mercoledì 22 aprile 2020

FUGGITA DA SATANA



MICHELA

 La mia lotta per scappare dall'Inferno


L'alibi dell'adozione


A dodici anni ci fu l'episodio che rappresentò una specie di spartiacque della mia adolescenza. Un giorno la mia insegnante di matematica disse a una mia cugina che avrebbe voluto parlare con mia madre. Mia cugina lo riferì a mia mamma e scoppiò un caso. Per tutto il pomeriggio, come in un incubo, i miei genitori continuavano a ossessionarmi: «Che cosa hai combinato?». Io non sapevo che cosa rispondere, perché la matematica mi piaceva e nelle interrogazioni ero sempre andata bene.
Finalmente la mattina seguente mia madre andò dalla professoressa, la quale le spiegò che c'era un problema: io intervenivo troppo spesso dando la soluzione durante i compiti in classe e non lasciavo ai miei compagni il tempo di risolvere i problemi e le equazioni. La risposta di mia madre fu molto semplice: «Signora professoressa, è da capire: è figlia adottiva!». Al che l'insegnante le chiese scusa, dicendo che non lo sapeva. Stupida lei, che poteva risolvere la questione direttamente con me invitandomi a lasciare spazio ai miei compagni, e stupidi i miei genitori, che al rientro a casa mi sottoposero a un logorante interrogatorio per scoprire quali problemi avvertissi nella mia condizione di figlia adottiva.
Quella sera ho capito che da allora in poi avrei avuto una scusa per tutto: fumavo gli spinelli, marinavo la scuola, ne combinavo di tutti i colori? Ogni volta la spiegazione era: «Sono figlia adottiva!». Una volta ho sottratto la macchina a mio padre, senza nemmeno avere la patente, e siamo finiti in un campo di patate: «Sono figlia adottiva!». Quando ho capito che questa era la loro debolezza, ho giocato tutte le mie carte: «Ho una giustificazione inesauribile.
Nessuno mi potrà mai dire o fare niente!».
Alle superiori avrei desiderato frequentare l'istituto alberghiero. Mio padre invece mi impose di iscrivermi a ragioneria, perché secondo lui avrei dovuto fare il suo stesso lavoro nell'ambito dell'amministrazione. Non ero particolarmente contenta di studiare quelle materie e perciò non mi comportavo come la scuola avrebbe voluto: veramente sono stata causa di santificazione per
i miei professori! Ogni volta che mi dicevano qualcosa, la prendevo come una sfida personale, di fronte alla quale dovevo reagire.
Per esempio, un giorno in seconda superiore fui interrogata in stenografia. Io ero convinta della mia preparazione e mi aspettavo un bel voto, almeno un sette. La professoressa invece voleva limitarsi a darmi la sufficienza. Allora io inscenai un finto suicidio: mi buttai giù dalla finestra dell'aula, sotto la quale c'era però un terrazzino. La professoressa non lo sapeva e così le prese un infarto, tanto da dover essere ricoverata in ospedale. Fui sospesa per un mese e rimandata in tutte le materie: alla fine mi bocciarono.
Mentre stavo ripetendo il secondo anno, l'insegnante di italiano mi chiese il passato remoto del verbo leggere. Mi sembrò una presa in giro e allora le risposi intenzionalmente con una forma sbagliata. Lei mi mise due e all'uscita io ero molto arrabbiata. Un mio compagno mi diede una sigaretta: «Fumati questo».
Non era tabacco, ma il mio primo spinello: Libano rosso, una favola! Poi c'era la birretta e così ci creavamo un cocktail perfetto. Del resto sul muro della mia classe c'era una scritta che non lasciava dubbi: «Campa cavallo che l'erba cresce, e noi ce la fumiamo».
Avevo buttato giù un altro muro, come era stato per il sesso. Come tutti, mi dicevo che con la droga avrei potuto smettere quando avessi voluto. Lo spinello mi disinibiva nelle relazioni con gli altri e mi faceva dimenticare i problemi che vivevo a casa e a scuola. Il rapporto conflittuale con i miei genitori adottivi si era ormai incancrenito, anche perché loro non accettavano di porsi in discussione e attribuivano unicamente al trauma dell'adozione ogni mio comportamento deviante.
In terza superiore l'insegnante di francese mandò a chiamare mia madre perché non riusciva a capacitarsi di come io in francese scritto andassi molto bene e in orale avessi a stento la sufficienza. Il suo sospetto era che copiavo, mentre la verità era che all'orale "andavo in sfida" e la soddisfazione di risponderle non gliela davo. Mia madre, candida candida, le fornì la solita giustificazione della figlia adottiva che forse stava attraversando una crisi.
Dopo quel colloquio, la professoressa entrò in classe e davanti a tutti i miei compagni esclamò: «Ma me lo potevi dire che sei figlia adottiva...». In quel momento ho visto rosso come un toro, l'adrenalina mi è salita vertiginosamente e dal mio banco in fondo alla classe mi sono alzata, sono corsa a prenderla per il collo e l'ho sollevata in aria. Se non me l'avesse tolta dalle mani il ragazzo con cui stavo, probabilmente l'avrei strangolata. Il giorno dopo le ho fatto trovare l'auto - mi ricordo ancora che era una Al 12 - su una pila di mattoni, perché avevo smontato tutte le ruote. A metà anno si è messa in malattia e l'anno successivo ha cambiato classe.

Geremia



Dio è fedele alle sue promesse

35Il Signore ha posto il sole come luce
per il giorno,
la luna e le stelle come luce per la notte;
egli sconvolge il mare con gran fragore
di onde,
il suo nome è: Signore dell'universo.
36Come sono stabili le leggi della natura
così sarà stabile la nazione
del popolo d'Israele, per sempre.
Lo ha promesso il Signore.
37Se un giorno qualcuno riuscirà
a misurare l'altezza del cielo
o ad esplorare gli abissi della terra,
solo allora il Signore rifiuterà
di considerare Israele come suo popolo
per il male che ha commesso.
È una promessa solenne del Signore.
38Il Signore dice: 'Presto Gerusalemme sarà ricostruita in mio onore, dalla torre di Cananeel fino alla porta dell'Angolo. 39La città si espanderà seguendo una linea che va fino alla collina di Gareb e poi piega verso Goa. 40Tutta la valle dove si bruciano i cadaveri e se ne disperdono le ceneri, tutti i campi lungo il torrente Cedron fino all'angolo della porta dei Cavalli a oriente, saranno consacrati a me. La città non sarà mai più sconvolta né distrutta'.

Antipapa Francesco rinunzia al Rito del Resurrexit



Il Resurrexit sarebbe uno dei riti più antichi della Chiesa Cattolica, originante nel Medioevo: è un rituale il quale certifica il vero ritorno in vita dopo la morte di Gesù di Nazaret, Cristo del Popolo Ebraico e del genere umano, annunciato da San Pietro agli altri Apostoli. Durante il rituale, nella storica cappella di San Lorenzo al Laterano, il Papa era uso baciare i piedi dell'immagine di Gesù Cristo risorto, pronunciando tre volte Surrexit Dominus de sepulchro, acciocché gli altri fedeli rispondessero Qui pro nobis pependit in ligno: Alleluia; lo stesso avrebbero operato i vescovi e l'arcidiacono ivi presenti: ciò stava a simboleggiare il momento della festa per la Risurrezione nella sua essenza più pura.
Antipapa Francesco ha presieduto stamane nella basilica di San Pietro la "celebrazione della Santa Messa Pasquale", a cui è seguita la "benedizione Urbi et Orbi". Nel corso della celebrazione fasulla, ancorché celebrata in Latino, è stato omesso il rito del Resurrexit, il quale di nuovo ricorda lo stupore Pietrino al vedere vuoto il sepolcro, nonché l'attestazione Apostolica per cui il Signore era risorto ed apparso a Simon Pietro davvero. La fasulla omelia non è stata altresì pronunciata, sostituita da un momento di silenzio. Nonostante la Santa Pasqua di Risurrezione sia la festa Cristiana più importante dell'anno, la fasulla liturgia Domenicale di oggi, presso l'ormai usuale scenario deserto di Piazza San Pietro, è risultata ancor meno solenne del solito, assistito Antipapa Francesco da pochi altri.

Nel Medioevo la Santa Messa Pasquale Romana presentava un solenne preludio nella cappella di San Lorenzo al Laterano, odierno santuario della Scala Santa. Il suo oratorio ancora oggi appellato Sancta Sanctorum era considerato uno dei luoghi Romani più sacri, ove custodivasi l'immagine acheropita del Divin Salvatore, nonché la preziosa reliquia della Santa Croce: l'immagine era chiamata acheropita poiché letteralmente "non fatta da mano umana"; essa ritrae il Divin Salvatore. Durante il XII secolo, secondo un'antica tradizione risalente a San Girolamo, il Papa annunciava la Risurrezione esattamente dinnanzi a cotale immagine, quindi recandosi a cantare la Santa Messa solenne in Santa Maria Maggiore basilica stazionale Pasquale. La funzione del Resurrexit decadde con il trasferimento temporaneo dei Papi ad Avignone ed allorché essi rientrarono a Roma la stazione Pasquale fu trasferita nella Basilica di San Pietro. Durante la Domenica Pasquale dell'anno 2000 il Resurrexit fu ripreso d'inganno da Antipapa Giovanni Paolo II, di maniera fasulla, giacché al didentro di una liturgia targata Concilio Vaticano II invalida ed acattolica: Antipapa Francesco potrebbe averlo oggi seppellito del tutto.

Repubblica.it

INVOCAZIONE ALLO SPIRITO SANTO



O Spirito Santo, nel giorno del Battesimo sei venuto in noi e hai cacciato lo spirito maligno: difendici sempre dai suoi continui tentativi di rientrare in noi.
Hai infuso in noi la vita nuova della grazia: difendici dai suoi tentativi di riportarci alla morte del peccato.
Sei sempre presente in noi: liberaci dalle paure e dalle angosce, togli debolezze e abbattimenti, risana le ferite inferte in noi da satana.

Rinnovaci: rendici sani e santi.

Spirito di Gesù, rinnovaci.

O Spirito Santo, Vento Divino, caccia via da noi tutte le forze del male, annientale, distruggile perché possiamo stare bene e operare il bene.

O Fuoco Divino, brucia i malefici, le stregonerie, le fatture, le legature, le maledizioni, il malocchio, l'infestazione diabolica, l'ossessione diabolica e ogni strana malattia che ci può essere in noi.

O Potenza Divina, comanda a tutti gli spiriti cattivi e a tutte le presenze che ci molestano di lasciarci per sempre, così che possiamo vivere nella salute e nella pace, nell'amore e nella gioia.

Spirito di Gesù, rinnovaci.

O Spirito Santo, scendi su di noi, tanto spesso malati e afflitti, agitati e sconvolti: donaci salute e conforto, serenità e calma.

Scendi sulle nostre famiglie: togli via incompresioni, impazienze, discordie e porta comprensione, pazienza, armonia. Scendi sulla nostra Chiesa perché compia con fedeltà e coraggio la missione che Gesù le ha affidata: annunciare il Vangelo, guarire le malattie, liberare dal demonio.

Scendi sul nostro mondo che vive nell'errore, nel peccato, nell'odio e aprilo alla verità, alla santità, all'amore.

Spirito di Gesù, rinnovaci.

Pregate insieme al vostro Angelo Custode, perché Egli tiene viva per tutta la notte, la preghiera da voi cominciata!



La luce della vostra terra passerà, perché Mio Figlio non sarà più tra voi, se voi permettete che EGLI, il Figlio dell’Onnipotente, continui a essere scacciato dalla Sua santa Chiesa e che i Suoi luoghi sacri siano sconsacrati e profanati, le Sue chiese chiuse e \o cambiate nella loro funzione;  se permettete che nelle vostre cosiddette Sante Messe vengano adorati “dei” pagani e il diavolo.

Figli Miei. Fermate la sconsacrazione delle vostre chiese e l’infiltrazione di pagani, di adoratori di Satana e i loro simboli! Dichiaratevi per Gesù e combattete per LUI, perché se EGLI “se ne va”, il male, le atrocità, l’immoralità e la sofferenza si propagheranno in un baleno sulla vostra terra e moltissime anime andranno perdute, perché non conoscono Mio Figlio, perché credono alle bugie del maligno, e perchè non vedono la luce del Signore- i motivi sono molti-, ma l’origine è la stessa.

Figli Miei. Difendete Gesù! Difendete i Suoi insegnamenti! Difendete le Sue sante messe! Difendete la santa preghiera di adorazione a Lui! Siate la Sua vera armata rimanente e unitevi in tutto il mondo, nella preghiera superando i confini - perchè il Cielo non conosce confini-! La vostra preghiera continua ad impedire le catastrofi peggiori e con la vostra preghiera milioni e milioni di anime vengono salvate, anche se con tutto il male, che già avviene nel vostro mondo, non sembra essere così.

Figli Miei. Uniti nella preghiera siete forti! Per questo vi esorto a pensare a Me ogni giorno alle 12.00 e di rivolgerMi una preghiera: l’Angelo del Signore, l’Ave Maria e il Salve Regina - come minimo dovrebbe essere recitata un’Ave Maria. Grazie, figli Miei). Alle15.00 del pomeriggio pregate la corona della Divina Misericordia, secondo le intenzioni di Mio Figlio. Potete aggiungere anche le vostre intenzioni private.

Di notte vi prego di pregare ulteriormente: alle  24.00 a Me, alla vostra santa Madre, secondo le Mie intenzioni e contro le profanazioni che avvengono nel vostro mondo verso di Noi e anche alle 03.00 di notte, la corona della Divina Misericordia, secondo le intenzioni di Mio Figlio, per la pace nei cuori di tutti i figli di Dio, per la pace nel vostro mondo e per tutto ciò, per cui sempre vi chiediamo e vi chiederemo di pregare e per quello che verrà messo, da Noi e dallo spirito Santo di Mio Figlio, nei nostri cuori.

Figli Miei. Prima di andare a letto, pregate il vostro Angelo Custode che Egli preghi insieme alla vostra anima. In questo modo, quando andate a letto, cominciate a prepararvi per questi orari. Se in questi orari Noi non vi dovessimo svegliare, il vostro Angelo Custode prega comunque insieme alla vostra anima, mentre il vostro corpo dorme e molti di voi in questo modo, di tanto in tanto, si sveglieranno nella notte o di mattina in preghiera.

Figli Miei. Sappiamo che avete bisogno del vostro sonno, per questo pregate insieme al vostro Angelo Custode, perché Egli mantiene attiva, per tutta la notte, la preghiera da voi cominciata, cioè la vostra anima prega con Lui e voi avete la quiete e il riposo di cui avete bisogno.

Figli Miei. Sveglieremo comunque molti di voi ai Nostri orari, quando la vostra preghiera sarà particolarmente necessaria. Seguite la Nostra chiamata, perché l’oscurità del maligno si infittisce e la vostra preghiera si contrappone ad essa.

Figli Miei. Siate completamente con Noi e pregate ogni giorno i vostri \i Miei rosari. Io vi ringrazio dal profondo del Mio cuore materno che vi ama moltissimo.

Con profondo e sincero amore,

La vostra Madre Celeste.


Seguite la chiamata della Madre. La vostra preghiera è importante.

I NOSTRI MORTI



Come vederli
Come aiutarli
Come ci aiutano

LA PERSONALE PREPARAZIONE A UNA SANTA MORTE

Dopo l'invito alla preghiera, la raccomandazione più frequente che Gesù rivolge ai suoi discepoli è questa: Vigilate dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora (Mt. 25,13). Mantenersi sempre pronti perché non si conosce quando ritorna il padrone di casa o lo sposo per le nozze, è conseguenza dell'imprevedibilità della morte. La morte infatti tronca all'improvviso il tempo che Dio ha messo a disposizione dell'uomo per guadagnarsi, con l'aiuto della sua grazia, la salvezza eterna dell'anima. La stessa alternativa del castigo eterno che Gesù minaccia a coloro che saranno colti dalla morte in peccato mortale, induce a prendere sul serio la sua raccomandazione di essere sempre preparati. La storia della Chiesa è piena di stupendi esempi di buoni cristiani che hanno abbandonato ogni cosa per prepararsi a una santa morte; e di molti peccatori che, accogliendo l'invito del Salvatore, hanno intrapreso un lungo e spesso difficile cammino di conversione.
  La morte deve essere preparata durante la vita. Un fatto così decisivo e dalle alternative conseguenze di premio o di castigo eterni non può essere relegato all'ultimo posto o all'ultimo momento nelle preoccupazioni della vita umana. Molti, purtroppo, scacciano il pensiero della morte come un guastafeste, come un pensiero che solo i malati di mente possono coltivare... Il cristiano, invece, è convinto che il pensiero della morte è un pensiero efficace e stimolante; esso impone una direttiva alla vita, frena le passioni, incoraggia nelle difficoltà e soprattutto spinge a conversione e penitenza. La parola di Gesù è tagliente come una spada: Qual vantaggio infatti avrà l’uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima? (Mt. 16,26). Anzi per la salvezza dell'anima, Gesù provoca l'uomo a scelte radicali: Se la tua mano o il tuo piede ti è occasione di scandalo taglialo e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, che avere due mani o due piedi ed essere gettato nel fuoco eterno. E se il tuo occhio ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita con un occhio solo, che avere due occhi ed essere gettato nella Geenna del fuoco (Mt. 18,8-9). Il cristiano, come deve essere pronto a mortificare se stesso pur di salvare la propria anima, così deve essere disposto ad accettare le persecuzioni più crudeli e la stessa morte: Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno il potere di uccidere l'anima; temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l'anima e il corpo nella Geenna (Mt. 10,28). 

Del Padre francescano Pasquale Lorenzin

PREGANDO PER I FRATELLI NELLA D. V: PER RIDARE A DIO LA GLORIA



(tratto dagli Scritti sulla Divina Volontà della Serva di Dio Luisa Piccarreta)


Volume 12 Novembre 28, 1920

Quando Gesù vuol dare, chiede. La benedizione di Gesù: “Ti benedico per aiutarti, ti benedico per difenderti, per perdonarti, per consolarti; ti benedico per farti santo”.

Stavo pensando quando il mio dolce Gesù, per dar principio alla sua dolorosa Passione, volle andare dalla sua Mamma a chiederle la sua benedizione; ed il benedetto Gesù mi ha detto: “Figlia mia, quante cose dice questo mistero! Io volli andare a chiedere la benedizione alla mia cara Mamma per darle l’occasione di chiedermi anche Lei la benedizione. Erano troppi i dolori che doveva sopportare ed era giusto che la mia benedizione la rafforzasse.
È mio solito, che quando voglio dare, chiedo; e la mia Mamma Mi comprese subito, tanto [è] vero che non Mi benedisse se non quando Mi chiese la mia benedizione e, dopo, benedetta da Me, mi benedisse Lei.
Ma questo non è tutto, per creare l’universo dissi un Fiat, e col solo Fiat riordinai ed abbellii cielo e terra. Nel creare l’uomo, il mio alito onnipotente gli infuse la vita. Nel dar principio alla mia Passione volli, con la mia parola onnipotente e creatrice, benedire la mia Mamma, ma non era solo Lei che benedivo: nella mia Mamma vedevo tutte le creature; era Lei che teneva il primato su tutto ed in Lei benedivo tutti e ciascuno; anzi, benedivo ciascun pensiero, parola, atto, ecc.; benedivo ciascuna cosa che doveva servire alla creatura. Come quando il mio Fiat onnipotente creò il sole e questo sole senza diminuire di luce né di calore sta facendo il suo corso per tutti e per ciascuno dei mortali, così la mia parola creatrice, benedicendo restava in atto di benedire sempre sempre, senza mai cessare di benedire, come mai cesserà di dare la sua luce il sole a tutte le creature.
Ma non è tutto ancora, con la mia benedizione volli rinnovare i pregi della Creazione; volli chiamare il mio Celeste Padre a benedire, per comunicare alla creatura la Potenza; volli benedirla a nome mio e dello Spirito Santo, per comunicarle la Sapienza e l’Amore e così rinnovare la memoria, l’intelletto e la volontà della creatura, restituendola sovrana di tutto.
Sappi però che nel dare voglio, e la mia cara Mamma comprese e subito Mi benedisse, non solo per Sé, ma a nome di tutti. Oh, se tutti potessero vedere questa mia benedizione! La sentirebbero nell’acqua che bevono, nel fuoco che li riscalda, nel cibo che prendono, nel dolore che li affligge, nei gemiti della preghiera, nei rimorsi della colpa, nell’abbandono delle creature; in tutto sentirebbero la mia parola creatrice che gli dice - ma sventuratamente non sentita -: ‘Ti benedico in nome del Padre, di Me, Figlio e dello Spirito Santo! Ti benedico per aiutarti, ti benedico per difenderti, per perdonarti, per consolarti; ti benedico per farti santo”. E la creatura farebbe eco alle mie benedizioni, col benedirmi anche lei in tutto.
Questi sono gli effetti della mia benedizione, cui la mia Chiesa, ammaestrata da Me, Mi fa eco e, quasi in tutte le circostanze, nell’amministrazione dei Sacramenti ed altro, dà la sua benedizione”.

La Battaglia Finale del Diavolo



Il Messaggio ed il Miracolo
***
Dopo aver mostrato ai fanciulli il destino dei dannati, che costituisce  la prima parte del Grande Segreto di Fatima, la Signora confidò loro la  seconda parte. Tutti sono concordi (anche quei membri dell’apparato  Vaticano che sono al centro dell’analisi di questo libro) sul fatto che la  seconda parte del Segreto, come riportato nei diari di Suor Lucia, è la  seguente: 

Avete visto l’inferno dove vanno le anime dei poveri peccatori. 
Per salvarle, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al Mio  Cuore Immacolato. Se faranno quel che vi dirò, molte anime si  salveranno e avranno pace. La guerra sta per finire; ma se non  smetteranno di offendere Dio, durante il Pontificato di Pio XI ne  scoppierà un’altra ancora peggiore. Quando vedrete una notte  illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segno che Dio vi dà che sta per punire il mondo per i suoi crimini, per  mezzo della guerra, della carestia e delle persecuzioni contro la  Chiesa e il Santo Padre.

Per impedire tutto questo, verrò per chiedere la consacrazione  della Russia al Mio Cuore Immacolato e la Comunione Riparatrice nei primi sabati. Se le Mie richieste saranno esaudite, la Russia si  convertirà e vi sarà la pace; altrimenti, essa spargerà i suoi errori in tutto il mondo, causando guerre e persecuzioni contro la Chiesa. 
I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno annientate. 

Alla fine, il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre Mi  consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo un periodo di pace. In Portogallo si conserverà sempre il dogma  della Fede, ecc. Non dire questo a nessuno. A Francesco sì, puoi  dirlo.6

Gli elementi fondamentali di questo straordinario messaggio sono i seguenti:

•  Molte anime vanno all’inferno per i peccati che commettono.

•  Per salvarle, Dio desidera stabilire nel mondo la devozione,  unicamente Cattolica, verso il Cuore Immacolato di Maria.

•  Questo deve avvenire grazie alla consacrazione della Russia al Cuore  Immacolato di Maria (insieme alla Comunione di Riparazione nei  primi Sabati di ogni mese), in modo che la Russia si converta alla  fede Cattolica.

•  Se tutto ciò verrà fatto, molte anime saranno salvate e vi sarà un periodo di pace.

•  Se invece non verrà fatto, la Russia diffonderà i suoi errori in tutto  il mondo. Vi saranno guerre, carestie, persecuzioni contro la Chiesa  ed il martirio dei buoni. Il Santo Padre avrà molto da soffrire. E se le  richieste della Madonna continueranno a non essere esaudite, allora  intere nazioni saranno annientate.

•  Ciò nonostante, “alla fine il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo  Padre Mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al  mondo un periodo di pace”.

A queste cose, la Madonna aggiunse una richiesta urgente affinché  i Cattolici includessero nel loro Rosario, alla fine di ogni decina, la  seguente preghiera: “Gesù mio, perdona le nostre colpe, preservaci dal  fuoco dell’inferno e porta in Cielo tutte le anime, specialmente le più  bisognose della Tua misericordia”. In obbedienza alle richieste della  Madonna e a testimonianza dell’autenticità delle Sue apparizioni a  Fatima, la Chiesa ha incluso questa preghiera nel Rosario, che i Cattolici  recitano ancora oggi.

La Chiesa ha inoltre adottato la devozione della Comunione di  Riparazione nei Primi Sabati, che la Madonna aveva così descritto:
Prometto di aiutare, nell’ora della morte, con tutte le grazie  necessarie per la salvezza, chiunque, nei primi Sabati di cinque mesi consecutivi si confesserà e riceverà la Comunione, reciterà  cinque decine del Santo Rosario e Mi terrà compagnia meditando per quindici minuti sui quindici misteri del Rosario, con l’intenzione di darmi riparazione.

Ci fermiamo qui per far notare brevemente (torneremo sull’argomento  più avanti) la curiosa frase alla fine delle prime due parti del Segreto: “In  Portogallo si conserverà sempre il dogma della fede, ecc.” Questa frase  incompleta, che finisce con un “eccetera”, appare nella Quarta Memoria  di Suor Lucia. Essa introduce chiaramente un avvertimento del Cielo,  che deve contenere per forza altre parole pronunciate dalla Madonna  (che non sono state mai pubblicate) in merito allo stato di adesione al  dogma Cattolico nella Chiesa in generale, in contrapposizione a ciò che  avviene invece in Portogallo, dove “il dogma della Fede si conserverà  sempre”. 

Presa da sola, questa frase sulla conservazione del dogma della  Fede Cattolica in Portogallo appare quasi gratuita e senza senso, poiché  non sembra avere alcun nesso logico con le precedenti due parti del  Segreto. Qualsiasi studioso di Fatima degno di questo nome è giunto  a conclusione che quella frase rappresenti l’inizio della terza parte del  Segreto – conosciuto semplicemente come il Terzo Segreto di Fatima.  Come vedremo, Lucia era così terrorizzata dai suoi contenuti, che persino  quando le fu ordinato di metterlo per iscritto, nell’ottobre del 1943, le  fu impossibile farlo fino alla seguente apparizione del 2 gennaio 1944,  durante la quale la Madonna l’assicurò che la trascrizione del Segreto  andava fatta. A tutt’oggi, il Vaticano non ha mai rivelato le parole della  Vergine che seguono chiaramente alla frase “in Portogallo si conserverà  sempre il dogma della fede ecc.” Quell’“ecc.” rimane un segreto. Questo  occultamento prolungato, che continua tuttora, è l’elemento principale  dell’ingiustizia che costituisce l’argomento di questo libro. 
Avendo ricevuto un messaggio dal Cielo, di ovvia e profondissima  importanza per la Chiesa ed il mondo, Lucia sapeva che lei e i suoi cugini  avevano bisogno di una prova divina, affinché potessero essere creduti.  Durante l’apparizione del 13 luglio, Suor Lucia chiese alla Signora “di  dirci chi siete, e di fare un miracolo con il quale tutti credano che Voi  ci apparite”. La Signora rispose: “Continuate a venire ogni mese. Ad  ottobre vi dirò chi sono e cosa voglio, e compirò un miracolo affinché  tutti possano vedere e credere”.7 La Signora ripeté questa promessa  durante le apparizioni del 19 agosto e del 13 settempre, sempre alla  Cova da Iria. 
Ecco perché si era radunata una gran folla alla Cova da Iria, quel  13 ottobre. Esattamente all’ora predetta dalla Bella Signora – le 12  ora solare, le 13.30 secondo l’ora legale del Portogallo – ebbe inizio  il miracolo. Lucia disse improvvisamente alla gente di chiudere gli  ombrelli, nel bel mezzo di una pioggia torrenziale che aveva trasformato la Cova in una distesa di fango. Ella allora entrò in estasi e la Signora,  apparendole di nuovo, le rivelò chi fosse e che cosa volesse, proprio  come aveva promesso: “Voglio dirti che si faccia qui una cappella in  mio onore, perché sono la Signora del Rosario”. La Signora è la Madre  di Dio, la Vergine Maria, che da allora sarebbe stata conosciuta come  la “Madonna di Fatima”, uno dei tanti titoli attribuiti alla Beata Vergine  dalla Chiesa. La cappella venne realizzata, ovviamente, ma dovette  essere ricostruita dopo che alcuni amici dello “Stagnaio”, soprannome  con cui era conosciuto il sindaco Massone di Ourem, l’avevano fatta  saltare in aria con la dinamite, il 6 marzo 1922.8
***
Padre Paul Kramer

AI DONATISTI DOPO LA CONFERENZA



I buoni non sono in comunione con i cattivi, ma con l'altare e con i  sacramenti di Dio. 

No, i cattivi non inquinano i buoni che si trovano nello stesso  campo, nella stessa aia, negli stessi pascoli, nelle stesse reti, poiché  i buoni non sono in comunione con loro, ma con l'altare e con i  sacramenti di Dio. Sono invece in comunione con i cattivi, coloro  che sono conniventi con i loro peccati; è scritto infatti: Non solo  coloro che fanno tali cose, ma anche coloro che sono d'accordo con  coloro che le fanno 21. 
Sant'Agostino

Padre Ti prego ascolta




Padre Ti prego ascolta, la mia vita senza di Te è nulla,
senza il Tuo nutrimento non riesco ad andare avanti.
Ti prego Padre guidami come sai fare Tu.
Aiutami ad evangelizzare l'umanità, 
secondo i Tuoi insegnamenti.
Aiutami Padre nelle difficoltà ad andare avanti 
e a non cedere alle tentazioni di Satana.
Ti prego Padre amatissimo aiutami a fare
la Tua volontà come vuoi Tu non come voglio io.
Padre Ti amo e Ti voglio bene.

GESU’ AL CUORE DELLE MAMME



Il ferro è ferro Come puoi mutare un carattere difficoltoso e duro? Il ferro è ferro, ma se usi prudenza nel trattarlo, non ti ci urti e non ti fai del male. Prega, perché il grido elevato a me ricade su di te come rugiada di grazie, mentre il grido elevato alle creature ricade su di te come grandine di tempesta.

don Dolindo Ruotolo

IL PURGATORIO NELLA RIVELAZIONE DEI SANTI




ESISTENZA DEL PURGATORIO


La preghiera per i morti

Finora noi abbiamo supposto come ammessa da tutti l'esistenza  del Purgatorio, ma siccome da molti non si crede purtroppo a  questa verità, e i protestanti la considerano come una  superstizione della Chiesa cattolica, bisogna fermarci alquanto  sulle prove che stabiliscono questa verità, per trattare poi tutti i  punti della dottrina cattolica riguardante il Purgatorio.

Noi partiamo dal principio a tutti evidente, che la preghiera per  i defunti suppone il domma del Purgatorio. Infatti per i Santi  del Paradiso non si prega, come non si può pregare per i  dannati dell'Inferno, per quelli perchè non hanno bisogno e per  questi perchè si trovano nella impossibilità di trar profitto dalle  nostre preghiere. La preghiera per i morti suppone quindi uno  stato intermedio fra la beatitudine del Cielo e la eterna  disperazione dell'Inferno: stato di sofferenza, ma di sofferenza  temporanea, durante la quale le anime tormentate possono  ricevere sollievo dai suffragi dei vivi. La preghiera per i morti  suppone quindi l'esistenza del Purgatorio, e tale preghiera si è  fatta in tutti i tempi e da tutti i popoli. Gli Ebrei conobbero tale  preghiera, dal momento che vediamo Giuda Maccabeo fare una  colletta per offrire sacrifici in memoria e a vantaggio dei  soldati del suo esercito caduti combattendo. La sacra Scrittura,  lungi dal biasimare questo atto, aggiunge nel riferirlo una  riflessione opportuna Sancta ergo et salubris est cogitatio pro  defunctis exorare, ut a peccatis solvantur (2 Mac., 12, 46). A  proposito del culto per i morti tra i popoli primitivi o pagani,  abbiamo la storia e la letteratura che ne parlano. Si curò la sepoltura dei cadaveri, si offrirono sacrifici e si fecero ovunque  preghiere, perchè le anime dei trapassati riposassero in pace.  Ed è quanto si fa ancora oggi tra i popoli, ai quali non giunse  ancora la luce del Vangelo. Nella Chiesa poi i riti di suffragio  risalgono ai tempi apostolici, come ne fan fede le antichissime  liturgie, le quali prescrivevano che nel tempio, dopo essere stati  letti sui sacri dittici i nomi delle persone viventi, con le quali  v'era comunione di preghiera, si leggessero quelli dei defunti in  modo particolare raccomandati; e il sacerdote, come del resto  fa ai nostri giorni, raccolto in orazione, invocava per i defunti  locum refrigerii, lucis et pacis. Tutte le liturgie antiche, senza  eccezione, ci ricordano questo rito, il quale per le forme con  cui veniva fatto prese il nome di "preghiera sopra i dittici”-  oratio super dyptichos.

Negli Atti di Santa Perpetua, scritti in gran parte dalla Santa  medesima, è bellissimo il passo, che vogliamo citar per intero,  nel quale si parla proprio della fede che avevano gli antichi  cristiani nel Purgatorio. La Santa dopo aver parlato delle  circostanze della sua cattura e dei primi giorni passati nel  carcere in compagnia di altri confessori della fede, così  prosegue: «Mentre un giorno eravamo tutti in preghiera, mi  venne sulle labbra il nome del mio Dinocrate, e rimasi stupita  di non essermi mai fino a quel punto ricordata di lui. Mi  afflisse il dubbio della sua infelicità e conobbi allora che ero  degna di pregare per lui e che perciò bisognava pregassi.  Incominciai quindi a pregare fervorosamente, gemendo davanti  a Dio e nella notte seguente ebbi questa visione. «Vidi  Dinocrate uscire da luoghi tenebrosi, dove molti altri stavano  con lui. Egli era tutto arso e divorato dalla sete, sordido in  volto, di aspetto pallido e con la faccia tuttora corrosa  dall'ulcere di cui perì. Questo Dinocrate era mio fratello  secondo la carne, in età di sette anni morì di un cancro al volto,  che lo rendeva oggetto di orrore a quanti lo guardavano. Per lui io avevo pregato. Sembravami dunque che una gran distanza  corresse fra lui e me, in modo che fosse impossibile appressarci  l'una all'altro. Vicino a lui vidi un bacino pieno d'acqua, il cui  orlo essendo più alto della persona del fanciullo, non poteva  essendo Dinocrate in alcun modo essere raggiunto per quanti  sforzi facesse, onde appressare le sue labbra a quell'acqua  refrigerante. Oh! quanto mi addolorava quel supplizio. In  questo frattempo io mi svegliai, e da tutto ciò conobbi che il  mio fratello trovavisi in stato di pena, e sperai di poterlo  sollevare. Incominciai dunque a pregare Dio giorno e notte con  lacrime e con sospiri, perché mi concedesse la grazia della sua  liberazione, e continuai le preghiere finché fummo trasferiti  nella prigione del campo, per servire di pubblico spettacolo  nella festa di Cesare Geta. Il giorno in cui fummo avvinti in  catene per essere condotti alla festa, io ebbi un'altra visione,  nella quale scorsi il medesimo luogo visto la prima volta, e  Dinocrate col corpo mondo, rivestito di splendide vesti e senza  neppure una lieve cicatrice nel posto dell'antica piaga. L'orlo  del bacino si era abbassato fino ai fianchi del fanciullo, e  presso di lui stava un'ampolla d'oro per attingere acqua. Ed  essendosi Dinocrate avvicinato, incominciò a bere di  quell'acqua, senza che essa scemasse, e quando ne fu sazio  abbandonò tutto ilare il bacino per andare a giuocare, come è  costume dei fanciulli di quella età. In quel mentre mi destai, e  compresi da ciò che il mio fratello era ormai libero da ogni  pena ». (Acta S. Perpetuae, apud Bolland. 7 Martii).
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Sac. Luigi Carnino, Rev. Del.

Pregate per il vero Pastore… Ascolta il Messaggio dalla viva voce del veggente



NON E' FRANCESCO


IO SARÒ LA VOSTRA GUIDA, CORREDENTRICE NELL’OPERA DI SALVEZZA.



Dio manifesta al mondo la sua prossima venuta. Egli viene a riprendere in Sé ogni cosa che Gli appartiene, viene a riprendere possesso della sua Chiesa caduta nelle mani dell’avversario a causa dei suoi servi infedeli.
Amati figli, eccomi a voi, sono la vostra Mamma Celeste, sono Colei che viene a prendervi sotto la sua tutela per insegnarvi le Cose di Dio e portarvi a Lui vittoriosi nella battaglia contro Satana.
Amati della vostra Mamma Celeste, il vostro cuoricino è puro, siete belli come Gesù ha sperato di voi, siete riusciti a soddisfare i desideri del vostro Dio Amore, e oggi avrete la grande ricompensa riservata a tutti i suoi.
Ecco, è giunto il momento di venire allo scoperto,
Io sarò la vostra Guida, Corredentrice nell’Opera di salvezza.

Discendo dal Cielo, tota Pulchra, e vengo a portarvi la risurrezione, la vita nuova in Colui che tanto vi ama e vi attende per abbracciarvi a Sé.
Siete lo splendore dei suoi occhi, in voi c’è la sua Vita, siete i custodi della sua Chiesa, avete trionfato contro Satana mantenendo in piedi la fede senza cedere ai suoi verdetti.
La vostra carità è in Colui che vi ha creati e desidera ardentemente riportarvi alle bellezze del suo Paradiso, … quello che l’uomo nella sua infedeltà ha perduto.
Ecco, figli miei, voi avete dato dimostrazione di fedeltà e amore all’Amore, e con Lui ora sarete. Consacrati al mio Cuore Immacolato, in Lui trionferete, e godrete della vita eterna in amore e felicità infinita.
I giorni dello scompiglio sono giunti, la Cattedra di Pietro è vacante. Lucifero ha messo la sua dinastia sulla mia Chiesa, ha confuso il mio popolo, ha insegnato leggi blasfeme, sta portando a sé una moltitudine di anime, quelle che ancora non vogliono aprire i propri occhi alla realtà dei fatti. Tutto è segnato, l’ora tuona amara per la Chiesa, ma, gli uomini nefasti cadranno e finiranno all’Inferno.
La dittatura di un Governo mondiale è entrata. Questa generazione avrà molto a soffrire, ma Dio non può far nulla senza il consenso dell’uomo perché libero è stato creato e libero sarà nella propria scelta.
“È tempo di decidere da quale parte stare:
se con Gesù o con Satana!”
A tutti i figli di Dio imprimo sulla fronte il sigillo di Sua appartenenza, nessun Demone potrà avvicinarsi a loro.
Avanti mio piccolo resto, il vostro grido sarà di giubilo e di vittoria, mentre pianto e stridore di denti, per tutti i traditori.

Amen!
Carbonia 21.04.2020