giovedì 26 agosto 2021

CHIAMAMI PADRE

 


GESÙ NON ABOLISCE MA PRENDE SU DI SÉ LA SOFFERENZA UMANA

 

Gesù è l'immagine del Padre che in Lui si fa visibile. Facendosi uomo, avrebbe potuto eliminare ogni sofferenza in sé e negli altri, attraverso tanti modi, non esclusi i miracoli.

E invece, proprio per realizzare il suo piano di salvezza, ha scelto la via della sofferenza fisica e del dolore morale.

Non fu solo in mezzo ai malati per lenire le loro sofferenze e per confortarli, ma

- fu addolorato,

- fu messo alla prova,

- fu tentato,

- fu tribolato Lui stesso.

E apparve fra gli uomini come "l'Uomo dei dolori", come Colui che assommava in sé tutto ciò che nel mondo si può soffrire, così che nessuna sofferenza gli si potesse dire estranea o incompresa.

E la sua Croce divenne il simbolo e la sintesi delle infinite piccole e grandi croci disseminate in tutte le vie e in tutti i cuori della terra.

Lui, innocente, soffrì come e più di tutti, non per espiare i peccati che non aveva, ma per operare, con l'altissimo valore della sua sofferenza, la salvezza attesa.

Si fece esempio e punto di riferimento di tutti gli afflitti, promettendo loro aiuto, consolazione, autorevole presenza:

«Beati gli afflitti perché saranno consolati» (Mt 5, 4); «Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò... Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero» (Mt 11, 28.30).

DON NOVELLO PEDERZINI


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