giovedì 17 ottobre 2024

Tra il pensiero di Dio e i pensieri degli uomini vi è una linea invalicabile. L’uomo dovrebbe passare dal finito all’infinito e questo è impossibile.

 


LIBRO DEL PROFETA DANIELE 


Nabucodònosor racconta il suo sogno 


Nabucodònosor, ero tranquillo nella mia casa e felice nel mio palazzo, 

Questa introduzione presenta Nabucodònosor felice e sereno nel suo palazzo. La sua mente è libera da ogni turbamento e i suoi pensieri non sono agitati. 

Io, Nabucodònosor, ero tranquillo nella mia casa e felice nel mio palazzo… Questa introduzione serve per dirci che il sogno non è frutto di turbamenti. 

Quanto avviene durante la notte non è causato da pensieri inquietanti. Il sogno viene dall’Onnipotente ed è giusto che lui si preoccupi. 

Il Siracide insegna che ai sogni non si deve prestare alcuna attenzione, a meno che non vengano da Dio, allora ci si deve occupare e preoccupare. 

Speranze vane e fallaci sono quelle dello stolto, e i sogni danno le ali a chi è privo di senno. Come uno che afferra le ombre e insegue il vento, così è per chi si appoggia sui sogni. Una cosa di fronte all’altra: tale è la visione dei sogni,  di fronte a un volto l’immagine di un volto. Dall’impuro che cosa potrà uscire di puro? E dal falso che cosa potrà uscire di vero? Oracoli, presagi e sogni sono cose fatue, come vaneggia la mente di una donna che ha le doglie. Se non sono una visione inviata dall’Altissimo, non permettere che se ne occupi la tua mente. I sogni hanno indotto molti in errore, e andarono in rovina quelli che vi avevano sperato. La legge deve compiersi senza inganno, e la sapienza è perfetta sulla bocca di chi è fedele (Sir 34,1-8).  

È l’introduzione sullo stato della mente e del cuore di Nabucodònosor che ci rivela che il sogno viene da Dio. La Scrittura è sempre perfetta in ogni cosa. 

2quando ebbi un sogno che mi spaventò. Mentre ero nel mio letto, le immaginazioni e le visioni della mia mente mi turbarono. 

Nabucodònosor ha un sogno che lo spaventa. Lui è nel suo letto e viene turbato da immaginazioni e visioni della sua mente. Di certo sono immagini forti.  

Quando ebbi un sogno che mi spaventò. Mentre ero nel mio letto, le immaginazioni e le visioni della mia mente mi turbarono. 

Mentre è nel suo letto viene visitato da immaginazioni e visioni. Lui dorme, ma è come se fosse sveglio. Le immagini scorrono dinanzi al suo spirito. 

3Feci un decreto con cui ordinavo che tutti i saggi di Babilonia fossero condotti davanti a me, per farmi conoscere la spiegazione del sogno. 

Nel primo sogno, quello della statua, il re non ricordava ciò che aveva sognato, e chiedeva la narrazione del sogno ed anche la spiegazione. 

Feci un decreto con cui ordinavo che tutti i saggi di Babilonia fossero condotti davanti a me, per farmi conoscere la spiegazione del sogno. 

Ora invece fa un decreto nel quale si ordina che tutti i saggi vengano condotti dinanzi a lui al fine di fargli conoscere la spiegazione del sogno. 

Questa volta il lavoro dei saggi è molto più semplice. Essi conoscono il sogno e possono offrire al re la spiegazione di quanto lui ha visto nel suo spirito.  

4Allora vennero i maghi, gli indovini, i Caldei e gli astrologi, ai quali esposi il sogno, ma non me ne potevano dare la spiegazione. 

Nonostante il re abbia loro esposto il sogno, raccontandolo in ogni suo particolare, né maghi, né indovini, né astrologi sanno offrire una spiegazione. 

Allora vennero i maghi, gli indovini, i Caldei e gli astrologi, ai quali esposi il sogno, ma non me ne potevano dare la spiegazione. 

Neanche i Caldei che erano esperti conoscitori delle scienze occulte e misteriose, sono riusciti ad offrire al re una spiegazione.  

Dinanzi ai sogni mandati da Dio, tutta la terra tace, fa silenzio. Solo Dio può spiegare all’uomo i sogni che lui manda. L’uomo non conosce le cose di Dio. 

Tra il pensiero di Dio e i pensieri degli uomini vi è una linea invalicabile. L’uomo dovrebbe passare dal finito all’infinito e questo è impossibile. 

5 Infine mi si presentò Daniele, chiamato Baltassàr dal nome del mio dio, un uomo in cui è lo spirito degli dèi santi, e gli raccontai il sogno 

Dove maghi, indovini, Caldei, astrologi falliscono, lì comincia Daniele, il cui nome per il re era Baltassàr. Daniele non fa parte della schiera degli idolatri.  

Infine mi si presentò Daniele, chiamato Baltassàr dal nome del mio dio, un uomo in cui è lo spirito degli dèi santi, e gli raccontai il sogno. 

Il re confessa che Daniele, o Baltassàr, è un uomo in cui è lo spirito degli dèi santi. Dèi santi è uno solo. È solo il Dio di Abramo, Isacco, Giacobbe. 

Solo il Dio di Daniele è il vero Dio. Lo attestano maghi, indovini, Caldei, astrologi, tutti adoratori di dèi falsi. Essi non conoscono i segreti di Dio. 

Non li conoscono perché non sono frutto di mente umana. Come può una mente umana interpretare ciò che viene da mente divina ed eterna? 

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI

Voglio insegnarti di nuovo

 


Lettera di Nostro Signore e Dio tramite Suor Beghe - 16 ottobre 2024


Miei carissimi figli,

          Sono venuto a controllarti. Io li conosco, naturalmente, ma vorrei che me li faceste voi. Alcuni di voi Mi stanno già scrivendo, ma se veramente volete una risposta personale e non avete il coraggio di rivolgervi a Me, vi esorto a farlo comunque. I Miei apostoli non hanno avuto paura di interrogarMi, anche i Miei nemici non hanno esitato a interrogarMi, sperando di coglierMi in fallo, ma quando le loro intenzioni si sbagliavano, le Mie buone risposte li hanno sorpresi senza ammorbidirli.

Figli miei, questi sono tempi davvero brutti, la fede si sta perdendo, la maggior parte dei miei figli battezzati non crede più in Dio o, seguendo i loro pochi sacerdoti spesso poco istruiti, non ricevono le risposte giuste.

Miei carissimi figli, Dio è Uno e Trino ed Io, vostro Signore Gesù Cristo, Dio, sono venuto in persona per incarnarmi sulla terra. Io sono diventato uomo tra gli uomini, sono il vostro Fratello Maggiore perché, nato prima di tutti i secoli, vi accoglierò nel mio dominio celeste quando sarà venuto il vostro turno di essere introdotti in esso.

Io sono Dio, l'Onnipotente, l'Eterno, e l'insegnamento che vi ho dato durante la Mia vita pubblica è completo. Torniamo ai Dieci Comandamenti e vediamo come ve li ho insegnati molte volte. Prima di tutto, il Primo Comandamento: "Un solo Dio, tu adorerai e amerai perfettamente". Non ho forse dato molta importanza all'amore e al rispetto che si possono avere per Dio?

Come esercizio personale, trova nei Vangeli il numero di volte in cui ho parlato dell'unico vero Dio da adorare e amare perfettamente. Ve ne faccio un esempio in Mt 22,37: "Gesù disse: 'Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente: questo è il primo comandamento'". Farai così una citazione dal Vangelo, a tua scelta, per uno o più di questi Dieci Comandamenti. Un esempio è sufficiente, ma se vuoi dare 2 o 3, va bene lo stesso.

Vedrete che ho predicato i Dieci Comandamenti dati a Mosè e il Mio insegnamento ha aperto le menti all'Amore di Dio per l'umanità, per la Sua creazione. Ho insegnato come comportarsi nella vita quotidiana, come osservare la Legge Divina e perché. Il mio ricco insegnamento si trova nei Vangeli e voi dovete conoscerli perché si rivolge a tutti i tempi.

Le persone cambiano, si ammorbidiscono, dimenticano i Miei comandamenti,  le Mie istruzioni e cambiano le Mie raccomandazioni. Il Mio grande, grandissimo, immenso Dono all'umanità è di avervi lasciato la Mia vita, Me stesso nella santissima Eucaristia. Attraverso di essa, Io sono con voi di secolo in secolo, tanto quando ero presente in Israele durante la Mia vita terrena. Io sono dappertutto, presente con i miei fedeli in tutto il mondo e mi dono a voi in comunione affinché, forti della mia vita che ricevete in voi, possiate partecipare alla Vita divina, eternamente.

In tutti i tempi, nella Santa Chiesa Cattolica, la Santa Eucaristia è stata onorata, adorata e custodita in preziosi cibori con immenso rispetto; Ma oggi è manipolata da uomini e donne peccatori che non hanno avuto le loro mani consacrate a questo scopo. Non ricordano le Mie parole a Maria Maddalena il giorno della Mia Risurrezione, dopo che Mi riconobbe: "Non toccarmi..." (Gv 20,17). La Santa Eucaristia è distribuita o presa dalle mani di tutti e gli uomini non si inginocchiano più nemmeno per ricevere Colui davanti al quale ogni ginocchio si piega e che ogni uomo deve adorare (Filippesi 2:9-10).

Così, dunque, Miei carissimi figli, voglio istruirvi di nuovo e chiedervi che cosa un piccolo lavoro di pia riflessione: rileggete i santi Vangeli con i Dieci Comandamenti davanti agli occhi e scrivete tutto ciò che ad essi si riferisce. In questo modo, imparerai di nuovo tutto ciò che hai da dire.
Dovete saperlo guadagnare il Cielo alla fine dei vostri giorni e conoscerete meglio le vostre colpe, i vostri errori e i vostri peccati. Ti ho insegnato tutto, non c'è stata alcuna lacuna nelle Mie istruzioni, Dio è onorato, rispettato e amato. La fede nell'unico vero Dio e l'obbedienza ai Suoi Comandamenti sono indispensabili per avere la beatitudine, la felicità, l'inesprimibile Gioia di vivere al Suo fianco come un Suo amato figlio per i secoli dei secoli.

           Queste parole sono serie, molto serie, e si perdono molte anime, sì, tante! Tutti coloro che prendono alla leggera le Mie parole sono sul sentiero ampio e spazioso, tutti coloro che dimenticano di obbedire ai Dieci Comandamenti sono sul sentiero largo e spazioso. Tutti gli allegri che prendono alla leggera la vita terrena sono sul sentiero largo e spazioso, tutti coloro che attribuiscono grande importanza ai beni materiali a scapito dei beni spirituali sono sul sentiero largo e spazioso. Anche coloro che, seri e laboriosi, non rendono il dovuto omaggio e adorazione a Dio, sono sulla via larga e spaziosa.

La vera gioia è quella che ti do, quella che ti fa amare il tuo prossimo per me, quella che ti fa tendere alla mia imitazione, che ti fa amare Dio più di te stesso, quella che ti fa dimenticare te stesso, i tuoi desideri, i tuoi bisogni superflui, quella che ti mette al servizio di chi ti circonda con gentilezza, gentilezza e disponibilità a causa del tuo Me. Tale è la porta stretta e la via stretta che conduce alla Vita.

Sii di quelli che lo trovano, sii tra i pochi che lo trovano. E d'altra parte, non dimenticate la parola forte che vi ho detto: "Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi solleverò. poiché io sono mite e umile di cuore, e voi troverete sollievo per le anime vostre. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico è leggero» (Mt 1,28-30).

Quest'opera che vi chiedo vi aiuterà a conoscere la Mia Volontà, ad agire nella vostra vita quotidiana per piacere a Dio e per piacere a Me. I miei apostoli lo compresero così bene che tutti diedero la vita per me, come io avevo fatto per ciascuno di loro e per tutti gli uomini, ciascuno in particolare. Tanti martiri Mi hanno seguito su questo sentiero di donazione totale di sé tanti santi, senza necessariamente essere martiri, si sono donati totalmente a Me. Se volete essere santi, figli Miei, studiate e conoscete il Nuovo Testamento. Tutto è detto, niente non è un segreto, basta arruolarsi anche voi come discepoli. È la scelta migliore, quella della tua futura beatitudine, quella che ti darà per sempre la Felicità più grande, la Felicità totale, la Felicità ineffabile, eternamente.

Ti amo e ti voglio con Me come un Padre e una Madre desiderano i loro figli intorno a loro.

Vi benedico e vi aspetto. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Così sia

Il tuo Signore e il tuo Dio

LA BESTEMMIA

 


«L'anima mia magnifica il Signore» (Lc 1,46).  

Quando l'anima della Madonna si è aperta, per un solo spiraglio, ci ha donato un inno di gloria e di amore, che rivela come Ella fosse piena di Dio e sua perfettissima «lode di gloria» (Ef.1,12). All'opposto sta un'altra anima: quella del bestemmiatore. Anche qui, la bestemmia viene dal di dentro, e rivela l'assenza di Dio nell'anima e l'oltraggio al dovere di coltivare la gloria di Dio.  

La bestemmia è un terribile peccato mortale, una gravissima ingiuria che si fa a Dio, alla Madonna, ai Santi, a ciò che è sacro. La bestemmia, insegna il Catechismo, «consiste nel proferire contro Dio - interiormente o esteriormente - parole di odio, di rimprovero, di sfida, nel parlare male di Dio, ... contro la Chiesa di Cristo, i Santi, le cose sacre» (n. 2148).  

San Girolamo arriva a dire che «ogni peccato è leggero se si paragona alla bestemmia».  

Certo che con la bestemmia ci si rivolta contro Dio, si dà scandalo, si provoca «l'ira di Dio» (Col 3,6) e la sciagura della perdita della grazia di Dio.  

San Pio da Pietrelcina definiva la bestemmia «la lingua del diavolo», e se ne affliggeva talmente all'udirla che così scriveva al suo Padre spirituale: «Quanto soffro, Padre, nel vedere che Gesù non viene curato dagli uomini, ma quel che è peggio anche insultato e, più di tutto, con quelle orrende bestemmie. Vorrei morire o almeno divenir sordo, anziché sentire tanti insulti che gli uomini fanno a Dio».  

Quale delirio mentale afferra gli uomini spingendoli a bestemmiare? La bestemmia è una empietà ispirata da satana ed è scostumatezza da dementi. Non si può spiegare altrimenti.  

 

Piuttosto il martirio  

Quanti martiri hanno accettato il martirio cruento, piuttosto che bestemmiare? Quale gloria per la Fede cristiana!  

Quando san Policarpo, nobile vegliardo, vescovo di Smirne, venne portato al supplizio, sentì chiedersi dal proconsole romano: «Maledici il tuo Cristo e io ti lascerò libero».  

Prima di rispondere, san Policarpo alzò gli occhi al cielo, poi disse: «Sono ottant'anni che io servo il mio Signore Gesù Cristo, e in tutto questo tempo Egli non mi hafatto che del bene; e ora lo dovrei bestemmiare? Egli è il mio Dio, il mio Salvatore, il mio sommo Benefattore ...».  

Affrontò la morte con intrepido coraggio. E fu morte splendida davanti a tutti.  

Quasi lo stesso capitò all'ardente vergine santa Apollonia. Le avevano già estratto violentemente i denti; poi volevano che pronunciasse empietà e bestemmie, altrimenti l'avrebbero gettata in un rogo già pronto. A queste condizioni, la Santa non attese neppure di essere gettata. Si divincolò e si gettò ella stessa spontaneamente nel fuoco!  

 

L'obbligo di correggere  

Sant' Agostino dice che «i bestemmiatori di Cristo regnante nei Cieli, non sono meno colpevoli di quelli che altra volta lo crocifissero sulla terra». Da ciò scaturisce l'obbligo di riprendere e correggere chiunque abbia questo maledetto vizio: «Noi dobbiamo sopportare con pazienza le ingiurie che ci si fanno; ma quando dinanzi a noi una bocca sacrilega vomita bestemmie contro Dio, lungi dall'essere pazienti, dobbiamo resistere all'empio, e condannare la bestemmia, senza nascondere la nostra indignazione».  

Anche a san Pio da Pietrelcina fu chiesto se bisognava riprendere chi bestemmiava, ed egli rispose: «È santissimo e giustissimo». Non bisogna dispensarsi da un dovere che deve stare a cuore a tutti, perché la bestemmia è un delitto anche sociale. «Per la bestemmia - scrive san Giovanni Crisostomo - vengono sulla terra carestie, terremoti, pestilenze e guerre». E Padre Pio ribadisce: «La bestemmia attira i castighi di Dio, le malattie, le disgrazie, le sventure»; «... ci toglie il pane»; «pulisce la cenere dal focolare ...», «... fa perdere grazie importanti che stavano per arrivare». Per questo egli era esigente ed energico. I bestemmiatori li mandava via spesso senza assoluzione, investendoli a volte con espressioni terribili come queste: «La bestemmia è il diavolo sulla tua lingua»; «attiri l'inferno sulla tua anima».  

La bestemmia è un mistero di iniquità.  

 

«Bestemmieresti tua madre?»  

Un giorno san Massimiliano M. Kolbe, per una via di Roma, udì un uomo lanciare una terribile bestemmia contro la Madonna.  

San Massimiliano fremette dentro di sé, si avvicinò subito a quell'uomo, e gli disse con le lagrime agli occhi: «Perché bestemmi la Madonna? ... Bestemmieresti tua madre?». A quelle lagrime e a quelle parole il bestemmiatore si ravvide, chiese scusa e promise di non farlo più. Se amiamo veramente la Madonna, come dobbiamo tenerci a farla rispettare! È nostra Madre! E quando non si può o non si riesce a ottenere la correzione del bestemmiatore, bisogna che almeno si faccia un po' di riparazione per le bestemmie.  

Alessandro Manzoni racconta un piccolo episodio capitatogli a Milano. Una sera d'inverno, per le vie piene di neve, egli udì un'orribile bestemmia detta da uno spalatore. Sgomento e triste, il Manzoni volle entrare subito in una chiesa a riparare con la preghiera per quella bestemmia. E qui vide un'altra scena inaspettata e bellissima. Vicina al Tabernacolo, una bambina mandava baci a Gesù con la sua manina.  

Il Manzoni guardò con tenerezza, poi si nascose il volto fra le mani e pianse.  

A scuola da sant' Alfonso impariamo il dovere della riparazione, ricordando la sua visita a Gesù Eucaristico e alla Madonna, con quelle belle e significative parole: «Io saluto oggi il vostro amantissimo cuore ... per compensarvi di tutte le ingiurie che avete ricevuto ...».  

Dai Santi impariamo a riparare subito ogni bestemmia che udiamo, almeno con qualche giaculatoria detta con amore.  

Alla Madonna, poi, chiediamo che riempia anche l'anima nostra della gloria di Dio.  

Padre Stefano Manelli

(Chiedo a tutti di lottare per la Pace, perché molti non la cercano)

 


Messaggio ricevuto il 26 settembre 2024

Mia cara figlia scrivi, Io sono la tua Madre Immacolata piena di Grazia, concepita senza peccato originale. Sono venuta con il mio Amore per darti un altro messaggio che viene dal mio Cuore Immacolato al tuo. Sono venuta a darvi tutto ciò che è necessario per il bene delle vostre anime. Sono venuta a darvi tutto ciò che il Padre desidera dare a tutti, perché tutti hanno bisogno di sapere ciò che sta per arrivare. Sì, non abbiate paura, figli miei, perché tutti devono passare attraverso ciò che sta per accadere. Come Madre, sono venuta a darvi i consigli di una Madre afflitta, affinché non vi manchi nulla. Voglio parlarvi di un po' di tutto, perché tutto sta arrivando per voi, figli miei, voi che siete in questo mondo di peccato.

Non potete resistere senza che tutto sia sulle vostre spalle, perché avete scelto tutto, e non potete fuggire da ciò che sta per arrivare. Figli miei, le cose stanno [accadendo], ma ora più che mai è arrivato il momento in cui avete bisogno di maggiore cautela da tutto ciò che vi sta arrivando, perché tutto arriverà e voi non siete preparati, ma tutto deve arrivare. Per sopportare tutto ciò che sta arrivando, dovete essere preparati, è molto difficile stare fermi senza fare nulla, perché le cose che stanno arrivando non saranno facili. Tutti sono ben accomodati, senza essere preoccupati, [ma] tra poco tutto inizierà, e allora chi vi aiuterà a superare tutto senza soffrire, perché molti aspettano cose buone.

Chiedo a tutti di ascoltare bene questi messaggi, perché questo non è un gioco, dovete essere attenti! Molte cose cambieranno e non potete stare qui ad aspettare l'arrivo della barca senza fare nulla. Sì, ogni cosa al suo posto, in modo che tutto arrivi alla fine. Non sarà facile, ma state all'erta e non pensate che non sia nulla, perché tutto può accadere se si rimane senza capire nulla. Chiedo a tutti di lottare per la Pace, perché molti non la cercano e non capiscono nulla di ciò che sta arrivando. Io sono vostra Madre e vi invito con un altro messaggio che viene dal mio Cuore materno afflitto.

Amen.

Giovanni Battista nella prigione di Macherns - Ven. Anne Catherine Emmerick

 


Secondo le visioni del  

Ven. Anna Caterina Emmerick 


LA VITA DI GESÙ CRISTO E DELLA SUA SANTISSIMA MADRE

(Dalla fine della prima Pasqua alla prigionia di San Giovanni Battista)


Giovanni Battista nella prigione di Macherns

Una volta Erode aveva fatto prigioniero Giovanni Battista per alcune settimane, pensando di intimidirlo e fargli cambiare idea. sulla sua condotta nei confronti di Erode. Ma il re, spaventato dalla grande folla presente al battesimo, lo aveva rilasciato. Giovanni tornò al suo luogo di prima presso Ainon, di fronte a Salem, a un'ora e mezza dal Giordano, a sud di Su-coth, dove il suo fonte battesimale si trovava a un quarto d'ora dal grande mare, dal quale due torrenti scorrevano intorno a una collina e confluivano nel fiume Giordano. Accanto a questa collina c'erano i resti di un antico castello con torri, circondato da gallerie e stanze. Tra il mare e la collina c'era il pozzo di Giovanni e in cima alla collina, in un grande calderone affondato, i suoi discepoli avevano piantato una tenda sui resti di un muro con gradini. Giovanni era lì.

Questa regione apparteneva a Filippo, ma spiccava come un punto nel territorio di Erode. Il territorio di Erode, che per questo motivo si astenne dal portare a termine il suo proposito di catturare il Battista. Di nuovo un grande afflusso di gente a Giovanni, per offrire la sua parola: vi giunsero carovane dall'Arabia, con cammelli e asini, e molte centinaia di persone da Gerusalemme e da tutta la Giudea, uomini e donne. Le folle si alternavano e riempivano la piattaforma del monte, i pendii e il fianco della collina. I discepoli di Giovanni mantengono un ordine perfetto. Alcuni sono sdraiati, altri in ginocchio, altri in piedi, e tutti possono essere visti. I pagani sono separati dagli ebrei, come gli uomini dalle donne, sempre dietro di loro. Quelli davanti, sui pendii, sono accovacciati, appoggiano la testa sulle ginocchia, con le braccia, oppure sono sdraiati o seduti di lato. Giovanni sembra ora, dal suo ritorno dalla prigione, come acceso da un nuovo ardore. La sua voce risuona duca, in modo particolare, ma potente, e va lontano. in modo che ogni sua parola sia compresa. Clarna, e mille generi ascoltano costantemente la sua voce. È di nuovo vestito di pelle, e più austero che a On, dove spesso indossava un abito lungo. Parla di Gesù, di come viene perseguitato a Gerusalemme e indica la Galilea, dove guarisce, insegna e cammina: afferma che presto tornerà da queste parti e che i suoi avversari non potranno fare nulla contro di lui, finché non avrà compiuto la sua missione.

Arriva anche Erode con un drappello di soldati. Sta viaggiando dal suo castello di Livias, a undici ore da Dib6n, e deve passare attraverso due rami del fiume. Fino a Dib6n la strada è molto buona; dopo diventa pesante e sconnessa, percorribile solo da camminatori e bestie da soma Erode viaggiava su un carro lungo e stretto, dove era seduto o sdraiato su un fianco, e c'erano alcuni con lui. Le ruote comuni erano dischi spessi e pesanti, senza raggi; dietro di loro c'erano altre ruote appese. La strada era sconnessa, e da una parte avevano messo ruote più alte e dall'altra più basse, e procedevano con molta fatica. Su uno di questi carri viaggiava anche la moglie di Erode, in compagnia di altre dame del suo seguito. I carri venivano portati davanti e dietro a Erode. Erode va al posto di Giovanni, perché quest'ultimo predica ora con più forza di prima, perché ha l'abitudine di offrirlo come buon esempio e perché vuole sapere se dice qualcosa contro di lui. La donna, invece, sta spiando l'opportunità di eccitarlo maggiormente contro di lui: è disposta ad accompagnare Erode, ma è piena di risentimento contro Giovanni.

C'era ancora un altro motivo: Erode aveva saputo che il re Aretas, d'Arabia3, e padre della moglie ripudiata da Erode, aveva intenzione di andare a offrire a Giovanni, rimanendo in incognito tra gli ascoltatori. Voleva vedere se quest'ultimo fosse lì e stesse tramando qualcosa di nascosto contro di lui. La prima moglie di Erode, che era buona e bella, si era ritirata di nuovo presso il padre, il quale aveva sentito che Giovanni si dichiarava contro Erode, e quindi per sua comodità era venuto ad ascoltare la voce di Giovanni. Ma questo re non si era presentato in modo ostentato, bensì vestito in modo semplice e si era nascosto tra i discepoli di Giovanni, passando per uno di loro. Erode entrò nel suo antico castello e si sistemò vicino al luogo in cui Giovanni stava parlando, su una terrazza di gradini, mentre sua moglie sedeva su cuscini, circondata dal suo popolo e dai soldati sotto una tenda. A gran voce Giovanni gridò al popolo di non scandalizzarsi per il matrimonio di Erode: dovevano onorarlo, ma non imitarlo. La cosa piacque e fece arrabbiare Erode. La forza con cui Giovanni gridava era indescrivibile. La sua voce era come un tuono, eppure dolce e accessibile a tutti. Sembrava dare tutto quello che gli restava. Aveva già annunciato ai suoi discepoli che il suo tempo era finito; che non dovevano abbandonarlo per questo motivo; che dovevano visitarlo quando era in prigione. Per tre giorni non mangiò né bevve, ma si limitò a insegnare e a gridare per Gesù, ripudiando l'adulterio di Erode. I discepoli lo pregavano di smettere e di mangiare, ma lui non smetteva ed era come fuori di sé dall'entusiasmo.

Dal luogo in cui Giovanni insegna e piange si gode di una vista meravigliosa: si vede il Giordano in una grande distesa, le città lontane, i campi seminati e i frutteti. Qui dovevano esserci grandi edifici, perché vedo ancora i resti di spesse mura e di arcate di pietra, coperte di erba, che sembrano ponti. Nel castello dove si trova Erode, ci sono diverse torri restaurate. La regione è molto ricca di acqua e il luogo del baiios è in buone condizioni; è un capolavoro, perché l'acqua proviene da un canale coperto dalla collina dove insegnava Giovanni. Il bagno, di forma ovale, ha tre terrazze coperte di verde che lo circondano ed è aperto da cinque passaggi. È più bella, anche se più pallida, della piscina di Bethesda di Gerusalemme, che spesso è macchiata dalle piante e dalle foglie degli alberi circostanti. Il fonte battesimale si trova dietro la collina e dietro di esso, a circa 150 passi, c'è un grande stagno, con molti pesci, che vedo galleggiare fuori, rivolti verso Giovanni, come se volessero offrire la loro predicazione. Vedo qui delle piccole barche scavate negli alberi per due soli uomini, con un sedile al centro per la pesca.

Giovanni mangia di più e anche quando è in compagnia dei suoi discepoli mangia poco. Prega da solo e di notte con gli occhi fissi al cielo. Sapeva che la sua prigionia era imminente; perciò parlava con questo ardore e salutava i suoi discepoli. Aveva gridato e invocato Gesù con una voce più potente che mai. Disse: “Egli viene ora e io devo andare; a Lui tutti devono venire. Io sarò portato via molto presto”. Stava dicendo loro che erano un popolo rude e dal cuore duro. Considerino ciò che aveva fatto per preparare le vie del Signore: aveva costruito ponti e arieti, aveva rimosso pietre, aveva costruito fontane e diretto le acque verso di esse. Era stato un lavoro duro, con un terreno sterile e duro, con rocce ruvide e tronchi nodosi. Che aveva avuto molto a che fare con un popolo rigido, rozzo e protervo. Che coloro, insomma, che Egli era stato in grado di ammorbidire e commuovere, ora si rivolgessero a Gesù, che era il Figlio amato dal Padre. Colui che Egli ammette, si rivolgerà, e colui che Egli respinge, sarà respinto. Egli verrà ora e insegnerà e battezzerà e perfezionerà ciò che lui (Giovanni) aveva iniziato. Ripudiò davanti al popolo l'adulterio di Erode ripetutamente. con forza. Quest'ultimo, che per il resto lo venerava e lo temeva, sembra aver dissimulato, anche se interiormente era furioso contro Giovanni. Lo spettacolo era finito: le folle scendevano in tutte le direzioni e il popolo arrivava dall'Arabia e con esso Aretas, il re, si mischiava alla sua gente. Erode non poteva riconoscerlo né vederlo. La moglie di Erode era già partita e ora anche Erode se ne andò, nascondendo la sua irritazione e salutando amichevolmente Giovanni. Giovanni inviò diversi messaggeri in vari luoghi, congedò gli altri e si ritirò nella sua tenda per pregare.

Era già buio e i discepoli si erano ritirati. Improvvisamente una ventina di soldati circondarono la tenda di Giovanni, mentre altri stavano di guardia su tutti i lati. Uno dopo l'altro entrarono nella tenda. Giovanni dichiarò che li avrebbe seguiti senza opporre resistenza, perché sapeva che era giunta la sua ora e che doveva lasciare il posto a Gesù. Non c'era bisogno di mettergli delle fasce, perché li avrebbe seguiti di buon grado; dovevano prenderlo tranquillamente. Così i venti uomini si allontanarono da lì con Giovanni. Giovanni portava solo il suo piede di cammello e il suo bastone. Tuttavia, alcuni dei discepoli gli si avvicinarono

I discepoli si avvicinarono mentre lo conducevano via. Giovanni, con uno sguardo, li salutò e disse loro di andare a trovarlo nella sua prigione. La gente cominciò a radunarsi intorno, i discepoli e molti altri, e disse: “Stanno portando via Giovanni”. Allora si levò un grido di pianto e di lamento. Volevano seguirlo, ma non sapevano da che parte si fosse girato, perché i soldati avevano deviato dalla strada abituale e ne seguivano una completamente nuova, verso sud. Si levò un grande clamore, pianti e lamenti. I discepoli si dispersero in tutte le direzioni e fuggirono come nella prigione di Gesù. In questo modo la notizia si diffuse in tutto il Paese della Palestina.

Giovanni fu portato prima in una torre di Hesebon; i soldati avevano camminato con lui tutta la notte. Al mattino vennero loro incontro altri soldati, poiché era già stato reso pubblico che Giovanni era prigioniero, e la gente si radunò qua e là. I soldati che lo presero erano una specie di guardie della sua persona reale; avevano armature a squame, il petto e la schiena erano protetti ed erano armati di lance. A Hesebon si radunò molta gente davanti alla prigione di Giovanni, tanto che le guardie ebbero molto da fare per tenerla lontana. Sopra la prigione c'erano delle aberrazioni e Giovanni, trovandosi nella sua prigione, gridava, tanto che quelli di fuori lo offendevano, dicendo che aveva riparato le strade, rotto rocce, abbattuto alberi, diretto condutture d'acqua, scavato pozzi, dovendo fare tutto questo con mille difficoltà e fatiche; che l'asfalto era un bene per il popolo e perciò ora era imprigionato. Disse loro di andare da Colui che li aveva indicati, che stava già venendo sulle strade preparate. Quando il Signore viene, i preparatori della strada devono andarsene; tutti devono ora rivolgersi al Signore Gesù, dal quale non era degno di sciogliere i legacci dei suoi calzari. Gesù era la luce, la verità e la giustizia di Dio. Queste e altre cose disse loro. Chiese ai discepoli di visitarlo nella sua prigione, perché non osavano ancora imporgli le mani e non era ancora giunta la sua ora. Disse tutte queste cose con la stessa chiarezza e la stessa intensità con cui le avrebbe dette se si trovasse ancora nel suo vecchio luogo di insegnamento davanti alla folla. A poco a poco questa folla fu allontanata.

Questo raduno di persone davanti alla sua prigione e questi discorsi di Giovanni ai forestieri furono ripetuti più volte. Giovanni fu poi portato dai soldati di Hesebon alla prigione di Macherus, che si trovava su un luogo elevato. Lo vidi seduto con altri in un carro basso, coperto, stretto, simile a una cassa, trainato da asini. Giunti a Macherus, lo condussero alla fortezza; ma non lo fecero entrare dalla porta comune, bensì lo portarono in un portico dove aprirono un cancello coperto di erbacce e scesero alcuni gradini fino a una porta di bronzo che conduceva a una cantina spaziosa, che aveva delle aperture in alto per la luce e che avevano pulito ma lasciato senza alcun comfort.

Erode si era ritirato dal battistero di Giovanni nel suo castello di Herodium, che il vecchio Erode aveva costruito e dove una volta, per divertimento, aveva annegato alcune persone in una piscina. Lì si teneva in disparte a causa del suo cattivo carattere e non permetteva a nessuno di vederlo. Alcuni chiesero udienza per lamentarsi della prigionia di Giovanni; per questo motivo egli era un po' timoroso e si teneva chiuso nei suoi appartamenti. Dopo qualche tempo i discepoli, anche se pochi, poterono avvicinarsi alla prigione, parlare con lui e portargli alcune cose attraverso le sbarre. Se erano in molti, i soldati li scacciavano. Giovanni ordinò ai suoi discepoli di Ainon di battezzare finché Gesù non fosse venuto a battezzare i suoi. La prigione di Giovanni era spaziosa e luminosa, ma per riposare c'era solo una vasca di pietra. Giovanni rimase serio e calmo. Aveva sempre qualcosa di Cristo e di imponente nel suo volto, come uno che deve annunciare l'Agnello di Dio e parlarne al popolo, anche se sapeva che l'Agnello di Dio sarebbe stato ucciso proprio da coloro ai quali lo annunciava e lo raccontava.


Una grande tempesta solare sta per abbattersi sulla Terra.

 


Carbonia 12-10-2024

II LOCUZIONE(ore 16.27)

Una grande tempesta solare sta per abbattersi sulla Terra.

La vostra vita appartiene al Cielo, figli Miei, voi siete creature di Dio e a Dio dovete tornare.

Questo lasso di tempo che vi resta a disposizione è nella trasformazione di ogni cosa, il vostro cuore debole si fortificherà nell’amore di Dio, sarete audaci in battaglia e sarete vittoriosi in Dio.

La vostra vita è nelle mani di Dio, non allontanatevi da Lui per poter essere salvati.

Ecco, voi avete già dato il vostro contributo al Signore, avete donato la vostra vita a Lui, Io vi chiedo di non vacillare, di non perdervi nella selva oscura, di mantenervi forti nella fede perché adesso sarà dura la prova che dovrete superare e, se non sarete saldi nella fede non riuscirete, vacillerete.

Non pensate più alle cose di questo mondo, abbandonate ogni cosa perché tutto sarà spazzato via da un grande uragano, una grande tempesta solare sta per abbattersi sulla Terra.

Figli Miei, voi ancora non potete comprendere, ma il disastro sarà grande…i vostri occhi devono vedere per capire! è importante che la vostra anima sia messa al sicuro nelle Mie sante mani. Io presento tutti i giorni, al Padre nostro, attraverso il Signore Gesù Cristo, le vostre offerte.

Le ore passano, passano veloci, figli Miei, il tempo si riduce, …vi troverete di fronte al Signore in un lasso di tempo e capirete tutto della vostra vita, del vostro passato e del vostro andamento terreno.

Chiederete perdono per i vostri peccati, vi rifocillerete al Sacro Cuore del vostro Signore Gesù Cristo, abbraccerete Lui, gioirete in Lui e godrete in Lui per sempre se sceglierete di stare con Lui già da questo momento.

Ve lo ripeto, la battaglia sarà dura, le prove forti, però se starete saldi nella fede in Cristo Gesù e nel Mio Cuore Immacolato voi trionferete con Me.

Avanti! La battaglia è aperta, i Miei figli sono ormai pronti, ecco, li custodisco in Me e li porto già vittoriosi al trionfo del Mio Cuore Immacolato. Amen.

Meritare



"Miei cari fratelli e sorelle,

La malattia fa parte dell'esistenza umana. Prima o poi, dovrai affrontarlo. La preoccupazione che potete avere per una persona malata testimonia il vostro grado di umanità. D'altra parte, è così spiacevole vedere una persona mostrare indifferenza nei confronti di chi ne soffre.

Il Signore Gesù incontrò molti malati. Li lasciò andare a Lui e udì i loro appelli. Ha sollevato, confortato e guarito molti di loro. Te lo meriterai se, nella misura delle tue possibilità, agirai come Lui.

Negli ospedali ci sono volontari, così come nelle case per anziani o nei centri di accoglienza. C'è anche chi si dedica alla visita dei malati come pure le persone che, in una posizione o nell'altra, lavorano negli ospedali o nelle case di riposo. Si tratta di ogni persona di buona volontà e in ogni caso, comportandosi con grande umanità dando ad ogni malato rispetto, attenzione e tutto l'ascolto necessario, allora è veramente meritevole.

Come regola generale, è tanto bello condividere tutta la propria tenerezza con i malati. Non devi esitare a farlo. Non lasciare a se stessi i tuoi genitori o amici malati o in difficoltà. Non si tratta solo di telefonare di tanto in tanto, ma di avvicinarsi a loro, e di vivere qualche momento con loro. Ascoltateli, parlate con loro. E tu sarai per loro un faro da cui risplenderà una luce benefica.

Attraverso le sue sofferenze, la sua passione e la sua morte, il Signore Gesù è stato seminatore e datore di speranza e di vita. Attraverso il vostro comportamento potete unirvi e vivere in Lui. È attraverso la tua debolezza che la potenza e la bontà di Dio possono essere manifestate.

È una società perfetta, un mondo senza dolore, senza fallimenti, senza malattie, senza sofferenze che sognate. Attualmente questo mondo è inesistente. I disabili, i malati, i sofferenti e tutti coloro che stanno morendo sono l'immagine della vostra umanità in tutti i suoi aspetti fragili, limitati e mortali. Certamente, le loro immagini ti mostrano ciò che non ti piace vedere.

Pensate che ogni uomo è vostro fratello e, ancor più, quello che è più debole, quello che soffre, quello che ha bisogno di cure e di conforto. Dovrebbe essere al centro della tua attenzione, in modo che nessuno si senta dimenticato o emarginato.

Con tutta la vostra famiglia in Cielo, sotto la Luce dell'Eterno Padre, tutto l'Amore del Signore Gesù e di Sua Madre, la Beata Vergine Maria, vi auguro una Pasqua felice e gioiosa, benedicendovi nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Giovanni, il tuo messaggero di speranza"

05.04.2012 

 




A breve Mi manifesterò in questo Colle in carne ed ossa.

 


Carbonia 12-10-2024(ore 16.22 locuzione)

A breve Mi manifesterò in questo Colle in carne ed ossa.

Eccomi ancora in mezzo a voi, figli Miei, sarò con voi fino al ritorno di mio Figlio Gesù; sarò sempre presente in questo Colle, vi prenderò per mano e vi condurrò a Lui in amore infinito, vi educherò alle Cose di Dio, vi insegnerò cose straordinarie, figli miei, vi preparerò per la sfida finale contro Satana.

Apritemi il vostro cuore, state in obbedienza a Me come chiede il Signore, a Me è stato dato il mandato di portarvi a Lui, prepararvi come Lui desidera, puri e immacolati nell’amore. A breve Mi manifesterò in questo Colle in carne ed ossa, vi segnerò, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo sulla fronte, sul cuore, su tutto il vostro essere, imprimendovi il segno della croce, vi abbraccerò al Mio Seno, vi forgerò, …Gesù opererà, attraverso le Mie mani su di voi, vi forgerà in Spirito Santo e fuoco.

Siamo arrivati ormai alla fine di una storia antica, l’inizio della nuova Era è alle porte, figli Miei, Gesù sta intervenendo.

L’urlo del Padre è alla Sua giustizia contro questa Umanità perversa.

Abbiate fede in Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbiate fede nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo. Abbandonatevi secondo le richieste del Cielo a Me, quale Corredentrice dell’Opera di salvezza.

Sono Madre di Gesù e Madre vostra, figli Miei, vi amo infinitamente, vi porto nel Mio Cuore, vi benedico continuamente,…sempre!
Nel nome Padre, del Figlio e dello Spirito Santo benedico le vostre case, le vostre famiglie, sono sempre accanto a voi, figli Miei, non abbiate timore di nulla, le cose su questa Terra vanno affrontate, dovete forgiarvi, figli Miei, dovete trasformarvi secondo il volere di Dio, crescere nell’amore e nella carità.

Abbandonate gli abiti vecchi e rivestitevi di luce per portare trionfo al Mio Cuore Immacolato e al Sacro Cuore di Gesù.

Operate, figli Miei, operate secondo il volere di Dio! Questo Colle brillerà della Sua Luce!

Quando interverrà Dio Padre, i vostri piedi, qui, dovranno essere posati nudi! Dovrete calpestare questa terra a piedi nudi. L’intervento di Dio trasformerà ogni cosa, nulla sarà come prima.

Portate amore al vostro Dio Creatore, mettete pace e amore tra di voi, unitevi in un cuor solo e un’anima sola, siate santi come il Signore vostro vi chiede.

Vi tengo stretti al Mio Seno, curerò le vostre ferite, interverrò in ogni situazione malvagia, vi proteggerò da ogni male, figli Miei.

Ora congiungo le Mie mani alle vostre e con voi supplico l’anticipato ritorno di Gesù, il Padre lo conceda ora, in questo tempo, prima che si scateni l’inferno sulla Terra.

Pace e amore, figli Miei, vi benedico ancora nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

„Liberatori‟ in medio-oriente vogliono controllare gli Ebrei.

 


GUERRE 

Mia amatissima Figlia, è con amore che parlo a te stasera perché molto presto ormai i Miei cari seguaci si uniranno sempre più come uno per combattere il seduttore. In questo momento lui e gruppi influenti facoltosi, dietro i quali si nasconde, stanno complottando per ottenere quanto più controllo possibile su voi tutti, ma voi non riuscite a vederlo. 

Saranno fermati prima di quanto pensiate. Molti di loro si convertiranno durante l‟Avvertimento. Ciò indebolirà il gruppo mondiale di satana a tal punto che molti si chiederanno quale strada prendere, così confusi essi saranno. Molti poi torneranno a Me, bambini, per cercare redenzione. 

La Vendetta, il controllo, il potere e l‟odio, combinati, creano la più grande minaccia per la sopravvivenza dell‟uomo. Tutte le guerre che vedete in atto nel medio – oriente e altrove sono state orchestrate. Non sono una coincidenza. Cercate di capire che così tante nazioni in una volta non si sono sollevate di propria iniziativa. Sono state aiutate dal gruppo del male presente in tutti i governi. Quei governi che controllano il mondo. Questi leader in medio – oriente sono ora rimossi per far posto ai liberatori, quelli che dovranno annunciare giustizia e mezzi di pace per aiutare i Miei Figli. Ma non è questa la loro reale intenzione. La loro intenzione è quella di controllare il Mio amato popolo, gli ebrei, che sono adesso sotto assedio da ogni parte. 

Tutti questi eventi saranno interrotti dall‟Avvertimento. Tutti coloro che sono coinvolti in questo malvagio piano globale dovranno fronteggiarMi uno ad uno quando mostrerò loro il modo in cui Mi offendono. Molti cadranno sulle ginocchia per implorare la redenzione. 

Questo, figli Miei, è molto importante poiché quanti più peccatori, ovunque e specialmente coloro che controllano i mezzi di sussistenza, torneranno a Me, tanto maggiore sarà la Mia Misericordia. Pregate affinché tutti quelli che saranno testimoni della Mia Verità, durante l‟Avvertimento, si rendano conto che li amo e si convertano. 

La preghiera, figli Miei, è molto potente. Quando pregate Dio, il Padre, nel Mio nome per la salvezza di queste anime e di altre, non vi rifiuterà nulla. 

La vostra fedeltà a Me e la preghiera quotidiana sono urgentemente necessarie per allentare la morsa in cui satana tiene avvinti i figli Miei di diritto. 

Il vostro sempre misericordioso Salvatore, 

Gesù Cristo. 

11 Giugno 2011

mercoledì 16 ottobre 2024

DIO PADRE AGLI STATI UNITI E AL SUO POPOLO FEDELE

 



Lo Spirito Santo mi ha ispirato la seguente lettura:

Nahum capitolo 3


Dio Padre parla

Figlio La grande prostituta è l'America

Presto l'ira della mia giustizia si riverserà su di lei. Figlioli, fate penitenza, pentitevi, fate opere di misericordia e di carità.

Figli miei di questa amata nazione, perché vi ostinate a farmi un affronto vendendo la vostra anima al nemico?

Sono Io che sono. Io sono il vostro Padre che vi ama!

Pregate, vestitevi di sacco* e fate penitenza. Convertitevi e credete al Vangelo.

New York sarà devastata dai vostri nemici e dalla natura che grida a Me.

Il sangue innocente che hai versato oggi, grande prostituta, sarà la tua condanna. Pentiti e grida misericordia. Convertitevi!

Amatevi gli uni gli altri. Vi amo, figli miei. Vi amo.

Non ferite più il mio cuore.

Ora voglio parlare a voi, amato resto fedele:

So che la confusione e l'oscurità dominante vi stanno sopraffacendo. Ma questi sono i tempi della fine.


Nota: la Santa Ira del Padre è per il grave peccato dell'aborto.


*Sayal

Il sayal è un panno rustico, solitamente di lana, che veniva prodotto già in epoca medievale. Per il suo basso prezzo e la sua rusticità, veniva utilizzato per i mantelli da viaggio e per le protezioni a mo' di tenda delle porte. Era anche preferito per l'abito di religiosi (francescani), eremiti e penitenti.

Dato a Carlos S. - 11 febbraio 2016

Argentina

HO VISTO DIO PIANGERE

 


Stanotte, sognando,

ho visto Dio piangere

Non lo dimenticherò mai.

E ora che sono sveglio

mi sembra ancora vero,

Voglio dire al mondo

quello che ho sognato


Ho visto Dio piangere

e quando ho chiesto perché stesse piangendo

il Signore mi ha risposto

che era addolorato per noi,

perché non seguiamo più

i suoi santi comandamenti

e i nostri pensieri

si allontanano dal suo amore.


Mi ha parlato, con voce triste,

di tanti bambini abbandonati,

mi ha parlato con dolore

di tante persone distrutte.

Perché se Lo amiamo

e abbiamo bisogno di Lui,

perché non finiamo

per far piangere Dio

                  (D.R.)


“Ho visto Dio piangere” dice la canzone, quando Dio piange, nel suo cuore è per due motivi, il primo perché non ci accoccoliamo al suo amore, e lui ci aspetta e noi non lo accogliamo nel nostro cuore, e il secondo, perché non amiamo il nostro prossimo, perché il nostro prossimo è Cristo, nel capitolo 25 di Matteo ci parla del giudizio finale, nel capitolo 25 dal versetto 31, lì ci dice che dirà ai buoni nel giorno del giudizio:

  “Venite, benedetti del Padre mio, prendete possesso del regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero malato e mi avete visitato, ero in prigione e siete venuti a trovarmi”.

Avevo bisogno.... pellegrino, nudo, mi avete aiutato, mi avete accolto, mi avete dato da vivere, mi avete aiutato ad avere una casa, mi avete aiutato ad essere vestito, e i buoni gli diranno: Signore, quando ti abbiamo visto sulla terra, quando ti abbiamo dato da mangiare, da bere o ti abbiamo visitato quando eri malato o in prigione, o quando ti abbiamo aiutato ad essere vestito, ad avere il tuo rifugio, o quando ti abbiamo aiutato ad essere vestito, ad avere il tuo rifugio?

E il Signore dirà loro: Ogni volta che avete fatto qualcosa a uno dei vostri vicini, l'avete fatto a me personalmente, ogni fratello della strada, ogni vicino che abbiamo, ogni amico, ogni nemico, è Cristo! che si presenta a noi in colori diversi, in forme diverse, sotto forma di bambino, sotto forma di uomo, sotto forma di donna, sotto forma a volte di persona indigente, Cristo è colui con cui abbiamo a che fare.

Come è stato facile per la Vergine Maria essere santa, perché ha fatto tutto attraverso Cristo, per Cristo e in Cristo, e se vediamo Cristo nel nostro fratello, facciamo come la Vergine Maria.

Quando preparate il cibo a casa, lo state facendo per Gesù, quando il meccanico aggiusta un'auto, sta aggiustando l'auto di Gesù, quando visitate un paziente, un malato, state visitando Cristo, quando aiutate qualcuno che non ha lavoro, state aiutando Cristo.

È Cristo che si presenta a noi, è Cristo che ha bisogno di cibo, di cibo materiale, di cibo spirituale, che ha sete, Cristo ha sete, sete di acqua, ma anche sete di amore, sete di quella fonte viva che viene da dentro di te, ci ha detto il Signore e noi dobbiamo dare al nostro prossimo l'amore di Gesù, dargli da mangiare, dargli da bere, dargli da mangiare materiale, aiutarlo ad avere da bere spirituale.

Ogni prossimo è Cristo e dobbiamo amare Dio, amando il nostro prossimo, perché chi dice di amare Dio, che non vede, ma non ama il suo prossimo, che deve vedere, è un grande bugiardo, come ci dice San Giovanni. Dobbiamo amare il nostro prossimo, beati i misericordiosi perché avranno misericordia, se tu dai, Dio ti darà; se dai amore, Dio ti darà amore, se dai il tuo denaro al tuo prossimo, Dio ti manderà il centuplo in questa vita, poi la vita eterna, ma in questa vita il centuplo di quello che diamo, questa è la legge di Dio, dobbiamo seminare per raccogliere, il seme deve morire perché l'albero possa crescere, dobbiamo dare al fratello, e se diamo avremo, se diamo amore, avremo più amore, se diamo un sorriso, avremo più sorriso, non c'è modo di avere un sorriso finché non lo diamo, questa è la legge di Dio, dobbiamo dare. ..., dare, dare, amare i nostri fratelli, perché il nostro fratello, il nostro prossimo è Cristo, colui che è al tuo fianco nel tuo lavoro, nella tua casa, ovunque.