La Battaglia Finale del Diavolo
Già diversi anni prima del 2006, e quindi prima che avvenissero una lunga serie di fatti che si sono rivelati poi di importanza fondamentale per Fatima, i Cattolici ben informati non avevano creduto all’assurda pretesa secondo cui una visione di un “Vescovo vestito di bianco”, assai oscura e senza alcuna parola della Madonna, potesse realmente essere il Segreto di Fatima che il Vaticano aveva nascosto per quarant’anni. Quando nel 2001 disse alla televisione che secondo lei “non ci avevano detto tutto”, Madre Angelica stava semplicemente esprimendo la sua convinzione - condivisa da milioni di Cattolici – che doveva per forza esistere un altro testo, insieme a quello della visione, che spiegava come e quando un Papa sarebbe stato giustiziato dai soldati, tra le rovine di una città piena di cadaveri. Per quei fedeli Cattolici era infatti inconcepibile che la Madonna di Fatima non avesse spiegato una simile visione alla Chiesa e al mondo intero, lasciandola tra l’altro nelle mani di un Cardinale del Vaticano, che ne avrebbe fornito un’”interpretazione” assolutamente insostenibile, a 83 anni di distanza dalle apparizioni di Fatima. Quest‘interpretazione sarebbe arrivata al punto da suggerire che la scena apocalittica descritta nella visione non sarebbe altro che il fallito attentato contro Giovanni Paolo II nel 1981, durante il quale il Papa era sfuggito alla morte da parte del suo assassino, per poi continuare a vivere per altri 24 anni!
Esaminiamo quindi quali fossero le prove dell’esistenza di due testi distinti del Terzo Segreto, sulla base degli indizi disponibili prima del 2006. Fu proprio questo gran numero di queste prove che avrebbe portato Antonio Socci a riconoscere che i “fatimiti” avevano ragione e a cambiare radicalmente la sua opinione. Successivamente, Socci avrebbe ricevuto la prova schiacciante da un testimone oculare della vicenda, l’Arcivescovo Capovilla, segretario personale di Papa Giovanni XXIII. Grazie a questa e a molte altre informazioni, Socci avrebbe pubblicato nel 2006 il suo libro “dirompente”, accusando pubblicamente il Vaticano di aver nascosto un secondo testo del Segreto.
Per prima cosa, tuttavia, dobbiamo far notare che prima del 2006, il testimone più importante a sostegno della tesi che qualcosa non era stata rivelata, era proprio - ironicamente - lo stesso Cardinale Ratzinger, per via della sua intervista rilasciata alla rivista Jesus nel 1984, come abbiamo già esaminato dettagliatamente. Dal 2000 al 2006 la gente continuò a chiedersi cosa fosse successo alla “profezia religiosa” di cui aveva parlato nel 1984 il Cardinale, che riguardava i “pericoli che incombono sulla fede e la vita del cristiano, e dunque del mondo”. E che dire della sua affermazione, sempre del 1984, secondo la quale “i contenuti di quel ‘terzo segreto’ corrispondono all’annuncio della Scrittura e sono ribaditi da molte altre apparizioni mariane, a cominciare da quella stessa di Fatima, nei suoi contenuti [già] noti”? Non vi è nulla nella visione del “Vescovo vestito di bianco” che ripeta ciò che era stato annunciato in molte altre apparizioni Mariane, perché in questa visione Maria non dice proprio niente. E se il “Vescovo vestito di bianco” fosse Papa Giovanni Paolo II che sfugge all’assassinio nel 1981, come affermava il Cardinale Ratzinger nel 2000, perché allora nel 1984 non lo aveva rivelato e non aveva detto che il Terzo Segreto si era ormai compiuto?
Per di più, come abbiamo fatto notare nel quarto capitolo, l’esistenza di due documenti - uno composto da 25 righe scritte sotto forma di lettera e racchiuse in un unico foglio di carta e sigillato dentro una busta, e l’altro composto da 62 righe scritte su di un quaderno, che Suor Lucia aveva consegnato insieme alla busta - era stata chiaramente indicata da molte e attendibili testimonianze, tra le quali anche quella di Suor Lucia. La fonte principale di queste informazioni era (ed è tuttora) la monumentale opera di Frère Michel The Whole Truth About Fatima, Volume III: The Third Secret (Tutta la verità su Fatima - Vol. III: Il Terzo Segreto; d’ora in avanti WTAF). L’edizione francese del terzo volume fu pubblicata tra il 1985 ed il 1986 (dopo oltre quattro anni di ricerche), raggiungendo complessivamente una tiratura di 20.000 copie, mentre l’edizione inglese, pubblicata nel 1990, ha raggiunto una tiratura di 50.000 copie. Fino ad oggi, per quanto ne sappiamo nessuno ha mai criticato la veridicità e la serietà di quest’opera – solo il III volume è corredato da oltre 1150 note, nelle quali vengono riportati numerosissimi documenti e testimonianze. L’attendibilità delle fonti di Frère Michel, così come la sua stessa testimonianza, non è mai stata messa in discussione, e pertanto l’autore francese va considerato un testimone valido ed attendibile.351
Ricordiamo adesso ciò che scrisse Suor Lucia al Vescovo da Silva il 9 gennaio 1944, riportato proprio da Frère Michel:
Le scrivo ciò che Sua Eccellenza mi ha ordinato; Dio ha deciso di mettermi un poco alla prova, ma finalmente questo è stato il Suo volere: [il testo] è sigillato dentro una busta e questa [la busta sigillata] si trova dentro ai quaderni...352
L’esame dell’originale in portoghese ci rivela che Suor Lucia intendeva dire che il Segreto vero e proprio era nella busta353, e che la busta era dentro uno dei suoi quaderni, anch’essi consegnati dalla suora all’Arcivescovo Manuel Maria Ferriera da Silva (Arcivescovo di Gurza) affinché li portasse al Vescovo di Fatima, da Silva, nel giugno 1944. Frère Michel afferma che:
La veggente porse discretamente al Vescovo di Gurza il quaderno dove si trovava la busta contenente il Segreto. La sera stessa, il vescovo mise la busta nelle mani del Vescovo da Silva...354
Ma cosa accadde al quaderno? Certamente esso conteneva un qualche testo rilevante del Terzo Segreto. Altrimenti per quale motivo Suor Lucia avrebbe affidato sia la busta sigillata sia il quaderno, al Vescovo di Fatima? Ancor prima delle decisive rivelazioni del biennio 2006-2007, le prove puntavano inequivocabilmente al fatto che un testo contenuto nel quaderno di Lucia fosse uno dei due testi riguardanti il Segreto.
La tabella che trovate a pagina seguente evidenzia dieci fatti che indicano l’effettiva esistenza di due manoscritti relativi al Terzo Segreto di Fatima: uno contenuto in una busta e recante le parole della Madonna, ed un altro contenuto nel quaderno, probabilmente con la visione del “Vescovo vestito di bianco” che fu rivelata il 26 giugno 2000. Esamineremo questi fatti nei seguenti paragrafi. Dobbiamo però precisare che non è del tutto improbabile che il testo contenuto nella busta sia stato perso o distrutto e che forse non potrà mai essere riprodotto nella sua versione originale.
Padre Paul Kramer,
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