domenica 15 agosto 2021

L'Assunzione della Beata Vergine Maria in Cielo...

 


"Mia Madre ricevette la Sua corona attraverso la sofferenza e la perseveranza. Camminava tra gli uomini per molti anni dopo che sono salito al Padre. Attese e pregò e diresse coloro che la riguardavano con cura e pazienza. Rafforzò le fondamenta della Mia Casa sulla terra, e fu insignita della corona guadagnata dai Suoi sforzi. Figli miei, sappiate che Mia Madre ha lasciato la vostra terra sia nel corpo che nello spirito. Si unì a Me con il Padre Eterno". - Gesù, 14 agosto 1976


Estratto dall'Anno Liturgico dell'Abate Dom Guéranger, O.S.B.

Oggi la Vergine Maria ascese al Cielo; gioire, perché regna con Cristo per sempre. La Chiesa chiuderà i suoi canti in questo giorno glorioso con questa dolce antifona, che riprende l'oggetto della festa e lo spirito in cui dovrebbe essere celebrata.

Nessun'altra solennità respira, come questa, subito trionfa e pace; nessuna risposta migliore all'entusiasmo dei tanti e alla serenità delle anime consumate nell'amore. Certamente questo fu un grande trionfo quando nostro Signore, risorgendo con il suo potere dalla tomba, gettò l'inferno nello sgomento; ma per le nostre anime, così bruscamente attratti dall'abisso dei dolori sul Golgota, l'improvvisazione della vittoria fece sì che una sorta di stupore si mescolava con la gioia di quel più grande dei giorni. In presenza degli angeli prostrati, degli apostoli esitante, delle donne colte dalla paura e dal tremore, si sentiva che l'isolamento divino del Conquistatore della morte era percepibile anche per i Suoi amici più intimi, e le tenevano, come Maddalena, a distanza.

La morte di Maria, tuttavia, non lascia altra impressione che la pace; che la morte non aveva altra causa che l'amore. Essendo una creatura semplice, non riusciva a liberarsi da quella pretesa del vecchio nemico; ma lasciando la sua tomba piena di fiori, sale in Cielo, scorrono di delizie, appoggiandosi al suo Amato. Tra le acclamazioni delle figlie di Sion, che d'ora in poi non smetteranno mai di chiamarla beata, sale circondata da cori di spiriti celesti che lodano con gioia il Figlio di Dio. Mai più ombrerà il velo, come hanno fatto sulla terra, la gloria della figlia più bella di Eva. Oltre i troni inamovibili, oltre l'abbagliante Cherubim, oltre il serafino fiammeggiante, passa, deliziando la città celeste con i suoi dolci profumi. Lei non rimane fino a raggiungere i confini della Divinità; vicino al trono d'onore dove suo Figlio, re dei secoli, regna nella giustizia e al potere; lì è proclamata Regina, lì regnerà per sempre più nella misericordia e nella bontà.

Qui sulla terra Libano e Amana, Sanir ed Hermon contestano l'onore di aver visto la sua ascesa al Cielo dalle loro cime; e veramente il mondo intero non è che il piedistallo della sua gloria, poiché la luna è il suo sgabello, il sole la sua vesture, le stelle del Cielo la sua scintillante corona. Figlia di Sion, tu sei tutta bella e dolce, 'l piange la Chiesa, come nel suo rapimento mescola i suoi teneri accenti con le canzoni del trionfo: ho visto quella bella come una colomba che sorgeva dai ruscelli delle acque; nei suoi indumenti era l'odore più squisito; e come nei giorni della primavera, fiori di rose la circondavano e gigli della valle.

La stessa freschezza si respira dai fatti della storia biblica in cui gli interpreti dei libri sacri vedono la figura del trionfo di Maria. Finché questo mondo durerà una severa legge protegge l'ingresso al palazzo eterno; nessuno, senza aver prima messo da parte l'abito della carne, è ammesso a contemplare il Re dei Cieli. C'è però una delle nostre basse corse, che il terribile decreto non tocca; la vera Ester, nella sua incredibile bellezza, avanza senza ostacoli attraverso tutte le porte. Piena di grazia, è degna dell'amore del vero Assuero; ma sulla strada che conduce al terribile trono del Re dei Re, cammina non da sola: due an damigelle, una che sostiene i suoi passi, l'altra che regge le lunghe pieghe della sua veste reale, la accompagna; sono la natura angelica e l'umano, entrambi ugualmente orgogliosi di salutarla come loro amante e signora, ed entrambi condividono la sua gloria.

Se torniamo dal tempo della prigionia, quando Ester salvò il suo popolo, ai giorni della grandezza di Israele, troviamo l'ingresso della Madonna nella città di pace infinita rappresentata dalla Regina di Saba che viene nella Gerusalemme terrena. Mentre contempla con estasi la magnificenza del possentino principe di Sion, lo sfioro del suo stesso seguito, le incalcolabili ricchezze del tesoro che porta, le sue pietre preziose e le sue spezie, immergere l'intera città nell'ammirazione. Non ci fu più portato, dice la Scrittura, tanta abbondanza di spezie come queste che la Regina di Saba diede al re Salomone!

L'accoglienza data dal figlio di Davide a Betsabee, sua madre, nel terzo Libro dei Re, non meno felicemente esprime il mistero di oggi, così pieno dell'amore filiale della vera Salomone. Poi Bethsabee venne da re Salomone. . . e il re si alzò per incontrarla, e si inchinò a lei, e si sedette sul suo trono, e un trono fu impostato la madre del re: e si sedette sulla sua mano destra. O Signora, quanto superi di gran lunga tutti i servitori, i ministri e gli amici di Dio!

Nel giorno in cui Gabriele è venuto alla mia bassezza", sono le parole che Sant'Efrem mette in bocca, 'dall'anta sono diventata Regina; e io, schiavo della Tua Divinità, mi sono ritrovato improvvisamente madre della Tua umanità, mio Signore e mio Figlio! O Figlio del Re che mi ha fatto sua figlia, o Tu Celeste, che così porta in Cielo Sua figlia di terra, con quale nome ti chiamerò? Il Signore Cristo stesso rispose; il Dio fatto uomo ci ha rivelato l'unico nome che lo esprime pienamente nella Sua duplice natura; Egli è chiamato IL FIGLIO, Figlio dell'uomo in quanto Figlio di Dio, sulla terra ha solo una Madre, come nei Cieli ha solo un Padre. Nell'augusta Trinità egli procede dal Padre, rimanendo consostanziale con Lui; distinto solo da Lui in quanto Egli è Figlio; producendo insieme a Lui, come un unico Principio, lo Spirito Santo. Nella missione esterna egli compie per incarnazione la gloria della Santissima Trinità - comunicando alla Sua umanità le maniere, per così dire, della Sua Divinità, per quanto la diversità delle due nature lo consente - Non è in alcun modo separato da Sua Madre, e la farebbe partecipare anche alla donazione dello Spirito Santo ad ogni anima. Questa ineffabile unione è il fondamento di tutte le grandie di Maria, coronate dal trionfo di oggi. I giorni all'interno dell'Ottava ci daranno l'opportunità di mostrare alcune delle conseguenze di questo principio; oggi sia sufficiente averlo stabilito.

Poiché Cristo è il Signore", dice Arnoldo di Bonneval, amico di San Bernardo, Maria è Signora e sovrana. Chi piega il ginocchio davanti al Figlio si inginocchia davanti alla Madre. Al suono del suo nome i diavoli tremano, gli uomini gioiscono, gli angeli glorificano Dio. Maria e Cristo sono una sola carne, una sola mente e un solo amore. Dal giorno in cui è stato detto, il Signore è con te, la grazia era irrevocabile, l'unità inseparabile; e parlando della gloria del Figlio e della Madre, dobbiamo chiamarla non tanto una gloria comune quanto la stessa gloria". O Tu, la bellezza e l'onore di Tua Madre", aggiunge il grande diacono di Edessa, così l'hai adornata in ogni modo; insieme agli altri lei è tua sorella e la tua sposa, ma lei sola ti ha concepito".

Ruperto a sua volta grida: Vieni allora, o più bella, sarai incoronata in Cielo Regina dei Santi, sulla terra Regina di ogni regno. Ovunque si dirà dell'Amato che Egli è coronato di gloria e onore, e posto sulle opere delle mani di Suo Padre, ovunque essi proclameranno anche di te, o ben amato, che tu sei Sua Madre, e come tale Regina su ogni dominio in cui il Suo potere si estende; e, pertanto, imperatori e re ti incoronano con le loro corone e ti consacrano i loro palazzi.

PRIMI VESPRI

Tra le feste dei santi questa è la solennità delle solennità. "Che la mente dell'uomo", dice San Pietro Damiano, sia occupata nel dichiarare la sua magnificenza; lasciare che il suo discorso rifletta sua maestà. Possa la sovrana del mondo degnarsi di accettare la buona volontà delle nostre labbra, di aiutare la nostra insufficienza, di illuminare con la propria luce la sublimità di oggi.

Non è una novità, quindi, che il trionfo di Maria riempia di entusiasmo il cuore dei cristiani. Prima dei nostri tempi la Chiesa mostrò con le prescrizioni conservate nel Corpus iuris la preminenza che assesse a questo glorioso anniversario. Così, sotto Bonifacio VIII, gli concesse, come per nessun'altra festa, tranne Natale, Pasqua e Pentecoste, il privilegio di essere celebrata con il suono delle campane e il consueto splendore nei paesi poste sotto interdizione.

Nelle sue istruzioni ai bulgari appena convertiti, San Nicola I, che occupò la Sede Apostolica dall'858 all'867, aveva già unito queste quattro solennità quando raccomandava i digiuni della Quaresima, dei giorni delle braci e delle Veglie di queste feste - "Digiuni", dice, " che la Santa Romana Chiesa ha da tempo ricevuto e osservato".

Dobbiamo fare riferimento al secolo precedente alla composizione del celebre discorso che, fino ai tempi di San Pio V, fornì le Lezioni per i Matins della festa; mentre le sue riflessioni, e persino il suo testo, si trovano ancora in diverse parti dell'Ufficio». L'autore, degno delle più grandi epoche per stile e scienza, ma proiettatosi sotto falso nome, iniziò così: "Tu desideri che io, O Paula ed Eustochium, accantona la mia solita forma di trattati e mi sforzi [una cosa nuova per me] di celebrare in stile oratorio l'Assunzione della piastrella Beata Maria sempre Vergine". E il presunto San Girolamo dichiarò eloquentemente la grandezza di questa festa: «Incomparabile come lei che vi ascese gloriosa e felice al santuario dei Cieli: solennità, ammirazione delle ospiti celesti, felicità dei cittadini del nostro vero Paese, che, non accontentandosi di darlo un giorno come noi, la celebrano incessantemente nell'eterna continuità della loro venerazione, del loro amore, e della loro gioia trionfante. Purtroppo una giusto avversione per gli eccessi di alcuni scrittori apocrifi portò l'autore di questa bella esposizione della grandezza di Maria a esitare nella sua fede sul glorioso privilegio della sua Assunzione caporale. Questa prudenza troppo discreta fu presto esagerata nelle martyrologie di Usuard e di Oddone di Vienne.

Che un tale malinteso della tradizione sempre crescente si trova in Gallia sia davvero sorprendente, poiché è stata l'antica liturgia gallica a dare all'Occidente la formula esplicita di quella completa Assunzione, conseguenza di una maternità divina e verginale: "Nessun dolore al parto, nessuna sofferenza nella morte, nessuna dissoluzione nella tomba, perché nessuna tomba poteva tratteerla che la terra non aveva mai macchiato.

Quando i primi Carlovingi abbandonarono la liturgia gallica, si inchinarono all'autorità del falso San Girolamo. Ma la fede del popolo non poteva essere repressa. Nel XIII secolo i due principi di teologia, San Tommaso e San Bonaventura, sottoscriverono la credenza generale nell'attesa risurrezione della Madonna. Ben presto questa credenza, a causa della sua universalità, sosteneva di essere la dottrina della Chiesa stessa. Nel 497 la Sorbona censurava severamente tutte le affermazioni contrarie». Nel 1870 fu espresso un sincero desiderio di definire la dottrina; ma il Concilio Vaticano II fu purtroppo sospeso troppo presto per completare la gloriosa corona della Madonna. Eppure l'annuncio dell'Immacolata Concezione, di cui i nostri tempi possono vantarsi, ci dà speranza per il futuro. L'Assunzione corporale della Madonna deriva naturalmente da quel dogma come risultato necessario. Maria, non avendo saputo nulla del peccato originale, non contraeva alcun debito con la morte, la punizione di quel peccato; scelse liberamente di morire per essere conformabile al suo Figlio Divino; e, come Santo di Dio, così il santo del Suo Cristo non poteva subire la corruzione della tomba.

Se certi antichi calendari conferiscono a questa festa il titolo di Sonno o Riposo, Dormitio o Pausazio, della Beata Vergine, non possiamo quindi concludere che al momento della loro composizione la festa non aveva altro oggetto che la santa morte di Maria; i Greci, dai quali abbiamo l'espressione, hanno sempre incluso nella solennità il glorioso trionfo che seguì la sua morte. Lo stesso vale per i siriani, i caldei, i copti e gli armeni.

Tra gli ultimi nominati, secondo l'usanza di organizzare le loro feste entro il giorno della settimana piuttosto che la data del mese, l'Assunzione è fissata per la domenica che si verifica tra il 12 e il 18 agosto. È preceduto da una settimana di digiuno, e dà il nome alla serie di domeniche che lo seguono, fino all'Esaltazione della Santa Croce a settembre.

A Roma l'Assunzione o Dormitio della santa Madre di Dio appare nel VII secolo come già celebrata per un periodo di tempo indefinito; né sembra aver avuto nessun altro giorno oltre il 15 agosto. Secondo Niceforo Callisto, la stessa data gli fu assegnata per Costantinopoli dall'imperatore Maurizio alla fine del VI secolo. Lo storico nota, allo stesso tempo, l'origine di molte altre solennità, mentre del Dormitio da solo, non dice che fu stabilito da Maurizio in quel giorno; quindi gli autori appresi hanno concluso che la festa stessa esisteva già prima dell'emessa del decreto imperiale, che era quindi destinato solo a porre fine al suo essere celebrato in vari giorni. I Franchi Merovingi celebrarono la glorificazione della Madonna il 18 gennaio, con tutta la plenitudine di dottrina che abbiamo menzionato sopra. Tuttavia, la scelta di questo giorno può essere contabilita, è notevole che proprio in questo momento i Copti ai confini del Nilo annuncino nella loro synaxaria il 21 del mese di Tobi, il nostro 28 gennaio, il riposo della Vergine Maria, Madre di Dio, e l'Assunzione del suo corpo in Cielo; essi, tuttavia, ripetono l'annuncio su Mesori 16, o 21 agosto, e il 1° di questo stesso mese di Mesori iniziano la loro Quaresima della Madre di Dio, della durata di due settimane come quella dei Greci.

Alcuni autori pensano che l'Assunzione sia stata tenuta lontano dai tempi apostolici; ma il silenzio dei documenti liturgici primitivi non è a favore dell'opinione. L'esitazione sulla data della sua celebrazione, e la libertà tanto a lungo consentita nei suoi confronti, indicano piuttosto l'iniziativa spontanea delle Chiese subacquee, a causa di alcuni fatti che attirano l'attenzione sul mistero o gettano un po 'di luce su di esso. Di questa natura possiamo contare sul racconto ovunque diffuso all'estero intorno all'anno 451, in cui Giovenale di Gerusalemme imparentava con l'imperatrice Santa Pulcheria e suo marito Marciano la storia della tomba che era vuota del suo prezioso deposito, e che gli apostoli avevano preparato per la Madonna ai piedi del Monte Olivet. Le seguenti parole di Sant'Andrea di Creta nel VII secolo mostrano come la nuova solennità ha guadagnato terreno in conseguenza di tali circostanze. Il santo nacque a Damasco, divenne monaco a Gerusalemme, fu in seguito diacono a Costantinopoli, e infine vescovo della celebre isola da cui prende il nome; nessuno allora potrebbe parlare a nome dell'Oriente con maggiore autorità. L'attuale solennità", dice, "è piena di mistero, avendo per il suo scopo di celebrare il giorno in cui la Madre di Dio si è addormentata; questa solennità è troppo elevata per qualsiasi discorso da raggiungere; da alcuni questo mistero non è sempre stato celebrato, ma ora tutti lo amano e lo onorano. Il silenzio ha preceduto a lungo il discorso, ma ora l'amore divulga il segreto. Il dono di Dio deve manifestarsi, non sepolto; dobbiamo mostrarlo, non come scoperto di recente, ma come aver recuperato il suo splendore. Alcuni di coloro che vivevano prima di noi lo sapevano ma in modo imperfetto: questo non è un motivo per tacere sempre; non è diventato del tutto oscurato; proclamiamolo e teniamo una festa. Oggi che gli abitanti del Cielo e della terra siano uniti, che la gioia degli angeli e degli uomini sia una cosa sola, che ogni lingua esulti e canti Ave alla Madre di Dio".

Facciamo onore anche al dono di Dio; siamo grati alla Chiesa per averci dato questa festa in cui cantare con gli angeli la gloria di Maria... In tutte le chiese francesi si svolge oggi la solenne processione che è stata istituita in memoria del voto con cui Luigi XIII dedicò il Regno più cristiano alla Beata Vergine. Con lettere date a Saint-Germain-en-Faye, il 10 febbraio 1638, il pio re consacrò a Maria la sua persona, il suo regno, la sua corona e il suo popolo. Poi continuò: ' Noi comandiamo all'Arcivescovo di Parigi di fare una commemorazione ogni anno, nella Festa dell'Assunzione, di questo decreto all'Alta Messa nella sua cattedrale; e dopo i Vespri di quel giorno che ci sia una processione in detta chiesa, alla quale le associazioni reali e la corporazione assisteranno, con le stesse cerimonie delle processioni più solenni.

Vogliamo che lo stesso avvenga anche in tutte le chiese, siano essi parrocchiali o monastiche, nella detta città e nei suoi sobborghi, e in tutte le città, i villaggi e i villaggi di detta diocesi di Parigi. Inoltre, esortiamo e comandiamo a tutti gli arcivescovi e vescovi del nostro regno di celebrare solennemente la Messa nelle loro cattedrali e in tutte le chiese delle loro diocesi; e auguriamo che i parlamenti e le altre associazioni reali e i principali funzionari comunali siano presenti alla cerimonia. Esortiamo i detti arcivescovi e vescovi ad ammonire tutto il nostro popolo ad avere una speciale devozione alla Santa Vergine, e in questo giorno a implorare la sua protezione, affinché il nostro Regno sia custodito da una patrona così potente da tutti gli attacchi dei suoi nemici, e possa godere di una pace buona e duratura; e che Dio sia così ben servito e onorato in quel paese, che sia noi che i nostri sudditi possiamo essere in grado felicemente di raggiungere il fine per il quale siamo stati creati; perché questo è il nostro piacere!

Così la Francia fu nuovamente proclamata regno di Maria. Entro un mese dalla prima celebrazione della festa, secondo le prescrizioni reali, la regina, dopo vent'anni di sterilità, diede alla luce il 5 settembre 1638 Luigi XIV. Questo principe consacrò anche la sua corona e lo scettro a Maria. L'Assunzione, dunque; sarà sempre la festa nazionale della Francia, ad eccezione di quelle dei suoi figli che celebrano gli anniversari di rivoluzioni e omicidi. [Le preghiere speciali dette ogni anno, fino alla caduta della monarchia, in adempimento del voto di Luigi XIII sono sotto con la preghiera conclusiva.] . . . Non dobbiamo dimenticare che l'Ungheria è stata consacrata alla santa Madre di Dio dal suo primo re, Santo Stefano. Da quel momento gli ungheresi chiamarono la Festa dell'Assunzione il "Giorno della grande Regina", la Madonna ricompensò la pietà del re apostolico chiamandolo, il 15 agosto 1038, a scambiare la sua terra con una corona celeste; troveremo la sua festa nel ciclo del 2 settembre.

Nel XVI secolo i luterani in più luoghi continuarono a celebrare l'Assunzione della Madonna, anche dopo aver apostatizzato, perché il popolo non avrebbe dato la festa. Molte chiese della Germania, come si apprende dai loro breviari e messali, erano abituate a celebrare il trionfo di Maria per trenta giorni con cantici e assemblee.

Offriamo a Maria una ghirlanda di pezzi liturgici in questo giorno del suo trionfo. Non potremmo trovare niente di meglio per cui iniziare di questi bellissimi e profumati fiori prodotti dalla Gallia nei primi tempi. Sono presi dalla Messa del 16 gennaio, in cui i nostri antenati celebravano sia la Maternità che il trionfo della Madonna...

Hai assaggiato la morte, o Maria! Ma quella morte, come il sonno di Adamo all'inizio del mondo, non era che un'estasi che conduceva la Sposa alla presenza dello Sposo. Come sonno del nuovo Adamo nel grande giorno della salvezza, ha chiesto il risveglio della risurrezione. In Gesù Cristo tutta la nostra natura, anima e corpo, regnava già in Cielo; ma come nel primo paradiso, così alla presenza della Santissima Trinità, non era bene che l'uomo fosse solo. Oggi alla destra di Gesù appare la nuova Eva, in tutte le cose come al suo Capo Divino, nella Sua vesture di carne glorificata: d'ora in poi nulla manca nel paradiso eterno.

O Maria, che, secondo l'espressione del tuo devoto servitore Giovanni Damasceno, non ha reso la morte benedetta e felice, staccandoci da questo mondo, dove nulla dovrebbe ora avere una presa su di noi. Ti abbiamo accompagnato nel desiderio; ti abbiamo seguito con gli occhi della nostra anima, per quanto i limiti della nostra mortalità permettevano; e ora, possiamo mai più voltare lo sguardo su questo mondo di tenebre? O Beata Vergine, per santificare il nostro esilio e aiutarci a ricongiungerci a te, porta in nostro aiuto le virtù per cui, come sulle ali, sei salito a un'altezza così sublime. Anche in noi devono regnare; in noi devono schiacciare la testa del serpente malvagio, perché un giorno trionfino in noi. O giorno di giorni, quando vedremo non solo il nostro Redentore, ma anche la Regina che si trova così vicina al Sole della Giustizia da essere anche troppo vestitia con essa, eclissando con la sua luminosità tutti gli splendori dei Santi.

La Chiesa, è vero, rimane a noi, o Maria, la Chiesa che è anche nostra Madre, e che continua la tua lotta contro il drago con le sue sette teste odiose. Ma anche lei sospira per il tempo in cui le ali di un'aquila le saranno date, e le sarà permesso di alzarsi come te dal deserto e di raggiungere il suo Sposo. Guarda la sua morte, come la luna, ai tuoi piedi, attraverso le sue fasi laboriose; ascoltare le suppliche che lei rivolge a te come Mediatrice con il Sole divino; attraverso di te possa ricevere luce; attraverso di te possa trovare il favore di Lui che ti amava, e ti vestiva di gloria e ti incoronato di bellezza.

Messaggio di Gesù alle sue spose

 

Le spose di Gesù


Testimonianze

Questa testimonianza-messaggio appartiene ad una contemplativa europea, la quale lo ricevette da Gesù la notte del 13 dicembre 1947 mentre era maestra delle novizie


«Gesù prese il mio cuore e mettendolo nel suo, che ardeva con fiamme di fuoco, mi disse: Lo vuoto da tutto ciò che è umano e lo riempio d’amore divino. D’ora in poi vivrà, amerà e batterà all’unisono con il mio. Il tuo cuore sarà il mio piccolo rifugio, dove mi ritirerò a riposare quando verrò offeso dalle anime consacrate. Ho un desiderio veemente, infinito di possedere il cuore delle mie spose. Almeno tu amami, lasciami libero di operare in te secondo i miei disegni. Non temere. Consegna a me tutte le tue miserie. Io sono l’amore e la misericordia.

O mie spose! il mio cuore aperto non vi dice nulla? Se accorrete a me io vi perdonerò e vi stringerò tra le mie braccia con la mia tenerezza divina. Il mio cuore è ferito dalle pungenti spine che alcune di voi mi infliggono. Avvicinatevi al mio cuore. Lasciatevi infiammare dal fuoco del mio amore. Il mio cuore è un paradiso di maternità. Dovete venire qui per essere veramente madri delle anime. Ho bisogno di anime vittime che si immolino per la grande causa dei miei sacerdoti. Dovete possedere un cuore di madre per offrirvi per loro.

Sposa mia, amami, lasciami soffrire in te, che io possa condividere con te la mia croce, che è un segno di predilezione per te. Molte mie spose non sanno né vogliono sapere niente della sofferenza o del sacrificio. Cercano soltanto comodità e soddisfazioni. È per questo che sono venute nella mia casa? Un’anima che non sa mortificarsi non può essere chiamata mia sposa. Perciò mortificatevi in tutto, non trattate troppo bene il vostro corpo, non temete così tanto il dolore, non rifiutate la mia croce... Guardatemi spesso, inchiodato sulla croce, con occhi e cuore di spose. La croce non vi parla dell‘amore infinito del mio cuore divino? Non abbiate paura della croce. Voglio continuare in voi la mia vita dolorosa. Voglio distruggere tutto ciò che è umano nel vostro cuore ed al suo posto costruirvi ciò che è divino. O se mi lasciaste agire liberamente! Quante meraviglie opererei nella vostra vita!

Desiderò che ogni comunità sia un sorriso per il mio cuore. Il mio cuore sanguinante cerca il vostro sorriso. Spose mie, amatemi, voglio possedere il vostro cuore. Ho bisogno di anime di fuoco, decise ad affrontare la sofferenza senza timori umani. Io, l’amore, voglio il vostro amore puro e generoso. Vi voglio ferventi, umili, obbedienti e fedeli alle esigenze della volontà divina. Ma trovo chiusi molti dei vostri cuori. Dove andrò? Dove troverò sollievo e consolazione? Aprimi, mia sposa, ho fretta di riversare su di te i torrenti di grazia del mio amore infinito. Non sopporto la vita mediocre delle mie spose.

Il mondo va in rovina perché in molte di voi manca il fuoco dell’amore. Svegliatevi dal vostro sonno perché spunti l’alba di un mattino radioso. Fuggite dalle tenebre dell’egoismo, dell’orgoglio e della soddisfazione dei sensi... Io, il sole divino, voglio riscaldarvi con i raggi del mio amore. Voglio farvi entrare nel centro dell’amore del mio cuore.

Il demonio, il mondo e la carne vogliono ditruggere la mia Chiesa. Alzatevi, legioni di Cristo, spose del re vittorioso, prendete le armi della santità, combattete, seguendo il vostro comandante divino. La vittoria è nelle vostre mani. Conto su di voi». 

Padre Angel Peña


Il Terzo Segreto è composto da due testi distinti

 


La Battaglia  Finale del Diavolo

Già diversi anni prima del 2006, e quindi prima che avvenissero una  lunga serie di fatti che si sono rivelati poi di importanza fondamentale  per Fatima, i Cattolici ben informati non avevano creduto all’assurda  pretesa secondo cui una visione di un “Vescovo vestito di bianco”, assai  oscura e senza alcuna parola della Madonna, potesse realmente essere  il Segreto di Fatima che il Vaticano aveva nascosto per quarant’anni.  Quando nel 2001 disse alla televisione che secondo lei “non ci avevano  detto tutto”, Madre Angelica stava semplicemente esprimendo la sua  convinzione - condivisa da milioni di Cattolici – che doveva per forza  esistere un altro testo, insieme a quello della visione, che spiegava  come e quando un Papa sarebbe stato giustiziato dai soldati, tra le  rovine di una città piena di cadaveri. Per quei fedeli Cattolici era infatti  inconcepibile che la Madonna di Fatima non avesse spiegato una simile  visione alla Chiesa e al mondo intero, lasciandola tra l’altro nelle mani di  un Cardinale del Vaticano, che ne avrebbe fornito un’”interpretazione”  assolutamente insostenibile, a 83 anni di distanza dalle apparizioni di  Fatima. Quest‘interpretazione sarebbe arrivata al punto da suggerire  che la scena apocalittica descritta nella visione non sarebbe altro  che il fallito attentato contro Giovanni Paolo II nel 1981, durante il  quale il Papa era sfuggito alla morte da parte del suo assassino, per poi  continuare a vivere per altri 24 anni! 

Esaminiamo quindi quali fossero le prove dell’esistenza di due testi  distinti del Terzo Segreto, sulla base degli indizi disponibili prima del  2006. Fu proprio questo gran numero di queste prove che avrebbe  portato Antonio Socci a riconoscere che i “fatimiti” avevano ragione e a  cambiare radicalmente la sua opinione. Successivamente, Socci avrebbe  ricevuto la prova schiacciante da un testimone oculare della vicenda,  l’Arcivescovo Capovilla, segretario personale di Papa Giovanni XXIII.  Grazie a questa e a molte altre informazioni, Socci avrebbe pubblicato  nel 2006 il suo libro “dirompente”, accusando pubblicamente il Vaticano  di aver nascosto un secondo testo del Segreto. 

Per prima cosa, tuttavia, dobbiamo far notare che prima del 2006,  il testimone più importante a sostegno della tesi che qualcosa non era  stata rivelata, era proprio - ironicamente - lo stesso Cardinale Ratzinger,  per via della sua intervista rilasciata alla rivista Jesus nel 1984, come  abbiamo già esaminato dettagliatamente. Dal 2000 al 2006 la gente  continuò a chiedersi cosa fosse successo alla “profezia religiosa” di  cui aveva parlato nel 1984 il Cardinale, che riguardava i “pericoli che incombono sulla fede e la vita del cristiano, e dunque del mondo”. E  che dire della sua affermazione, sempre del 1984, secondo la quale  “i contenuti di quel ‘terzo segreto’ corrispondono all’annuncio della  Scrittura e sono ribaditi da molte altre apparizioni mariane, a cominciare  da quella stessa di Fatima, nei suoi contenuti [già] noti”? Non vi è nulla  nella visione del “Vescovo vestito di bianco” che ripeta ciò che era  stato annunciato in molte altre apparizioni Mariane, perché in questa  visione Maria non dice proprio niente. E se il “Vescovo vestito di bianco”  fosse Papa Giovanni Paolo II che sfugge all’assassinio nel 1981, come  affermava il Cardinale Ratzinger nel 2000, perché allora nel 1984 non  lo aveva rivelato e non aveva detto che il Terzo Segreto si era ormai  compiuto?

Per di più, come abbiamo fatto notare nel quarto capitolo, l’esistenza  di due documenti - uno composto da 25 righe scritte sotto forma di  lettera e racchiuse in un unico foglio di carta e sigillato dentro una  busta, e l’altro composto da 62 righe scritte su di un quaderno, che  Suor Lucia aveva consegnato insieme alla busta - era stata chiaramente  indicata da molte e attendibili testimonianze, tra le quali anche quella  di Suor Lucia. La fonte principale di queste informazioni era (ed è  tuttora) la monumentale opera di Frère Michel The Whole Truth About  Fatima, Volume III: The Third Secret  (Tutta la verità su Fatima - Vol.  III: Il Terzo Segreto; d’ora in avanti WTAF). L’edizione francese del terzo  volume fu pubblicata tra il 1985 ed il 1986 (dopo oltre quattro anni  di ricerche), raggiungendo complessivamente una tiratura di 20.000  copie, mentre l’edizione inglese, pubblicata nel 1990, ha raggiunto  una tiratura di 50.000 copie. Fino ad oggi, per quanto ne sappiamo  nessuno ha mai criticato la veridicità e la serietà di quest’opera – solo il  III volume è corredato da oltre 1150 note, nelle quali vengono riportati  numerosissimi documenti e testimonianze. L’attendibilità delle fonti di  Frère Michel, così come la sua stessa testimonianza, non è mai stata  messa in discussione, e pertanto l’autore francese va considerato un  testimone valido ed attendibile.351

Ricordiamo adesso ciò che scrisse Suor Lucia al Vescovo da Silva il  9 gennaio 1944, riportato proprio da Frère Michel: 

Le scrivo ciò che Sua Eccellenza mi ha ordinato; Dio ha deciso di mettermi un poco alla prova, ma finalmente questo è stato il  Suo volere: [il testo] è sigillato dentro una busta e questa [la busta  sigillata] si trova dentro ai quaderni...352

L’esame dell’originale in portoghese ci rivela che Suor Lucia  intendeva dire che il Segreto vero e proprio era nella busta353, e che la  busta era dentro uno dei suoi quaderni, anch’essi consegnati dalla suora  all’Arcivescovo Manuel Maria Ferriera da Silva (Arcivescovo di Gurza)  affinché li portasse al Vescovo di Fatima, da Silva, nel giugno 1944.  Frère Michel afferma che: 

La veggente porse discretamente al Vescovo di Gurza il quaderno dove si trovava la busta contenente il Segreto. La sera  stessa, il vescovo mise la busta nelle mani del Vescovo da Silva...354

Ma cosa accadde al quaderno? Certamente esso conteneva un  qualche testo rilevante del Terzo Segreto. Altrimenti per quale motivo  Suor Lucia avrebbe affidato sia la busta sigillata sia il quaderno, al  Vescovo di Fatima? Ancor prima delle decisive rivelazioni del biennio  2006-2007, le prove puntavano inequivocabilmente al fatto che un testo  contenuto nel quaderno di Lucia fosse uno dei due testi riguardanti il  Segreto. 

La tabella che trovate a pagina seguente evidenzia dieci fatti  che indicano l’effettiva esistenza di due manoscritti relativi al Terzo  Segreto di Fatima: uno contenuto in una busta e recante le parole della  Madonna, ed un altro contenuto nel quaderno, probabilmente con  la visione del “Vescovo vestito di bianco” che fu rivelata il 26 giugno  2000. Esamineremo questi fatti nei seguenti paragrafi. Dobbiamo  però precisare che non è del tutto improbabile che il testo contenuto  nella busta sia stato perso o distrutto e che forse non potrà mai essere  riprodotto nella sua versione originale.

Padre Paul Kramer,

"Voi siete in una situazione che nessun secolo passato ha mai avuto"

 

Avola, domenica 19 Marzo 2006, ore 04:30 – S. Giuseppe - Messaggio del Signore Gesù


Giuseppe Auricchia: "Sono le ore 4.30 ed è il giorno del mio onomastico. Sono sveglio con tanti pensieri e prego Gesù e Maria per tutte le persone che continuano a criticare inutilmente, quando vedo una luce intensa che non so descrivere. È Gesù che mi dice:”

“Figliolo, scrivi, non avere paura, ciò che ascolti sono cose che dovranno accadere.
La terra crollerà sempre di più, come un frutto rosicchiato qua e là da un verme dall’interno.
Per tutto il mondo alcune città ed alcuni luoghi crolleranno e non si ricupereranno più.
Voi siete in una situazione che nessun secolo passato ha mai avuto.
L’accumularsi della vostra disobbedienza verso il Creatore, vi mette alla porta del vostro mondo come Adamo ed Eva che furono messi alla porta dell’Eden.
E questo peccato non ha mai smesso di crescere, siete voi stessi che chiudete la porta dietro di voi.
Guardate attorno a voi quanti disastri e rovine del vostro mondo ed allora vedrete la rovina delle vostre anime.
Nel sistema attuale, le vostre leggi umane diventano come un martello perforatore che non cessa di trasformare la Mia Santa Legge; la Mia legge è Amore e Verità! Io ho creato il mondo per Amore, ho creato l’uomo al Mio amore tramite i Miei progetti che non hanno mai cessato di essere al vostro servizio.
Io vi annuncio che la vita del vostro pianeta è in pericolo come la vita di ciascuno di voi. Voi demolite voi stessi con lo stesso ritmo con cui si sgretola la vostra terra.
La terra è la culla che Io ho donato all’umanità per custodirvi in Me al riparo del Mio Santo Cuore, perché Io stesso sono l’Amore Vivente.
Figli Miei, come posso mettervi in guardia contro voi stessi, gli elementi sono diventati ad immagine della vostra ribellione interiore, non capite dunque che fintanto che lotterete contro il vostro Creatore, fintanto che non accetterete il Mio Amore la vostra lotta contro la vostra origine divina, contro la vostra anima, contro la Mia pace, la Mia Verità vi priverà della Mia irradiazione che è il Mio Amore. Benedicendoti a nome della Santissima Trinità".


LA VITA DI SAN BENEDETTO

 

Il fanciullo risuscitato

 

Adesso invece narrerò un altro grande miracolo che egli ottenne con la preghiera.

Un giorno il Padre era uscito con i fratelli per il lavoro dei campi, quando arrivò  al Monastero un contadino che, piangendo a caldissime lagrime, reggeva sulle  braccia il corpo del figliolo defunto e chiedeva ansiosamente del Padre Benedetto. Quando gli fu risposto che stava con i fratelli al lavoro nei campi, senza  attendere un istante, depose davanti la porta il cadavere del figliolo e, sconvolto  dal dolore, si lanciò a precipitosa corsa in cerca del venerando Padre.

In quella stessa ora l'uomo di Dio era già di ritorno dal lavoro. Appena il  contadino lo vide, cominciò a gridare: "Rendimi mio figlio, rendimi mio figlio!".  L'uomo di Dio si arrestò un momento e chiese: "Ma quando mai ti ho preso il tuo  figlio?". E l'altro: "E' morto: vieni e ridagli la vita". A queste parole il servo di Dio si  rattristò assai e rivolto ai circostanti che insistevano: "Non insistete, fratelli! - disse  - non insistete! Queste azioni spettano ai santi Apostoli, non alle nostre povere  forze. Perché volete imporci un peso che non siamo capaci di portare?".

Il buon uomo però, stretto da immenso dolore, insisteva nella sua richiesta,  giurando che non sarebbe partito di lì, se non gli avesse risuscitato il figliolo.

Allora il servo di Dio gli domandò: "Dov'è?" Rispose: "Il suo corpo giace sulla soglia del monastero ... ".

Appena l'uomo di Dio vi giunse seguito dai fratelli, piegò le ginocchia per terra  e si prostrò sopra il corpicino del fanciullo.

Poi sollevandosi tese le braccia al cielo e pregò: "Signore, non guardare i miei  peccati, ma la fede di quest'uomo che domanda la risurrezione del suo figlio e  restituisci a questo piccolo corpo l'anima che hai tolta".

Aveva appena finito di pronunciare queste parole, che il piccolo corpo del  fanciullo, per il ritorno dell'anima, incominciò a sussultare e sotto gli occhi di tutti i  presenti fu visto fremere e palpitare con miracoloso scuotimento. Il santo lo prese  per mano e vivo e sano lo restituì a suo padre.

Qui è chiaro, Pietro, che questo miracolo non l'operò per potere posseduto,  perché per poterlo compiere, dovette chiederlo prostrato per terra.

Pietro: non c'è dubbio che è proprio come dici tu: la tua dottrina è provata pienamente coi fatti.

Vorrei adesso che mi spiegassi se i santi possono compiere tutto quello che  vogliono e se ottengono tutto quello che desiderano.

tratto dal Libro II° dei "Dialoghi" di San Gregorio Magno

LA’ DOVE CIELO E TERRA SI INCONTRANO

 


La preghiera e la Messa nella vita del cristiano


La preghiera di lode

 Ed ora, prima di concludere queste riflessioni e questi suggerimenti, vorrei ricordarvi alcune forme di preghiera attraverso le quali la Chiesa ha costantemente espresso la sua pietà liturgica e che possono dare contenuto ai sentimenti più profondi dell’anima verso Dio.

 Innanzitutto la preghiera di lode. E’ la forma più pura e più elevata di preghiera perché in essa ci rendiamo conto della grandezza di Dio; una grandezza che è sapienza, potenza e bontà profuse senza limiti in tutte le sue opere, opere che si rivelano alla nostra intelligenza in tutto il loro traboccante splendore.  L’anima è presa allora dallo stupore e da un gaudio profondo, e dal suo intimo prorompe l’inno della lode e dell’esultanza che pervade tutti i suoi sentimenti verso Dio.

 Pensate che questa sarà l’unica forma di preghiera che esprimeremo in Paradiso. E’ perciò la preghiera più pura e più disinteressata perché si rivolge a Dio per il solo motivo della sua gloria, perché Egli è Dio e Signore.  La Sacra Scrittura è ricchissima di luoghi dove si canta la lode di Dio e si inneggia al suo Nome.  Moltissimi salmi hanno espressioni traboccanti di lode e tutti i personaggi che sono stati testimoni diretti della grandezza di Dio hanno proclamato la loro esperienza in un cantico di lode al Signore. Ricordate Mosè, Anna, Davide, molti Profeti, Zaccaria, padre di Giovanni il Battista, il vecchio Simeone, ma soprattutto, in forma unica e stupenda, la Madonna nel suo Magnificat.

 Di solito la preghiera di lode è corale perché esige la partecipazione; essa, cioè, coinvolge il coro di tutte le creature come in un concerto a distesa.  Perciò la Liturgia delle Ore, che è Liturgia di Lode, è una recita corale e viene celebrata dalla Chiesa come popolo sacerdotale. Ma vorrei che tutti noi coltivassimo anche quella preghiera personale di lode che nasce dallo stupore dell’anima quando essa viene a trovarsi a tu per tu col Signore e sperimenta la grandezza della misericordia divina riversata in lei come un fiume.

 L’incontro con Dio, quando è autentico e profondo, non rovinato dalla superbia, causa sempre stupore nella creatura che sperimenta nella sua debolezza tutta la forza del suo creatore, e si sente a lui vincolata con legami dolcissimi, ma esigenti. E’ un trasalire in cui l’anima assapora tutta la verità di quelle parole:”...perché Egli è buono, perché eterna è la sua misericordia”.  Esclamate anche voi con l’autore del Salmo: “Cantate al Signore un canto nuovo perché ha compiuto meraviglie!”(Salmo n.97).  Sentirete il bisogno di unire la vostra orazione a quella della Madonna, ancella del Signore, che nella sua umiltà trabocca di gioia davanti alle meraviglie della misericordia divina: “L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore”.

 Fratelli miei, se vi accorgete che nella vostra preghiera ricorre assai poco la lode di Dio pensate che, forse, vi portate dentro un’anima piccola, raggomitolata nelle sue angustie personali, stretta nelle preoccupazioni dell’amor proprio, certo un’anima rigida, che non sa vibrare di stupore davanti alla grandezza di Dio.  Fatela uscire dai suoi piccoli orizzonti, che si affacci a contemplare con occhi pieni di luce le meraviglie di Dio e sciolga la sua voce unendosi al cantico di tutte le creature, del cielo e della terra, in una lode che la riempirà di gioventù e di letizia, che la condurrà a riscoprire lo splendore delle sue origini: la mirabile Sapienza, Potenza e Bontà del suo Dio.   Aiutatevi recitando spesso e con gusto l’inno: “Gloria a Dio nell’alto dei cieli” fermandovi con l’animo appassionato sulle parole: “noi ti adoriamo, ti benediciamo, ti glorifichiamo... per la tua gloria immensa!...”. E imparerete a pregare con diversa convinzione il “Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo...!”.

Ferdinando  Rancan

PREGHIERA CONTRO IL MALEFICIO

 


Kíríe eleison. Signore Dio nostro, o sovrano dei secoli, onnipotente e onnipossente, tu che hai fatto  tutto e che tutto trasformi con la tua sola volontà; tu che a Babilonia hai trasformato in rugiada la  fiamma della fornace sette volte più ardente e che hai protetto e salvato i tuoi santi tre fanciulli. 

Tu che sei dottore e medico delle nostre anime: tu che sei la salvezza di coloro che a te si rivolgono, ti  chiediamo e ti invochiamo, vanifica, scaccia e metti in fuga ogni potenza diabolica, ogni presenza e  macchinazione satanica, e ogni influenza maligna, ogni maleficio o malocchio di persone malefiche e malvagie operati sul tuo servo (nome). 

Fa' che in cambio dell'invidia e del maleficio ne consegua abbondanza di beni, forza, successo e  carità; tu, Signore che ami gli uomini, stendi le tue mani possenti e le tue braccia altissime e potenti e  vieni a soccorrere e visita questa immagine tua, mandando su di essa l'Angelo della pace, forte e  protettore dell'anima e del corpo, che terrà lontano e scaccerà qualunque forza malvagia, ogni  veneficio e malia di persone corruttrici e invidiose; così che sotto di te il tuo supplice protetto con  gratitudine ti canti: "Il Signore è il mio soccorritore e non avrò timore di ciò che potrà farmi l'uomo". 

E ancora: "Non avrò timore del male perché tu sei con me, tu sei il mio Dio, la mia forza, il mio Signore potente, Signore della pace, padre dei secoli futuri". 

Sì, Signore Dio nostro, abbi compassione della tua immagine e salva il tuo servo (nome) da ogni  danno o minaccia proveniente da maleficio, e proteggilo ponendolo al di sopra di ogni male; per  l'intercessione della più che benedetta, gloriosa Signora la Madre di Dio e sempre Vergine Maria, dei risplendenti Arcangeli e di tutti i tuoi santi. 

Amen. 

…. Anche nella Mia Santa Chiesa!

 


Figlia Mia. Mia cara figlia. Scrivi, figlia Mia, e ascolta quello che Io, il tuo Santo Padre Celeste, oggi ho da dire ai figli della terra:

Soltanto MIO Figlio Gesù Cristo è la vostra via per la MIA Gloria! Senza di LUI andrete perduti. Avviatevi dunque, Miei amatissimi figli, regalate a LUI il vostro SI! Così EGLI agirà in voi e attorno a voi per aiutarvi a trovare la via che conduce a ME, vostro Padre.

Figli Miei. Andate verso Gesù e non aspettate oltre perché il diavolo compie il male e confonde tutti quelli che non hanno ancora trovato la via verso MIO Figlio. I suoi mezzi sono astuti e molto ben mimetizzati. Egli vi distrae dall’essenziale e in questo modo non riuscite a vedere il suo cattivo gioco!

Figli, state attenti, perché chi non si rafforza in Gesù andrà perduto nelle grinfie del Suo avversario! I trucchi e le astuzie, che egli utilizza, sono così intelligenti che voi credete che tutto sia buono e non vedete il pericolo ma figli, siate prudenti perché egli è presente in tutti gli ambiti, addirittura nella Mia Santa Chiesa, il corpo di Mio Figlio sulla terra. Dovete aver fiducia soltanto in Gesù e non nei teologi e nelle guide della Chiesa che non sono fedeli alla Parola di Dio! Essi vi abbagliano e preparano per voi sempre più la via verso l’inferno!

Figli Miei, attenti, perché la fine è cominciata! Correte ora verso Gesù e fatevi salvare, perché soltanto LUI ha il diritto di portarvi a ME! Dichiaratevi figli Miei ed evadete dal mondo dell’apparenza della bestia. Essa vi causerà ancora molto male, ma voi dovete essere forti e avere completa fiducia in Gesù! Non accettate mai il marchio della bestia, perché esso vi costerà la vostra eternità!

 Rifugiatevi completamente nelle sacre braccia di Mio Figlio e pregate figli Miei. Nella preghiera siete vicinissimi a ME e a MIO Figlio, utilizzatela dunque per la salvezza della vostra anima e per la conversione dei vostri cari e anche come arma nella battaglia contro il male che voi potete evitare e limitare, fino alla fine, con la vostra preghiera!

Pregate figli Miei, e siate sempre completamente vicini a ME, il vostro amorevole Padre. IO vi aspetto, perché vi amo, e la MIA felicità sarà perfetta non appena vi so salvativi!

Amen, figli Miei.

Venite e regalate a Gesù il vostro SÌ, allora niente si oppone più al vostro ritorno a casa. Così sia.

Il vostro Padre Celeste.

Creatore di tutti i figli di Dio e Creatore di tutto ciò che è. Amen.

29 ottobre 2014

LA LIBERTA' DI SPIRITO E LA SEMPLICITA' DI INTENZIONE

 


L'Imitazione di Cristo 

1.     Due sono le ali che permettono all'uomo di sollevarsi al di sopra delle cose terrene, la semplicità e la libertà: la semplicità, necessaria nella intenzione; la libertà, necessaria nei desideri. La semplicità tende a Dio; la libertà raggiunge e gode Dio. Nessuna buona azione ti sarà difficile se sarai interiormente libero da ogni desiderio non retto. E godrai pienamente di questa interiore libertà se mirerai soltanto alla volontà di Dio e se cercherai soltanto l'utilità del prossimo. Se il tuo cuore fosse retto, ogni cosa creata sarebbe per te specchio di vita e libro di santa dottrina. Giacché non v'è creatura così piccola e di così poco valore che non rappresenti la bontà di Dio. Se tu fossi interiormente buono e puro, vedresti ogni cosa senza velame, e la comprenderesti pienamente: è infatti il cuore puro che penetra il cielo e l'inferno.   

  2.     Come uno è di dentro, così giudica di fuori. Chi è puro di cuore è tutto preso dalla gioia, per quanta gioia è nel mondo. Se, invece, da qualche parte, ci sono tribolazioni ed angustie, queste le avverte di più chi ha il cuore perverso. Come il ferro, messo nel fuoco, lasciando cadere la ruggine, si fa tutto splendente, così colui che si dà totalmente a Dio si spoglia del suo torpore e si muta in un uomo nuovo. Quando uno comincia ad essere tiepido spiritualmente teme anche il più piccolo travaglio, e accoglie volentieri ogni conforto che gli venga dal di fuori. All'incontro, quando uno comincia a vincere pienamente se stesso e a camminare veramente da uomo nella via del Signore, allora fa meno conto di quelle cose che prima gli sembravano gravose. 

COLLOQUI EUCARISTICI

 


A - "Veramente ancora capisco poco circa l'olocausto. Nessuno me ne ha mai parlato."


R - "L'olocausto è innanzitutto l'offerta incondizionata a Dio, alla sua Legge, al suo Vangelo, e deve diventare vita vissuta e donata momento per momento della vostra giornata terrena.

A chi vi offrite voi? Ai vostri egoismi? Ai vostri piaceri? Alle idee, alle persone e alle cose del mondo?

Per il vostro Dio, per Me, per il mio Vangelo, che cosa vi rimane?

La mia richiesta di offrirvi incondizionatamente a Me la rivolgo ad ognuna delle vostre anime. Mi ascoltate? Mi comprendete? Io che non deludo mai, sono continuamente deluso... Lo sarò anche da voi che siete i prediletti dell'Eucaristia.

Perché l'olocausto diventi per voi vita vissuta e donata momento per momento e perché apprendiate l'Amore fin dove esso conduce, Io voglio seppellirvi nel mio Cuore. Cosa devo fare di più per dimostrarvi che vi amo?

Ho solo bisogno del vostro aiuto divenuto azione, sacrificio, testimonianza, cioè ho bisogno del vostro contributo perché l'amore è una corrente irresistibile, più potente del peso dei peccati. Vi consoli e vi incoraggi questo pensiero e vi spinga spesso a venire a Me eucaristico.

Solo con questo vostro concreto contributo, la vostra offerta potrà fare veramente di ciascuno di voi la luce del mondo: ognuno di voi una lampada che illumina le tenebre del mondo.

Sì, perché una sola anima, per quanto sia piccola, pervasa dall'amore può trascinare una moltitudine di altre anime. Anche se oggi voi non le vedete. Non siete voi che dovete vedere... Le incontrerete un giorno.

Ma attenzione che olocausto vuol dire:

1. Vivere il sacrificio

2. Donare l'amore

3. Irradiare la bontà


A - "O Signore, qui c'è tutto un programma di vita, ma come realizzarlo?"


R - "1. - Innanzi tutto occorre capire che senza sacrificio non può esserci azione valida e costruttiva. Il vostro valore non sta nelle vostre capacità personali, fossero pure geniali, ma nella vostra volontà di far vivere in voi il mio Amore, la mia Vita, la mia Giustizia.

E per questo ci vuole tanta mortificazione del corpo..., tanta penitenza del cuore..., tanta volontà che tenda a Me irresistibilmente...

E tutto questo è frutto di sacrificio.

Allora mi lascerete trasparire in voi. E gli altri mi scopriranno dalla vostra maniera di essere e di agire. Là dove sono Io, regna la chiarezza e l'ordine interiore che semplifica tutto; regna la contentezza: gioia stabile, nascosta, ma vera, anche in mezzo al sacrificio e alla rinuncia.

E Io sono là dove si vive il sacrificio per salvare, accrescere, testimoniare la mia presenza nel mondo.

2. - Per donare l'amore bisogna venire a Me che ne sono la sorgente.

Amo teneramente ogni anima con una tenerezza che il vostro cuore umano non suppone. Per questo voglio che le anime vengano a Me, che mi ascoltino, che ricevano il soffio di vita di cui non possono fare a meno.

Voi, e tu in particolare, condividerete questa mia volontà nella misura in cui mi amerete e nella misura in cui donerete il mio Amore agli altri, con tutto il sacrificio richiesto dalle circostanze.

Non potete fare questo senza l'olocausto del vostro cuore.

È per Amore mio che dovete lavorare per le anime, non per voi stessi: sciupereste, disperdereste, annientereste ogni opera di bene.

L'hai capito? Lavora per Me generosamente e fedelmente.

Più sarai generosa e fedele, anima mia, più potrò corrispondere alle tue premure con infinite premure per le anime, a cominciare dalla tua.

Cerca di far capire queste mie parole a tutti coloro che Io metto sulla tua strada. Il tempo riempito d'amore è servizio reso a tempo pieno. L'amore moltiplica il tempo.

L'olocausto lo santifica.

3. - Irradiare la bontà è imitare Me che ho distribuito bontà a piene mani.

Per irradiare la bontà però occorre controllo vigilante e costante coraggio. Innanzitutto la bontà è amore per chi sbaglia, per chi offende, per chi impreca.

Non si calma la tempesta di un cuore soffiandogli sopra il vento del rancore, del litigio, del disprezzo. Solo la bontà lo placa e gli fa riconoscere i suoi torti. Non raccogliete le offese e le provocazioni, ma amate e perdonate, con umiltà e mitezza.

Dovete portare a Me la vostra anima e le altre anime, ma non verrete a Me e non mi porterete le anime se il vostro cuore non è colmo di bontà, a costo della rinuncia dei vostri sentimenti, perché questo è l'olocausto che vi chiedo.

Irradiare la bontà vuole anche significare donare pietà e misericordia a tutti, e se voi in questo compito usate gesti e parole umane deboli e incomplete, non scoraggiatevi, perché lo aggiungo subito il mio Amore indicibile ai vostri sforzi e li rendo efficaci.

Potranno esserci momenti in cui vi sembrerà di sprecare la vostra vita preziosa usando misericordia, ma ricordate che la sprechereste veramente con la durezza del cuore.

Solo la bontà è la linfa che fa ancora vivere il mondo. Per questo non si è mai troppo buoni... e mai troppo miti.

Se mi darai l'olocausto della tua bontà, Io ti darò la mia pace, la mia quiete e ti darò tante anime da portare a Me...

È la bontà che conquista, perché comunica la calma della mente e l'equilibrio del cuore.

Se guardate a Me, a quello che Io ho fatto, a quello che Io sono nell'Eucaristia, capite facilmente che senza l'umile sacrificio e la mitezza non può esserci azione valida e costruttiva.

Io vi ho dato la redenzione con la croce. Perché avete tanta paura della croce?

È con la croce, è con l'umile sacrificio che mi tenete maggiormente compagnia, che mi trattate da amico intimo.

Ed Io provo tanta gioia come un essere umano, perché sono Dio, ma anche uomo.

Quando venite a Me nella Comunione pensate che dopo l'istituzione del Sacramento, le mie membra furono slogate, la mia testa fu trafitta da spine fino allo spasimo più atroce, il mio sangue cadde fino all'ultima stilla per riscattarvi tutti alla Vita.

Perché non slegate le passioni dal cuore, dalla mente, dal corpo?

Perché non trafiggete la mentalità del mondo che ancora vi impedisce di trattarmi come il vostro amico più intimo; perché siete ancora troppo lontani dai miei pensieri?

Perché vi fa ancora paura il pensiero della rinuncia a voi stessi che unirebbe però ogni stilla del sangue del vostro cuore a quello da Me versato sulla croce per voi e per il mondo intero?

E sarebbe la Vergine Consolatrice e Regina a raccogliere le stille del vostro sangue per unirlo al mio, facendo di voi dei piccoli corredentori del mondo.

Se il sacrificio deve fare di ogni redento pianta ramificatrice di amore e di bontà, l'olocausto che è il sacrificio per eccellenza, cioè è l'immolazione totale della creatura al suo Creatore, deve essere la caratteristica di ogni componente dell'Opera Eucaristica.

Senza questa immolazione è vana e incostruttiva ogni azione di bene."


15 agosto, Solennità dell'Assunzione di Maria

 


Non dimenticate mai l’importanza del Mio santissimo Rosario, perché quando lo recitate ogni giorno potete contribuire a salvare la vostra nazione.
Il potere di Satana si indebolisce quando recitate il Mio Rosario. Fugge in un grande dolore e diventa impotente.

Vergine Maria: come Madre della Salvezza, il Mio ultimo titolo dal Cielo, lasciate che vi aiuti.

 


Figlia Mia, la valle di lacrime che inonda ogni nazione in tanti modi è stata preannunciata più volte.

Eppure non hanno ascoltato gli avvertimenti che ho dato ai veggenti nel corso dei secoli.

Alcuni di coloro che conoscono le promesse del Signore, il quale disse che sarebbe venuto di nuovo a governare in un mondo senza fine, sono in grado di riconoscere i segni.

La maggior parte delle persone non ne è in grado perché non conosce i Vangeli.

Bambini, questi tempi sono molto difficili e confusi. Io, la vostra Madre amata, vi offro una protezione contro Satana, se solo Me lo chiedete.

Mi è stato concesso il potere di schiacciarlo. Se richiedete il Mio aiuto posso alleviare il vostro tormento.

Figlia Mia, la sua influenza sta diventando chiara a molti di voi che aprite gli occhi.

La sua malvagità si é manifestata in molti dei figli di Dio.

Omicidi, assassinii insensati, guerre, avidità, persecuzione, immoralità e peccati dilaganti che rompono ognuno dei comandamenti di Dio, stabiliti da Mosè, sono lì visibili a tutti.

Per chi ha poca fede e dice cosa importa è necessario conoscere il danno che Satana infligge alla vostra anima.

Egli è come una malattia che è difficile da curare. Una volta che vi afferra porta altre malattie, anche peggiori della prima in un modo tale che una cura non è sufficiente.

Egli avvelena l’anima, la mente e il corpo così rapidamente che è molto difficile liberare se stessi.

Figli, non vi rendete conto quanto egli sia potente e vendicativo. Una volta che infesta l’anima, non la lascia in pace in modo che l’anima in questione quasi perde la sua mente.

In alcuni casi queste anime non controllano più i propri impulsi.

Come Madre di tutti i figli di Dio, ho il potere di aiutare a salvare la vostra anima.

Come Madre della Salvezza, il Mio ultimo titolo dal Cielo, lasciate che vi aiuti.

È necessario dire il Mio Santo Rosario tutti i giorni per la protezione e Satana lascerà voi e i vostri cari da soli.

Non sottovalutate mai questa preghiera contro Satana, la sua forza diminuisce non appena la si recita.

Bambini la potenza di Dio è lasciata in eredità a coloro che invocano Mio Figlio, Gesù,  per dare la forza per vivere in questi tempi. Non vi può essere data a meno che non la chiedete.

Ecco la prossima Crociata di preghiera che dovete recitare per cercare la protezione da Satana.


Crociata di Preghiera (68) Proteggimi dall’influenza di Satana

Madre di Dio, Madre della Salvezza coprimi con il tuo mantello santissimo e proteggi la mia famiglia dall’influenza di Satana e dei suoi angeli caduti Aiutami a confidare nella Misericordia Divina del Tuo Figlio diletto, Gesù Cristo, in ogni momento.

Sostienimi nel Mio amore per Lui e non permettermi di allontanarmi dalla verità dei suoi insegnamenti, non importa quante tentazioni sono posti davanti a me.

Amen.

Pregate, pregate, pregate sempre per la protezione contro il male, perché provoca un terribile male, danni e miseria nella vostra vita.

Se non chiedete non potete ricevere queste grazie.

Fidatevi di Me, la vostra Madre, Sempre poiché è il mio ruolo aiutare Mio Figlio a salvare le anime di tutti i figli di Dio.

La vostra Madre che vi ama

Regina della Terra

Madre della Salvezza

23 Luglio 2012 


 

sabato 14 agosto 2021

DIO PADRE - SAPRÒ COME, DA BUON PADRE DI ECCELLENZA, PORTARTI A UNA BUONA FINE IN MODO CHE TU POSSA AVERE UN BUON INIZIO

 


DIO PADRE

1

PRIMA LETTERA 

SAPRÒ COME, DA BUON PADRE DI ECCELLENZA, PORTARTI A UNA BUONA FINE

 IN MODO CHE TU POSSA AVERE UN BUON INIZIO


Miei cari Amati, ascoltate: questo riassunto vi invitiamo a guardare per vedere ciò che continua ad accadere nel mondo* affinché possiate vedere come gli eventi siano cresciuti esponenzialmente**.

Ve l'abbiamo detto, ve l'abbiamo assicurato, vi abbiamo avvertito, e ora lo state vivendo, ma non in modo caotico e insensato (che è quello che credono molti uomini di poca fede). Il mio amato Padre lo permette, il nostro bambino, perché è solo in mezzo al disastro, alla tragedia e alla calamità che l'uomo rivolge il suo cuore a Dio. Solo quando i suoi poteri intellettuali non riescono a rispondere alle sue domande e richieste, egli si rivolge dove deve e vede la Verità.

E' così, mio carissimo, come ti è stato mostrato. Spiegate la vostra visione.

Il mio Signore mi ha mostrato una tempesta di neve in cui molti automobilisti erano intrappolati nelle loro auto - soli, isolati e indisturbati; le ore passano e - grazie alla solitudine, all'isolamento e al silenzio - in alcuni si accende una piccola luce nel loro basso petto, - quelli che hanno pregato dal loro cuore a Dio - ma non in tutti.

Questo è ciò di cui hanno bisogno per accendere le loro anime, attraverso la preghiera, chiedendo a Me e al Padre più amato di aiutarli, allora un raggio di luce scende e accende le loro anime. Cioè, piccola creatura, si collegano con la Luce. Altri non lo fanno. Sono ancora nelle tenebre e nella disperazione e cercano aiuto da altri uomini, ma questi non potranno aiutarli perché anche loro hanno tenebre e oscurità e tenebre nella loro anima.

Quello che si aspettano è di essere fisicamente liberati da quella situazione scomoda, ma non si chiedono perché e per quale scopo l'Amato Padre li ha portati in quella situazione? Credono che sia una coincidenza, che sia tutto, e che possano accadere loro altri cataclismi e continueranno senza imparare; ma ci sono altri che approfittano di questa chiamata del Padre e si rivolgono al Cielo e pregano (alcuni per la prima volta nella loro vita e altri per l'unica volta dopo molto tempo) e la loro luce si accende (vedo un angelo che scende dal Cielo con un ramoscello acceso in mano e va da coloro che hanno chiamato e accende le loro anime, che erano come lampade senza luce).

Ora, figli miei, per ottenere più olio e per continuare la vostra luce dovete continuare a pregare o sarà solo una debole fiamma che si spegnerà (e in molti lo farà) appena usciranno da quella particolare situazione, ma ad altri, i più benedetti per loro PROPRIA SCELTA: QUESTA È L'OPPORTUNITÀ, LA CHIAMATA A RITORNARE SUL SENTIERO ED È PER QUESTO CHE TANTI EVENTI CATACLISMICI INTORNO AL VOSTRO MONDO PERCHÉ SONO CHIAMATE L'UNA ALL'ALTRA, OPPORTUNITÀ PER LORO DI GRIDARE AL CIELO E UN ANGELO BUONO DI SCENDERE E ACCENDERE LE LORO ANIME, CHE MOLTE (ANIME) SONO COME STANZE FREDDE E BUIE.

Questo, come vi spieghiamo, è ASSOLUTAMENTE NECESSARIO, perché l'uomo non ha creduto, non è cresciuto nell'amore e nell'umiltà; ma nell'autosufficienza, nell'orgoglio e nell'arroganza. Quindi questa è l'opportunità di una grandissima benedizione, se la cogliete, miei piccoli.

Perché credi che ti porti via i tuoi beni? Perché voi li adorate come dovreste amare solo il vostro Padre Creatore, il vostro Amorevole Redentore, e lo Spirito Santo Santificatore: e se non vi isolo e non vi tolgo i vostri beni, correte il più grande rischio di perdervi con tutto... Avete capito?

Sono un buon padre che non lascia che il bambino tenga il giocattolo che lo sta portando alla sua perdizione.

E non vedi che anche questo è per salvarti, per amore? E voi vi arrabbiate credendo che sia perché non mi importa di voi, ma se poteste CAPIRE che è per il contrario, perché possiate ritornare ed essere salvati, miei amati figli.

Non posso permettere che vi perdiate senza fare l'impossibile per salvare le vostre anime dalle grinfie infernali, ma se ancora non volete e vi ostinate a perdervi, la vostra sofferenza sarà molto dura, ma, Miei amati figli, se leggete questo è perché non è troppo tardi, quindi mettetevi nelle Mie Santissime e Amorevoli Mani che Io saprò, come un Buon Padre di ECCELLENZA, portarvi sani e salvi ad una buona fine per avere un buon inizio, capite?

Vi diciamo questo perché vi amiamo immensamente, Miei amati figli (Dio Padre sottolinea in alcune parti quando si riferisce a noi ed è con un amore e una tenerezza e allo stesso tempo con una preoccupazione... che se potessero percepirlo si muoverebbero immediatamente, non importa quanto costa loro, ma non possono vederlo...)


* A volte sono portato a vedere un riassunto delle notizie del mese... ricordo gli eventi del 2013 e li confronto con ciò che è ora e non posso fare a meno di sapere che questo è ciò che ci è stato detto che sarebbe successo... C O N E X A C T I T U D.

** Esponenziale: detto di crescita: il cui tasso aumenta sempre più rapidamente.

(Marzo, 08)

Anno del Signore 2014

E Maria del Getsemani