mercoledì 23 settembre 2020

Roma e la Sua Chiesa patiranno il loro più grande dolore per non aver rispettato il mio volere. Il buio e le tenebre stanno per scendere sul mondo, vi prego aiutatemi, anche se tutto dovrà compiersi, la giustizia di Dio è per abbattersi.

 


Trevignano Romano, 22 settembre 2020

Cari figli, grazie per aver risposto alla mia chiamata nel vostro cuore. Figli miei, ecco che molti dei miei figli non sono nella preghiera, ma sono presi dalle cose del mondo, non hanno ancora compreso che la preghiera in comunità è la forza più grande contro il male. Figli miei, Roma e la Sua Chiesa patiranno il loro più grande dolore per non aver rispettato il mio volere. Pregate affinché la sofferenza possa essere diminuita, perchè ormai si è spenta la luce nei loro cuori. Adorati figli miei, il buio e le tenebre stanno per scendere sul mondo, vi prego aiutatemi, anche se tutto dovrà compiersi, la giustizia di Dio è per abbattersi. Vi chiedo in lacrime ancora una volta, pregate, pregate, pregate tanto, perché, per chi non crederà, sarà atroce la sofferenza. Amate Dio, inginocchiatevi davanti a Lui che vi guarda con il cuore sanguinante. Sono preoccupata per i sacerdoti che hanno scelto satana e il paganesimo, vi prego, non accettate nulla che non sia Dio, Uno e Trino. Ora vi lascio con la mia Benedizione Materna nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, Amen.

MOTIVI DELL'UMILTÀ.

 


Il primo motivo deriva dalle nostre qualità e dai titoli che portiamo, qualità e titoli che ci impongono annientarci in una vera umiltà.

Come creature, siamo in obbligo di essere contenti del nostro nulla.

Come peccatori, siamo in obbligo di vederci sotto i piedi dei demoni; di essere respinti da ogni creatura, avendone noi abusato per il peccato; le creature, infattti, si infiammano giustamente di zelo a favore di Dio contro di noi: il peccato merita bene un tal trattamento.

Come cristiani, siamo in obbligo di amare la piccolezza, la viltà e l'abiezione, perchè questo amore è una delle inclinazioni di Gesù Cristo Nostro Signore, di cui abbiamo ricevuto lo Spirito nel santo battesimo. Questo sacramento imprime in noi, se vi corrispondiamo, le inclinazioni e tutti i sentimenti di Gesù Cristo particolarmente l'amore che Egli ebbe per l'annientamento. Abbiate in voi, dice S. Paolo, gli stessi sentimenti che (furono) in Gesù Cristo, il quale annientò se stesso (Philipp., 11, 4, 7).

Come figliuoli di Dio, siamo in obbligo di essere umili e di rifuggire da ogni lode, onde lasciare ogni onore a Dio nostro. A Dio solo onore e gloria » (I. Tim. I, 17).

Siamo Sacerdoti? dobbiamo distruggère, sacrificare, annientare in tutti, ma soprattutto in noi medesimi, la superbia, e tutti gli istinti della superbia.

Come Vittime per i peccati del mondo, dobbiamo essere animati da un profondo sentimento di grande confusione sentendoci coperti dei delitti di tutte il mondo, in unione con Gesù Cristo con cui non siamo che una sola vittima.

Come servi della Chiesa, dobbiamo stare ai piedi di ogni fédele, considerandoli tutti come nostri padroni; quindi dedicarci affettuosamente agli uffici più bassi, giudicandoli come ancora superiori al nostro merito e stimandoci onorati di esservi impiegati mentre siano indegni di una grazia così pregiata.

Il secondo motivo è che tutte le virtù richiedono l'umiltà.

La Fede ci obbliga ad essere umili; perché dobbiamo vivere secondo i suoi insegnamenti. Orbene, la fede ci insegna che da noi non siamo che niente e, peccato; dobbiamo dunque considerare noi stessi come niente e peccato, e compiacerci che tutti ci stimino e ci trattino come tali. La fede ci svela chi siamo non e, chi è Dio. Dio vale tutto e noi niente. A Dio ogni onore ed ogni gloria, a noi confusione e disprezzo.

In tal modo, la fede ci porta all'umiltà ed esige che siamo umidi se non vogliamo rinnegare le sue massime, ma inoltre ci vuole grande umiltâ per aver la fede, per assoggettare il nostro spirito alle verità ch'essa ci propone, e così annientare la nostra ragione col sottometterla a credere ciò che essa non vede. Perciò i filosofi e gli eretici, essendo pieni di superbia hanno posto tanti ostacoli alla fede. L'umile, al contrario, è deferente al giudizio altrui; si sottomette alla verità, né mai si ostina nel proprio sentimento; in una parola l'umile è disposto a credere tutto.

La speranza ci porta all'umiltà. Il eristiano animato dalla vera speranza non si appoggia sopra se stesso, nè confida nelle proprie forze, ma unicamente in Dio e nei meriti del nostro Salvatore.

La carità domanda umiltà perchè l'anima che. ama Dio vuole che a Lui sia diretto ogni onore, mentre dimentica e annienta se stessa. L'amore del prossimo esige umiltà, perchè respinge ogni asprezza ed ogni irritazione anche di fronte alla calunnia.

Animata dalla carità cristiana, l'anima deve sopportare la débolezza del suo fratello, persino la superbia e l'arroganza altrui che è la molestia la più insopportabile per chi non è veramente umile. Due anime orgogliose che vogliono innalzarsi l'una al di sopra dell'altra; non, conserveranno gíammai quella virtù che S. Paolo raccomandava con tanta forza con queste

parole: - Sopportatevi gli uni e gli altri nella carità           - .          1.

La compassione verso il prossimo esige umiltà, perchè ci parta a prendere sopra dì noi la riparazione per la superbia degli uomini; dobbiamo quindi abbracciare l'umiltà, perchè essi si sono esaltati, e così con le nostre umiliazioni offrire a Dio una soddisfazione per il loro orgoglio e la loro ingiusta e disordinata arroganza.

La religione impone l'umiltà, perché essa vuole che tutto si annienti e si sacrifichi per la gloria di Dio, al quale tributa ogni lode e riferisce ogni onore.

La prudenza cristiana ci porta all'umiltà, poichè vuole che non abbiamo pretese, se non per quelle cose, che possiamo avere o conservare senza contese.

La giustizia, esige che si dia a ciascuno ciò che gli spetta, quindi al nulla l'oblìo, al peccato il disprezzo, la stima invece e la gloria, al Tutto e alla Santità.

La fortezza del cristiano ha per sostegno l'umiltà, perché, conoscendo il proprio nulla e la propria incapacità, egli si rifugia in Dio, affinchè la virtù di Gesù Cristo che è la forza dei deboli venga ad abitare in Lui.

La temperanza trova valido aiuto nell'umiltà, poichè l'umile si astiene dalle cose mandane e sensibili, nella persuasione di esserne indegno.

La penitenza esige l'umiltà, perchè richiede che il superbo sia umiliato e che la confusione cada sopra colui che ha voluto rubare a Dio l'onore e la gloria.

La dolcezza desidera l"umiltà, perchè l'anima non sia turbata per nessuna umiliazione che possa incontrare.

La pazienza vuole l'umiltà, perchè l'anima non perda mai la pace per nessuna contrarietà.

In conclusione, l'umiltà è il condimento di ogni virtù, la virtù fondamentale che deve essere presupposta ad ogni esercizio di cristiana pietà.


Il trionfo neo-modernista al Concilio Vaticano II


 

La Battaglia  Finale del Diavolo

Il 13 ottobre 1962, il giorno successivo all’arrivo dei due osservatori  Comunisti presso il Concilio e nell’esatto anniversario del Miracolo del  Sole a Fatima, la storia della Chiesa e del mondo mutò radicalmente, per  colpa di un avvenimento apparentemente insignificante. Il Cardinale  Francese Lienart, in quello che è diventato un incidente piuttosto  famoso, prese il microfono e chiese che la lista dei candidati proposti  dalla Curia Romana per presiedere le commissioni del Concilio venisse  azzerata, e che ne venisse compilata una nuova. La richiesta fu accettata  e l’elezione delle commissioni fu ritardata. Quando si tenne l’elezione,  finalmente, i progressisti furono eletti a maggioranza, o quasi, in tutte  le commissioni conciliari – molti di questi candidati figuravano proprio  tra le fila di quegli “innovatori” che erano stati condannati da Papa  Pio XII. Gli schemi preparatori, che erano stati compilati in maniera  tradizionale per il Concilio, furono gettati via ed il Vaticano II cominciò,  letteralmente, senza una vera e propria scaletta dei lavori, lasciando la  strada aperta ai nuovi documenti scritti dai liberali.

È ben noto e superbamente commentato129 che una claque di periti e  di Vescovi progressisti procedette a pilotare il Concilio Vaticano II con lo  scopo di rifondare la Chiesa a loro immagine, attraverso l’instaurazione  di una “nuova teologia”. Sia i critici che i sostenitori del Vaticano II  concordano su questo punto. Nel libro Il Vaticano II rivisto, il Vescovo  Aloysius J. Wycislo (strenuo avvocato difensore della rivoluzione  attuata dal Concilio Vaticano II) dichiara, con malcelato entusiasmo,  che “i teologi e gli studiosi biblici che erano rimasti nascosti ‘nell’ombra’,  risorsero come periti (ovvero teologi esperti che consigliano i vescovi al  Concilio), ed i loro libri ed i loro commentari post Conciliari divennero  una lettura popolare”.130

Egli aggiunse che “l’enciclica di Papa Pio XII, Humani Generis  aveva avuto un... effetto devastante sui lavori di numerosi teologi preconciliari”,131 e spiega che “durante la preparazione preliminare del  Concilio, quei teologi (soprattutto Francesi e Tedeschi) le cui attività  erano state frenate da Papa Pio XII, erano ancora in ombra. Papa  Giovanni tolse il veto che pendeva su alcuni tra i più autorevoli di  questi teologi, ma un certo numero rimase sempre inviso e sospetto al  Sant’Uffizio”.132

Su questo punto risulta fondamentale, per la comprensione del  nostro caso, la testimonianza personale di Mons. Rudolf Bandas,  anch’egli perito conciliare: 

Non vi è alcun dubbio che il buon Papa Giovanni pensasse 

che questi teologi sospetti avrebbero corretto le proprie idee 

ed avrebbero contribuito al bene della Chiesa. Ma avvenne  esattamente il contrario: Sostenuti da alcuni Padri Conciliari  Rheniani, ed anzi agendo spesso in modo apertamente arrogante, 

essi si guardarono attorno e proclamarono: “attenzione, siamo  esperti di fama, le nostre idee vengono approvate”.... Quando  entrai nella mia sala del Concilio il primo giorno della quarta  sessione, il primo annunzio che provenne dal Segretario di Stato fu 

che “non verranno nominati più altri periti”. Ma era troppo tardi.  Stava emergendo una grande confusione, ed era ormai evidente 

che né il Concilio di Trento né il Vaticano I né qualsiasi altra enciclica  avrebbe potuto impedirne l’avanzata.133

Invero, Papa Giovanni XXIII stesso fu felice di annunciare che con  l’inizio di questo Concilio la Chiesa, piuttosto inspiegabilmente, avrebbe  cessato di condannare gli errori e di preoccuparsi per le tristi condizioni  che affliggevano il mondo: 

Quanto al tempo presente, la Sposa di Cristo preferisce usare 

la medicina della misericordia invece di imbracciare le armi del  rigore; pensa che si debba andare incontro alle necessità odierne,  esponendo più chiaramente il valore del suo insegnamento  piuttosto che condannando... Noi sembra di dover dissentire da  codesti profeti di sventura, che annunziano eventi sempre infausti,  quasi che incombesse la fine del mondo. 

Siamo in disaccordo con quei profeti di sventura, che  profetizzano sempre scenari apocalittici, come se la fine del mondo  fosse vicina.134

Ma l’ottimismo di Giovanni XXIII era piuttosto malriposto, se si  tiene conto delle profonde preoccupazioni per le condizioni in cui  versava il mondo, denunciate dai suoi predecessori più immediati (per  non parlare dello stesso Messaggio di Fatima). Consideriamo gli esempi  seguenti:

Papa San Pio X: 

Ci atterrivano, sopra ogni altra cosa, le funestissime condizioni, 

in che ora versa l’umano consorzio. Chi non iscorge che la società  umana, più che nelle passate età, trovasi ora in preda ad un  malessere gravissimo e profondo, che, crescendo ogni dì più e  corrodendola in sino all’intimo, la trae alla rovina? … Chi tutto  questo considera, bene ha ragione di temere che siffatta perversità di menti sia quasi un saggio e forse il cominciamento dei mali, che 

agli estremi tempi son riservati... [E Supremi].

Papa Pio XI:

Allontanato Gesù Cristo dalle leggi e dalla società, l’autorità  appare senz’altro come derivata non da Dio ma dagli uomini, in  maniera che anche il fondamento della medesima vacilla: tolta la  causa prima, non v’è ragione per cui uno debba comandare e l’altro  obbedire. Dal che è derivato un generale turbamento della società, 

la quale non poggia più sui suoi cardini naturali.[Quas Primas]

Papa Pio XII (dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale):

Siamo travolti dalla tristezza e dall’angoscia nel vedere che 

la perfidia degli uomini malvagi ha raggiunto un tale grado di  empietà da risultare impensabile e assolutamente sconosciuta in  altri tempi [Lettera del 11 febbraio 1949].

Vi è ben noto, venerabili fratelli, che oggi quasi tutta l’umanità 

va rapidamente dividendosi in due schiere opposte, con Cristo o  contro Cristo. Il genere umano al presente attraversa una formidabile 

crisi che si risolverà in salvezza con Cristo o in funestissime rovine 

[Evangelii Praecones, 1951].

Per essere precisi, durante il Vaticano II furono combattute numerose  battaglie: da una parte erano schierati il Gruppo internazionale dei  Padri, che lottava per mantenere i dogmi della Fede e della Tradizione  Cattolica, e dall’altra il gruppo progressista Rheniano. Fu purtroppo  la componente modernista e liberale a prevalere, lasciata libera  di agire dall’ottimismo di Giovanni XXIII, il quale riteneva che la  verità sarebbe prevalsa con le sue sole forze e senza l’aiuto di alcuna  condanna propedeutica da parte del Magistero. Wycislo tesse le lodi  dei progressisti trionfanti, gente come Hans Küng, Karl Rahner, John  Courtney Murray, Yves Congar, Henri de Lubac, Edward Schillebeeckx  e Gregory Baum, che erano considerati con sospetto prima del Concilio  (a buon ragione) ed erano ora diventati improvvisamente dei luminari  della teologia post conciliare.135

In effetti, coloro che Papa Pio XII aveva considerato indegni di  percorrere le vie del Cattolicesimo ne erano ora al comando. Quasi a  coronamento dei propri obiettivi, il Giuramento contro il Modernismo e  l’Indice dei Libri Proibiti vennero silenziosamente soppressi poco dopo  la chiusura del Concilio – una decisione che il Vescovo Graber definì  “incomprensibile”.136 San Pio X lo aveva profetizzato: la mancanza  di controllo da parte delle autorità avrebbe contribuito a rendere il  Modernismo più forte che mai.

Padre Paul Kramer

Invocazioni alla Vergine


 

Nella tua tenerezza ci rifugiamo,

o Madre di Dio.

  Nelle nostre angustie

  le nostre suppliche non disprezzare,

  ma liberaci dal pericolo,

  o sola pura,

  o sola benedetta.

  

Antichissima preghiera su papiro, dall'Egitto

Quando ho preso mio Figlio tra le braccia, ho visto la vittoria. Non ho riflettuto sul fatto di tenere un figlio morto tra le braccia, ma sulla vittoria di Dio nel mondo. E così dovete fare anche voi. In questo momento, non discutete.

 


I messaggi della Madre della Pietà a Piedade dos Gerais (MG – Brasile)


20-09-2020

Cari figli,
questo bellissimo giorno del Signore è un giorno di festa per tutta questa famiglia fraterna, per il Brasile, per il mondo, per le famiglie. Quante benedizioni! Nonostante il peso delle battaglie, dobbiamo respirare questa bellissima grazia di Dio, come ci ha insegnato Gesù nella meravigliosa catechesi per l’anniversario dei 33 anni. Dobbiamo stare nelle profondità di questo Cuore Misericordioso, alla presenza di questo Sangue Misericordioso, di quest’Acqua Viva che zampilla direttamente dal Cuore di Dio per noi. Che è Cristo, Dio vivo, in mezzo a noi.

È il momento di avere forza, di avere fede. I momenti in cui abbiamo più forza, nella vita, sono i momenti difficili. I momenti difficili sono i momenti in cui riflettiamo su quanto è grande la forza divina. Quanto è grande! Allora oggi, in questa domenica, mi piacerebbe che faceste questa meditazione: quanto è grande la forza di Dio per il mondo in questo anno di battaglie.

Soprattutto tu che oggi sei qui – ma anche tu che non sei qui presente: ovunque tu sia, sei unito al Cuore della Madre della Pietà, che porta tutti i cuori alla Santissima Trinità – ti invito a ringraziare. Perché vi invito ringraziare? Perché il demonio vuole il rumore, la lamentela, lo scoraggiamento, la guerra, la menzogna. Mentre Dio è vittoria. Allora, quando sei davanti a una croce, pensa alla vittoria. Quando ho preso mio Figlio tra le braccia, ho visto la vittoria. Non ho riflettuto sul fatto di tenere un figlio morto tra le braccia, ma sulla vittoria di Dio nel mondo. E così dovete fare anche voi. In questo momento, non discutete.

Quest’anno è passato in fretta, ma ha portato l’uomo a vivere un momento diverso, un momento direi perfino speciale, affinché l’uomo riflettesse un po’ di più sul timore di Dio, sul rispetto a Dio. Nella bellissima catechesi che da tanti anni, in questo santuario, evangelizza il Brasile e il mondo, Dio ci ha sempre proposto questa riflessione: dove finirà il mondo, se l’uomo non si converte? Cosa riceverà l’uomo? Cosa raccoglierà l’uomo, se non si converte?

È necessario pregare, agire, fare il bene. Spesso chi fa il bene non ha il riconoscimento degli uomini, ma noi non abbiamo bisogno del riconoscimento apparente del mondo, ciò di cui abbiamo bisogno è la benedizione di Dio. Allora fai sempre il bene. È tempo di fare il bene! Ci sono molte persone, in quest’anno, che soffrono, che si sentono abbandonate, e il modo migliore per aiutare qualcuno è pregare. Spesso non sei presente come vorresti essere nella vita di qualcuno ma, se preghi, la preghiera arriva fino a quella persona così amata, che sia padre, madre, figlio, giovane. Devi sempre essere un uomo di fede che supplica Dio per le necessità spirituali, materiali e temporali dell’umanità. Allora non perdere la tua fede. Non permettere a te stesso di perderti.

Da qui in avanti dovrai avere molto questa consapevolezza: è un tempo di giustizia divina, è il tempo della giustizia di Dio. Allora non perdere la fede, segui la strada giusta, segui i passi di Gesù, abbi una vita di santità, cerca la santità, respira questo alimento celeste che avete ricevuto. Molti di voi oggi hanno la grazia di vedere quanto è grande lo Spirito Santo di Dio che ci unisce a Cristo, che ci unisce al Padre. Oggi puoi stare unito al Padre, unito a Gesù, attraverso lo Spirito Santo, ricevendo i doni, condividendo questi doni.

È un tempo diverso. È un avvertimento che il mondo deve vedere, e l’uomo deve lottare per essere un uomo nuovo. Forse l’umanità non si è ancora svegliata. Il nemico ha portato l’uomo a un adagiamento talmente grande che io vi dico, figli: l’uomo non si sveglierà così facilmente. Si ostina nella disobbedienza, nell’incredulità, nella mancanza di responsabilità.

Anche per voi che ascoltate la catechesi del Cielo, quanto è difficile vedere i vostri limiti! Non pensate a giudicare gli altri, ognuno pensi a se stesso: rifletti su quanto sei pieno di limiti, sul fatto che tante volte non hai pazienza, non hai umiltà, non hai la sapienza per vincere gli ostacoli presenti sul tuo cammino. Quante volte ti manca il dono del silenzio, il dono dell’obbedienza, il dono della preghiera. È necessario pregare, meditare, vivere, avere questa pienezza, l’anima felice, l’anima in pace.

Se osservi, oggi il male vuole avvelenare l’uomo. Il bersaglio principale oggi è l’uomo: la famiglia, i nostri bambini, i nostri giovani. Per questo dobbiamo accendere la fiamma dello Spirito Santo, così come questo sole che, nonostante le piccole gocce di pioggia, ci indica che è necessario che lo Spirito Santo ci illumini, affinché possiamo ricevere Cristo, la Misericordia. Perché, cosa vi ha detto Gesù nel bellissimo messaggio per i 33 anni? Che Egli è la misericordia. Quando il nemico ti spaventa, sii misericordioso. Forse l’umanità non ha ancora capito che la misericordia è l’ultima tavola di salvezza. Dovete aggrapparvi alla misericordia.

La Valle, dedicata all’Immacolata Concezione, è di Gesù Misericordioso. Non dimenticate mai questo. In tutto, qui, vedrete la misericordia. Nella provvidenza: nulla vi mancherà. Nulla manca all’uomo di fede, perché l’uomo di fede condivide, l’uomo di fede non si basa sulle cose materiali del mondo, anche se lotta e il suo lavoro gli fornisce qualcosa di buono, è sempre disposto a condividere. L’uomo di fede si abbandona totalmente, non teme, confida, crede, spera. Allora sono molte le benedizioni che – non dico riceverete – ma già avete ricevuto, e queste benedizioni devono propagarsi.

Se oggi vi dicessi “riceverete benedizioni”, le avete già ricevute. Qui avete la presenza di Gesù, qui avete la presenza della misericordia di Gesù, qui avete il Cuore di Gesù che zampilla per ciascuno di voi, che vi tocca profondamente. Ed è necessario che questa benedizione porti frutto.

Il tempo della giustizia è un tempo in cui tu, figlio di Dio, sei davanti al Padre; in cui tu, figlio di Dio, sei davanti al Figlio; in cui tu, figlio di Dio, sei davanti allo Spirito Santo. Perché raccogli quello che semini. Quindi nessuno può dire: “Io raccoglierò fiori, perché tutta la mia famiglia prega”. La tua famiglia prega, ma dipende anche dalla tua preghiera. Se non preghi, non sei unito alle cose di Dio. Dio non schiavizza nessuno, Dio ci chiede molto poco del nostro tempo, del nostro giorno, ci lascia liberi e ci benedice nel lavoro, ci benedice nel cammino quotidiano, ma se tu ti allontani dal cammino di Dio, il demonio ti fa cadere molto facilmente. Mentre se sei sulla via di Dio, hai la forza per vincere il demonio.

Allora è necessario che tu capisca che questo tempo di giustizia è un tempo molto speciale. Perché ognuno deve avere la responsabilità dei suoi atti. È chiaro che ogni figlio di Dio ha il suo lato peccatore, quel lato che molte volte commette errori, e spesso sbaglia anche per eccesso di lotte. Ma i santi hanno ottenuto il merito della santità sbagliando anche loro e correggendosi. Allora tu che oggi desideri essere di Dio, pensa a quello che ci ha detto Gesù: la Terra passa, ma noi abbiamo un incontro che ci porta da questa Terra al Padre, al Cielo. Abbiamo bisogno di questa Terra. Da quando nasci, nasci per compiere una missione che Dio ti ha affidato. Che sia come padre, madre, sacerdote, giovane missionario, figlia religiosa, Dio ti ha affidato una missione. Una missione bellissima.

Allora dobbiamo cercare questa preparazione, perché arriverà la sofferenza. Come ha detto Gesù, nessuno è libero dalle malattie. L’uomo si ammala, anche perché l’uomo stesso contribuisce affinché la sua carne sia ogni giorno più limitata, più debole, più malata. Allora deve avere forza, deve avere fede, deve avere prudenza, deve essere obbediente, deve saper vivere il momento presente.

Cos’è il momento presente? Quest’anno state facendo un’esperienza diversa dagli altri anni. In questo anniversario non c’è una moltitudine di persone (restrizioni per distanziamento sociale), ma potete stare certi che esiste una moltitudine molto più grande, oggi, che è devota di questo santuario. Perché la sofferenza fa maturare, fa crescere spiritualmente. Ed è questo che l’umanità ha bisogno di capire. Per arrivare alla Resurrezione, Gesù è morto per ciascuno di voi. Allora, per arrivare a una grazia più grande, dovete passare per le battaglie, per le sofferenze, per le difficoltà, per le malattie, per le epidemie, ma Dio è più grande di tutto questo. Non dimenticatelo mai.

Ecco perché Gesù ci fa vedere che l’amore di Dio, la misericordia di Dio, la bontà di Dio è molto più grande di ogni sofferenza. In questo tempo molti hanno dovuto restituire – perché tutto è un dono di Dio – qualcuno che amavano molto. Quando riconsegni a Dio il figlio, il padre, la madre, sul momento è un dolore, ma poi c’è la consolazione di sapere che esiste il Cielo, che esiste il regno celeste. E la speranza della resurrezione.

Allora noi, figli, siamo chiamati da Dio a una vita pienamente benedetta, nonostante le prove. Perché esse verranno. È tempo! È un tempo in cui state lottando per qualcosa, non siete qui tanto per stare, siete qui perché state lottando per qualcosa. State piangendo per quel malato, per quel giovane che oggi non ha la gioia perché non ha una giovinezza sana, piena di salute e di fede. Perché la salute non è solo fisica, è anche quella dell’anima. Un’anima debilitata, indebolita, rende il corpo molto più sofferente che se fosse ferito.

Quanti bambini vengono abbandonati, quanti bambini vengono assassinati. C’è mancanza di amore, di maturazione. Cosa ha portato il peccato alle persone? Spesso non riesci nemmeno a dire una parola, né ad argomentare qualcosa, perché è talmente tanto il peccato che preferisci il silenzio, la misericordia. Infatti, come cercherai di correggere qualcosa che dipende dalla correzione di ciascuno? E non tutte le persone hanno il cuore aperto, figli miei, per essere quello che Dio vuole. È per questo che Gesù ci porta questa soavità, ma non smette di avvisarci riguardo a questo tempo giusto, che è il tempo che voi figli state vivendo proprio adesso. Perché è importante capire che il tempo della giustizia è qui sulla Terra.

Allora voi vivrete questo tempo, nel quale vedrete tutto quello che seminate. Se arriva una sofferenza, non pensare mai che la causa sia Dio, no, la causa sono le azioni, sono i peccati. Dio ti chiede sempre di convertirti, di avere una vita di abbandono, una vita di preghiera. Dalla prima catechesi data in questo santuario fino alla catechesi di oggi, Dio ha sempre fatto una richiesta fortissima, ma l’uomo non ascolta questa richiesta. Non si abbandona, non confida, non prega, non fa la sua parte, non compie la sua missione.

Ecco perché il Cielo oggi ci chiede questa ricerca: avere sete di Dio, sete di stare nel Cuore di Dio. E quello che dovete fare, davanti a questo insegnamento, è convertirvi. Non aspettare l’altro, no. A volte aspetti l’altro e non fai quello che Dio vuole che tu faccia e che sei già pronto per fare. Non percorrere la via sbagliata, percorri la via della giustizia divina, che è Cristo. Dio è giusto. Allora bevi da questa fonte misericordiosa.

Lottate, figli, perché le sfide ci saranno sempre, nessuno sarà libero dalle battaglie, che siano malattie o epidemie, depressioni o tristezze, ogni tipo di dolore, sia fisico che spirituale. Allora sii pronto, Dio ci ha resi pronti. Non vi dico che sarete benedetti, siete già benedetti. Da anni. Fin da quando nasci sei una benedizione di Dio, sei una grazia di Dio.

La madre, quando riceve un figlio, riceve una grazia, una benedizione di Dio. E perché le madri oggi non fanno questo? Perché l’uomo ha perso la felicità di sapere che la vita è una grazia e una benedizione di Dio. Se l’uomo – mi riferisco al padre e alla madre – sapesse che il figlio è una benedizione e una grazia di Dio, non lo ucciderebbe. Se l’uomo sapesse che il bambino è una benedizione e una grazia di Dio, non farebbe violenza a un bambino.

Ma in questo mondo oggi le persone hanno perso la fede in Dio. Nessuno ha rispetto per Dio. Anche davanti a una epidemia, l’uomo vive come se tutto fosse tranquillo, ma sa che non tutto è come vuole. Per quanto egli sia perso, non è cieco, e vede che il mondo oggi ha bisogno di conversione, di santità, di riflessione. Perché egli credeva che avrebbe potuto andare lontano, e improvvisamente vede che a volte non può andare nemmeno così vicino. La paura oggi è conseguenza delle azioni.

Per questo Gesù ha detto: non avere paura, abbi fede. Sii obbediente. Chi è obbediente è diverso. Cercherà di rispettare il prossimo più debole, cercherà di rispettare quello che ha più bisogno di rispetto. Se riflettete su quello che Gesù vi ha insegnato in questi 33 anni capirete che voi, figli che avete questo cammino, che avete questa preparazione, dovete supplicare molto Dio in favore di quelli che non l’hanno.

In questo momento, voglio darvi la mia benedizione.

la Madonna benedice tutti 

Cari figli,
ho benedetto tutti i figli, ho chiesto la benedizione di Gesù per i fiori, gli ho chiesto di benedire ogni famiglia che in questo momento ha il cuore unito ai nostri cuori.

Ho supplicato la grazia della conversione, della santità delle nostre famiglie. Quando Gesù parla della conversione della famiglia, della santità della famiglia, è perché dentro la famiglia c’è il giovane, c’è il bambino, c’è il padre, la madre. Dentro la famiglia c’è la Chiesa, il sacerdote. Perché i sacerdoti hanno una famiglia: oltre ad essere padri spirituali di una grande famiglia, essi hanno una famiglia. Allora, se la famiglia si converte, come ci ha insegnato Gesù nella grande catechesi di questa domenica, noi riusciamo ad alleviare la sofferenza del mondo.

A volte non siete ancora in grado di vedere quanto potete alleviare la sofferenza del mondo attraverso la conversione e la santità delle famiglie nel mondo intero. Allora chiediamo a Dio questa grazia. Anche se arriva il dolore, anche se arriva la malattia, la misericordia ci sta guidando alla vittoria. Allora chiedi molto a Gesù di guarire la tua famiglia perché, se la famiglia è un esempio, essa trasforma il mondo. Spesso è difficile credere nel potere dei grani del santo rosario. Forse è difficile credere che una famiglia che si converte trasforma il mondo. Ma lo trasforma, figli.

Ecco perché quest’anno ha dato un segno così forte che le famiglie hanno bisogno di preghiera e conversione, e che Gesù Misericordioso è la nostra fonte di salvezza. Per questo vogliamo dire insieme: “Gesù, ti affido la mia famiglia e le famiglie del mondo intero”.

Affida la tua famiglia con il cuore, figlio. Affida questa comunità, affida il Brasile, il mondo, la Santa Chiesa, chiedi a Gesù per ciascuno, per quelli che si sono persi, per quelli che non hanno la bellissima vista della fede. Vale di più vedere con gli occhi della fede che con gli occhi del corpo. Gli occhi della fede ti fanno vedere quello che sembra invisibile, ti fanno vedere quanto Dio è presente nella tua vita.

Voi che oggi festeggiate il compleanno, sentirete questa presenza di Dio nella vostra vita.
Voi famiglie, che state festeggiando l’anniversario di matrimonio, riceverete questa presenza di Dio nella vostra vita.
Voi giovani, che state chiedendo a Dio per la vostra vocazione, per il vostro matrimonio, che vi state preparando per questo evento così bello, chiederete a Dio questa grazia della presenza di Dio nella vostra famiglia.
Che tutti rimangano nella pace.

Ecco la Serva di Dio, Maria, la Madre della Pietà, l’Immacolata Concezione.
Il Signore mi chiama.


 

martedì 22 settembre 2020

Tentazione: i modi ordinari in cui il diavolo ci attacca

 


La tentazione è il modo di agire ordinario del diavolo (vedere 1 Giovanni 3: 8-10 ). Satana è il tentatore (1 Tessalonicesi 3: 5), e proprio come ha incitato la Caduta, ci influenza ancora direttamente per rifiutare la grazia e commettere il peccato. La tentazione è comune a tutti.

Non tutte le tentazioni nascono da un'influenza diabolica . Dal peccato originale nasce la debolezza delle nostre facoltà. Possiamo sviluppare abitudini peccaminose senza l'influenza del diavolo. La carne e il mondo forniscono un'abbondanza di tentazioni. Gli esorcisti insegnano che gli spiriti maligni non possono leggere i nostri pensieri , ma, osservando il nostro comportamento, possono leggere le nostre debolezze.

Il diavolo ci tenta a peccare con diversi mezzi: inganno, accusa, dubbio, seduzione e provocazione. Questi sono modi per inquietarci e organizzare circostanze che probabilmente ci indurranno a commettere peccati mortali di orgoglio, avidità, rabbia, invidia, lussuria, gola e pigrizia.

Nel suo eccellente libro The Devil You Don't Know , p. Louis Cameli articola quattro mezzi comuni e comuni di tentazione diabolica: inganno, divisione, diversione e scoraggiamento. Nella mia esperienza, potremmo aggiungere distanza, distruzione, disobbedienza e doppiezza. Di seguito, mostrerò questi e altri demoniaci ordinari.

L'obiettivo della tentazione è indurci a commettere peccato. Se pecchiamo, la responsabilità è nostra , non del diavolo, perché la grazia è sempre sufficiente per evitare il peccato. Resistendo e rimproverando le seguenti tattiche di tentazione, eviteremo il peccato.

Accusa

Il diavolo è l'accusatore dei cristiani (vedere Apocalisse 12:10). Ci fa il prepotente, dicendo: “Sei un perdente, non va bene, e non servirà a niente. Guarda cosa hai fatto: hai rovinato il tuo matrimonio (o la tua famiglia o la tua carriera). Sei un fallimento. "

Nei matrimoni in cui uno dei coniugi ha avuto una relazione extraconiugale, il diavolo può accusare il coniuge fedele: "Hai spinto il tuo coniuge ad avere una relazione". Oppure, se un bambino si trasforma in crimine, la tentazione potrebbe essere "Hai fallito come genitore".

Ecco perché Sant'Ignazio ci insegna a portare le tentazioni alla luce della preghiera, della confessione o della direzione spirituale.

Provocazione

Nel libro di Giobbe, abbiamo un esempio di come, a causa delle avversità, il diavolo tentò Giobbe di arrendersi, di disperarsi completamente. In questo caso, la moglie di Giobbe è la portavoce del maligno: "Maledici Dio e muori" (2: 9).

In famiglia possiamo provocarci l'un l'altro in modo sottile o sfacciato. Un bambino può minare la fiducia dei genitori cercando di provocare i suoi fratelli ad andare contro le regole dei genitori. Un membro della famiglia può indurre un altro a usare una droga illecita, a vedere la pornografia, a rubare o mentire. La televisione è spesso usata per provocare ribellione contro la famiglia e Dio.

Inganno

'Un assassino dall'inizio,. bugiardo e padre di menzogne, "Satana è" l'ingannatore del mondo intero ". Per mezzo di lui il peccato e la morte sono entrati nel mondo e con la sua definitiva sconfitta tutta la creazione sarà "liberata dalla corruzione del peccato e della morte".

CCC 2852

I demoni ingannano le persone con false promesse: "Sarai come Dio" (vedere Genesi 3: 5). Una tattica diabolica è la distorsione della realtà: il bene è fatto per sembrare cattivo e il male è fatto per sembrare bello. Vero e falso sono invertiti.

Nella Scrittura, san Pietro distingue non tanto tra bene e male, quanto tra verità e menzogna. Pietro sottolinea che i discepoli di Cristo devono essere "stabiliti" nella verità (vedere 2 Piet. 1:12) per essere protetti dal diavolo, padre di tutte le menzogne.

Dubbio

Le tentazioni all'incredulità possono includere dubbi da sottili a intensi su se stessi, Dio, la Chiesa e così via. La fede, come apprendiamo nelle Scritture, muove il cuore di Dio e fornisce una barriera di protezione.

L'incredulità è uno stato spirituale pericoloso che dovrebbe essere portato in preghiera per la guarigione. A volte, la radice dell'incredulità è una bugia demoniaca. “Badate, fratelli, che non vi sia in nessuno di voi un cuore malvagio e incredulo, che vi conduca ad allontanarvi dal Dio vivente” (Ebrei 3:12).

Divisione

"Ogni regno diviso in se stesso è devastato, e nessuna città o casa divisa in se stessa potrà reggere" (Matteo 12:25). I demoni cercano costantemente di dividere coniugi, figli, famiglie allargate, colleghi e la Chiesa. I semi della discordia vengono seminati nelle nostre vite. Discernere l' origine della divisione. In famiglia, ricompensa l'unità, non la divisione.

Attenzione a non preferire rapporti con persone che ti allontanano dalla tua famiglia o da Dio e dalla Chiesa. Rimango vicino ai membri della famiglia che sono pensatori opposti in materia di politica, affari e religione. Capiscono che amo Cristo e la Chiesa. Siamo collegati dal desiderio del bene reciproco, dai legami familiari e nei tempi di gioie e dolori che ci uniscono. L'amore unifica.

I demoni avviano o aggravano le divisioni nelle famiglie. Pulire l'aria. I demoni sono spiriti dell'aria: sentono quello che parliamo. La custodia della lingua paga grossi dividendi alle famiglie. La purezza del cuore ci protegge da giudizi avventati e aspri.

Deviazione

“Ma state attenti a voi stessi, affinché i vostri cuori non siano appesantiti dalla dissipazione, dall'ubriachezza e dalle preoccupazioni di questa vita” (Luca 21:34). In alcuni casi, abbiamo notato come gli spiriti maligni hanno minato il bene del matrimonio e della famiglia seducendoli in occupazioni mondane (maniaco del lavoro) o dipendenze (pornografia, alcol e così via) che interrompono il dovere di una persona verso la famiglia.

I malvagi cercano di ostacolare la chiamata, il tempismo o il piano di Dio per le famiglie. Sapendo che le persone buone non saranno tentate dal male evidente, gli spiriti maligni spesso ci tentano a scegliere un bene minore o una gratificazione immediata. Deviazioni diaboliche possono impedirci di compiere la nostra missione, a scapito dei nostri cari.

Distanza

Sorgono tentazioni per allontanarti da Dio, dalla famiglia, dagli amici e dalle comunità. Ciò include le tentazioni allo spirito orfano (che dice: "Non sono amabile, rifiutato, solo"). La differenza tra le tentazioni alla distanza e alla divisione è che potresti essere ben disposto verso una persona (non divisa), ma sei comunque tentato di isolarti, disimpegnarti, indossare una maschera, nascondere il tuo vero stato d'essere ed evitare la comunità .

Allontanandoti dalle relazioni d'amore, potresti creare un vuoto che i demoni cercano di riempire.

Distruzione

“Il ladro viene solo per rubare, uccidere e distruggere; Sono venuto affinché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza ”(Giovanni 10:10). La seduzione demoniaca mira a distruggere famiglie, matrimoni, amicizie divine, opere buone e intenzioni sante. In alcuni casi, religiosi e religiose che hanno vissuto per un po 'la loro vocazione sono stati attaccati demonicamente al punto di andarsene.

Disobbedienza

"Eri morto a causa dei falli e dei peccati in cui una volta camminavi, seguendo il corso di questo mondo, seguendo il principe del potere dell'aria, lo spirito che ora è all'opera nei figli della disobbedienza" (Efesini 2: 1–2).

Che i demoni ci tentino alla disobbedienza è un eufemismo. La disobbedienza e l'orgoglio sono come due facce della stessa medaglia.

Fai attenzione quando sei tentato di disobbedire a un'autorità legittima e autentica come i comandamenti di Dio e l'insegnamento morale della Chiesa. La disobbedienza ha portato molte anime lontano dalla Chiesa nell'occulto o nel demoniaco.

Duplicità

“Lascia che quello che dici sia semplicemente 'Sì' o 'No' qualcosa di più di questo viene dal Maligno ”(Matt. 5:37). Essere doppi significa essere doppi di mente, bifronte, irresoluti. Conosciamo tutti politici che affermano di essere cattolici mentre legiferano per cause anti-cattoliche. In alcuni casi familiari, il gancio demoniaco ha origine dalla doppiezza di un coniuge che conduce una doppia vita (avendo una relazione extraconiugale, ad esempio).

Il diavolo osserva i cristiani che pregano devotamente in chiesa la mattina e poi vanno a casa o al lavoro, dove agiscono in modo completamente opposto a un cristiano.

Scoraggiamento

La nostra parola acedia deriva da una parola greca che significa essenzialmente "non mi interessa". Il letargo riguardo a Dio e alla vita spirituale dovuto alla stanchezza, alla sopraffazione o alla delusione è una tentazione comune. I Padri del deserto lo chiamavano il " diavolo di mezzogiorno ". Lo scoraggiamento smorza la fede, la speranza, l'amore, la gioia, la generosità e il giudizio.

I Padri hanno insegnato che lo scoraggiamento è la più pericolosa di tutte le tentazioni perché ostacola il progresso verso l'obiettivo di essere con Dio e raggiungere la vita eterna. Molti casi di liberazione iniziano con uno scoraggiamento profondo e paralizzante.

Lo scoraggiamento non ha posto in casa. Ogni persona amata trae vantaggio dall'incoraggiamento. Il diavolo offre abbastanza scoraggiamento da condurre le persone in un luogo di oscurità. Resistiamo alle parole e alle azioni scoraggianti nella chiesa domestica.

Quanto sopra è un elenco parziale di alcune azioni ordinarie dei demoni . La prossima volta passeremo ai modi straordinari in cui il diavolo ci attacca.

Kathleen Beckman