giovedì 24 settembre 2020

Amati ministri dell’altare, perché nascondete la Verità?

 


Messaggio di Nostro Signore Gesù Cristo – ricevuto da Discipulo nel mese di dicembre del 2017 – Avvertimenti ed avvisi del Cielo 


Questo dice il Signore Dio Onnipotente e Creatore del Cielo e della terra: 

 

La gente di questa terra dice… non abbiamo tempo di ascoltare le stupidaggini e le farse di quelli che ci dicono i veggenti e i profeti.

 

Amata umanità,

 

Non temete i giudizi divini di Dio?

Di certo vi dico: il Tuono Finale della Divina Giustizia risuonerà su tutta la terra. 

Questa generazione che presto giungerà alla fine, sarà testimone di un grande prodigio, che produrrà ammirazione.
 

Molti si tapperanno gli orecchi per non sentire il potente tuono del Mio Braccio Giustiziere, ma IO, Gesù, farò in modo che questo tuono raggiunga i cuori, come una Richiesta d’Amore. 

​Questo dice la Sapienza Divina:

Oh, sì… per molto tempo vi Ho mandato i profeti, ma voi, temerariamente, li avete respinti, avete scavato loro la fossa e li avete cacciati dalle chiese, nella quali la Mia Dottrina è stata pervertita e distorta.

Perfino i ministri dell’altare, berranno con amarezza e con dolore l’amaro calice della Mia Passione Redentrice, perché pur essendo stati incaricati di guidare e di pascere il mio gregge, molti di loro vivono comodamente, senza sacrifici né preghiere, alcuni rendono onore al mondo pagano e ai suoi Baal (peccato di idolatria di dei falsi ed effimeri).

Amati ministri dell’altare, perché nascondete la Verità?

Perché siete accondiscendenti con il peccato e con il peccatore, dicendo a tutti che Dio non castiga mai, che È solo amore e benedice e approva tutto? 


Oh ministri dell’altare, la Casa di Abramo e di tutto Israele ve lo sta chiedendo, sì, il Mio Amato Resto Fedele, Casa di Abramo e non di Baal, Casa di Isacco e di Giacobbe e non di Corè! (*)

Nazione Mia, solo Mia, IO vi riunirò tutti come una famiglia, IO sarò il Pastore, per mezzo del Mio amato Petrus Romanus. (**)

 

Popolo Mio, allerta!
Presto succederà qualcosa di grandioso e di terribile.

Presto dirò di più.

 

IO Sono Gesù il Buon Pastore
Shalom.

Ixtus

 

(*) Coré, si ribellò contro Mosé e contro gli ordini di Dio e per questo venne sprofondato vivo all’inferno lui e tutti quelli della sua casa, assieme a quelli che si erano uniti a lui nella ribellione e le loro famiglie.

(**) Petrus Romanus viene indicato dal Profeta Malachia, come l’ultimo papa prescelto da Dio per guidare la chiesa nei tempi della fine. 

Questa è la sua profezia: "In persecutione extrema sacrae romanae ecclesiae sedebit Petrus romanus, qui pascet oves in multis tribulationibus; quibi transactis, civitas septis collis diruetur, ed Judex tremendus judicabit populum suum. Amen."

La traduzione è la seguente: "Durante l'ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa, siederà Pietro il romano, che pascerà il suo gregge tra molte tribolazioni; quando queste saranno terminate, la città dai sette colli sarà distrutta, ed il temibile giudice giudicherà il suo popolo. E così sia."




 

UN VICARIO DI CRISTO BUGIARDO

 

Un Vicario di Cristo bugiardo e perverso. Il tristo e raccapricciante elenco delle nefandezze di questo falso papa. Se i cattolici non avessero perso da tempo la fede, avrebbero riconosciuto subito il lupo travestito da pastore


Un Vicario di Cristo bugiardo e perverso



di Francesco Lamendola




Bergoglio è stato eletto pontefice romano in maniera fedifraga e passibile di scomunicata latae sententiae, perché  frutto di un complotto dei cardinali che l’avevano organizzata in anticipo, come poi è stato rivelato tranquillamente dal defunto cardinale Godfried Danneels (che Dio abbia pietà dell’anima sua), con l’aggravante delle dimissioni forzate, con l’arma del ricatto, di Benedetto XVI: qualcuno ricorda ancora il misterioso blackout della Banca Vaticana nelle ore drammatiche che precedettero l’annuncio dell’abdicazione di Ratzinger? Dal primo istante del suo illegittimo e blasfemo pontificato, il signore argentino non ha tralasciato un solo giorno, una sola ora, né ha sprecato una sola occasione, al fine di:

- vomitare sui fedeli torrenti su torrenti di menzogne, bestemmie, eresie, mezze verità mescolate con atroci inganni e perfide astuzie, puntando sempre e solo ad un unico fine: distruggere la fede cattolica e allontanare da Dio le anime dei fedeli, amareggiandole, scandalizzandole e disgustandole, quasi sempre con la raffinata malizia di nascondere la mano che scaglia la pietra;

- fare l’apologia dei malvagi e del peccato e denigrare e colpire, materialmente e verbalmente i buoni (vedi i Francescani dell’Immacolata, dei quali nessuno parla più, come se nulla fosse stato);

- intorbidare il magistero, stravolgerlo, portarlo ad affermare l’esatto contrario di ciò che ha sempre insegnato, derubricando ogni genere di peccati;

- nominare decine e centinaia di porporati a lui vicini e piazzarli in tutti i posti-chiave della Chiesa, rimuovendo i vescovi realmente cattolici, isolandoli o affrettando il loro pensionamento, in modo da blindare la sua opera nefasta e ipotecare fatalmente il prossimo conclave;

- d’incoraggiare le uscite più scandalose e le iniziative più eterodosse, come l’aperta propaganda omosessualusta del gesuita James Martin;

- servirsi di ogni mezzo, perfino la modifica delle Lodi Lauretane e quindi del santo Rosario, per propagandare il suo chiodo fisso, il migazionismo illimitato, secondo l‘agenda massonica e globalista di coloro i quali lo hanno posto al vertice della Chiesa;


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Un Vicario di Cristo bugiardo e perverso? Il tristo e raccapricciante elenco delle nefandezze di questo falso papa!


- intronizzare un demone del paganesimo, Pachamama, nella più augusta basilica della cristianità, benedirlo e permettere che vescovi, preti e suore l’adorassero nei Giardini Vaticani;

- chiedere scusa per l’atto di chi aveva gettato nel Tevere le statuette malefiche;

- deridere e svilire la spiritualità contemplativa, la preghiera raccolta, la devozione silenziosa, incoraggiando, viceversa, la trasformazione delle chiese da luoghi di preghiera e adorazione in mense, in pizzerie, in dormitori, in aule per spettacoli peccaminosi e in sale per conferenze di noti personaggi anticristiani, fautori accaniti dell’aborto e dell’eutanasia;

- lodare la suora, Monica Astorga Cremona, che incoraggia i transessuali a permanere nel peccato e nell’offerta dei loro corpi a pagamento, oltretutto ingannando i clienti col farsi credere vere donne;

- attuare, giorno per giorno, dall’altare di Casa Santa Marta, una vera e propria contro-pastorale, falsificando sistematicamente l’insegnamento di Gesù e strumentalizzando la santa Messa per diffondere i peggiori errori e le più disgustose aberrazioni;

- concertare una generale apostasia dalla fede della stampa sedicente cattolica, i cui ultimi frutti avvelenati sono l’insistente e irriducibile crociata gay friendly del giornalista de L’Avvenire Luciano Moia e l’ignobile difesa, da parte dello stesso quotidiano dei vescovi, dello scandaloso film Cuties della Netflix, vera e propria promozione della pedofilia;

- seminare dubbi atroci nel cuore dei fedeli, ad esempio sostenendo che lui stesso è pieno di dubbi sulla fede; che Maria si è sentita ingannata dal Padre; che le Persone della Santissima Trinità litigano continuamente, ma a porte chiuse; e dicendo alla madre di un ragazzo disabile: Forse ci rivedremo all’inferno, allo scopo preciso e calcolato di spegnere la speranza cristiana, togliere la gioia della Comunione dei Santi e sospingere le anime verso la disperazione;

- aver permesso che le chiese rimanessero chiuse e il Sacrificio Eucaristico non venisse celebrato per settimane e mesi, uniformandosi ai decreti illegittimi del governo, lesivi del Concordato fra Stato e Chiesa, anzi, anticipandoli e avallandoli con un’attiva opera di disinformazione e di contro-catechesi, dando a credere ai fedeli che si può contrarre una malattia mortale accostandosi al Corpo del Salvatore e che la Messa, dopotutto, è un “servizio” parrocchiale come un altro, che in tempi di calamità si può benissimo, anzi si deve sospendere, in omaggio alla nuova religione scientista;

- aver lasciato cadere il concetto centrale del cristianesimo, la regalità sociale di Cristo (si può trasmettere un preciso messaggio anche omettendo e non solo affermando qualcosa), per sostituirla con l’ideologia massonica del Nuovo Umanesimo, avente al centro di tutto l’uomo, e mirante a sostituire la nozione del creato, che rimanda al trascendente, con quella della “nostra casa comune”, che è puramente immanente e si richiama ai valori e alle mitologie moderne dell’ecologismo, dell’ambientalismo, del primitivismo (vedi il Sinodo dell’Amazzonia): in pratica, a sostituire al Vangelo una nuova versione della gnosi, in versione anticristica e luciferina.


Le dimissioni forzate, con l’arma del ricatto, di Benedetto XVI: qualcuno ricorda ancora il misterioso blackout della Banca Vaticana nelle ore drammatiche che precedettero l’annuncio dell’abdicazione di Ratzinger?


Il tristo e raccapricciante elenco delle nefandezze di questo falso papa potrebbe proseguire per pagine e pagine, e ancora sarebbe insufficiente per dare l’idea di tutto il male morale che questo sinistro personaggio, vomitato dall’oscurità degli Ultimi Tempi, ha causato al Corpo mistico di Cristo, e che noi stessi abbiamo toccato con mano, in questi otto anni, nella persona di amici e conoscenti i quali, affranti, ci hanno confessato d’aver perso la fede da quando costui si è affacciato al balcone del palazzo Apostolico, in quella terribile sera del 13 marzo 2013. Se, tuttavia, volessimo concentrare al massimo la qualità negativa di questo falso pontificato, riconducendola alle caratteristiche specifiche del signore argentino che si veste da papa, porremmo l’accento su due aspetti fondamentali della sua personalità e della sua opera: la mendacità sistematica e, più in generale, la sinistra soddisfazione e l’intimo compiacimento, evidente nei gesti e nella mimica, nel fare il male, che si può indicare con il termine di perversione. Questo signore è un uomo bugiardo e perverso; un uomo che nessuna persona perbene potrebbe desiderare di avere come amico, o anche solo come collega di lavoro o come vicino di casa, tanto è subdolo, perfido, vendicativo e seminatore di zizzania; un uomo che solo la piaggeria interessata dei suoi meschini apologeti, messi ai loro posti da lui stesso o da uomini bugiardi e perversi quanto lui, e per il medesimo scopo, distruggere la santa Chiesa di Cristo, riesce a far passare per buono, misericordioso, sollecito del bene altrui e  specialmente di quello degli “ultimi”, mentre è evidente, anche ad una riflessione superficiale, che è vero il contrario: che i soli ad avere motivo di rallegrarsi per la sua elezione e la sua opera nefasta sono i signori della globalizzazione, come George Soros, quei cinici e amorali personaggi della grande finanza che mirano alla completa sottomissione dell’umanità ai loro diabolici disegni, e che per giungere a tanto devono prima passare sul cadavere, o almeno così essi credono, della vera Chiesa cattolica.


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Che altro deve ancora fare Bergoglio, che non abbia già fatto, perché la gente si renda conto che in lui v’è qualcosa di oscuro, di demoniaco!


Che Bergoglio sia un uomo bugiardo e perverso, lo si può mostrare con due esempi, fra i mille e mille che si potrebbero scegliere da un repertorio purtroppo quasi inesauribile.

A. La mendacità spregiudicata, sfrontata, sistematica. Tutti ricorderanno, speriamo, dubia avanzati al Vicario di Cristo da quattro eminenti cardinali - Caffarra, Burke, Meisner e Brandmüller, dopo la pubblicazione di Amoris laetitia. Ebbene, quei cardinali - due nel frattempo, Caffarra e Meisner, sono passati a miglior vita – non hanno mai ricevuto il benché minimo cenno di risposta. Un fatto inaudito per la sua gravità, per l’assolta mancanza di carità che da esso traspare, per la totale indifferenza riguardo allo stato d’incertezza in cui versano le anime e del quale si erano fatti interpreti i quattro cardinali. E perché il signor Bergoglio non si è mai scomodato a rispondere? Perché, sono parole sue, non ha mai ricevuto quella lettera, ma l’ha conosciuta solo più tardi, a mezzo della stampa. E ha avuto l’improntitudine di aggiungere che, rendendola pubblica, i quattro cardinali avevano agito contro le leggi canoniche; ma tutti possono sbagliare, ha concluso con ipocrita magnanimità. Ebbene: il signor Bergoglio è un emerito bugiardo. Esistono abbondanti prove che quella lettera lui l’ha ricevuta, per il semplice fatto che gli è stata fatta personalmente recapitare dal cardinale Caffarra; che poi ha incontrato, per caso, durante una visita pastorale a Bologna, e che ha avuto la spudoratezza di abbracciare per salvar le apparenze, ma senza mai rivolgergli la parola, né tanto meno entrare in argomento, e lasciandolo morire di crepacuore, come poco dopo è accaduto. I quattro cardinali hanno reso pubblico quel documento solo in un secondo momento, cioè dopo aver atteso invano per delle settimane e infine aver capito che non avrebbero mai ricevuto una risposta; e questo dopo che il cardinale Caffarra aveva chiesto invano un incontro a quattr’occhi, in modo da avere almeno un chiarimento di carattere privato, cosa che un pastore misericordioso non dovrebbe negare neanche al peggior peccatore che ne faccia richiesta.


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L'abbraccio spudorato del falso papa gesuita al cardinale Caffarra, uno dei quattro autori dei Dubia cui Bergoglio non ha mai risposto!


B. La perversità di quest’uomo è leggibile non solo nei suoi atti e nelle sue parole, ma anche nei suoi atti mancati, come la mancata genuflessione davanti al Santissimo, e, viceversa, la prostrazione bocconi e il bacio delle scarpe agli uomini politici africani, quale segnale di deliberata auto-umiliazione della regalità petrina, riflesso della regalità di Cristo. È riconoscibile, inoltre, nella voluta, calcolata ambiguità di tutto il suo parlare e il suo agire, laddove non c’è frase, né gesto, di costui che non si possano leggere sia in senso ortodosso, e sia pure sul filo dell’eresia e della blasfemia, o quanto meno del pessimo gusto (Gesù fa un po’ lo scemo; ma può il Vicario di Cristo dire simili cose?), sia in senso decisamente eterodosso e rivoluzionario. Quella ferula che pareva un bastone demoniaco, ad esempio; quel crocifisso esibito sul petto durante la santa Messa, ma privo del braccio superiore della croce; quel sottrarre la mano al bacio dei fedeli, con una luce malefica e canzonatoria nello sguardo, come se si stesse divertendo moltissimo allo spettacolo della loro confusione e mortificazione; quelle benedizioni che non sono benedizioni; quelle invocazioni a Dio che non sono tali; quelle preghiere che non sono preghiere; quelle modifiche al Padre nostro che rivelano una sconfinata arroganza verso la Tradizione; quel palese fastidio davanti a una persona convertita dal paganesimo grazie ai missionari. Che altro deve ancora fare, che non abbia già fatto, perché la gente si renda conto che in lui v’è qualcosa di oscuro, di demoniaco, come se tutto ciò che è autenticamente cattolico lo mandasse sulle furie, lo annoiasse, lo disgustasse, mentre tutto ciò che è anticattolico, luteranesimo, ebraismo, islamismo, massoneria, ateismo militante, incontra la sua più sconfinata ammirazione e merita tutte le sue lodi? Comunque, se vogliamo scegliere un fatto tra i mille, potremmo andare a sfogliare il suo libro È l’amore che apre gli occhi (Rizzoli, 2013), una raccolta di scritti pastorali e omelie risalenti a prima della sua elezione al papato, quand’era arcivescovo di Buenos Aires. Già il titolo è ingannevole: di quale amore si parla?


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Bergoglio dixit: non Dio, ma l’uomo deve essere il fulcro di tutto. Per lui anche il Vangelo è un “pregiudizio”, perché crea barriere e divisioni!


Non si dice affatto che è l’amore cristiano, che è l’amore di Cristo; si parla genericamente dell’amore, dando l’impressione che sia una cosa tutta umana. E massonica. Poi, fin dalle prime pagine, troviamo la celebrazione della cultura dell’incontro (p. 17). Mi permetto di avanzare una proposta: dobbiamo diffondere la cultura dell’incontro.  (…) L’uomo in carne e ossa pienamente inserito nella cultura e nella storia del suo tempo, la complessità dell’umano con le sue tensioni e le sue limitazioni, non sono tenuti nella giusta considerazione. Da chi? Dalla Chiesa, evidentemente; e forse dallo stesso Vangelo. Eppure l’uomo dovrebbe essere il fulcro delle nostre azioni e delle nostre riflessioni. Sì, avete capito bene: non Dio, ma l’uomo deve essere il fulcro di tutto. E non basta. Poco dopo afferma (p. 19): Dobbiamo abbracciare la cultura della globalizzazione dal punto di vista dell’universalità (…) Il dialogo è la modalità di comunicazione propria dell’essere umano: è necessario, dunque, favorire, in tutti gli ambiti, la creazione di uno spazio di dialogo serio, adeguato, non meramente formale. Uno scambio capace di andare oltre i pregiudizi… Quanto a noi, l’abbiamo già osservato tante volte: Gesù non dialogava affatto. Gesù insegnava il suo Vangelo, e diceva: Chi crederà, sarà salvo; ma chi non crederà, sarà condannato. Altro che dialogo “senza pregiudizi”. Cos’è il pregiudizio, per questo signore? A quel che è dato capire, per lui anche il Vangelo è un “pregiudizio”, perché crea barriere, divisioni. E infatti, Dio non è cattolico, dice. Abbasso tutto ciò che divide; viva ciò che unisce. E qual è l’elemento unificatore, nella situazione odierna? La globalizzazione. Ed ecco che Bergoglio, anni prima di essere eletto Vicario di Cristo, dice chiaro e tondo: dobbiamo abbracciare la cultura della globalizzazione. Più chiaro di così.

Conclusione: è un uomo perverso. Agisce per il male, sapendo di farlo e infischiandosene del danno che infligge alle anime, ignare del suo inganno. Eppure, se i cattolici non avessero perso da tempo la fede, avrebbero riconosciuto subito in lui il lupo travestito da pastore: dal suono falso della sua voce.

 

Del 20 Settembre 2020


mercoledì 23 settembre 2020

Il vero volto di San Padre Pio

 



Ho amici che sono per il resto persone molto ragionevoli, ma che hanno in testa l'idea molto irragionevole che Padre Pio sia qualcuno da temere piuttosto che da amare. Conoscendo San Pio da bambino conosce il suo amorevole padre, ho deciso che combatterò fino al mio ultimo respiro per mostrare a questi cari amici e sì, al mondo intero, quanto sia molto dolce, gentile, gentile, amorevole e amabile il buon Padre in realtà lo è.

Chi altro ha promesso di stare fuori dal Paradiso finché non ha portato tutti i suoi figli spirituali prima di lui? E chi altri è così galante, così gentile, così generoso da accettare ognuno di noi che chiede di diventare uno di questi figli spirituali favoriti? Questo caro Padre ha persino promesso che tutti coloro che sono vicini ai suoi figli spirituali saranno anche i suoi figli spirituali! Comunque tu possa considerare il tempo celeste, è un sacco di attesa fuori dai cancelli di perle, tutto a causa dell'amore dolce e tenero di questo padre spirituale per noi.

Per coloro che non sono convinti e forse rimangono intimiditi dalle storie che hanno sentito, consiglio vivamente di leggere i due meravigliosi libri compilati da Diane Allen chiamati (nelle parole di uno dei famosi detti di San Pio)  Pray, Hope e Don Non preoccuparti . Puoi anche leggere testimonianze vere simili su padrepiodevotions.org - Penso che alcune delle storie possano essere raccontate in entrambi i luoghi.

Poiché lo Spirito Santo ha riempito Padre Pio di una tale gamma di carismi miracolosi, alcuni degli aneddoti sulla sua gentilezza e amore misericordioso raccontano eventi accaduti durante la sua vita sulla terra, e tuttavia coinvolgono i favori che ha guadagnato per le persone che lo pregavano anche allora (mentre abitava al monastero di San Giovanni Rotondo) come se fosse già in Paradiso. Immagino che in un certo senso lo fosse, data la sua intima unione con la Trinità.


Ecco uno dei miei account preferiti:

C'era un uomo in Italia, un certo Laurino Costa, che aveva una famiglia da mantenere ma era senza lavoro da tempo e non aveva prospettive. Gli fu data una foto di Padre Pio, che gli fece una grande impressione. Laurino guardò molto la foto e iniziò persino a sognare Padre Pio, così decise di scrivere e chiedere a Padre Pio di pregare per lui per ottenere un lavoro.

Dal capitolo 25 di  Pray, Hope, and Don't Worry : “Laurino ha ricevuto subito una risposta alla sua lettera. Padre Pio voleva che Laurino venisse subito a San Giovanni Rotondo ".

Laurino non aveva soldi per fare il viaggio, ma sentiva un forte e crescente desiderio di fare come diceva Padre Pio, così un giorno fece l'autostop alla stazione dei treni, anche se non aveva soldi per comprare un biglietto. Una volta lì, ha incontrato un amico e, quando gli è stato chiesto, ha detto all'amico della sua speranza e intenzione di arrivare a casa di Padre Pio - ma anche spiegando che non aveva i soldi per il biglietto. Laurino è stato sentito da un altro uomo in piedi nelle vicinanze. Questo sconosciuto si è offerto volontario per prenderlo, poiché quella era la sua destinazione. Questo nuovo amico era il dottor Giuseppe Gusso, il medico che gestiva la casa di Padre Pio per il sollievo della sofferenza e un buon amico del padre.

Risolto il primo problema di Laurino, andò a trovare Padre Pio, partecipando alla messa mattutina del santo. Successivamente, Padre Pio gli fece cenno di avvicinarsi, e ancora, come la maggior parte delle persone a cui questo accade, Laurino pensò: “Non deve chiamarmi. Non sa chi sono. "

St. Pio of Pietrelcina meeting Prime Minister Moro / Wikimedia Commons (Public Domain).

Un consiglio. Se mai vedrai Padre Pio che ti chiama, metti da parte la tua prima reazione che non può chiamarti. Anche se sta chiamando il ragazzo dietro di te, ehi, perché non fai un passo avanti? Prometto che ne varrà la pena!

Ecco cosa è successo a Laurino. Prima Padre Pio dovette dirgli: "Laurino, vieni subito qui!" e poi, mentre Laurino tremava per lo stupore (e per la paura, ammettiamolo), Padre Pio gli ordinò semplicemente: "Va 'in ospedale e prepara il cibo per i miei malati".

Poi è seguita la migliore conversazione di sempre. Laurino obiettò che questo non avrebbe funzionato, perché non aveva idea di come cucinare. Laurino non aveva mai cucinato per la sua famiglia, figuriamoci un ospedale pieno di malati e il loro numeroso staff medico! Padre Pio ha ripetuto il suo invito, o meglio il suo comando. Insistette, così Laurino, sebbene pieno di paura al solo pensiero di un simile piano, chiese: "Se vado nella cucina dell'ospedale e provo a cucinare, mi aiuterai ?"

Padre Pio ha promesso: "Sì, sarò lì con te e ti assisterò".

La storia continua:

Laurino uscì dalla chiesa e attraversò la piazza verso l'ospedale di Padre Pio. Era il 1958. Appena entrato in ospedale, fu presentato a una delle suore che vi lavorava. "Devi essere il nuovo cuoco dell'ospedale!" esclamò la suora. "Ti stavamo aspettando con ansia e siamo così felici che tu sia arrivato!"

Laurino era scioccato, ma peggiorò. Andò nella cucina dell'ospedale e trovò gli addetti alla cucina che lo fissavano, in attesa dei suoi ordini per la cucina del giorno! Intorno a lui c'erano enormi forni istituzionali, stufe, frigoriferi e lavelli. Anche se le sue paure aumentavano e aveva quella familiare sensazione da incubo. Ma allora . 

“Mentre Laurino continuava a guardarsi intorno in cucina, le sue paure iniziarono a placarsi. All'improvviso, tutto gli sembrò stranamente familiare, come se fosse sempre stato un cuoco. Si sentiva sicuro di poter fare ciò che gli veniva richiesto. Ha quindi proceduto a dare le istruzioni al personale di cucina. Quel primo giorno di lavoro, Laurino ha cucinato per 450 persone ".

Aveva programmato di restare al monastero solo uno o due giorni, ma ora Laurino aveva un lavoro e un reddito fisso. Stranamente, era il capo cuoco della Casa per il sollievo della sofferenza, e anche un ottimo cuoco. Nonostante pensasse che la sua famiglia avrebbe odiato trasferirsi a San Giovanni Rotondo, Laurino seguì le istruzioni di Padre Pio per trasferirli e, abbastanza sicuro, finirono per amarlo lì. Laurino è stato il capo cuoco per molti anni e da sempre consapevole del profondo affetto in cui lo teneva Padre Pio. 

Amo questa storia perché ha l'affetto e l'umorismo tipici di Padre Pio, ma anche una sorta di stravaganza d'amore. Questo padre amorevole non solo trovò un lavoro a Laurino, ma un lavoro vicino a lui, dove la sua famiglia potesse vivere in un buon posto, e anche, deliziosamente, un lavoro che da solo Laurino era totalmente inadatto, ma che Padre Pio miracolosamente aiutò lui da realizzare con fiducia e gioia.

Ci sono molti altri esempi della compassione e della tenerezza di Padre Pio: storie romantiche di sposi che ha riunito, matrimoni riparati e rafforzati dalla sua intercessione, figli che ha guarito e così via, spesso illustrando più di ogni altra cosa la sua gentilezza, specialmente quando le persone coinvolte avevano paura di lui! Ci sono numerosi racconti di coloro che aspettavano in fila per la confessione che furono improvvisamente presi dalla paura e iniziarono ad andarsene. In un modo o nell'altro, che si trattasse di uno spintone della persona successiva della fila, o di Padre Pio che si sporgeva dal confessionale e chiamava a confessare il timoroso, l'incontro ebbe luogo. Meravigliosamente, quando è avvenuto l'incontro con Padre Pio, piuttosto che essere un'esperienza spaventosa, ha portato invariabilmente una pace straordinaria.

Spesso le persone erano così spaventate nel suo confessionale da non riuscire a tirare fuori nessuna parola, sia che fossero venute con una confessione ben preparata o avessero promesso a un vicino che avrebbero chiesto le preghiere di Padre Pio per un bambino malato. Più e più volte, Padre Pio faceva gentilmente tutto il discorso, guidando la persona attraverso la confessione con un elenco dei peccati che erano stati commessi. Questa litania inaspettata, lungi dall'aumentare la paura del penitente, porterebbe soggezione e, ancora più bello, la consapevolezza di essere conosciuti e amati, abbracciati dalla misericordia e dall'infinito perdono di Dio, versato attraverso questo sacerdote che era uno con Lui e apparentemente condiviso misteriosamente nell'onniscienza e nell'amore illimitato del Padre Celeste. 

Alcuni furono persino tentati di chiamare Padre Pio “Mamma” o “Papà” perché l'amore di San Pio per le anime era così tenero e materno. La sua tenerezza derivava, forse, dalla sua esperienza delle cure di Madre Mary. Disse della Nostra Madre Benedetta: “Mi tratta come se fossi il suo unico figlio sulla faccia della terra. La sua amorevole cura per me non può essere descritta a parole ". È così che Maria tratta anche ciascuno di noi e, per la sua partecipazione al suo amore, è così che Padre Pio esercita la sua compassione anche sulle nostre anime.  

Un uomo di nome Bill Martin venne da Brooklyn, New York, per visitare Padre Pio nel monastero in Italia, ed era piuttosto triste se ne andò, così felice se fosse stato alla presenza del frate. Il giorno fissato per la partenza di Bill, fu sorpreso ed entusiasta di avere Padre Pio che gli mandò un messaggio per restare. Di sicuro, Bill rimase e divenne fratello Joseph Pius Martin, e dopo la morte di Padre Pio divenne p. Joseph Pius Martin. Come destinatario dell'amore del suo padre spirituale sia prima che dopo la morte di Pio nella vita eterna il 23 settembre 1968, p. Giuseppe offre le seguenti parole di saggezza: "Incontrare Padre Pio anche dopo la sua morte è trovare il paradiso, perché è lì che ti condurrà".

Hai già incontrato Padre Pio? Il vero Padre Pio? Ha un bel sorriso dietro la sua barba grigia e il suo viso è pieno di amore, gentilezza e genuino interesse mentre aspetta di sentire cosa potrebbe fare per te. Lo sa già, ne sono certo, ma come Gesù, gli piace sentirglielo dire. E per quanto riguarda ciò che ha da dirti, sono fiducioso che vorrebbe che ripetessi a suo nome ciò che ha detto a un altro dei suoi amati figli spirituali: "Pensi di conoscere il mio amore per te ma non lo sai è molto più grande di quanto tu possa immaginare. "

Suzie Andres

Il tempo in cui vivete è più che breve. Preparati per la notte mortale che sta arrivando

 


Non rimandare

    Figli miei, il tempo in cui vivete è più che breve. C'è molto da fare, anche nella vita quotidiana. Sebbene le tue vite siano occupate, non tardare a fare le cose che sono più necessarie.

   Preparati per la notte mortale che sta arrivando - anche ora senti che Io ti esorto a completare quelle cose che rimanderesti. Non rimandare nulla di ciò che puoi fare oggi, perché domani potrebbe essere davvero troppo tardi.

NOTA: il Signore non ha specificato cosa non rimandare - forse questo è diverso nella vita di ogni persona, non ne sono sicuro .

Glynda Lomax


Giacomo 4:14

14  Mentre voi non sapete cosa accadrà domani. Per che cosa è la tua vita? È anche un vapore che appare per un po 'e poi svanisce.

Proverbi 27: 1

27  Non vantarti del domani; perché non sai cosa può portare un giorno.

Luca 12: 19-20

19  E dirò alla mia anima: Anima, hai molti beni accumulati per molti anni; rilassati, mangia, bevi e sii felice.

20  Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte la tua anima ti sarà richiesta; di chi saranno dunque quelle cose che hai provveduto?

Cristiani, musulmani, ebrei, hanno lo stesso Dio? NO!


 

Cristiani, musulmani, ebrei, hanno lo stesso Dio? NO!

 


L'ERRORE ESSENZIALE DELL'ISLAM: LA NEGAZIONE DELLA SS. TRINITÀ

***

Concludendo: il Corano ignora l'Unità, quanto alla  natura, e la Trinità, quanto alle Persone, da intendersi  come altrettante "relazioni" sussistenti, distinte tra loro per  il processo generativo che costituisce Dio - come Padre­ Generante, Dio - come Figlio-Generato, e, per processo  spirativo, Dio come Amore-emanato dall'Uno e dall'Al­ tro! .3. 

Ora, se noi cristiani cattolici recitiamo attentamente il  "Prefazio" della SS. Trinità, vediamo quale abisso  insormontabile separi l' lslam dal Cristianesimo! 

Leggiamolo: 

«( ••• ) Signore, Padre santo, Dio onnipo­tente ed eterno, con il tuo unico Figlio e con lo Spirito Santo, sei un solo Dio, un solo Signore, non nell'unità di una sola  Persona, ma nella Trinità di una sola  sostanza. Quanto hai rivelato della tua gloria, noi lo crediamo, e con la stessa fede, senza differenze, lo affermiamo del tuo Fglio e dello Spirito Santo. E nel  proclamare Te, Dio vero ed eterno, noi  adoriamo la Trinità delle Persone, l'uni­tà della natura, l'uguaglianza nella mae­stà divina ( ... )». 

Così pure si legga, a confronto, la nostra Professione di Fede cristiana: 

«<o credo in un solo Dio, Padre onnipo­tente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibile invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non crea­to, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create ... ». 

Perciò, i misteri principali della nostra Fede cristiana, che  professiamo nel Credo, sono due: Unità e Trinità di Dio - Incarnazione, Passione e Morte e Resurrezione di Nostro  Signore Gesù Cristo. Essi sono strettamente connessi l'uno  all'altro, e mirabilmente compendiati nel segno della Croce.  La Trinità, quindi, è il più sublime dei misteri cristiani,  e si enuncia in questi termini: Dio, assolutamente Uno nella  natura, o essenza, è Trino relativamente nelle persone,  (Padre, Figlio e Spirito Santo), uguali e distinte. 

Questo mistero, adombrato nell'Antico Testamento, fu  rivelato esplicitamente solo da Nostro signore Gesù Cri­ sto. Nel Vangelo, infatti, vi si parla chiaramente ed esplici­ tamente più volte, soprattutto nel passo del "battesimo di  Gesù Cristo", in quello della sua "Trasfigurazione" e in  quello della sua "Ascensione". E Gesù, prima di ascendere in Cielo, disse agli Apostoli: 

«A Me è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate, dunque, e fate miei di­scepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito  Santo»4,

 La Chiesa, nel "Credo degli Apostoli" e nel "Simbolo  niceno-costantinopolitano" lo ha stabilito come verità di  Fede! 

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Quanto è doloroso, perciò, constatare la superficialità di  chi non avverte le enormi distanze e la radicale incompatibi­ lità tra la Fede cattolica e le altre confessioni religiose, e  vende a prezzi stracciati l'opera salvifica di Cristo che, per  salvarci, ha assunto la natura umana e subìto la dolorosa  Passione e la morte in croce! 

Che il Signore perdoni i peccati degli uomini di Chie­sa! 

sac. Luigi Villa