sabato 2 ottobre 2021

LA ROVINA DELLA CITTÀ DI ROMA

 


Correzione non distruzione. 

7. 8. Che cosa dobbiamo concluderne? Che questa fu collera di Dio  o piuttosto sua misericordia? Nessuno può mettere in dubbio che  questo misericordiosissimo padre ha voluto correggere con lo  spavento, piuttosto ché punire, dal momento che nessun uomo,  nessuna casa, nessun edificio venne sfiorato da così imminente  calamità che pareva sovrastare. Proprio come quando una mano si  alza per ferire e poi si ritrae per pietà, di fronte alla costernazione  di quello che stava per essere ferito, così avvenne per quella città.  Tuttavia se nello spazio di tempo in cui la città era vuota perché  tutta la popolazione se n'era andata, fosse avvenuta la distruzione  del luogo, e Dio avesse mandato in rovina l'intera città come  Sodoma, senza lasciarne traccia, nessuno potrebbe dubitare che  quella città è stata risparmiata perché il luogo fu distrutto dopo che  la popolazione, avvisata anticipatamente e spaventata, era  interamente emigrata dalla città. Così non c'è dubbio che Dio ha  risparmiato anche la città di Roma perché prima della devastazione  dell'incendio nemico, in molti punti della città gli abitanti in gran  parte erano partiti: erano scampati sia quelli che erano fuggiti, sia  quelli che, ancora più rapidamente, erano usciti dal corpo. Molti,  presenti all'eccidio, in qualche modo si nascosero; molti, riparatisi  nei luoghi sacri, scamparono sani e salvi. La città fu piuttosto punita  da Dio che corregge, non distrutta, punita come un servo, che sa  quale è la volontà del suo padrone e invece fa cose degne di  percosse e molte ne riceve 20. 

Sant'Agostino

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