mercoledì 3 luglio 2024

CUORE DI MARIA - "CORREDENTRICE" 2

 


Quando la Madonna ha avuto il Cuore della Corredentrice?  

A questa domanda rispose molto bene il Concilio Vaticano II dicendo che la Madonna ha accettato e ha fatto sua la Missione materna corredentiva per la nostra salvezza soprattutto in due momenti:  

- nell'Incarnazione del Verbo, quando, «acconsentendo alla parola divina, diventò madre di Gesù, e abbracciando con tutto l'animo, senza che alcun peccato la trattenesse, la volontà divina di salvezza, consacrò totalmente se stessa quale ancella del Signore alla persona e all'opera del Figlio suo, servendo al mistero della redenzione in dipendenza da lui e con lui, con la grazia di Dio onnipotente» (LG 56);  

- nel compimento del Mistero pasquale, ossia nella Passione e Morte di Gesù, quando Ella «serbò fedelmente la sua unione col Figlio sino alla croce, dove, non senza un disegno divino, se ne stette (cfr. Gv.19,25), soffrendo profondamente col suo Unigenito e associandosi con animo materno al suo sacrifico, amorosamente consenziente all'immolazione della vittima da lei generata» (LG 58).  

 

Il martirio del Cuore Immacolato  

   Secondo san Pio da Pietrelcina, nell'incarnazione del Verbo e nel mistero pasquale della Passione e Morte di Gesù avvenne che Gesù e Maria, ossia il Figlio "Redentore" e la Madre "Corredentrice”, fossero talmente uniti in intima comunione da essere "l'uno per l'altro", come ha scritto san Pio: «Gesù come figlio apparteneva a Maria, e Maria come madre apparteneva a Gesù».  

Anche sul Calvario, Maria si trovò in intima e totale comunione con la crocifissione di Gesù, poiché, come scrive ancora il Santo, «mentre Gesù era in croce, trasmetteva i suoi dolori a Lei; così Maria è crocifissa con Gesù e subisce il martirio del cuore».  

L'intima unione nella sofferenza redentrice più intenda e feconda di grazie ha caratterizzato in maniera davvero eccezionale la presenza di Maria Santissima soprattutto negli eventi del Mistero pasquale della Passione e Morte di Gesù sul monte Calvario.   

È importante, per questo, la riflessione che lo stesso san Pio da Pietrelcina ha fatto, ricordando che, storicamente, di fatto, lungo i tre anni dell'evangelizzazione Maria Santissima fu ben poco presente agli episodi bellissimi che accaddero al figlio Gesù: si pensi, ad esempio, alla moltiplicazione di pochi pani e pesci per folle di uomini (cfr. Mt 14,17-21; Mc 6,34-44), alle pesche miracolose degli Apostoli (cfr. Lc 5,6ss; Gv.21,6ss), all'evento straordinario della Trasfigurazione sul Tabor (cfr. Mc 9,1ss), all'entrata osannante in Gerusalemme (cfr. Mt21,9ss) ...  

In effetti durante la sua vita pubblica - secondo la riflessione di san Pio da Pietrelcina - Gesù ha tenuto lontana la Madre dagli eventi dei miracoli da Lui operati e quindi dalle soddisfazioni di gioia nel suo Cuore di Mamma per l'ammirazione che le folle avevano e manifestavano per Lui; e L'ha voluta invece vicina vicina a Lui sul Calvario, là dove Lui «è inchiodato alla croce, patibolo riservato ai malfattori»!  

Questa è appunto La missione salvifica dolorosissima del Figlio “Redentore” e della Madre "Corredentrice".  

   Certo, il Cuore della Madre Corredentrice non può non essere un cuore votato di per sé all'amore senza misura per tutti i figli da salvare. È questa, infatti, la missione materna di Maria Santissima. Non si può affatto pensare, allora, a riposi o a soste di ristoro per il Cuore della divina Madre Corredentrice, al contrario, ciò che urge costantemente nel suo Cuore di Corredentrice è sempre e soltanto l'amore salvifico che vuole strappare tutti i figli al male e condurli al bene della grazia, della salvezza eterna, della santificazione per il Paradiso del Regno dei cieli. Il Cuore stesso della Madre Corredentrice, in realtà, non può non essere una sorgente di forza e di impulsi alla dedizione e al sacrificio senza riserve.  

Nella vita di santa Veronica Giuliani, ad esempio, la Madonna stessa ogni tanto esortava maternamente la Santa a ricorrere al suo Cuore in ogni bisogno, perché - le diceva - «la fonte delle grazie è il mio Cuore»; o le ripeteva: «Ricordati che questo Cuore è fonte di grazie». Una volta lo stesso Serafico Padre san Francesco d'Assisi, in una visione, la esortò ad andare al Cuore di Maria dicendo: «Corri, corri ivi dove è la fonte delle grazie!»;  

È ben da credere, ovviamente, che andare al Cuore della divina Madre Corredentrice è sempre grazia straordinaria di partecipazione ed esperienza dell'amore più grande, ossia è l'esperienza dell’amore trafitto al cuore, dell’amore crocifisso, che è l'amore più fecondo e più sublime, come Gesù stesso ha insegnato nel Vangelo quando ha detto: «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici» (Gv.15,13), proprio come hanno fatto impareggiabilmente, per tutta la loro vita su questa terra, Gesù "Redentore" e la divina Madre "Corredentrice".  

Padre Stefano Manelli

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