domenica 15 agosto 2021

LA VITA DI SAN BENEDETTO

 

Il fanciullo risuscitato

 

Adesso invece narrerò un altro grande miracolo che egli ottenne con la preghiera.

Un giorno il Padre era uscito con i fratelli per il lavoro dei campi, quando arrivò  al Monastero un contadino che, piangendo a caldissime lagrime, reggeva sulle  braccia il corpo del figliolo defunto e chiedeva ansiosamente del Padre Benedetto. Quando gli fu risposto che stava con i fratelli al lavoro nei campi, senza  attendere un istante, depose davanti la porta il cadavere del figliolo e, sconvolto  dal dolore, si lanciò a precipitosa corsa in cerca del venerando Padre.

In quella stessa ora l'uomo di Dio era già di ritorno dal lavoro. Appena il  contadino lo vide, cominciò a gridare: "Rendimi mio figlio, rendimi mio figlio!".  L'uomo di Dio si arrestò un momento e chiese: "Ma quando mai ti ho preso il tuo  figlio?". E l'altro: "E' morto: vieni e ridagli la vita". A queste parole il servo di Dio si  rattristò assai e rivolto ai circostanti che insistevano: "Non insistete, fratelli! - disse  - non insistete! Queste azioni spettano ai santi Apostoli, non alle nostre povere  forze. Perché volete imporci un peso che non siamo capaci di portare?".

Il buon uomo però, stretto da immenso dolore, insisteva nella sua richiesta,  giurando che non sarebbe partito di lì, se non gli avesse risuscitato il figliolo.

Allora il servo di Dio gli domandò: "Dov'è?" Rispose: "Il suo corpo giace sulla soglia del monastero ... ".

Appena l'uomo di Dio vi giunse seguito dai fratelli, piegò le ginocchia per terra  e si prostrò sopra il corpicino del fanciullo.

Poi sollevandosi tese le braccia al cielo e pregò: "Signore, non guardare i miei  peccati, ma la fede di quest'uomo che domanda la risurrezione del suo figlio e  restituisci a questo piccolo corpo l'anima che hai tolta".

Aveva appena finito di pronunciare queste parole, che il piccolo corpo del  fanciullo, per il ritorno dell'anima, incominciò a sussultare e sotto gli occhi di tutti i  presenti fu visto fremere e palpitare con miracoloso scuotimento. Il santo lo prese  per mano e vivo e sano lo restituì a suo padre.

Qui è chiaro, Pietro, che questo miracolo non l'operò per potere posseduto,  perché per poterlo compiere, dovette chiederlo prostrato per terra.

Pietro: non c'è dubbio che è proprio come dici tu: la tua dottrina è provata pienamente coi fatti.

Vorrei adesso che mi spiegassi se i santi possono compiere tutto quello che  vogliono e se ottengono tutto quello che desiderano.

tratto dal Libro II° dei "Dialoghi" di San Gregorio Magno

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