O Dio, vieni a salvarmi. Signore, vieni presto in mio aiuto
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. AMEN
Trinità amabilissima, ti presentiamo il Sangue divino dell'Agnello immacolato, un giorno tutto sparso ed ora tutto misteriosamente racchiuso nell'Ostia santa.
Ricordatene, Signore, per l'esaltazione della tua Chiesa, per la santificazione dei Sacerdoti, per la salvezza del mondo, per la nostra fedeltà perseverante. Per Cristo nostro
Signore.
R. AMEN
Prima contemplazione:
LA CIRCONCISIONE DI GESÙ
"Stabilirò la mia alleanza con te e con la tua discendenza dopo di te di generazione in generazione, come alleanza perenne, per essere Dio tuo e della tua discendenza
dopo di te...
Sia circonciso tra voi ogni maschio" (cf Gen 17, 7.10).
"Quando furono passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù" (Lc 2,21).
Dopo otto giorni dal Natale di Gesù, ancora nella squallida grotta di Betlemme, puntualmente e fedelmente S. Giuseppe, il giusto, si accinge ad imprimere nel Figlio divino il sacro sigillo della
circoncisione.
È compreso di alta riverenza, mentre per fedeltà alla Legge compie il delicatissimo religioso ufficio come padre legale di Gesù; e sparge le prime gocce di quel
Sangue divino che un giorno, versate in abbondanza dalla croce, redimeranno il mondo. Egli conosce il valore di quelle stille e con spirito sacerdotale le offre all'Altissimo entro il calice vivo del suo Cuore.
Maria, in disparte, contempla adorando e si offre insieme al suo tenero Agnello per la grande immolazione redentrice.
Il Bambino, comprimendo nel cuore i palpiti dell'amore infinito, ripete al Padre celeste: "Non hai voluto sacrificio e olocausti; mi hai preparato un corpo. Ecco, io vengo
per compiere, o Dio, la tua volontà".
Raccogliamo religiosamente le prime gocce del preziosissimo Sangue di Gesù e offriamole al trono dell'Altissimo: rappresentano la primizia
di quel Sangue che sarà versato dal nostro Redentore nella sua passione per la nostra salvezza (da una meditazione).
Gesù viene circonciso, comincia a effondere il suo sangue. Con la circoncisione entra nell'alleanza di Abramo e al tempo stesso ne inaugura il compimento nel suo sangue.
(Silenzio contemplativo)
V/. Ci hai redenti, Signore, con il Sangue dell'Agnello
R/. A cui si deve gloria, onore e benedizione nei secoli.
Seconda contemplazione
L’AGONIA DI GESU’ NELL'ORTO DEGLI ULIVI
"Uscito, se ne andò, come al solito, al monte degli Ulivi. Anche i discepoli lo seguirono. Giunto sul luogo, disse loro: «Pregate per non entrare in tentazione».
Poi si allontanò da loro quasi un tiro di sasso e inginocchiatosi, pregava: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia, non sia fatta la mia, ma la tua volontà». Gli apparve allora un
angelo dal cielo a confortarlo.
In preda all'angoscia, pregava più intensamente; e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadevano a terra" (Lc 22,39-44).
È giovedì, l'ora del Getzemani.
Avviciniamoci a Gesù, al suo Cuore buono, e ascoltiamo il suo palpito angoscioso in quella notte dolorosa, in cui si vide tradito da Giuda, rinnegato dal suo Pietro, abbandonato
dai suoi cari Apostoli che teneramente amava.
Cerchiamo di penetrarlo, di intenderlo profondamente questo palpito di amore e di dolore di Gesù Cristo, per consolarlo e riparare. Pensiamo spesso, molto spesso, all'angoscia mortale di Gesù,
che lo fece sudare sangue. Prendiamo posto vicino a Lui su quella zolla purpurea irrorata dal suo prezioso sangue, prostriamoci in profonda adorazione quali sue consolatrici.
È il massimo dovere di una sposa fedele far sue le pene, le sofferenze, le agonie dello Sposo che ama. Gesù ci vuol mettere a parte del suo calice. Accettiamolo serenamente,
per condividere con Lui le angosce della sua amarissima passione.
L'anima più amante s'immerga nel Sangue preziosissimo del suo Dio e sempre più verrà a conoscenza del palpito angoscioso del suo Cuore divino.
(dagli ammaestramenti della Serva di Dio).
Gesù prega perché sia fatta la volontà del Padre e suda sangue. Questa la volontà del Padre: che tutta la sua persona sia vita donata per la redenzione del
mondo, vita effusa, e copiosamente attinta al Calice della salvezza.
(Silenzio contemplativo)
V/. Ci hai redenti, Signore, con il Sangue dell'Agnello
R/. A cui si deve gloria, onore e benedizione nei secoli.
Terza contemplazione
LA FLAGELLAZIONE DI GESÙ
"Pilato, presa dell'acqua, si lavò le mani davanti alla folla: «Non sono responsabile, disse, di questo sangue. Vedetevela voi!» E tutto il popolo rispose: «Il
suo sangue ricada sopra di noi e sopra i nostri figli». Allora rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò ai soldati perché fosse crocifisso" (Mt 27,24b-26).
All'uscire dal Getzemani, Gesù, pur pallido ed estenuato, appariva di una bellezza e maestà da farlo emergere fra tutti. Anche i più indifferenti e ostili non
riuscivano a sottrarsi al suo fascino.
Era come un'irradiazione della sua Divinità, che per essenza è amore.
Di quella sacrosanta Umanità, quale scempio si fece nella crudelissima flagellazione! Quanto umiliante e spasmodica fu quella violenta carneficina... Gesù, senza un miracolo,
avrebbe dovuto morirne.
I flagellatori, dopo aver ridotto tutta una piaga quella dolce Vittima con un'incomposta furia di crudelissimi colpi, non desistettero se non quando la videro cadere stremata nella
pozzanghera del suo sangue.
Tutto questo mise al colmo anche le sofferenze del Cuore di Maria.
Mentre Gesù offriva il suo Sangue, univa alla sua l'offerta di tutte quelle anime generose che, lungo i secoli, sulle orme della Madre sua, avrebbero accettato l'immolazione
con la stessa carità e gli stessi fini (DMMC).
Gli uomini non lesinano i colpi e questo li porta dinanzi a Gesù imbrattato dal sangue della flagellazione. "Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli...":
parola blasfema e parola profetica; ogni uomo troverà la salvezza proprio in quel sangue, abbondante abbastanza da ricadere su ogni figlio nato sulla terra per lavarlo da ogni peccato.
(Silenzio contemplativo)
V/. Ci hai redenti, Signore, con il Sangue dell'Agnello
R/. A cui si deve gloria, onore e benedizione nei secoli.
Quarta contemplazione
GESÙ È CORONATO DI SPINE E SCHERNITO
"Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la coorte. Spogliatolo, gli misero addosso un mantello scarlatto e,
intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo, con una canna nella destra; poi, mentre gli s'inginocchiavano davanti, lo schernivano: «Salve, re dei Giudei!».
E sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo. Dopo averlo così schernito, lo spogliarono del mantello, gli
fecero indossare i suoi vestiti e lo portarono via per crocifiggerlo" (Mt 27, 28-31).
Guardiamo al Figlio di Dio fatto Uomo nella sua passione: si è assoggettato a tale immolazione da venir trattato come oggetto di ogni disprezzo.
Sotto questa tempesta di umiliazioni e di dolori, il suo sguardo non si turba ma rimane dolce, sereno, tranquillo.
In quell'ora Egli ebbe presenti ciascuno di noi e si donò totalmente e si offrì a morire per farci vivere la sua vita di grazia.
Considerando l'amore dello Sposo divino, che ha sparso tutto il suo Sangue per noi, sorgerà nelle anime amanti il desiderio di imitarlo.
(dagli ammaestramenti della Serva di Dio).
Capo di Gesù oltraggiato, destino del Salvatore schernito e non riconosciuto, Redentore semplicissimo, come il suo Sacramento.
(Silenzio contemplativo)
V/. Ci hai redenti, Signore, con il Sangue dell'Agnello
R/. A cui si deve gloria, onore e benedizione nei secoli.
Quinta contemplazione
GESÚ SALE AL CALVARIO PORTANDO LA CROCE
"Essi allora presero Gesù ed egli, portando la sua croce, si avviò verso il luogo del cranio, detto in ebraico Golgota" (Cv 19,17).
Leggiamo nel gran libro del Crocifisso che cosa è costata a Dio la nostra anima: gli è costata tutta la sua passione, fino alla morte di croce.
Il Crocifisso dobbiamo averlo sempre scolpito nel nostro cuore, per corrispondere al suo amore con tutta la forza del nostro amore.
Il Sacrificio sanguinoso del Figlio di Dio che dona tutto se stesso al Padre, gli atroci tormenti che ha subito, ci dicano quanto è grande, sublime l'anima nostra e come
è necessario che sappiamo custodirla nella grazia del Signore, che operiamo in modo da renderla sempre più pura, limpida, trasparente.
Dio ci ha tanto amato da dare tutto il suo Sangue per ciascuno di noi.
Immergiamoci in quel Sangue preziosissimo per fortificarci e impostarci in quella linea di fedeltà che possa dargli il massimo compiacimento.
Sappiamo valerci di questo mezzo di purificazione, di trasformazione, di immersione nella luce. (Dagli ammaestramenti della Serva di Dio).
Prima le percosse, i gesti violenti, e poi la sofferenza da portare, gli omicidi e poi il lutto di cui nessuno parla ma che pure sanguina. "Gesù stesso si caricò
della croce", dice l'evangelista Giovanni. Se anche c'era un Cireneo, la croce era di Gesù.
Il sangue effuso e il sangue che continua a scorrere, lungo il cammino che porta al Monte di Dio, la montagna dell'alleanza.
(Silenzio contemplativo)
V/. Ci hai redenti, Signore, con il Sangue dell'Agnello
R/. A cui si deve gloria, onore e benedizione nei secoli.
Sesta contemplazione
LA CROCIFISSIONE E MORTE DI GESÙ
"Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleofa e Maria di Magdala. Gesù, allora, vedendo la Madre e lì accanto
a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.
Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto;
posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. E dopo aver ricevuto l'aceto, Gesù disse: «Tutto è compiuto!». E, chinato il capo spirò"
(Gv 19,25-30).
Il Figlio di Dio incarnato, con la sua Umanità gloriosa, sta davanti alla Divinità, Re dell'universo e pontefice eterno, con i sigilli splendenti delle cinque piaghe gloriose dalle quali,
nella crocifissione, scaturì il sangue della nostra salvezza.
Queste cinque piaghe sono i cardini dell'universo. Da esse sgorgano continuamente la grazia e la misericordia sui redenti, e sono sempre attive, perché Gesù, per la
vita delle anime, continua, sebbene misticamente attraverso i Misteri Eucaristici, la sua immolazione, la sua offerta di propiziazione e impetrazione.
Ma per la remissione delle orribili colpe delle quali la terra è allagata, è ancora necessaria una continuazione dell'immolazione cruenta, e questa il Signore la continua
nel suo Corpo Mistico, in quelle anime fedeli e amanti che, come la Madre sua, cooperano all'opera redentrice (DMMC 19.4.1938).
Gesù sulla croce, immobile per versare tutto il suo sangue. Una Madre e un discepolo a fissarlo, testimoni del suo dono totale ed invitati ancora a seguire il Maestro, accogliendolo
e rigenerandolo.
Si grida di sete perché il respiro sta venendo meno, si grida perché Dio torni ad ascoltare la voce dell'umanità sfinita. Ed ecco, meraviglia: Colui che perde
la vita è Colui che la dona!
I presenti porgono un po' di aceto e Gesù offre il Respiro di suo Padre perché ognuno possa gridare "Abbà! Padre! ".
(Silenzio contemplativo)
V/. Ci hai redenti, Signore, con il Sangue dell'Agnello
R/. A cui si deve gloria, onore e benedizione nei secoli.
Settima contemplazione
LA FERITA AL COSTATO DI GESÙ
"Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al primo e poi all'altro che era stato crocifisso insieme con lui. Venuti però da Gesù e vedendo che
era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua.
Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera ed egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo infatti avvenne perché
si adempisse la Scrittura: «Non gli sarà spezzato alcun osso». E un altro passo della Scrittura dice ancora: «Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto»" (Gv 19, 32-37).
... Ho visto aprirsi un luminoso orizzonte nel quale campeggiava la splendida figura del Risorto con le sante piaghe splendenti.
Da quella del sacro costato (dalla quale sulla croce uscirono sangue ed acqua) pareva sgorgare un'impetuosa e larga corrente d'acqua viva, che si volgeva ad irrigare la Chiesa.
Mi è stato dato di poter ammirare la meravigliosa purificazione e rinnovazione che veniva ad operarsi sulle anime nostre.
Oh, quel cuore è veramente la sorgente dell'acqua viva che purifica e disseta, comunicando alle anime la stessa vita divina! (DMMC 15.5.1951).
Che la vita di Gesù sia interamente donata è mostrato emblematicamente dal suo cuore aperto. Ne scaturiscono sangue ed acqua, segreto e forza della Chiesa, mistero dei
Sacramenti. Offerto completamente per essere ricevuto, per nutrire e divenire sorgente di comunione col Padre.
(Silenzio contemplativo)
V/. Ci hai redenti, Signore, con il Sangue dell'Agnello
R/. A cui si deve gloria, onore e benedizione nei secoli.
Serva di Dio Madre Maria Costanza Zauli