giovedì 11 agosto 2022

SULLE ERESIE



88. 1. In questo nostro tempo c'è l'eresia dei PELAGIANI, l'ultima  fra tutte, proveniente dal monaco Pelagio. Celestio ha seguito tanto  codesto suo maestro, che i loro seguaci sono designati anche come  Celestiani. 

88. 2. Costoro sono ostili alla grazia di Dio: per mezzo di essa noi,  infatti, siamo stati predestinati all'adozione di figli di Lui per mezzo  di Gesù Cristo 19; e per mezzo di essa veniamo strappati dal potere  delle tenebre, affinché crediamo in Lui e siamo trasferiti nel suo  regno 20, e riguardo a ciò Gesù ha detto: Nessuno viene a me, se  non gli viene dato dal Padre mio 21; e per mezzo di essa la carità  viene riversata dentro i nostri cuori 22, così che la fede agisce sotto  l'impulso dell'amore 23. Costoro sono tanto ostili alla grazia, che  credono che l'uomo può mettere in pratica tutti i precetti di Dio  senza il suo aiuto. Se una tale affermazione fosse vera, il Signore  avrebbe detto evidentemente invano: Senza di me non potete far  nulla 24. Infine Pelagio, rimbrottato dai suoi confratelli di non  assegnare parte alcuna all'aiuto dato dalla grazia di Dio per  l'adempimento dei suoi precetti, cedette alle loro rimostranze, ma  solo fino a questo punto, che non antepose la grazia al libero  arbitrio, ma, con l'astuzia da miscredente la subordinò ad esso:  disse, infatti che essa è data agli uomini unicamente al fine che  essi, mediante la grazia, possano più facilmente adempiere i  precetti; precetti che essi sono tenuti ad osservare, mediante il  libero arbitrio: dono che la nostra natura ha ricevuto da Dio, senza  alcun merito precedente da parte di essa; ed, invero, costoro sono  d'avviso che essa lo ha ricevuto soltanto a questo fine, cioè che noi,  con l'aiuto di Dio datoci attraverso la sua Legge e il suo  insegnamento, apprendiamo quel che dobbiamo fare e quel che  dobbiamo sperare, ma non perché noi, in virtù del dono dello  Spirito Santo, siamo messi in grado di fare quanto abbiamo appreso  essere nostro dovere fare. 

88. 3. E con ciò costoro vengono ad ammettere che da Dio ci è  data la scienza, per opera della quale viene cacciata l'ignoranza;  ma rifiutano di ammettere che ci sia data la carità, in virtù della  quale si vive piamente: e, pertanto evidentemente si ha, che  mentre la scienza, la quale senza la carità fa insuperbire, sarebbe dono di Dio, non sarebbe dono di Dio proprio la carità, la quale  edifica, facendo in modo che la scienza non porti alla superbia 25. 

88. 4. Costoro giungono, di fatto, a distruggere anche le preghiere  che fa la Chiesa, sia quelle per gli infedeli e per quanti sono  renitenti alla dottrina di Dio, fatte per la loro conversione, sia quelle  per i fedeli, fatte affinché si accresca la loro fede e rimangono  perseveranti in Lui. Codesti eretici, invero, sostengono che gli  uomini non ricevano queste mozioni da Dio direttamente, ma le  abbiano da se stessi, in quanto che, secondo le loro affermazioni, la  grazia di Dio, ad opera della quale siamo liberati dall'empietà, ci  viene data proporzionalmente ai nostri meriti. Pelagio, però, nel  processo fattogli dai vescovi della Palestina, per timore di esservi  condannato, fu costretto a condannare codesta sua proposizione.  Tuttavia, egli nei suoi scritti posteriori la professa apertamente. 

88. 5. Giungono perfino alla bestemmia di dire che la vita dei giusti  su questo mondo non ha assolutamente alcun peccato, e che la  Chiesa di Cristo, in questa sua condizione mortale, risulta formata  da costoro, così da essere completamente senza macchia e ruga 26,  come se non fosse la Chiesa di Cristo colei che in tutto il mondo  grida a Dio: Rimetti a noi i nostri debiti 27. 

88. 6. Affermano ancora che i bambini, discendenti per via di  generazione da Adamo, non contraggono, in conseguenza di questo  loro primo modo di nascere, l'infezione prodotta dall'antica colpa  mortifera. Asseriscono, infatti, con tanta risolutezza che i bambini  nascono senza un qualsiasi legame con il peccato commesso  all'origine, che non c'è assolutamente nulla che debba venir loro  rimesso, mediante una loro seconda nascita; ma dicono che sono  battezzati solo al fine di essere adottati mediante la rigenerazione  e, così, venire ammessi al regno di Dio, cioè essi sono trasferiti da  una buona condizione ad un'altra migliore, senza però che vengano,  mediante il sopraddetto rinnovamento, liberati da un qualche male  dovuto ad un debito antico. Ed infatti promettono anche a quei  bambini, che non sono battezzati, una propria sorta di vita, la quale  sebbene vissuta fuori del regno di Dio è, pur tuttavia, eterna e  beata. 

88. 7. Costoro dicono che lo stesso Adamo, anche se non avesse  peccato, sarebbe morto fisicamente, e, pertanto, non è morto per  effetto della colpa, ma a causa della qualità della sua natura. Ci sono ancora altre affermazioni di costoro contro la dottrina della  Chiesa, che però sono comprese, tutte o quasi tutte, in queste che  abbiamo esposte.

1 - Cf. At 8, 9-19.  

2 - Cf. At 6, 5. 

3 - Cf. Ap 2, 14-15. 

4 - Cf. Nm 16, 31-33.  

5 - 1 Cor 13, 9-10. 

6 - Cf. Gn 14, 18. 

7 - Cf. Gv 16, 7. 

8 - Cf. Gal 5, 17.  

9 - Cf. Rm 1, 23.  

10 - Lc 18, 1. 

11 - 1 Ts 5, 7.  

12 - Sal 18, 6. 

13 - Is 45, 7. 

14 - Gn 1, 31. 

15 - Cf. Is 65, 17; 2 Pt 3, 13; Ap 21, 1.  

16 - Es 3, 5; Gs 5, 16. 

17 - Cf. Is 20, 2. 

18 - Cf. 1 Tm 4, 3.  

19 - Ef 1, 5. 

20 - Cf. Col 1, 13. 

21 - Gv 6, 66.  

22 - Cf. Rm 5, 5. 

23 - Cf. Gal 5, 6.  

24 - Gv 15, 5. 

25 - Cf. 1 Cor 8, 1.  

26 - Cf. Ef 5, 27. 

27 - Mt 6, 12.  

Sant'Agostino

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