martedì 26 agosto 2025

IL CRISTO E L' ANTICRISTO

 


Il primo Anticristo.


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Non avendo potuto regnare in cielo, permettendolo Iddio a prova della nostra virtù, e ad occasione di maggior merito, si forzò di piantare il suo regno, o meglio come lo chiama Cirillo, la sua tirannia in terra. Appressatosi per ciò ad Adamo, gli suggerì i suoi stolti pensieri, lo fece cadere dall'amicizia divina per averlo suo servo. Ed essendo questi stato sal vato dal Cristo apparsogli; s'avvicinò al suo figliuolo Caino, ed avendolo pure fatto cadere in peccato; nè essendosi ei lasciato salvare come suo padre dal Cristo, restò servo del demonio tanto lui come i suoi figliuoli che lo imitarono nelle sue colpe. Siccome, scrive Gregorio Papa, il nostro Redentore è una persona sola con tutta la raunanza dei buoni, imperocchè egli è il capo del corpo, e noi il corpo di questo capo, così l'antico nemico è una persona sola con tutta la raunanza dei cattivi, perchè egli come capo gli precede nell'iniquità, ed essi mentre lo servono ne' suoi desiderii come corpo a lui unito si attaccano al capo. Sicut autem idem Redemptor noster una persona est cum congregatione bonorum, ipse namque caput est corporis, et nos huius capitis corpus; ita anti quus hostis una persona est cum cuncta collectione reproborum, quia ipse eis quasi caput ad iniqui tatem praeminet; illi autem dum ad persuasa de serviunt, velut subiunctum capiti corpus inhaerent. E tanto ingrandì il suo regno sino a dominare prima del diluvio quasi tutti gli uomini. 

Distrutto il suo regno dal Cristo e sepoltolo nelle onde del diluvio, ei lo ravvivò di nuovo per mezzo dell'idolatria, e lo conservò sino alla venuta del Signore. Sì l'idolatria era il regno del demonio, e ben volentieri soscriviamo a queste saggie parole di De Camille. L'opinione che al semplice caso debbano attribuirsi i culti dei gentili è tutt'altro che universalmente ammessa. Nella sua prima Apologia ad Antonino Pio, l'antichissimo Padre San Giustino così incalza i pagani: vogliate crederci, sono i demonii che hanno spacciate per verità le favole del paganesimo, affine di rendere favolosa altresì la venuta di Gesù Cristo. Conoscendo essi questo avvenimento per mezzo dei Profeti, fecero credere all'esistenza di una numerosa progenitura di Giove, presumendo di far ritenere la nascita di Gesù Cristo non meno assurda di questi favolosi racconti. Secondo questo Padre gannatrici, e pervennero a corrompere quasi intera l'umanità, la quale ignorando l'esistenza degli spiriti ribelli, (o meglio avendo solamente più un'idea confusa della creazione degli Angeli), ne fece altrettanti Dei. Siamo persuasi, dic'egli ai pagani, che il vostro acciecamento contro di noi esce meno dal vostro proprio impulso, che dallo spirito infernale che travolge la ragione umana. Egli nulla trascura per ciò; prestigi, sogni, fantasmi.... ei non vuole che gli sfuggiate dalle unghie come abbiamo fatto noi cristiani. (Storia della Setta Anticristiana. V. I. Lett. 14. Pag. 305).

I primi cristiani, segue egli, non combattevano l'idolatria come culto semplicemente irragionevole od assurdo, ma la combattevano come culto reso al demonio. Eusebio si stese a lungo sopra questo argomento: i cristiani, dic' egli, illuminati dalla Santa Scrittura, respingono un culto impuro con una vita casta; ecco il perchè hanno rinunziato ai vostri oracoli, alle vostre divinazioni ed hanno disprezzati tutti i prestigi di cui si servono i demoni per sedurvi.... È Gesù Cristo che insegnò loro a respingerli. (Praep. Evang. 4). E altrove nella medesima opera: Questa confessione (di Porfirio) la quale prova come i più grandi filosofi onorassero i cattivi spiriti come altrettanti Dei, ci meraviglia: è un confessare la sorgente degli errori delle nazioni; confessione molto importante, dappoichè ci viene da persona iniziata ai misteri ed alle superstizioni dei gentili: è un riconoscere che i demonii si fanno credere Dei. E nel panegirico di Costantino, questo stesso sapientissimo scrittore, dopo aver detto come quell'Imperatore abbia trionfato dei demoni, e dipinte le abbominazioni dei culti pagani, così si fa ad interrogare: Chi ha dato il potere di schiacciare gli spiriti impuri colla preghiera? Chi ha messo in fuga quei demonii i quali da molti secoli ingannavano i popoli, se non Gesù Cristo? (Ivi. P. 306).

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DEL PADRE VIATORE C0MBA

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