lunedì 30 agosto 2021

Signore, non lasciarci, ché siamo deboli e fallaci.

 


"La vita eterna é che conoscano Te, Padre, e Colui che Tu hai mandato"... 

"Mostraci il Padre e ci basta"...

"Filippo, chi vede me, vede anche il Padre"


10 gennaio 1945, San Guglielmo

Gesù entra nell'orto del Getsemani coi suoi discepoli. Vi andava spesso a pregare con loro, non era dunque una cosa strana. Tuttavia oggi manca un apostolo; è in ritardo; verrà fra poco: neanche questo è tanto strano. Ecco che Gesù, invece di pregare con i suoi discepoli, li divide in due gruppi distinti a cui raccomanda di pregare separatamente mentre lui andrà a pregare più lontano. Ma pur separandosi da loro, li previene che, se non pregano, entreranno in tentazione. Se non pregano, che faranno? Parleranno, diranno futilità, faranno supposizioni vane, si scoraggeranno reciprocamente... Che altro faranno?... Rifletteranno, saranno vittima dei loro pensieri vacui ed erronei. Cosa faranno infine? Dormiranno e allora saranno preda di tutte le sorprese. Mentre, se pregano, chiederanno la forza a Dio, l'otterranno, e saranno in guardia contro i nemici. Ma non appena Gesù non è più con loro, lasciati a se stessi, dimenticano di pregare. 

Signore, non lasciarci, ché siamo deboli e fallaci. 

Resta con noi, che si è fatto tardi... Ma, questa sera, Gesù ha altro da fare che restare con i suoi apostoli... con noi: deve soffrire per noi; i ruoli sono rovesciati; dovremmo noi essere con Lui..., tutto è anomalo questa sera. E noi siamo assenti, e non preghiamo, e non piangiamo con Gesù. Non comprendiamo il Suo dolore. Anche San Giovanni non lo intuisce. É talmente fuori dalle idèe giudaiche! Chi allora può concepire il problema della Redenzione? Si vede, senza rendersene conto, l'enormità dei crimini drizzati contro Dio. Come comprenderemo il problema della riparazione? Per i Giudei, loro sono gli eletti, che bisogno hanno di perdono? Quanto ai Gentili, sono condannati, il perdono non potrà raggiungerli. Ci vorrà la luce dello Spirito Santo per comprendere la somma di indulgenza di cui Dio ha dovuto dar prova anche verso i giusti, e a maggior ragione gli orgogliosi, gli avari, gli impudichi, gli increduli, del popolo giudeo: perché si comprenda che i giudei non sono stati che il bozzolo destinato a garantire la venuta di Gesù ma chiamato ad essere rotto perché Gesù prenda il Suo volo nel mondo intero e vada a raccogliere non più solo i giusti e gli eletti, ma i pagani e i più grandi criminali; che Egli deve, pertanto, prendere su di sè la massa dei peccati passati, presenti e futuri affinché il mondo sia salvato, e ciò suppone una somma inconcepibile di dolori e umiliazioni. 

Gli apostoli non hanno capito tutto ciò che questa notte aveva di strano: hanno dormito... La notte, non è fatta per dormire?.. Sì... salvo quando Cristo ci chiama nella notte; allora bisogna essere pronti a rispondere come Samuele: "eccomi, Signore!"; salvo quando il nostro cuore amante sente bisogno di rivolgersi a Dio, come la sposa del cantico: "Io dormo, ma il mio cuore veglia!", salvo quando la tentazione ci assale: allora bisogna pregare come Gesù al Getsemani per essere più forti della carne, più forti di Satana.

meditazioni, ritrovate tra i suoi scritti Fernand Crombette 

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