mercoledì 22 aprile 2020

PREGANDO PER I FRATELLI NELLA D. V: PER RIDARE A DIO LA GLORIA



(tratto dagli Scritti sulla Divina Volontà della Serva di Dio Luisa Piccarreta)


Volume 12 Novembre 28, 1920

Quando Gesù vuol dare, chiede. La benedizione di Gesù: “Ti benedico per aiutarti, ti benedico per difenderti, per perdonarti, per consolarti; ti benedico per farti santo”.

Stavo pensando quando il mio dolce Gesù, per dar principio alla sua dolorosa Passione, volle andare dalla sua Mamma a chiederle la sua benedizione; ed il benedetto Gesù mi ha detto: “Figlia mia, quante cose dice questo mistero! Io volli andare a chiedere la benedizione alla mia cara Mamma per darle l’occasione di chiedermi anche Lei la benedizione. Erano troppi i dolori che doveva sopportare ed era giusto che la mia benedizione la rafforzasse.
È mio solito, che quando voglio dare, chiedo; e la mia Mamma Mi comprese subito, tanto [è] vero che non Mi benedisse se non quando Mi chiese la mia benedizione e, dopo, benedetta da Me, mi benedisse Lei.
Ma questo non è tutto, per creare l’universo dissi un Fiat, e col solo Fiat riordinai ed abbellii cielo e terra. Nel creare l’uomo, il mio alito onnipotente gli infuse la vita. Nel dar principio alla mia Passione volli, con la mia parola onnipotente e creatrice, benedire la mia Mamma, ma non era solo Lei che benedivo: nella mia Mamma vedevo tutte le creature; era Lei che teneva il primato su tutto ed in Lei benedivo tutti e ciascuno; anzi, benedivo ciascun pensiero, parola, atto, ecc.; benedivo ciascuna cosa che doveva servire alla creatura. Come quando il mio Fiat onnipotente creò il sole e questo sole senza diminuire di luce né di calore sta facendo il suo corso per tutti e per ciascuno dei mortali, così la mia parola creatrice, benedicendo restava in atto di benedire sempre sempre, senza mai cessare di benedire, come mai cesserà di dare la sua luce il sole a tutte le creature.
Ma non è tutto ancora, con la mia benedizione volli rinnovare i pregi della Creazione; volli chiamare il mio Celeste Padre a benedire, per comunicare alla creatura la Potenza; volli benedirla a nome mio e dello Spirito Santo, per comunicarle la Sapienza e l’Amore e così rinnovare la memoria, l’intelletto e la volontà della creatura, restituendola sovrana di tutto.
Sappi però che nel dare voglio, e la mia cara Mamma comprese e subito Mi benedisse, non solo per Sé, ma a nome di tutti. Oh, se tutti potessero vedere questa mia benedizione! La sentirebbero nell’acqua che bevono, nel fuoco che li riscalda, nel cibo che prendono, nel dolore che li affligge, nei gemiti della preghiera, nei rimorsi della colpa, nell’abbandono delle creature; in tutto sentirebbero la mia parola creatrice che gli dice - ma sventuratamente non sentita -: ‘Ti benedico in nome del Padre, di Me, Figlio e dello Spirito Santo! Ti benedico per aiutarti, ti benedico per difenderti, per perdonarti, per consolarti; ti benedico per farti santo”. E la creatura farebbe eco alle mie benedizioni, col benedirmi anche lei in tutto.
Questi sono gli effetti della mia benedizione, cui la mia Chiesa, ammaestrata da Me, Mi fa eco e, quasi in tutte le circostanze, nell’amministrazione dei Sacramenti ed altro, dà la sua benedizione”.

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