lunedì 29 gennaio 2024

L'ULTIMA BATTAGLIA - IL SECOLO DI SATANA

 


IL SECOLO DI SATANA 


Attualmente siamo nel periodo cruciale della storia, in quello del massimo trionfo di Satana. 

La Madonna ha detto a Medjugorje: « L'ora è venuta in cui il demonio è autorizzato ad agire con tutta la sua forza e la sua potenza. Questa è l'ora di Satana ». 

Satana ha potuto vantarsi nella « Intervista col diavolo » pubblicata anonimamente dal celebre scrittore Domenico Mondrone: « Non vedi che il regno di Cristo si sgretola e il mio si allarga giorno per giorno sulle rovine del suo? 

Provati a fare un bilancio tra i suoi seguaci e i miei, tra quelli che credono nelle sue verità e quelli che seguono le mie dottrine, tra quelli che osservano la sua legge e quelli che abbracciano le mie. Pensa soltanto al progresso che sto facendo per mezzo dell'ateismo militante, che è il rifiuto totale di lui. 

Ancora poco tempo e tutto il mondo cadrà in adorazione dinnanzi a me. Sarà completamente mio. 

Io ho tutto il mondo che ascolta i miei messaggeri e li applaude e li segue. Ho tutto dalla mia parte. Ho le cattedre, con le quali ho dato scacco alla vostra filosofia. Ho con me la politica che vi disgrega. Ho l'odio di classe che vi dilacera. Ho gli interessi terreni, l'ideale di un paradiso in terra che vi accanisce gli uni contro gli altri. Vi ho messo in corpo una sete di denaro e di piaceri che vi fa impazzire e vi sta riducendo in un'accozzaglia di assassini. Ho scatenato in mezzo a voi una sessualità che sta facendo di voi una sterminata mandria di porci. Ho la droga che presto farà di voi una massa di miserabili larve, di folli e di moribondi. Vi ho portati ad adottare il divorzio per sgretolare le vostre famiglie. Vi ho portato a praticare l'aborto con cui faccio stragi di uomini prima che nascano. Tutto quello che può rovinarvi non lo lascio intentato, e ottengo ciò che voglio: ingiustizie a tutti i livelli, per tenervi in un continuo stato di esasperazione; guerre a catena che devastano tutto e vi portano al macello come pecore; e, insieme a questo, la disperazione di non sapervi liberare dalle sciagure con le quali devo portarvi alla distruzione ». 

Padre Ildebrando A. Santangelo (Servo di Dio) 

La via alla Via

 


Maria  

Il mondo non crede più. Senza fede, non può invocare Dio e non può usare il flusso celeste che è sempre fluente dal trono di Dio. Il flusso deve trapassare coloro i cui cuori sono chiusi. Il mio compito è quello di portare il mondo a una fede iniziale. Allora cominciamo.  

Perché il mondo si allontana da Dio? Quali sono gli insegnamenti di base? Egli è un Padre che ama tutti i suoi figli. Vedendo l’impotenza dell’uomo, e perfino la crudeltà dell’uomo contro l’uomo, ha mandato Gesù per salvare il mondo e per realizzare una nuova opportunità per l’uomo di vivere in pace. Mio Figlio non predicava violenza o odio. Egli predicò il perdono. Ha predicato opere di carità. Non mise mano alla spada e disse ai suoi seguaci di accettare la persecuzione e pregare per coloro che li avevano perseguitati. Che cosa è offensivo in questi insegnamenti?  

Ha inviato lo Spirito Santo, che è il Consolatore, l’Amico, l’Avvocato per tutti coloro che lo ricevono. Non sono tutte queste verità attraenti? Perché esse vengono rifiutate? Questo è il mio punto. Tutte queste verità mostrano un Dio che dà, che versa in persona, che benedice, che capisce il dolore dell’uomo e vuole essere di aiuto. Perché l’uomo non crede e non cerca Dio? Questa è la contraddizione.  

L’uomo è perduto. Egli vaga. È per questo che vengo. Anche se il mio Figlio è venuto sula terra, l’uomo non conosce la strada. Solo Gesù è la Via al Padre, ma l’uomo non conosce la strada per la Via. È per questo che vengo. Io sono la via per la Via. In Gesù, il Padre vi abbraccerà e vi darà la vita eterna, ma il mondo moderno ha nascosto Gesù. È messo da parte. Non può più essere trovato. La sua voce si perde in molte voci strane che stanno catturando l’attenzione degli uomini.  

Voi che leggete queste parole, prendete la mia mano ed io vi condurrò a Gesù. Una volta trovatolo, il vostro cuore si aprirà e il flusso dei cieli potrà entrare in voi per sempre.  

24/07/2011 

I SEGNI DI DIO NELLA VITA DI UN BAMBINO AFRICANO

 


E con il diploma di maturità in tasca, è partito subito per la Francia?

Sì, il vescovo Tchidimbo decise che dovevo continuare il discernimento della mia vocazione in Francia. Nel settembre del 1964, dopo aver conseguito la laurea, ho lasciato Conakri per iniziare gli studi di filosofia e teologia nel seminario di Nancy. Monsignor Pirolet, allora vescovo di Lorena, ammetteva seminaristi provenienti da diversi Paesi: eravamo in tre dalla Guinea, ma c'era anche un laotiano, Antoine Biengta, e un altro coreano, Joseph Ho.

Eravamo un centinaio di seminaristi e l'atmosfera era eccellente. Anche se la cultura francese  mi era più che familiare, ma ho dovuto adattarmi fisicamente e culturalmente. Il gap con l'Africa è molto grande. Faceva molto freddo: stupito e con gli occhi spalancati, ho visto nevicare per la prima volta. 

Ho notato che i rapporti umani erano vissuti in modo molto diverso: niente di simile al calore del mio Paese. Ciononostante, quegli anni di filosofia scolastica sono stati una bella esperienza, in un ambiente interculturale arricchente. Gli insegnanti hanno lavorato sodo per formarci.

Quando arrivai a Nancy, i primi segni delle proteste del maggio '68 erano all'orizzonte. L'anno prima, il 4 dicembre 1963, era stata pubblicata la Sacrosanctum Concilium sulla Sacra Liturgia. Già all'epoca si pensava di utilizzare questo testo come il documento le cui chiavi di lettura potessero essere utilizzate per un riadattamento moderno della liturgia. I paramenti ecclesiastici non erano più pienamente rispettati - il colletto era sostituito dalla dolcevita - e l'identità sacerdotale perdeva visibilità, sfumando nell'anonimato. di cui ci si liberava appena terminata la celebrazione. Non ero pienamente consapevole di questi primi segni di cambiamento: i nostri rapporti erano ottimi e c'era un profondo desiderio di preghiera. Mi ha commosso l'accoglienza che abbiamo ricevuto noi stranieri. Ci siamo sentiti pienamente integrati nella famiglia di Dio.

Durante le vacanze, venivamo accolti nelle fattorie o nelle case dei nostri compagni e lavoravamo per guadagnare un po' di soldi per far fronte alle nostre spese personali durante l'anno scolastico, secondo i desideri di monsignor Tchidimbo.

Durante tutti questi anni, non ho mai sperimentato il razzismo. Solo una volta, quando mi trovavo a Compiègne a casa dei genitori di un mio caro amico, Gilles Silvy-Leligois, ci fu una persona che mi chiamò "negro".  Il mio amico è andato su tutte le furie e ha chiesto al padre di intervenire.  Ho dovuto placarlo, pregandolo di ignorare questa aggressione irrazionale e ingiusta. E per fermarlo ho aggiunto: "Sì, sono nero, ma non disgustoso!

Probabilmente era un francese tornato dall'Africa con molto risentimento e qualche ferita personale.  La verità è che questa è stata l'unica di attacchi razzisti in Francia.

Cardenal Robert Sarah


PREPARATEVI FIGLI MIEI, IO VENGO A PRENDERVI !!!

 


Carbonia 17.01.2024

Preparatevi Figli miei, Io vengo a prendervi !!!

La pace sia con te.

Amata figlia, vengo a dettarti i miei ultimi messaggi prima del mio Ritorno.

Figli miei:

  • il tempo è corto,
  • le cateratte dei cieli già si aprono al passaggio del Divino Re.
  • Fatevi trovare pronti, con i fianchi cinti, i calzari ai piedi e il bastone in mano.
  • Sono fremente d’amore per i miei Figli,
  • desidero riabbracciarli a Me,
  • portarli in Me per le vie dell’Infinito mio Tutto.

Preparatevi Figli miei, Io vengo a prendervi !!!

Amate creature Mie:

  • Lo Sposo viene a prendere la sua Sposa:
  • sia Essa adorna di Me, desidero ardentemente unirmi a Lei.

Popolo mio:

  • è giunta l’ora di entrare a visitare la nuova Era, dove la pace e la felicità vi attendono.
  • Pregate!
  •  Non stancatevi di pregare:
  • uniti alla Vergine SS.ma nel Santo Rosario sarete degni di essere presentati a Me.
  • Fatevi guidare e correggere dalla Madre Mia Santissima!
  • Abbandonatevi al volere di Dio!
  • Non deviate dalle sue Leggi!
  • Il mondo crolla sotto i colpi dell’avversario …ma…
  • i figli di Dio manterranno il passo della vittoria in Me.
  • Preparate i vostri cuori:
  •  siano degni per l’incontro con il loro Dio Amore, siano purificati.

Dio attende i suoi Figli

  • per farli regnare al suo fianco,
  • donargli delle sue Bellezze infinite,
  • desidera portarli nel suo Paradiso, dove abiteranno i lunghi giorni nell’amore festoso.

Dio c’è o uomini, Dio esiste!

  • Non ascoltate le voci del mondo, ma…
  • immergetevi nella preghiera e ascoltate la Parola di Dio!
  • Siate amore con tutti,
  • benedite sempre nel Nome Santo del Dio Vivente!
  • Scalzatevi dalle cose del mondo, anelate a quelle del Cielo.
  • Dio provvederà per i suoi figli nel momento della catastrofe, che non tarderà a completare la già grande sofferenza degli uomini, privati della loro libertà.

Amati miei:

  • stringetevi al mio Sacro Cuore, supplicate il mio anticipato Ritorno.
  • Questa Umanità sarà privata di ogni bene, sarà messa in stato di pena.
  • Non state a perdere tempo nelle cose vane,
  • a breve non riconoscerete più nulla di ciò che conoscete

Pregate! Pregate! Pregate!

  • Questo è tempo di preghiera e digiuno dalle cose vane:

mortificatevi per Me, pregate gli uni per gli altri.

  • Pregate per chi ancora non Mi vuole riconoscere e si lascia trascinare all’Inferno da Lucifero.
  • Vigilate!
  • I segni non mancheranno di arrivare a voi. Amen.

Il luogo dei "cattivi cristiani" all'inferno

 


Nella storia della Chiesa cattolica, vari santi e beati hanno descritto com'è l'inferno e persino il luogo preciso in cui si troverebbero i "cattivi cristiani", sulla base di visioni e messaggi ricevuti durante la loro vita.


1. La struttura dell'inferno

Santa Teresa di Gesù, Dottore della Chiesa, diceva che quando il Signore le mostrava l'inferno le sembrava di essere in un "ingresso come un vicolo molto lungo e stretto, come una fornace molto bassa, e buia, e stretta: il pavimento mi sembrava di un'acqua come ogni cosa molto sporca, e di un odore pestilenziale".

Anche Santa Francesca Romana si trovava all'ingresso degli inferi. Secondo la testimonianza del suo confessore, don Giovanni Mattiotti, lì "vide un abisso grandissimo e terrificante". Inoltre, c'erano cartelli con questo avvertimento: "Questo è l'inferno senza speranza e dove non c'è mai consolazione".

Secondo il racconto della beata Anne Emerick, l'inferno che vide aveva "la forma di un immenso e tetro edificio, illuminato da una luce metallica". Ha anche affermato che aveva un ingresso con "enormi porte nere con serrature e catenacci". Ma gli angeli li rovesciarono, e i nemici adorarono Cristo quando discese agli inferi.

La beata Emerick ha detto che ci sono prigioni, grotte, deserti e laghi che portano al "disgusto e all'orrore". Santa Faustina Kowalska diceva che all'inferno "ci sono grotte e fosse di tortura dove ogni forma di agonia differisce dall'altra".


2. I tormenti secondo Dio Padre

Qualcosa di insolito nella vita dei santi è che Dio Padre stesso parla direttamente a loro. Un caso molto particolare fu quello di Santa Caterina da Siena, Dottore della Chiesa. Nella sua opera intitolata Il Dialogo, la santa narra che l'Eterno Padre le indicò i quattro tormenti principali dell'inferno, da cui derivano tutti gli altri tormenti.

Secondo i racconti del santo, Dio Padre descrisse che il primo tormento è che le anime dannate siano private di Lui. Questo provoca loro un tale dolore che preferirebbero il fuoco e i tormenti crudeli per poterlo vedere. Questa agonia attiva il secondo tormento che è il dolore del verme della coscienza, perché sono consapevoli che per colpa loro non possono stare con Lui.

Il terzo tormento è la visione dei demoni perché «vedendoli conoscono meglio se stessi, cioè sanno che grazie a loro sono degni di loro», gli disse l'Eterno Padre. Inoltre, aggiunse che nei demoni queste anime vedono la propria figura così orribile "che il cuore umano non può immaginarla".

Il quarto è il fuoco. Dio Padre gli assicurò che l'anima è immateriale e non può essere consumata, ma che Lui nella sua giustizia divina "mi ha permesso di bruciarla nella sofferenza, di affliggerla e di non consumarla". Ha poi sottolineato che il fuoco la fa soffrire con grande dolore, in varie forme e a seconda della diversità dei peccati e della gravità della colpa.


3. Il posto dei "cattivi cristiani" all'inferno

Nella Legenda Aurea del Beato Santiago de la Vorágine si narra che un giorno l'abate San Macario, grande combattente contro i demoni, si imbatté in un teschio. Il santo, dopo aver pregato Dio, gli chiese a chi appartenesse quel teschio e dove fosse la sua anima.

Il teschio rispose che apparteneva a un uomo pagano e che la sua anima era in fondo all'inferno. Allora l'abate lo interrogò su chi ci fosse sotto la sua anima. Il teschio gli indicò che in fondo c'erano le anime dei "cattivi cristiani", perché "durante la loro vita hanno disprezzato il sangue di Cristo con il quale sono stati redenti".

https://www.aciprensa.com/

(Io sono la luce del mondo)

 


Messaggio ricevuto il 9 gennaio 2024

Figlia mia, scrivi, Io sono il tuo Dio, il tuo Salvatore. Sono venuto con il Mio Amore di Padre per darti un altro messaggio che viene dal Mio Sacro Cuore al tuo. Sono venuto a darti un messaggio in più perché tu possa dare tutto ai miei figli che non sanno nulla, a quelli che hanno bisogno di imparare di più su tutto quello che sono venuto a dire. Questo modo sarà migliore, perché tutto viene da Me al vostro cuore. Non importa che sappiate scrivere, purché mi obbediate, tutto vi sarà dato dal mio Cuore di Padre al vostro. L'amore viene ripagato con l'amore, è così che lo do a tutti, attraverso l'amore che mi è fedele.

Voglio che sappiate che ho qui una figlia che presta attenzione alle mie cose che vengono date attraverso il mio Cuore, e così ho una porta aperta per entrare ogni volta che vengo a parlare, lei apre sempre la porta del suo cuore per farmi entrare. Non vi rendete conto di quanto amore ricevo qui da questa mia figlia? Sì, il suo amore per Me è vero. Il mio cuore è pieno d'amore e mi dà tanta gioia riceverlo. Sì, figli miei, così potete vedere che la mia scelta è qui, valeva la pena di essere amata e l'amore vuole la pace. Ora, vi darò tutto quello che farà per Me, per i Miei figli che non sanno cosa fare per i giorni a venire.

Voglio che teniate conto di tutto ciò che verrà scritto qui, perché voglio darvi tutto affinché comprendiate ciò che sta arrivando nel mondo, e dovrò scambiare molte cose che sono state date, ma non sono venute da Me. Quindi voglio che impariate tutto come vi ho già detto, in modo che sappiate tutto ciò che viene dal Cielo alla Terra, perché molte cose che sono state fatte erano idee di uomini [non di Dio], quindi ora saranno da Me a tutti. Tutto sarà scritto come vi dico, perché ora non ci saranno uomini delle tenebre che faranno tutto attraverso le loro teste velenose, come hanno fatto con le mie leggi.

Io sono la Luce del Mondo, sono venuto a chiarire tutto per i miei figli che mi amano e vogliono fare tutto come Io lo do. Da qui vi invito, non preoccupatevi di sapere come, perché da qui darò e raggiungerò tutti, con il mio Amore, e poi farò in modo che tutti sappiano cosa fare affinché non ci siano più problemi con le mie cose. Io voglio la Pace e l'Amore, quindi non create problemi, perché questo non mi piace. Vi amo e vi benedico.

Vostro Padre, Figlio e Spirito Santo. Amen.

La SS. Vergine riempì cieli e terra dell’amore, la gloria, il ringraziamento dovuto da tutti a Dio

 


La SS. Vergine riempì cieli e terra dell’amore, la gloria, il ringraziamento dovuto da tutti a Dio  


“… Questo non ricambiare Iddio in amore per tutto ciò che ha fatto nella Creazione per l’uomo è la prima frode che fa la creatura a Dio, è un usurpare i suoi doni, senza neppure riconoscere da dove vengono e Chi tanto la ha amata. Perciò è il primo dovere della creatura, ed è tanto indispensabile questo dovere ed importante, che Colei che prese a petto tutta la nostra gloria, la nostra difesa, il nostro interesse, non faceva altro che girare per tutte le sfere, dalla più piccola alla più grande delle cose da Dio create, per imprimere il suo ricambio d’amore, della gloria, del ringraziamento per tutti e a nome di tutte le umane generazioni. Ah, sì, fu proprio la mia Mamma Celeste che riempì cieli e terra del ricambio per tutto ciò che Dio aveva fatto nella Creazione. Dopo di Lei fu la mia Umanità che compì questo dovere sì sacrosanto, a cui tanto aveva mancato la creatura, e che Mi rese propizio il mio Padre Celeste verso l’uomo colpevole. Sicché furono le mie preghiere e quelle della mia inseparabile Madre. 

Non vuoi tu dunque ripetere le mie stesse preghiere? Anzi, perciò ti ho chiamato nel mio Volere, affinché ti associ con Noi e segua e ripeta gli atti nostri”.  (18°, 9-8-1925) 

Luisa Piccarreta

Questi sono i tempi decisivi che ci sono stati dati da Nostro Signore

 


Oggi, durante le preghiere del Cenacolo, nostro Signore Gesù ha detto: "Valentina, figlia mia, voglio dirti che nulla è più importante ora della preghiera e dell'essere più spirituali. Il materiale non salverà la tua anima. Solo spiritualmente, quando vi avvicinerete a Me e sarete uniti a Me, sarete protetti quando molte catastrofi colpiranno e avvolgeranno il mondo".

"Dite alla gente che questi sono tempi decisivi che offro all'umanità, perché il diavolo cerca in tutti i modi di mietere e distruggere l'umanità, soprattutto dividendo le famiglie, causando molto caos con le guerre che stanno uccidendo molte persone. Per ora, il diavolo sta avendo successo con la sua aggressione a causa delle guerre e dei leader corrotti del mondo, dicendo loro menzogne malvagie su cosa fare, per danneggiare le persone e ucciderle".

"E ci sta riuscendo, ma non per molto tempo perché il suo regno è molto breve. Sarà presto sconfitto. La Mia Madre Immacolata gli schiaccerà la testa con il Santo Michele, il Mio Guerriero, quando darò loro il permesso di farlo".

"Ma, figli Miei, ho bisogno delle vostre preghiere ora più che mai. Pregate il Santo Rosario, recitate la Coroncina alla Divina Misericordia e, in questo modo, pregate per il mondo, per la conversione dei peccatori e per il loro pentimento, in modo che molti siano salvati quando le cose reali avvolgono il mondo. Alcuni moriranno, non tutti entreranno nel Mio Regno di Pace e Gloria. Le persone devono convertirsi e pentirsi ora e non aspettare fino all'ultimo momento".

"Valentina, bambina mia, stai in pace. Proclamate la Mia Santa Parola agli uomini. Dite loro che questi sono tempi molto decisivi per l'umanità. Non temete, perché Io sono sempre con voi per proteggervi".

Commento: Quando il nostro Signore parla di tempi decisivi che saranno dati all'umanità, intende dire che dovete decidere ora, nel bene o nel male. Questa è una grazia che ci è stata data ora, e non può durare per sempre. Dobbiamo decidere ora e prenderlo.

Ti amo, mio Signore Gesù, e Ti ringrazio.


Valentina Papagna

Gesù si reca a Maspha nella casa di un parente di San Giuseppe - Ven. Anne Catherine Emmerick

 


Secondo le visioni del  

Ven. Anna Caterina Emmerick 


LA VITA DI GESÙ CRISTO E DELLA SUA SANTA MADRE 

(Dall'inizio della vita pubblica di Gesù alla prima Pasqua) 


Gesù si reca a Maspha nella casa di un parente di San Giuseppe


Quando Gesù e i suoi discepoli lasciarono la grotta, si avviarono in direzione di Betlemme; entrarono in alcune case dall'altra parte di Efron.

 e in una locanda presero cibo e si riposarono, lavandosi i piedi. La gente era buona e curiosa. Gesù insegnava sulla penitenza, sulla venuta della salute e sulla sua sequela. Gli chiesero perché la sua santa Madre avesse fatto il viaggio da Nazareth a Betlemme, quando avrebbe potuto trascorrerlo così bene a casa. Gesù parlò loro della promessa di nascere in povertà a Betlemme, tra i pastori, come il Pastore che era, che doveva radunare le pecore; per questo motivo Egli stesso camminava ora tra i banchi dei pastori, poiché il Padre suo aveva testimoniato la sua persona. Da qui passò per il centro di Betlemme, a poche ore di cammino, accorciò il percorso della valle dei pastori, passò a ovest di Betlemme, lasciando alla sua destra la casa avita di Giuseppe. All'imbrunire raggiunse la cittadina di Maspha, a poche ore da Betlemme, che era visibile da lontano. Le strade erano infuocate da fiaccole poste in contenitori di ferro. Aveva mura e torri ed era attraversata da diverse strade. Questa città era stata a lungo un luogo di preghiera. Giuda Maccabeo aveva pregato a lungo qui prima della battaglia, presentando alla presenza di Dio gli editti ingiuriosi del nemico, sprezzanti del potere divino, ricordando a Dio le sue promesse di protezione. Qui furono anche esposte al popolo le vesti sacerdotali. In seguito alla sua preghiera, cinque angeli gli apparvero davanti alla città, promettendogli una vittoria completa sui suoi nemici. Qui Israele si riunì contro la tribù di Beniamino per punire l'oltraggio e la morte della moglie del viaggiatore. Questa malvagità è avvenuta sotto un albero. Il luogo era recintato e nessuno osava avvicinarsi. Samuele giudicava a Masfa, e qui c'era il convento degli Esseni, dove viveva Manahem, che aveva predetto il regno di Erode quando era piccolo. Un esseno di nome Charioth lo aveva edificato. Era vissuto circa cento anni prima di Cristo; era un uomo anziano del distretto di Gerico, ma si era separato di comune accordo dalla moglie e i due avevano costruito diverse comunità essene, lui per gli uomini e lei per le donne. Non lontano da Betlemme aveva costruito un altro monastero, dove morì. Era un uomo santo e alla morte di Gesù fu tra i primi a risorgere dai morti e ad apparire a Gerusalemme.

A Masfa c'erano diverse locande e la gente sapeva subito quando arrivava uno straniero. Appena Gesù arrivò alla locanda, la gente si radunò intorno a lui. Fu portato nella sinagoga, dove spiegò la legge. C'erano delle spie che cercavano di coglierlo nelle sue parole: avevano sentito che voleva portarsi nella sinagoga.

Aveva parlato in questi termini quando si era confrontato con i Magi e con i pastori di Betlemme. Gesù parlò con severità, dicendo che il tempo della guarigione era giunto, che il tempo della promessa si era compiuto, che tutti coloro che rinasceranno con il battesimo e crederanno in lui, che è stato mandato dal Padre, e osserveranno i suoi comandamenti, saranno partecipi del regno di Dio e che coloro che lo seguiranno saranno eredi di quel regno. Aggiunse che se gli ebrei non avessero creduto, la tavola e la salute sarebbero passate ai gentili, allontanandosi da loro. Non posso riprovare tutto ciò che disse loro. Aggiunse che sapeva che stavano spiando le sue parole; che andassero a Gerusalemme e dicessero lì ciò che aveva detto loro. Parlò anche di Giuda Maccabeo e di altri eventi che si svolsero qui. Volevano parlare della grandezza del tempio di Gerusalemme e della preminenza dei Giudei sugli altri popoli. Gesù disse loro che lo scopo della loro scelta, così come l'oggetto del tempio, era giunto al termine, perché Colui che il Padre celeste aveva mandato era ora venuto a stabilire, secondo i profeti, il regno e il tempio del Padre celeste.

Dopo questo insegnamento, Gesù lasciò Masfa e si ritirò verso est, a circa un'ora di cammino. Passò prima attraverso una fila di case ed entrò in una che apparteneva a un parente di Giuseppe. Un figliastro del padre di Giuseppe, attraverso una vedova, si era stabilito e sposato, e i suoi discendenti vivevano qui. Un figliastro del padre di Joseph, tramite una vedova, si era stabilito e sposato, e i suoi discendenti vivevano qui. Avevano dei figli; erano stati al battesimo di Giovanni e avevano accolto Gesù con cuore umile. Vennero altri vicini. Gesù insegnò e prese del cibo. Dopo il pasto, camminò con due uomini soli, che si chiamavano Amminadab e Manasse. Gli chiesero se conosceva le circostanze in cui si trovavano e se dovevano seguirlo immediatamente. Gesù rispose loro: "No", e disse loro di accontentarsi di essere suoi discepoli nel nascondimento. Si inginocchiarono ed Egli li benedisse. Questi uomini, anche prima della morte di Gesù, erano apparentemente suoi discepoli. Gesù passò la notte con loro.

Gesù si recò con i suoi discepoli qualche ora dopo nel luogo che era l'ultima locanda di Maria, a circa quattro ore di viaggio da Betlemme. Alcuni uomini lo incontrarono, caddero ai suoi piedi e lo invitarono ad andare nelle loro case. Lo accolsero con grande gioia. Queste persone si recavano spesso nel luogo del battesimo di Giovanni e sapevano cosa era successo al battesimo di Gesù. Gli prepararono un pasto, un bagno caldo e un luogo di riposo confortevole. Gesù insegnava qui. La donna che aveva accolto e servito Maria e Giuseppe trent'anni prima era ancora viva. Viveva da sola nella casa principale e i suoi figli le mandavano il cibo dalla porta accanto. Quando Gesù si lavò, andò dalla donna, che era cieca e da molti anni storpia e piegata. Gesù le parlò della misericordia e dell'ospitalità, delle opere imperfette, dell'amor proprio e dell'egoismo, e le disse che il suo attuale stato di miseria era una punizione per tutte le sue colpe. La donna fu profondamente addolorata e confessò le sue colpe. Gesù la guarì dalla malattia. Gesù le disse di andare nell'acqua che aveva usato per lavarla. Subito la donna riacquistò la vista e si alzò in piedi sana. Gesù le disse di non rendere pubblico il fatto. La gente gli chiese di nuovo, molto ingenuamente, chi fosse più grande, lui o Giovanni. Egli rispose: "Colui che Giovanni testimonia". Parlarono anche della forza e dello zelo di Giovanni e lodarono il volto bello e forte di Gesù. Gesù disse loro che entro quattro anni e mezzo non avrebbero trovato in Lui alcuna bellezza e non l'avrebbero riconosciuto: in tal modo gli uomini avrebbero indossato il Suo corpo. Parlò della forza e dello zelo di Giovanni come di uno che bussa alla porta di chi dorme e non si cura della venuta del Signore; come di uno che prepara la strada nel deserto perché il re possa passare, e come di un torrente che corre per portare via la spazzatura da un fiume.


Chi conosce la volontà di Dio, si impegna a seguirla, ma non si conforma ad essa, commette un peccato ancora più grande di chi fa il male senza saperlo

 


Un soffio che passa


08 gennaio 2024

Fratelli carissimi,

In reazione alla Dichiarazione di Roma sulle benedizioni, che ha riattivato il dibattito sulle coppie divorziate "risposate" e sulle "coppie" dello stesso sesso, che si trovano entrambe in una situazione cosiddetta "irregolare" nei confronti della Chiesa cattolica, noto che alcuni di voi, sotto l'influsso dell'indignazione, si permettono di giudicare – o addirittura condannare – queste persone. Vorrei ricordare loro senza mezzi termini che Cristo Gesù disse: "Non giudicate per non essere giudicati; il modo in cui giudicate, sarete giudicati; con la misura con cui misurate sarete misurati» (cfr Mt 7,1), e pregarli di non sforzarsi più di mostrare loro segni di disprezzo o di segregazione, né di chiamarli maleducati o offensivi.

D'altra parte, chiedo a tutti voi, carissimi fratelli, di rimanere estremamente fermi sulle posizioni finora difese dalla Chiesa cattolica nei confronti di qualsiasi forma di comportamento che sia in qualche modo contraria ai comandamenti e all'insegnamento del Signore Gesù, specialmente in materia di morale, senza giudicare o rifiutare le persone – e questo al fine di preservare le vostre società da un relativismo mortale sia per i corpi che per le anime.

In questo messaggio, vi parlerò di persone religiosamente sposate che commettono adulterio con un caso specifico..

Sappiate prima di tutto, fratelli carissimi, che quando queste persone non ritornano rapidamente sulla retta via della fedeltà, vivono in uno stato di peccato che le taglia fuori dalla piena comunione con la Chiesa del Signore Gesù, e si espongono ad essere giudicate ancora più severamente alla fine della loro vita terrena dei semplici pagani che fornicano senza scrupoli. Ogni uomo o donna, infatti, che ha fatto una promessa di fedeltà davanti a Dio, ma poi tradisce il suo impegno, rifiuta deliberatamente la grazia insita nel sacramento del matrimonio: è come un cane che ritorna a ciò che ha vomitato (cfr Pr 26,11); è come la scrofa che, appena lavata, sguazza di nuovo nel fango (cfr 2 Pt 2,22). Per questo, chi conosce la volontà di Dio, si impegna a seguirla, ma non si conforma ad essa, commette un peccato ancora più grande di chi fa il male senza saperlo (cfr Lc 12,47-48).

Non dimenticate, fratelli e sorelle, che la Chiesa insegna la castità nel matrimonio cristiano, castità basata sull'amore reciproco (cfr 1 Cor 13,4-8), sulla tenerezza, sul rispetto e sulla moderazione. Infatti, se nella Scrittura si dice che gli sposi diventeranno una cosa sola (cfr Gn 2,18-24), è per significare che l'uomo e la donna sono complementari sotto tutti gli aspetti, che l'uomo deve amare la propria moglie come il proprio corpo, e che la donna deve avere rispetto per il marito (cfr Ef 5, 25-33), non cercando di dominarlo o di privarlo del ruolo di padre che per natura gli spetta all'interno della casa, non più di quanto egli debba cercare di adempiere costantemente a quello di madre, che di fatto non gli appartiene.

Nel caso di adulterio consumato e ripetuto, e anche di un semplice desiderio di adulterio all'interno di una coppia cristiana, il coniuge colpevole si affretti a porre fine alla relazione e a fare una confessione inequivocabile a un sacerdote della Chiesa cattolica – e questo tutte le volte che è necessario finché dura la tentazione. Si impegni, in un atto di sincera contrizione, ad evitare ogni occasione che possa condurlo di nuovo nello stesso peccato. Il marito implori sinceramente il perdono della moglie, o la moglie quello del marito, e perdoni lo sposo fedele, come Gesù ha perdonato l'adultera (cfr Gv 8,1-11), prima di ricevere di nuovo la santa Comunione (cfr Mt 5,23-24). Perciò, mariti e mogli, non ci sia ipocrisia, né menzogna, né inganno, ma sempre il desiderio di vivere sano e santo, per onorare il sacramento del vostro matrimonio, per piacere al Signore Gesù Cristo e per essere nella sua pace.

Per raccontarvi un caso concreto, prenderò l'esempio di una donna di famiglia cattolica praticante, che scopre, pochi mesi dopo il suo matrimonio religioso, mentre è incinta, non solo che il marito la tradisce, ma anche che la tradiva già durante il periodo del loro fidanzamento, e, per coronare il tutto, che l'aveva sposata apposta per entrare in una famiglia benestante, beneficiando di una delle reti di relazioni più gelose. Infelice e scoraggiata, fu costretta a lasciare il marito calcolatore, dissimulatore e adultero.

Tuttavia, qualche anno dopo, incontra un uomo serio e premuroso di cui si innamora perdutamente e con il quale ricostruisce la sua vita. Questo coniuge è un buon marito che condivide i suoi sentimenti e l'aiuta a crescere suo figlio come cristiano. Questa famiglia allargata non manca mai alla Messa domenicale e rimane fedele alla preghiera. Tuttavia, non è nella piena comunione della Chiesa cattolica, tutt'altro!

Avrebbe potuto essere così, ma per evitare che la sua bambina fosse rattristata o rimproverata per lei in seguito, questa donna non è stata finora in grado di convincersi a chiedere una dichiarazione di nullità del matrimonio che la Chiesa potrebbe facilmente concederle e che le permetterebbe, secondo il diritto canonico, di collocare la sua nuova coppia in una situazione "regolare".

È, infatti, in tali casi che la Chiesa cattolica può, in spirito di giustizia e di misericordia, a seguito di un'indagine e di un processo canonico nella debita forma, dichiarare nullo un primo matrimonio religioso e consentire alle coppie miste di regolarizzare la loro situazione sposandosi religiosamente in spirito e verità.

Senza voler entrare in un ristretto legalismo, questa donna, pur dotata di molte qualità, commise tuttavia alcuni errori che, oggettivamente, la tagliarono fuori dalla piena comunione con la Chiesa di Cristo Gesù e, ancor più, dalla comunione eucaristica, che tuttavia riceve illegittimamente e sacrilegamente ogni domenica a Messa.

Cari fratelli, immaginate che questa donna avesse deciso di farsi passare per medico e avesse intrapreso la pratica dell'arte medica, dotata di molte conoscenze ma senza il necessario dottorato ufficiale: non vi scandaliereste e non vi rallegrereste di vederla un giorno smascherata? Perché, allora, io, Paolo, non dovrei scandalizzarmi quando vedo questa donna lasciare il suo legittimo marito, andare a vivere con un altro uomo – il che la rende, anche pochi anni dopo, un'adultera – e ricevere ancora la comunione eucaristica?

Sappiate, fratelli miei, che il suo primo errore è stato quello di aver lasciato prevalere la falsa carità verso il figlio – che è ancora solo un bambino – sulla ragionevole decisione di chiedere al competente Vescovo diocesano la dichiarazione di nullità del suo primo matrimonio, che gli avrebbe permesso, fin dall'inizio della sua nuova unione, di essere "in ordine" con ciò che il Signore Gesù chiede attraverso la sua Chiesa.

Il suo secondo errore è stato quello di non mettere in discussione la gravità del suo adulterio, perché, nonostante fosse una buona moglie e madre, ha disobbedito a un comandamento importante (cfr Mt 19,9; Mc 10,11-12; Lc 18,20), che ha portato a uno "stato di peccato" quando la nuova coppia non si è impegnata, per amore e rispetto verso il Signore Gesù Cristo, a vivere come fratelli e sorelle.

Il terzo errore, infatti, non fu di sua esclusiva responsabilità: quando chiese al parroco della sua parrocchia di ascoltarla in confessione per poterle dare l'assoluzione, egli accettò pur conoscendo perfettamente la sua situazione coniugale. Tuttavia, temendo che, se avesse rifiutato, sarebbe andata in un'altra parrocchia per trovare un sacerdote più "comprensivo", la ricevette e le concesse l'assoluzione che desiderava. Sapeva, tuttavia, che in queste circostanze l'amministrazione di questo sacramento era allo stesso tempo illecita, invalida e sacrilega, e che anche le comunioni che sarebbero seguite sarebbero state sacrileghe. Questo sacerdote ha quindi deliberatamente commesso un gravissimo peccato di disobbedienza, purtroppo molto frequente nella Chiesa di oggi – un peccato che di fatto nuoce profondamente all'unità di questa stessa Chiesa, il cui linguaggio in materia di fede e di morale deve essere universale e rimanere lo stesso, senza tempo, da una parrocchia all'altra e a tutte le latitudini.

Il suo quarto errore è che, con il pretesto delle assoluzioni – a cui sa benissimo di non avere diritto – questa donna continua a ricevere la Santa Comunione ogni domenica.

Il suo quinto errore, infine, è quello di essersi offesa, arrabbiata e persino scandalosa quando, alla fine di una Messa domenicale, una fervente parrocchiana, venuta a conoscenza della sua situazione, ha osato dirle, per puro spirito di correzione fraterna, che non doveva fare la comunione finché non avesse ottenuto la dichiarazione di nullità del suo primo matrimonio e non fosse stata sposata religiosamente con il suo attuale sposo. a meno che entrambi non vivano come fratello e sorella.

Eppure, fratelli miei, è stata questa coraggiosa parrocchiana – e non lei – che si è alienata quasi tutta la parrocchia, e che è stata persino chiamata "fondamentalista" quando aveva solo ricordato l'insegnamento ufficiale della Santa Chiesa! Infatti, coloro che indegna ricevono il Corpo del Signore Gesù Cristo, consegnato per tutti gli uomini al patibolo della Croce, e il suo Sangue versato per espiare i loro peccati e ottenere per loro la salvezza eterna, dovranno rispondere del Corpo e del Sangue del Signore nel Giorno del Giudizio (cfr 1 Cor 12,27-29)!

Comprendete, diletti fratelli, che il vostro Dio è il Signore Gesù e che siete membra del suo Corpo mistico, che è la Chiesa. La donna in questione si è volontariamente tagliata fuori dalla piena comunione con questa Chiesa avendo rapporti carnali con un uomo diverso dal suo legittimo marito. Commette quindi adulterio, poiché non c'è altra parola per descrivere questo atto. Forse voi non lo sapete, ma nel condannare questa pratica nel Vangelo, il Signore Gesù non ha inventato nulla: si è limitato a ripetere il comandamento del Levitico (cfr Lv 18,20). 22. 29), che già puniva a morte i colpevoli. Ed è stato ancora più radicale quando ha anche dichiarato che ogni uomo che guarda una donna con concupiscenza ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore (cfr Mt 5,28)!

Con questo messaggio, pertanto, vorrei ricordare a tutti i miei confratelli sacerdoti che devono assolutamente rifiutare l'assoluzione sacramentale a chiunque si trovi in "stato di peccato" e non abbia alcuna volontà di cambiare, avendo molta cura di spiegarne chiaramente le ragioni. Ho detto "a tutti i miei fratelli sacerdoti", perché se uno rifiuta in una parrocchia e un altro accetta in un'altra, ciò danneggia ancora una volta la credibilità e l'unità della Chiesa di Cristo Gesù.

Quanto a voi, carissimi fratelli, non permettetevi di emettere giudizi impietosi sulle coppie che non sono nella piena comunione della santa Chiesa. Pregate invece per loro, e spiegate loro, per quanto è possibile, che se hanno rapporti carnali, sono chiamati dalla Chiesa a fare comunioni di desiderio fino a quando il loro primo matrimonio non sia riconosciuto nullo e non sia celebrato il secondo matrimonio, a meno che, desiderando ricevere l'Eucaristia senza alcun impedimento, non abbiano il fermo proposito di vivere come fratelli e sorelle fino a quando la loro situazione non sia stata definitivamente regolarizzata.

Cristo Gesù, che è tutto Amore, apra le vostre palpebre in materia di fede e di morale, e vi conduca, nel rispetto dei Comandamenti, sulla via della Verità senza compromessi o confusioni. E io, Paolo, discepolo fedele, dal cielo, ti benedico.

+ Paolo, apostolo di Gesù Cristo

Il Dogma dell'Inferno.

 


L'antichità ci ha conservato il nome di tre tiranni, famigerati per la loro crudeltà, Massenzio, Ezzelino, Falaride. Il primo si dice che legava faccia a faccia, e corpo a corpo le sue vittime a cadaveri, e così le abbandonava fino a che la fetente putredine del morto avesse ucciso il vivo. Il secondo avea prigioni sì orribili, che i condannati chiedeano la grazia di essere scannati per non entrarvi; ma non l'ottenevano, e con funi erano giù calati in sotterranei infetti ad immergersi nella putredine. Il terzo chiudeva i miseri entro un toro di bronzo, che facea poi lentamente arroventare per arrostirli vivi. Supplizii orribili; ma non sono che un'ombra di quelli dell'Inferno, se pure! 

    I Romani punivano i parricidi con un particolare tormento; precipitavano giù nel mare il reo, cucito entro un sacco in compagnia di serpenti: debolissima imagine del supplizio rìservato nell'Infermo a rei di parricidio contro Dio! 

    Si freme leggendo nella storia il supplizio atroce dell'uccisore di Guglielmo d'Orange. Ebbe la persona tutta pesta da ferree verghe, trafitta da punte acute, esposta così agli ardori di un lento fuoco, e mentre dopo indicibili spasimi era sullo spirare, Venne con rovente metallo abbrustolato alle mani, e squartato. Questo infelice avea commesso un delitto enorme, ma contro un principe mortale; quale vorrà esser però il castigo di chi si volse contro l'immortale Re dei re? 

    Secondo alcuni storici, Zenone imperatore, empio del pari che dissoluto, perì di una tragica morte; Nella notte del 9 aprile 91, dopo un'orgia, cadde in sincope si violenta, che si credette estinto, e fu quindi al più presto sepolto nella tomba imperiale. Ivi tornato in sè, chiama indarno i servi e le guardie; nessuno risponde alle sue grida, ed egli si trova nelle tenebre, chiuso tra i morti; con d'intorno da ogni parte fredde muraglie e ferree porte: allora non serba più ritegno; abbandonasi ad ogni trasporto di rabbia e di disperazione, fino a spaccarsi contro la parete il cranio. Così fu trovato il miserabile suo cadavere. Quale orribile condizione di codesto principe sepolto vivo! E la condizione dei riprovati giù nell'Inferno? 

    L'Inferno è la fogna del mondo ed il ricettacolo di tutte le immondizie morali dell'umanità. Là si trovano ammassate la disonestà, l'intemperanza, la bestemmia, la superbia, l'ingiustizia e gli altri vizii tutti quanti, che sono come la putredine delle anime. A queste immondizie morali si accoppia una corporale infezione, più insopportabile di tutto il fetore degli spedali e dei cadaveri; onde se il corpo di un solo riprovato, afferma san Bonaventura, fosse portato sulla terra, basterebbe a renderla inabitabile, più che una stanza con entro un cadavere putresente. A Lione un uomo, entrato in una tomba cadde morto all'istante; tanto le infette esalazioni vi erano violenti, che lo soffocarono. 

Sulpizio Severo scrive di san Martino, che questi sul finir della vita fu tentato dal demonio, venuto a lui sotto forma visibile, vestito alla reale, colla corona in testa, affermando di esser il Re della gloria; il Cristo Figliuol di Dio. Ma il santo Vescovo lo riconobbe sotto quelle bugiarde apparenze di umana grandezza, e da sè lo cacciò con dispregio. Così svergognato disparve il superbo spirito, ma per vendetta lasciò la camera del Santo ripiena di tal puzzo, che non vi si potea più stare. I Padri della Compagnia di Gesù aveano, vivente sant'Ignazio, una casa presso il Santuario di Loreto, e perché operavano gran bene nelle anime, l'invidioso demonio, permettendolo Iddio, venne a disturbarli con visibili apparizioni. Tutta la casa era infestata da maligni spiriti, i quali ora spaventavano, ora maltrattavano, or anche cercavano con seducenti illusioni di risospingere quei religiosi nel mondo. Uno di quei perfidi ricacciato da un padre e costretto ad uscir dalla cella, se ne andò dicendo: Ah non ti piacciono i miei consigli; vedi dunque se ti aggradirà meglio il mio alito! A questi detti, spalancata orribilmente la bocca, mandò un soffio di aria sì fetida in volto all'altro, che questi ne rimanea per poco soffocato; e la stanza per parecchi giorni non si potè più abitare.

R. P. SCHOUPPES S.J.