor nostrae dulcedinis; Tibi laus honor hominis,  regnam beatitudinis. Amen! 

8. A Voi ora mi rivolgo, Vergine benedettissima, e vi prego che per l’amore del Vostro Smo Figlio vogliate col vostro Sposo Giuseppe instillare nell’anima  mia una particella di quella intima conoscenza e confidenza che godeste qui  in terra del medesimo vostro amabilissimo Gesù; ond’io con Voi sia tutto suo  nel tempo e nella eternità. 

Francesco Spinelli

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